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    Padre Pierre: "Nessun rancore verso chi mi accoltellato"

E a fine novembre il Papa sarà in visita pastorale in Turchia

"Sto bene anche se sono un po' scosso. Nonostante tutto non serbo rancore per il mio aggressore". Queste le prime parole di padre Pierre Brunissen, il sacerdote francese accoltellato ieri pomeriggio a Samsun, nel nord della Turchia. Don Pierre - che ha sostituito don Andrea Santoro, ferito a morte cinque mesi fa da un fanatico sedicenne - ha perso molto sangue, ma è già stato dimesso. Così descrive l'aggressione: "Questa persona era già venuto da me altre volte per dirmi che voleva farmi conoscere un suo amico. Mentre andavo con lui mi ha accoltellato al fianco".

Così Padre Pierre parla del sentimento anticristiano, mai scemato dalla morte di don Santoro: "Nonostante ci siano estremisti, comunque pochi, che mi attaccano anche con una campagna di calunnie contro di me da tempo sto cercando di creare, a partire dalla mia parrocchia dedicata alla Nostra Signora dei dolori, insieme ai miei pochissimi parrocchiani, il più possibile un clima di amicizia con i musulmani di Samsun. E lo faccio con le stesse autorità della città, da cui ho ricevuto solidarietà, e con la popolazione nella quale ho molti amici, e con cui mi trovo molto bene. Tutti sanno che non facciamo nulla di sbagliato. Una minoranza di estremisti non può mettere a repentaglio il dialogo. Dialogo e conoscenza devono andare avanti".

Monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia, denuncia l'atteggiamento della stampa turca, che riporta le accuse dell'attentatore e teme una campagna mediatica per dare una lettura negativa di quanto Benedetto XVI dirà e farà durante il suo viaggio di novembre: "L'accoltellamento del sacerdote francese a Samsun è un gesto isolato, ma esprime un animo esacerbato nei confronti dei cristiani, con false accuse di proselitismo, tenuto vivo da alcuni giornali che stanno pure attaccando la prossima visita di Benedetto XVI in Turchia".

Secondo il prelato, nel paese vi è "un forte nazionalismo che cerca di creare sempre più distanza fra mondo europeo e mondo turco. Sono delle lobby di potere che si sentono minacciate dalla possibile entrata della Turchia in Europa". Per questo Padovese ritiene "importante fare luce sull'incidente: se è stato solo il gesto di uno squilibrato, o se dietro si nascondono dei mandanti".

La stampa turca nazionalista, riferisce ancora il presule, riporta oggi un'intervista all'attentatore e lo presenta da una parte come uno schizofrenico sotto terapia di psicofarmaci ma poi riporta anche una sua affermazione: "Il prete spesso mi leggeva il vangelo, mi proponeva soldi e mi faceva pressione perché cambiassi religione e venissi in chiesa". "Quella del proselitismo - commenta il vescovo - è un'accusa ricorrente sulla stampa turca nazionalista. Era stata anche fatta verso don Andrea Santoro".

"Se così fosse, come ripetutamente fanno credere i mass media, come mai - conclude il monsignore - la comunità cristiana a Samsun è cosi minuscola? Se fosse vero che don Pierre dava soldi per far venire in chiesa le persone la Messa dovrebbe essere stata strapiena".
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[Fonte: La Repubblica 3 luglio 2006]

Marazziti (S.Egidio), “Segnale allarmante”

“È impressionante come la violenza rischia di essere banale fino all’imitazione e a gesti sconsiderati che colpiscono uomini bravi e coraggiosi e tutta la popolazione locale che si sente incoraggiata dalla loro presenza”. Così Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant’Egidio, commenta al Sir l’accoltellamento del sacerdote francese, padre Pierre Brunissen, avvenuto ieri a Samsun, sulla costa turca del mar Nero. Quello che è avvenuto – aggiunge Marazziti – è “un segnale allarmante perché privo di senso e segnato da un effetto emulazione. Mi auguro che sarà la popolazione stessa a circondare d’affetto questo sfortunato e bravo testimone del Vangelo”.
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[Fonte: SIR 3 luglio 2006]


v. anche:
Don Andrea Santoro, "Lettere dalla Turchia"
Ucciso in Turchia mentre l'Islam è in rivolta
Omelia del Card Ruini ai funerali di Don Andrea
Lettera di Don Andrea su Finestra per il Medioriente

   
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