SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI
18-25 GENNAIO 2002
 
di Eleuterio Fortino

Il gruppo locale che ha preparato il primo progetto di sussidi, rappresenta un continente, quello europeo che ha una particolare responsabilità nella divisione dei cristiani, ma anche grandi meriti nel movimento ecumenico moderno. Vi ha lavorato un gruppo di specialisti organizzato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Cattoliche d'Europa (CCEE) e dalla Conferenza delle Chiese Europee (KEK) che comprende gli ortodossi, i protestanti, gli anglicani e i vetero cattolici del continente europeo. In seguito un Comitato Misto Internazionale coordinato congiuntamente dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unione dei Cristiani (Vaticano) e della Commissione "Fede e Costituzione" del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Ginevra) si è incontrato nel Centro del movimento dei focolari a Ottmaring in Germania. Ha rielaborato il progetto adattandolo alle necessità di una divulgazione internazionale.
Il Comitato internazionale ha mantenuto il tema scelto "In te è la sorgente della vita" (Salmo 36, 6-10) e l'impostazione generale, proposta dal grippo europeo.
Quest'anno la preghiera per la ricomposizione dell'unità di tutti i cristiani intende riaffermare idue cardini fondamentali dell'unità:

  • La creazione e la nuova creazione per mezzo del battesimo, nella prospettiva della preghiera di Gesù "che tutti siano uno affinché il mondo creda" (Gv 17,21)
  • L'unità dei cristiani per l'unità dell'umanità di Dio

Il versetto del Salmo 36 "in te è la fonte della vita", proposto per ciascun giorno, fa da filo conduttore e unificante. Viene indicato come lettura permanente per gli otto giorni proprio per questo scopo: fare anamnesi continua del fatto che la vita del mondo, la vita dell'uomo, la vita nuova redenta e la vita eterna proviene da Dio, per mezzo di Gesù Cristo, nello Spirito Santo.Questa visione teologica della vita è comune a tutti i cristiani. 

In un'epoca secolarizzata e tendenzialmente sempre più materialistica, la professione di fede dei cristiani che in Dio è la fonte della vita assume la dimensione di una testimonianza comune. Testimonianza di fede comune in Dio creatore, in Gesù Cristo redentore, nello Spirito Santo che comunica la santità, la vita in Dio.

La creazione
È opera di Dio.Il primo degli otto giorni propone la lettura della Genesi: la creazione dell'uomo, nel contesto della creazione del mondo. In principio Dio creò il cielo e la terra. Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio li creò, tali creò l'uomo e la donna. Plasmò l'uomo dalla polvere, ma "alitò nelle sue narici un soffio vitale e l'uomo divenne persona vivente" (Gen 2,7). Dio è la fonte della vita. Dio à vita. Non solo crea ma mantiene in vita. Il Salmo canta:

"Tutti questi attendono da te,
che tu dia a loro tempo il nutrimento.
se lo dai loro lo accolgono a gara,
apri la destra e li colmi di bene.
perché nulla senza di te ha vita.
ritrai loro il tuo spirito e vengono meno,
nella polvere loro fan ritorno.
Ridai loro il tuo spirito e li ricrei,
e rinnovi la faccia della terra"
(Sal 104 (103), 27-30)

Questa visione, ora esplicitamente, ora in modo allusivo, domina l'intera settimana come fede comune di tutti i cristiani. 

Nel primo articolo del Simbolo niceno-costantinopolitano tutti i cristiani dichiarano: "Crediamo in Dio Padre onnipotente (Pantokrator), creatore del cielo e della terra". Questo simbolo di fede "è tuttora comune alla grandi Chiese dell'Oriente e dell'Occidente" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n.195).

La nuova creazione
La seconda parte della settimana è dedicata alla nuova creazione. "Se uno è in Cristo, egli è una creatura nuova: l'uomo vecchio è sparito, ecco è sorto il nuovo" (2 Cor 5, 17)-

L'incorporazione in Cristo è operata dal battesimo che comporta "remissione dei peccati" e partecipazione alla "novità di vita". L'uomo attraverso l'acqua e per mezzo dello Spirito è ricondotto a Dio, fonte della vita. Chi rinascerà per acqua e Spirito Santo entrerà nel Regno dei cieli (cf. Gv 2,5).

I giorni seguenti fanno riflettere e pregare su alcuni aspetti che hanno dirette implicazioni per la ricomposizione dell'unità dei cristiani: Dio, sorgente di unità (quinto giorno), di carità (sesto giorno), di speranza (ottavo giorno). 

I cristiani, tutti battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, sono messi in comunione con Dio uno e trino. Nell'unità divina e nella distinzione delle persone, Dio è la fonte dell'unità, ma anche della diversità dei carismi e delle funzioni dell'unico corpo di Cristo. Dio è amore e, nei credenti in lui, è sorgente di carità degli uni verso gli altri. Dio infine sostiene la speranza di coloro che credono in lui. A chi crede nulla è impossibile.

In questa parte, connesse con il tema fondamentale della settimana, Dio sorgente di vita, sono presenti due immagini: quella dell'acqua zampillante di vita eterna e quella dell'albero piantato lungo il fiume.

La prima immagine proviene dalla conversazione di Gesù con la samaritana. Gesù contrappone l'acqua del pozzo ad un'acqua diversa: "Chi beve di quest'acqua (del pozzo) tornerà ad avere sete; chi invece beve l'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno". Non solo: diventerà acqua zampillante che scorre verso altri, a cui altri possono attingere. "L'acqua che io gli darò, diventa il lui sorgente di acqua zampillante fino alla vita eterna" (Gv 4, 13-14).

L'immagine dell'albero piantato lungo il fiume viene dal salmo:

"E sarà come albero piantato
su rivi di acque correnti,
che dà frutto nella sua stagione
né una foglia a terra ne cade.
Così l'uomo che teme il Signore.
Ogni cosa che fa riesce bene"
(Salmo 1, 3-4)

La tematica dell'acqua, oltre alle affermazioni esplicite, fa riferimento al battesimo, elemento fondante del ristabilimento della piena unità dei cristiani. Il tema del battesimo è stato oggetto di studio fin dall'inizio del movimento ecumenico. La Commissione "Fede e Costituzione" del Consiglio Ecumenico delle Chiese ha elaborato un documento di singolare importanza, quello su "Battesimo, Eucaristia e Ministero" (1984). Il reciproco riconoscimento del battesimo è tuttavia una questione aperta nelle relazioni tra diverse Chiese.

Per la Chiesa Cattolica il Concilio Vaticano II ha preso una decisione sostanziale e coerente: "il battesimo costituisce il vincolo sacramentale dell'unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati". Il Concilio ha aggiunto che il battesimo è  "inizio ed esordio", poiché esso tende interamente "all'acquisto della pienezza della vita in Cristo". E conclude indicando la realizzazione piena delle implicazioni battesimali: "Pertanto il battesimo è ordinato all'integra professione della fede, all'integrale incorporazione dell'istituzione della salvezza, come lo stesso Cristo ha voluto, e infine, alla piena inserzione nella comunione eucaristica" (Unitatis Redintegratio 22).

Per tutte queste prospettive, ma soprattutto per l'orientamento generale che fa riporre in Dio la sorgente di ogni bene, la settimana di preghiera di quest'anno mette a fuoco la prospettiva giusta della ricerca della piena unità. Gesù stesso si è rivolto al Padre in una preghiera chiedendo che "siano uno" tutti i suoi discepoli di ogni tempo. "Come tu sei in me, o Padre, ed io in te; che siano anch'essi una cosa sola in noi" (Gv 17,21).

A questa visione di Dio, come fonte della vita e dell'unità guardava il Concilio Vaticano II (UR 7) quando dichiarava: "Si ricordino tutti i fedeli che tanto meglio promuoveranno, anzi vivranno in pratica l'unione dei cristiani, quanto più si studieranno di condurre una vita conforme al Vangelo. Pertanto con quanta più stretta comunione saranno uniti con il Padre, col Verbo e con lo Spirito Santo, con tanta più intima e facile azione potranno accrescere le mutue relazione fraterne". 

[Perché l'unità, che non è data, non siamo noi a costruirla; ma è il Signore che - se rimaniamo in Lui - la costruisce in noi, con noi, per noi e tra tutti i suoi. NdR]

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