A un anno dalla pubblicazione del Motu Proprio
Summorum 
			Pontificum di Benedetto XVI, una conseguenza pastorale concreta del 
			documento papale è stata la creazione, l’8 giugno scorso, della 
			parrocchia "personale" della Santissima Trinità dei Pellegrini, nel 
			settore Centro della Diocesi di Roma. Si tratta della prima comunità 
			parrocchiale costituita in Italia in applicazione dell’art. 10 del 
			
Motu Proprio e dunque non sulla base del territorio ma del rito, in 
			quanto composta da fedeli legati all’antica forma del rito romano. 
			La parrocchia, eretta per decreto dal cardinale vicario su 
			disposizione del Papa, è stato affidata a don Joseph Kramer, 
			religioso australiano della Fraternità sacerdotale di San Pietro, in 
			Italia ormai da trent'anni. Eccolo al microfono di Fabio Colagrande.
			
			
			R. - L’apertura è andata molto bene: erano tutti contentissimi. 
			Questo ha suscitato molto interesse - anche la stampa ne ha parlato 
			- e da quel giorno la gente è venuta in Chiesa ogni giorno a vedere 
			di cosa si tratta. Questa è una parrocchia personale che non dipende 
			dal territorio. È aperta a tutti i fedeli che vogliono frequentare 
			i Sacramenti e la Santa Messa, secondo la forma antica del rito 
			romano. È una parrocchia che bisogna creare a distanza. La 
			difficoltà è, infatti, che la gente abita lontano e deve venire da 
			fuori. L’idea è di avere non solo la Messa, ma tutti i Sacramenti - 
			battesimi, matrimoni - oltre alla Quaresima e al Triduo pasquale.
			
			
D. - Chi sono i vostri parrocchiani, don Joseph?
			
			R. - Molto vari: gente di tutte le età, molti giovani, famiglie con 
			bambini, persone oltre i 50 anni, che ricordano il rito antico e che 
			sono contente di riacquistare un posto nella vita normale della 
			Chiesa. E anche la gente locale è contenta di vedere che siamo lì, 
			con la forma antica del rito, e che teniamo aperta una chiesa 
			rimasta chiusa per molti anni.
			
			
D. - Il cardinale Castrillon Hoyos ha ricordato che l’erezione di 
			questa parrocchia personale ha un valore esemplare per le altre 
			diocesi, sia in Italia che nel mondo...
			 
				
					
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					 Padre Kramer celebra il VO 
					 
					a S. Gregorio dei Muratori 19.07.07  | 
				
			
			
                
                R. - Sì, perché Roma è sempre un esempio, una città centrale per 
			tutto il cattolicesimo. E già altri vescovi hanno deciso di aprire 
			delle parrocchie seguendo l’esempio dato qui a Roma, ed è molto 
			importante. 
			
			D. - Padre Kramer è corretto dire che la sua è una parrocchia di 
			fedeli tradizionalisti?
			
			R. - Questa parrocchia è per tutti i fedeli cattolici normali, che 
			apprezzano la forma antica, ma non appartengono ad una categoria 
			diversa, dei tradizionalisti appunto. Seguire la forma antica non 
			vuol dire diventare necessariamente tradizionalisti. Il nostro 
			desiderio è di essere integrati nella vita quotidiana della Chiesa. 
			E siamo molto, molto grati al cardinale vicario per questa 
			opportunità di entrare nella vita della Chiesa e di non essere 
			considerati un "branco" al di fuori della normativa.

                
                
     
        [Fonte: Radio Vaticana 13 luglio 2008]