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Da domani fino al 23 febbraio a Porto Alegre la IX Assemblea del Consiglio Mondiale delle Chiese

siti cattolici on lineSi aprirà domani a Porto Alegre la IX Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese, un evento al quale parteciperanno oltre 700 delegati ufficiali, in rappresentanza di 340 chiese (protestanti, anglicana e ortodosse) che fanno parte del Consiglio ecumenico delle Chiese. L’organismo ha sede a Ginevra e riunisce chiese di 100 paesi del mondo per una rappresentanza complessiva di 550 milioni di cristiani. L’evento brasiliano si concluderà il 23 febbraio ed avrà per tema "Trasforma il mondo, Dio, nella tua grazia". Si svolgerà nei locali della Pontificia Università cattolica di Porto Alegre che ha già ospitato importanti riunioni internazionali, come il Social Forum. All'Assemblea ecumenica sono attesi oltre agli ospiti ufficiali migliaia di persone, semplici visitatori, gruppi di giovani nonché membri di organizzazioni ecumeniche.
 
Il 17 febbraio è prevista la presenza del presidente brasiliano Lula. Il Patriarcato di Mosca ha fatto sapere in una nota che parteciperà all’Assemblea di Porto Alegre con una delegazione di 21 membri guidata dal vescovo Hilarion Alfeyev di Vienna e Austria mentre il Metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad sarà presente alla cerimonia di apertura.

Pur non facendo parte ufficialmente del Consiglio ecumenico delle chiese, parteciperà all'Assemblea anche una delegazione della Chiesa cattolica. Atelier, esposizioni, manifestazioni culturali, spazi di incontro e lavoro comune. L'Assemblea ha un programma estremamente fitto, pensato per dare a tutti i partecipanti la possibilità di partecipare alla riflessione. "Spero - dice il segretario generale del Consiglio mondiale delle chiese, il pastore Samuel Kobia - che questa Assemblea, la prima del 21° secolo, segni l'inizio di un'era nuova nella ricerca dell'unità dei cristiani e dia al movimento ecumenico moderno la visione di una cultura nuova e concetti inediti". Le Chiese di fronte alla sfida della pace, tra il conflitto in Iraq e la guerra al terrorismo; il cammino di solidarietà con il continente africano; le questioni sociali e etiche che vedono le Chiese ancora su posizioni diverse; la partecipazione dei giovani. Sono alcuni dei temi che verranno affrontati dai delegati a Porto Alegre. "Non bisognerebbe mai sottovalutare - dice Kobia - il potenziale reale che le Chiese hanno insieme, per contribuire a trasformare il mondo, nonostante le difficoltà. Una fede comune e una speranza rinnovata rendono ogni cosa possibile. L'augurio è che questa assemblea ci permetta di dare un segno che testimoni in modo visibile la nostra fede comune di cambiare il mondo".

   
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