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Storica visita dell’Arcivescovo ortodosso di Atene al Papa

Impegno comune per la piena unità attraverso la difesa della vita e delle radici cristiane

La prima visita di un Arcivescovo ortodosso di Atene e di tutta la Grecia a un Papa in Vaticano, Sua Beatitudine Christodoulos, si è convertita in un passo importante per superare la divisione tra ortodossi e cattolici.

L’incontro si è concluso con la firma di una dichiarazione comune da parte dei leader religiosi nella quale si riafferma la collaborazione di ortodossi e cattolici in particolar modo nella difesa della vita e nel recupero delle radici cristiane dell’Europa.

In realtà non si trattava della prima visita dell’Arcivescovo greco in Vaticano. Sua Beatitudine Christodoulos si era infatti incontrato con il Cardinale Joseph Ratzinger, allora Decano del Collegio Cardinalizio, in occasione delle esequie di Giovanni Paolo II, l’8 aprile del 2005.

Al termine dell’incontro, anche i componenti del seguito dell’Arcivescovo di Atene hanno fatto il loro ingresso nella biblioteca privata del Papa per ascoltare entrambi i discorsi.

Per primo ha preso la parola Benedetto XVI per constatare che “oggi, le nostre relazioni si riannodano lentamente, però profondamente e con una preoccupazione di autenticità”.

“Ci offrono l’opportunità di scoprire tutta una nuova gamma di espressioni spirituali piene di significato e un impegno reciproco. Rendiamo grazie a Dio”, ha riconosciuto.

Dopo aver ricordato i grandi passi compiuti nelle relazioni tra cattolici e ortodossi greci, a partire dalla visita in Grecia effettuata da Giovanni Paolo II, nel maggio del 2001, Benedetto XVI ha invitato a rivolgere “il nostro sguardo verso il futuro”, per affrontare “un immenso campo nel quale potrà crescere la nostra collaborazione reciproca e pastorale”.

“Cattolici e ortodossi sono chiamati a offrire il proprio contributo culturale e soprattutto spirituale”, ha aggiunto.

In particolare, “hanno il dovere di difendere le radici cristiane del continente [europeo], che lo hanno forgiato attraverso i secoli, e permettere così che la tradizione cristiana continui a manifestarsi e a operare con tutte le sue forze a favore della salvaguardia della dignità della persona umana, del rispetto delle minoranze, prestando attenzione per evitare una uniformazione culturale che correrebbe il rischio di perdere immensi ricchezze della civiltà”.

Allo stesso tempo, ha assicurato, “è necessario lavorare per salvaguardare i diritti dell’uomo, che comprendono il principio di libertà individuale, in particolare, la libertà religiosa: questi diritti devono essere promossi e difesi nella Unione Europea e in ciascun paese membro”.

Nel suo discorso, Sua Beatitudine Christodoulos ha affrontato praticamente gli stessi temi sollevati dal Papa.

“Rechiamo visita all’eminente teologo e professore universitario, all’investigatore assiduo del pensiero greco antico e dei Padri greci d’Oriente; però anche al sognatore dell’unità dei cristiani e della cooperazione delle religioni per assicurare la pace del mondo intero”, ha riconosciuto all’inizio.

Christodoulos ha poi considerato che la sua visita offre l’opportunità di “intraprendere una nuova tappa nel cammino comune delle nostre Chiese per affrontare i problemi del mondo attuale”.

L’Arcivescovo ha garantito al Papa il suo impegno a “superare gli ostacoli dogmatici che si oppongono al cammino dell’unità nella fede”, fino a che ortodossi e cattolici giungeranno all’ “unità piena”, e potranno “ricevere la comunione al Corpo e al Sangue prezioso del Signore nello stesso Calice della Vita”.

In questo senso, l’Arcivescovo di Atene ha confidato nel lavoro della Commissione Mista Internazionale incaricata del dialogo tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica, che si è riunita lo scorso mese di settembre a Belgrado, riprendendo i lavori interrotti dopo la Sessione plenaria tenutasi a Baltimora (Stati Uniti), nel luglio 2000.

Prima dell’udienza con il Papa, Sua Beatitudine Christodoulos, ha visitato la Basilica di San Pietro ed ha pregato di fronte alla Tomba di Giovanni Paolo II e degli altri Papi.

Nella sera, ha partecipato alla solenne celebrazione nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, durante la quale ha ricevuto in dono dalla Chiesa di Roma due anelli della catena che, seconda la tradizione, legavano l’apostolo Paolo.

Il regalo era stato preparato per volontà di Giovanni Paolo II in occasione di questa visita che il rappresentante ortodosso non aveva potuto realizzare a causa delle condizioni di salute del Papa polacco successivamente deceduto.


v. anche:
Prosegue il cammino ecumenico della Chiesa. Christodoulos ricevuto dal Papa

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