Sinodo Valdese 2003 - Ecumenismo cammino obbligato
     Settembre, irreversibile il cammino del dialogo tra le tradizioni cristiane

 


"L'ecumenismo è un cammino obbligato, non si può più tornare indietro". 

Nel corso di una conferenza stampa sul tema "Prospettive dell'ecumenismo in Italia" organizzata dall'ufficio stampa del Sinodo delle chiese valdesi e metodiste tenutasi il 25 agosto, il professor Daniele Garrone, presidente della Commissione consultiva per le relazioni ecumeniche e docente della Facoltà valdese di teologia di Roma, mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia, nonché membro del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei cristiani, e il reverendo Nicola Rimaudo della Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia, hanno concordato sul fatto che quello del dialogo tra le varie tradizioni cristiane è ormai una prassi consolidata. 

Al tema dell'ecumenismo ha dedicato ampia attenzione la Commissione d'esame sull'operato della Tavola, sottolineando "l'opportunità di preghiera, di condivisione e promozione del messaggio biblico e di azione sociale" offerta dall'impegno comune delle chiese cristiane. "Anche se ci sono stati momenti di dissenso - ha affermato Garrone riferendosi all'enciclica papale sull'Eucaristia - questo non ha bloccato le relazioni ecumeniche ormai consolidate a tutti i livelli. Dobbiamo essere capaci di vivere nella complessità. L'ecumenismo è una via senza ritorno ed è con speranza e viva partecipazione che continuiamo ad affrontare anche le questioni più spinose". 

Nella stessa linea anche mons. Chiaretti ha affermato che non bisogna avere paura di affrontare questioni che riguardano temi più strettamente teologici. Chiaretti ha inoltre espresso la necessità di cominciare ad affrontare anche le divergenze che esistono sul piano dell'etica: "Pensiamo a temi come il divorzio, la clonazione, la biogenetica, l'eutanasia, l'omosessualità". 

"Dobbiamo tuttavia essere realisti - ha tenuto a ribadire padre Rimaudo -. Ci sono ancora profonde divisioni che impediscono l'unione nel dialogo della verità; è importante assumere le divergenze che ci sono tra le varie tradizioni per creare delle convergenze". Rimaudo ha quindi auspicato la crescita di un ecumenismo fondato in modo particolare sull'impegno diaconale. "Esprimere solidarietà al prossimo - ha affermato - è una delle strade prioritarie per facilitare l'incontro fra le diverse tradizioni cristiane". 

Nel corso della conferenza stampa mons. Chiaretti ha inoltre annunziato che il Consiglio per l'ecumenismo ed il dialogo della Conferenza episcopale italiana (CEI), insieme alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e alla Sacra Arcidiocesi ortodossa in Italia, stanno organizzando una "Giornata per il Creato" da realizzarsi a metà novembre, con ogni probabilità a Terni. "Sarà un'occasione per ragionare in termini scientifici, sociali, teologici e spirituali sul tema dell'acqua, oggi di gravissima attualità. Quella di Terni non è una scelta casuale, - ha ancora affermato - suggerita dalla vicinanza alla Cascate delle Marmore". Tutti e tre i relatori vedono favorevolmente l'istituzione di una giornata del dialogo islamico-cristiano: "I tempi sono maturi e gli sviluppi della società italiana lo richiedono" ha concluso Daniele Garrone. 

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[Fonte: NEV 3 settembre 2003]

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