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    Un interessante 'spunto' dall'Angelus a Bressanone
 

"Ma prima della preghiera mariana il Papa usa anche parole che lasceranno un segno nell'interpretazione che nella chiesa viene fatta di uno dei più importanti eventi ecclesiali del secolo appena trascorso, il Concilio Vaticano II. Ratzinger ricorda Paolo VI, il trentennale della sua morte che cadrà mercoledì prossimo. Dice che Montini ha avuto a cuore sempre e solo Cristo e che venne eletto Papa nel momento più delicato del concilio, "quando l'intuizione del Beato Giovanni XXIII rischiava di non prendere forma". Era un momento tempestoso, dirà poi il Papa, rafforzando il concetto nella sintesi in tedesco. Insomma durante la malattia di Giovanni XXIII alcuni dei padri conciliari - fa capire Ratzinger -, che una volta divenuto Papa ha avuto accesso a documenti riservati, tentarono di trasformare l'assemblea in qualcosa di diverso, in qualcosa che non aveva Cristo al Centro di tutto, in qualcosa di pericoloso per la Chiesa stessa. L'elezione di Paolo VI impedì quel disegno e sovrumano, conclude Benedetto XVI, appare il suo merito" [da Bressanone, Stefano Maria Paci - skyTG24 3 agosto 2008]
 
È interessante consultare questo documento:

"Con procedura perfettamente legittima il card. Ottaviani fece passare a tutti la lista dei membri delle commissioni preconciliari, delle persone quindi che erano state scelte dalla Santa Sede e che già avevano lavorato sugli argomenti da dibattere. Questa avrebbe potuto agevolare la scelta senza peraltro imporre alcun obbligo; ed era certamente auspicabile che qualcuna di queste persone esperte figurasse nelle commissioni. Ma allora si levò una voce. Non ho nemmeno bisogno di ricordare il nome del Principe della Chiesa (non ho idea di chi possa essere!) che si è alzato e ha tenuto il seguente discorso: " E' una pressione intollerabile esercitata sul concilio fare dei nomi. Bisogna lasciare la libertà ai padri conciliari. Ancora una volta la Curia romana cerca di piazzare i suoi membri" Con i padri un po' spaventati per questo brutale intervento la seduta è stata tolta e il pomeriggio il segretario mons. Felici annunziò: "Il Santo Padre riconosce che forse è preferibile si riuniscano le conferenze episcopali e presentino delle liste". Le conferenze episcopali erano a quell'epoca ancora in embrione... Coloro però che avevano ordito questo piccolo colpo di stato ne avevano di già pronte, con nominativi bene scelti da diversi paesi. Poterono battere sul tempo le conferenze e ottennero di fatto una forte maggioranza, il risultato fu che le commissioni vennero formate da membri appartenenti per i due terzi alla fazione progressista, mentre il restante terzo fu nominato dal Papa. (tratto dalla Lettera ai cristiani perplessi di Mons. Lefebvre, Ed. Albin Michel 1985, Paris)

sconcertante no? E naturalmente c'è dell'altro e la fonte è più che autorevole... e oggi ancora la chiesa sta pagando pesantemente le conseguenze di quei venti di 'fronda' che nessun intervento, neppure del Papa, è riuscito a spegnere o a governare del tutto... allora. Ed è quel che succede ancora oggi: basta vedere il dilagare dei falsi insegnamenti, la disobbedienza e le resistenze dei vescovi nell'applicare il Motu Proprio e la difficoltà in genere di restaurare, nonostante i gesti 'forti' e le parole del Papa, una fede retta e 'in continuità' con la Tradizione che il concilio non può aver interrotto...

   
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