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L'Editrice Lindau pubblica due importanti testi del pensiero cristiano contemporaneo: Iota unum e Stat Veritas di Romano Amerio

L'evento editoriale che annunciamo, è uno dei più importanti e significativi per il pensiero cattolico. Il 16 luglio prossimo, escono per i tipi dell'editrice Lindau di Torino: Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX ed il suo seguito Stat Veritas,  sdoganando da un pesante silenzio imposto dall'attuale cultura egemone di stampo modernista, due testi fondamentali per ridimensionare la esorbitante ininterrotta celebrazione del concilio Vaticano II, con la quale si è tentato di sommergere con una pesante coltre il passato della Chiesa e con esso la Tradizione di cui è portatore, costitutiva della Chiesa stessa ed asse portante del cristianesimo.
[Brochure della presentazione presso la Biblioteca Angelica di Roma -qui-]

La presente edizione è curata dal Prof. Enrico Maria Radaelli, il più illustre allievo dell'Autore, il grande filosofo, filologo, teologo svizzero Romano Amerio. Quanto a Iota unum essa è arricchita dalla Prefazione del Card. Darío Castrillón Hoyos, presidente della Pontificia Commissione «Ecclesia Dei»  e dalla postfazione di Enrico Maria Radaelli: «Tutta la Chiesa in uno iota». Quella di Stat Veritas è più che arricchita, completata, dalla postfazione di Enrico Maria Radaelli: «Stat Veritas, mendacium fugit»

 

Romano Amerio
Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX





 
Collana:
 «Biblioteca»
Una collana di testi non effimeri, destinati a «nutrire» riflessioni e dibattiti sulle grandi questioni della contemporaneità

Torino, Anno 2009, pag. 752 - euro 29


Il problema dell’uomo è il problema dell’adorazione e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza.

Romano Amerio, Di un bisogno dei contemporanei, «Pagine nostre», giugno 1926.

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 

«Romano Amerio si rivela essere ancora una volta il pensatore più attuale e vivificante del momento. Con il garbo teoretico che contraddistinse tutti i suoi scritti egli offre con Iota unum un pensiero molto costruttivamente cattolico, colmando uno spazio filosofico e teologico altrimenti incerto su interrogativi gravi: egli individua e indica che nella Chiesa una crisi c'è, ed è crisi che pare anche sovrastarla, ma mostra che non l'ha sovrastata; che pare rovinarla, ma ancora non l'ha rovinata: individua poi e indica con chiarezza la causa prima di questa crisi di una variazione antropologica e prima ancora metafisica; individua e indica infine gli strumenti logici (iscritti nel Logos) necessari e sufficienti (eroicamente sufficienti, ma sufficienti) per superarla. Enrico Maria Radaelli» - «Romano Amerio ci ha aiutato a discernere e ammirare l'inalterabile identità della nostra Chiesa. Card. Darío Castrillón Hoyos »

L'Autore

Romano Amerio (Lugano, 1905-1997) studiò alla Cattolica di Milano, laureandosi in filosofia e in filologia classica, prima di diventare, nel 1951, libero docente di storia della filosofia. Consulente del vescovo di Lugano Angelo Jelmini durante i lavori della Commissione centrale preparatoria del Concilio Ecumenico Vaticano II, Amerio fu per molti anni in stretta consonanza intellettuale e religiosa con il cardinale Giuseppe Siri. Oltre a Iota Unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX, e Stat Veritas editi dalla editrice Lindau di Torino, si devono ad Amerio un'imponente edizione critica in trentaquattro volumi degli scritti di Tommaso Campanella, tre volumi dedicati alle Osservazioni sulla Morale cattolica di Alessandro Manzoni e importanti studi su Epicuro, Dante Alighieri, Giordano Bruno, Paolo Sarpi, Descartes e Giacomo Leopardi.
 

Il Libro

Pubblicato nel 1985, frutto di una ricerca protrattasi per circa mezzo secolo, Iota unum è l'opera più complessa e profonda del grande studioso cattolico Romano Amerio, una riflessione serrata e sistematica sul Magistero della Chiesa novecentesca (in particolare conciliare) e, insieme, un’aggiornata summa metafisica cattolica (e il senso ultimo di questa summa, il suo apax, si trova tutto in Stat Veritas).

Contro molte scuole di pensiero formatesi nel dopoguerra, soprattutto dopo quel concilio Vaticano II esaltato come «rottura e nuovo inizio», come una «nuova Pentecoste» della Chiesa (in primis l’«officina bolognese» riunita introno a Dossetti e diretta per decenni da Giuseppe Alberigo, ma anche tutto il Nord Europa cattolico), Romano Amerio ripropone con forza il primato della Verità sull’Amore – come insegnato a partire dagli Evangeli, da san Giovanni Apostolo e san Paolo, e poi da sant’Agostino – per cui in Dio all’essere seguono prima l’intelligere e poi l’amare, e non viceversa. Per Amerio mutare quest’ordine significa indurre l’uomo ad agire non più mosso dal pensiero, ma dal sentimento, in una condizione di libertà illusoria.

«La celebrazione indiscreta che la Chiesa e la teologia ammodernata fanno dell’amore è una perversione del dogma trinitario perché […] la nostra fede porta che in principio sia il Padre, il Padre genera il Figlio, che è il Verbo, e, dal Padre e dal Figlio, si genera lo Spirito Santo, che è l’amore. L’amore è preceduto dal Verbo, è preceduto dalla conoscenza. Separare l’amore, la carità, dalla verità, non è cattolico».


dal libro

Monizione al lettore

Non esiste una pluralità di chiavi (come dicesi oggi) con cui si possa leggere questo libro. Il senso che gli si deve dare è il senso che esso ha, preso univocamente nella sua immediatezza letterale e filologica. Non vi sono dunque in esso intenzioni, attese o persuasioni oltre quelle che l’autore vi ha messe e fuori delle quali altri potesse andar ricercando. Il senso dell’autore del libro non differisce punto dal senso del libro suo, tranne nei luoghi dove egli (succede!) potesse aver scritto male, detto cioè quel che non voleva dire. L’autore non ha nessun desiderio del passato, perché un tal desiderio implicherebbe un rigirare del divenire umano in sé stesso e dunque un compimento. Tale compimento terrestre è incompatibile con la veduta sopramondana che domina l’opera. Anche le res antiquae che stanno nel motto enniano che apre il volume, non sono cose che stanno avanti (antiquus da ante) il nostro tempo, ma avanti ogni tempo, stanno cioè nella sfera assiologica tenuta per indefettibile.
Se un richiamo v’è in questo libro, è a tale sfera soltanto.
Il lettore non voglia cercarne altro.
Romano Amerio

Iota unum non praeteribit
Matth., 5, 18

Miscuit in medio eius spiritum vertiginis
Isai., 19, 14

Moribus antiquis stat res romana virisque
Ennio


 

Romano Amerio
Stat Veritas. Seguito a «Iota unum»




 Collana:
 «Biblioteca»
Una collana di testi non effimeri, destinati a «nutrire» riflessioni e dibattiti sulle grandi questioni della contemporaneità

Torino 2009, pag. 272 - euro 19,50


Raccolta di chiose intorno alla Lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente
promulgata per la preparazione del giubileo dell'anno 2000

 

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

«Il concetto fondamentale su cui si basa, da cui principia e a cui tende la filosofia moderna è la soggettività. Mentre il concetto fondamentale della filosofia cristiana è la parola sta: stat Verbum. Infatti l'intelletto non fa, quando intende, che un'operazione puramente recettiva. La parola sta vuol dire che quando noi percepiamo una verità, il nostro intelletto è attaccato a qualche cosa che non può mutare e che era prima dell'intelletto. Stare significa una preesistenza della verità: una verità che non stesse prima non sarebbe una verità. Anche l'uomo sta, se si attacca alla parola mediante l'adesione che avviene per evidenza. Ma se l'uomo non si attacca alla verità, non vi aderisce, l'uomo non sta più, l'uomo muore». Romano Amerio
 

Il Libro

Pubblicato postumo nel 1997, Stat Veritas analizza e commenta in 55 chiose la Lettrea apostolica «Tertio Millennio Adveniente» indirizzata il 10 novembre 1994 da Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli in preparazione del giubileo dell'anno 2000, per definire gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio.

Insieme a Iota Unum, Stat Veritas è l'opera fondamentale di Romano Amerio, il massimo rappresentante dei fautori della continuità della Chiesa. Amerio contesta all'insegnamento cattolico nato dal Vaticano II di aver trascurato la Verità metafisica del Logos divino - che non è unidimensionale né astratta, come oggi la ritengono anche molti cattolici, ma è una realtà di persona -, e di essersi concentrato sul tema della Carità, riducendo la Chiesa a mero soggetto storico, sociale e culturale che si confronta con le varie opzioni filosofiche e morali proposte dalla società moderna. Deprivato del suo principio più specifico - la sovrannaturalità, la fede, la dottrina perfettamente «impersonata» dal Logos -, il messaggio cattolico ha così smarrito la sua identità rispetto alle altre religioni e si è dimostrato impotente di fronte al diffondersi, anche all'interno del mondo cristiano, della secolarizzazione e del relativismo.

Come scrive Enrico Maria Radaelli nella postfazione al volume «Stat Veritas. La Verità sta, ossia è ferma, solida, irremovibile. Anzi - meglio di ogni traduzione letterale -, dobbiamo dire la Verità è: come una vera Amica la Verità è, ci precede, poi ci sta davanti, e infine anche ci attende. Per non farci perire nel nostro Io, senza un'Amica accanto».
 


dal libro

Ruunt sæcula,
stat Veritas.
Immo, stante Veritate,
stat homo, stat mundus.
Circumversamur undique,
et deversamur;
sed Veritas nos erigit.
Amice, siste fugam,
pone te in centro,
ubi nullus motus,
sed vita,
immo: vita vivificans.
Romano Amerio, gennaio 1996
dettato proprio per Stat Veritas
Scorrono i secoli,
la Verità permane.
Anzi, stante la Verità,
sta l’uomo, sta il mondo.
Ci aggiriamo e ci fermiamo
in ogni dove;
ma la Verità ci tiene dritti.
Amico, desisti dalla fuga,
poniti al centro,
dove non c’è moto,
ma vita,
anzi: vita vivificante.

(Trad. nella Postfazione di E.M.Radaelli)


Per informazioni e richieste

Edizioni Lindau
Corso Re Umberto 37
10128 TORINO - TO
tel. + 39 011 517 53 24
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