Istanbul, ottobre 2003,
            Cappuccini in dialogo con l'Islam

Dopo tre anni di paziente preparazione, i frati minori cappuccini emiliani, che da oltre mezzo secolo operano in Turchia, sono riusciti a organizzare un incontro culturale, uno dei primi del genere, tra studiosi cattolici e islamici. Consapevoli che dissidi e malintesi sono per lo più dovuti al fatto di non conoscersi, i frati hanno scelto come tema dell'incontro il suggestivo titolo: «Conoscersi per rispettarsi». «Tema molto adatto - ha sottolineato padre Maurice Borrmans, profondo conoscitore dell'Islam - perché permette ad alcuni professori dell'università di Istanbul e a due loro colleghi cattolici di presentare con spontaneità e semplicità ciò che si riferisce alla realtà dei rispettivi libri sacri, approfondendone alcuni aspetti fondamentali, come la composizione, la trasmissione, l'interpretazione e la loro assimilazione da parte dei propri credenti».
Ed ancora: «Anche se apparteniamo a due mondi culturalmente diversi, dobbiamo imparare ad accettarci e rispettarci, proprio perché tra musulmani e cristiani ci sono molti parallelismi. I cristiani, però, credono in una dinamica della rivelazione che per i musulmani, invece, è finita con il Corano. È una delle tante differenze che si incontrano sul cammino e che costituiscono una certa difficoltà al dialogo, ma che si devono accettare e rispettare sperando di superare in futuro». 
Al Simposio hanno partecipato una settantina di persone tra cattolici, ortodossi, caldei e musulmani: tra questi gran parte sono studenti che vengono dall'università locale e da quelle di Ankara e di Sakarya. «Il progresso del dialogo tra noi e i musulmani - è la conclusione di Borrmans - é in queste presenze per intraprendere un cammino fatto di preparazione, dialogo e speranza».

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