Con grande gioia vi accolgo e porgo a ciascuno di voi il 
					mio più cordiale saluto. Ringrazio il Cardinale Angelo 
					Sodano che, come sempre, ha saputo farsi interprete dei 
					sentimenti dell’intero Collegio: Cor ad cor loquitur. 
					Grazie Eminenza di cuore. E vorrei dire – riprendendo il 
					riferimento all’esperienza dei discepoli di Emmaus – che 
					anche per me è stata una gioia camminare con voi in questi 
					anni, nella luce della presenza del Signore risorto.
					Come ho detto ieri davanti alle migliaia di fedeli che 
					riempivano Piazza San Pietro, la vostra vicinanza e il 
					vostro consiglio mi sono stati di grande aiuto nel mio 
					ministero. In questi otto anni, abbiamo vissuto con fede 
					momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa, 
					assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel 
					cielo. Abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con 
					amore profondo e totale, che è l’anima del nostro ministero. 
					Abbiamo donato speranza, quella che ci viene da Cristo, che 
					solo può illuminare il cammino. Insieme possiamo ringraziare 
					il Signore che ci ha fatti crescere nella comunione, e 
					insieme pregarlo di aiutarvi a crescere ancora in questa 
					unità profonda, così che il Collegio dei Cardinali sia come 
					un’orchestra, dove le diversità – espressione della Chiesa 
					universale – concorrano sempre alla superiore e concorde 
					armonia.
					Vorrei lasciarvi un pensiero semplice, che mi sta molto a 
					cuore: un pensiero sulla Chiesa, sul suo mistero, che 
					costituisce per tutti noi - possiamo dire - la ragione e la 
					passione della vita. Mi lascio aiutare da un’espressione di 
					Romano Guardini, scritta proprio nell’anno in cui i Padri 
					del Concilio Vaticano II approvavano la Costituzione 
					Lumen Gentium, nel suo ultimo libro, con una dedica 
					personale anche per me; perciò le parole di questo libro mi 
					sono particolarmente care. Dice Guardini: La Chiesa "non è 
					un’istituzione escogitata e costruita a tavolino…, ma una 
					realtà vivente… Essa vive lungo il corso del tempo, in 
					divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi… Eppure 
					nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è 
					Cristo". E’ stata la nostra esperienza, ieri, mi sembra, in 
					Piazza: vedere che la Chiesa è un corpo vivo, animato dallo 
					Spirito Santo e vive realmente dalla forza di Dio. Essa è 
					nel mondo, ma non è del mondo: è di Dio, di Cristo, dello 
					Spirito. Lo abbiamo visto ieri. Per questa è vera ed 
					eloquente anche l’altra famosa espressione di Guardini: "La 
					Chiesa si risveglia nelle anime". La Chiesa vive, cresce e 
					si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - 
					accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello 
					Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne e, proprio 
					nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare 
					Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa, il Mistero 
					dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo 
					continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi.
					Rimaniamo uniti, cari Fratelli, in questo Mistero: nella 
					preghiera, specialmente nell’Eucaristia quotidiana, e così 
					serviamo la Chiesa e l’intera umanità. Questa è la nostra 
					gioia, che nessuno ci può togliere.
					Prima di salutarvi personalmente, desidero dirvi che 
					continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente 
					nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili 
					all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa. 
					Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui. E tra 
					voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa 
					al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza 
					ed obbedienza. Per questo, con affetto e riconoscenza, vi 
					imparto di cuore la Benedizione Apostolica.
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