Una cappella tra i
               palazzi di Bruxelles

Dopo l'allargamento dello scorso anno sono ventuno oggi le Conferenze episcopali che aderiscono alla Comece: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Inghilterra e Galles, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Scandinavia, Scozia, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Ai lavori partecipa, inoltre, la Conferenza episcopale svizzera in qualità di membro associato. Concretamente ogni Paese è rappresentato nel Consiglio da un proprio delegato. Per l'Italia è il vescovo ausiliare di Milano Giuseppe Merisi. La Comece si riunisce due volte all'anno in seduta plenaria. Esiste inoltre un comitato esecutivo formato dal presidente Josef Homeyer, dai vice-presidenti Adrian Van Luyn e Hippolyte Simon e dal segretario generale Noel Treanor, che segue il rapporto più quotidiano con gli organismi comunitari. Per volere della Comece e delle rappresentanze delle altre confessioni cristiane all'interno degli uffici dell'Unione, dal 2001 nel quartiere europeo di Bruxelles esiste anche una cappella ecumenica. In realtà si tratta di una chiesetta del XV secolo che sorge proprio nella zona delle strutture comunitarie. Era caduta in abbandono, ma recentemente è stata restaurata e ribattezzata dal cardinale Godfried Danneels, arcivescovo di Bruxelles, «Cappella della Resurrezione». L'obiettivo è quello di offrire un segno visibile delle radici cristiane dell'Europa.

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