"Con Benedetto XVI la Chiesa si desta a nuova vita"

Metropolita Kondrusiewicz: “Con Benedetto XVI la Chiesa si desta a nuova vita” - Messaggio da Alessio II: “Mai come ora il mondo ha bisogno della nostra comune testimonianza”.


La Chiesa cattolica conquista i russi
Russia: la sfida dei valori

La Chiesa rimasta orfana dopo la morte di Giovanni Paolo II, si desta oggi a una nuova vita con la scelta del nuovo Pietro del nostro tempo”. In una lettera ai fedeli dell’arcidiocesi della Vergine Maria a Mosca il metropolita Tadeusz Kondrusiewicz ha accolto "con gioia e speranza" a nome di tutti i cattolici russi l’elezione di Benedetto XVI.

Secondo il metropolita - vescovo a Mosca - la scelta rapida e concorde del conclave ribadisce ancora una volta, dopo l’addio a Giovanni Paolo II, l’unità e la coesione della Chiesa universale. “Questo segnale – ha commentato - rappresenta un motivo di nuova gioia e nuova speranza per la Chiesa cattolica e per il mondo”.

Kondrusiewicz ha definito Benedetto XVI “nuovo dono di Dio per la sua Chiesa e per il mondo in questi tempi difficili, pieni di pericoli e sfide”. Secondo il metropolita, ora la Chiesa deve trovare la “cura” alle tendenze del secolarismo e del relativismo, contro cui lo stesso card. Ratzinger si era già scagliato. Per questo, continua, “tutti noi, popolo di Dio, sotto la guida di Benedetto XVI dobbiamo lottare per creare un nuovo mondo giusto fondato sui principi del Vangelo e il rispetto della vita e mirare all’unità di tutta l’umanità e dei cristiani”.

Il vescovo invita i fedeli a pregare il Signore affinché il nuovo papa possa “rafforzare la nostra fede e l’identità cristiana, insegnarci a costruire il futuro su solidi principi morali, accrescere il nostro amore per il prossimo, difendere i diritti umani e in particolare il diritto alla libertà religiosa e alla vita, battersi per la giustizia sociale, la pace e il dialogo tra i popoli e le religioni”.

Kondrusiewicz sottolinea poi l’importanza di "rispondere non solo alle sfide poste dalla modernità e ma anche alle speranze della gente”.

"Dobbiamo essere vicini al pontefice, esorta il metropolita, con preghiere, buone intenzioni e con la testimonianza cristiana, affinché egli possa trovare la forza fisica e spirituale di sostenere fin dall’inizio la pesante Croce che con umiltà egli ha accettato di portare”. “Ricordate – aggiunge – che questa è anche la nostra Croce , la Croce della Chiesa cattolica in Russia”.

“I cattolici russi - spiega il vescovo - accolgono il pontefice come un dono grandissimo, nella speranza di poterlo incontrare in Russia realizzando così il sogno del suo grande predecessore: visitare Mosca”.

Alessio II, patriarca della Chiesa ortodossa russa, e fermo oppositore al viaggio di Giovanni Paolo II in Russia, ha inviato oggi un messaggio di congratulazioni al nuovo pontefice. In esso il patriarca auspica che “si sviluppi un proficuo dialogo tra ortodossi e cattolici, uno degli obiettivi più importanti per tutto il mondo cristiano”. Alessio II invita anche il papa ad “unire” le forze delle due Chiese per diffondere i valori cristiani: “Un mondo secolarizzato, che ha perso i punti di riferimento spirituali, mai come ora ha fortemente bisogno della nostra comune testimonianza”.

Il 23 aprile nella cattedrale della Vergine Maria a Mosca si terrà una messa di ringraziamento per la nomina del nuovo papa.

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Secondo un sondaggio il 30% di loro, contro il 16% di cinque anni fa, guarda favorevolmente alla Chiesa cattolica

Il 30% dei Russi guarda favorevolmente alla Chiesa cattolica; cinque anni fa si trattava appena del 16%. Nello stesso periodo, la percentuale di coloro che hanno opinioni negative sulla Chiesa è diminuita dal 9 al 5%.

Un sondaggio condotto dalla fondazione “Opinione Pubblica” (“Obshczestvennoe mnenie”), reso noto dall’agenzia INTERFAX, indica che più dei tre quarti dei Russi (il 77%) hanno assistito al resoconto del Vaticano sui funerali del Pontefice e i riti di sepoltura.

Il sondaggio, condotto su un campione di 1.500 persone, è stato realizzato il 9 e 10 aprile in 100 città delle 44 divisioni amministrative principali della Russia.

“La morte di Giovanni Paolo II, pianto da milioni di persone in ogni angolo del pianeta, non ha lasciato impassibili nemmeno i Russi”, ha sottolineato INTERFAX.

La maggior parte degli intervistati (il 51%) sostiene che la televisione ha riportato gli eventi legati alla morte e al funerale del Papa “com’era necessario”. Solo il 14% ha ritenuto la copertura mediatica eccessiva.

Un terzo dei Russi intervistati (il 33%) ha detto di essere rimasto turbato dalla notizia della morte di Giovanni Paolo II. A questa categoria appartiene un’alta percentuale di persone che abitano in grandi città (il 47%) e che possiedono un livello di istruzione elevato (il 39%). Quasi il doppio di coloro che hanno provato sentimenti così forti ha comunque ammesso di aver ascoltato le notizie senza alcuna emozione particolare (il 63%).

In base al sondaggio, quasi la metà della popolazione russa (il 46%) ritiene che la morte di Papa Giovanni Paolo II sia una perdita per il mondo intero, mentre solo un terzo degli intervistati (il 35%) la ritiene significativa solo per i cattolici.

Enumerando i meriti di Giovanni Paolo II, come richiesto da chi proponeva il sondaggio, gli intervistati hanno menzionato soprattutto le sue attività in favore della pace e le sue numerose dichiarazioni contro la violenza e il terrorismo. Molti degli intervistati hanno lodato i suoi sforzi per riconciliare i popoli e le religioni.

Sono state menzionate spesso anche le doti personali e l’umanità di Giovanni Paolo II. Alcuni degli intervistati hanno sottolineato i meriti del Papa scomparso solo in riferimento alla Chiesa cattolica, ma molti di più hanno parlato del suo servizio a favore dell’intera umanità.

L’opinione per la quale l’autorità della Chiesa cattolica sarebbe aumentata durante i ventisei anni di pontificato di Giovanni Paolo II è condivisa dal 50% dei Russi. Solo il 12% degli intervistati pensa che l’attività del Papa non si sia riflessa affatto nell’autorità della Chiesa Cattolica Romana. A questo proposito, nessuno degli intervistati pensa comunque che l’autorità della Chiesa sia diminuita.

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"Confido con tutta sincerità che il pontificato di Sua Santità sarà contrassegnato della sviluppo delle relazioni tra le nostre Chiese e da un fruttuoso dialogo ortodosso-cattolico - ha dichiarato il Patriarca di Mosca Alessio II - Il successo di questo dialogo è uno dei compiti più importanti e ha un significato determinante per tutto il mondo cristiano". "Le nostre Chiese, che hanno una grande autorità e influenza - ha aggiunto Alessio, prefigurando uno spazio d'intesa -, devono unire i loro sforzi per la diffusione dei valori cristiani tra l'umanità moderna. Il mondo secolare sta perdendola ua strada spirituale e ha bisogno della nostra testimonianza congiunta come non mai". 

E chissà che tutto questo non apra a Benedetto XVI le porte di Mosca che Giovanni Paolo II non potè mai varcare.
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[Fonti: AsiaNews e Zenit.org del 19 aprile 2005]

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