CHARTA ŒCUMENICA - S. Gallo luglio 1999


INTRODUZIONE

"Sia resa Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo"


Rendiamo grazie al nostro Dio Trinità, perché attraverso il suo Santo Spirito ha guidato i nostri passi sul cammino di una comunione sempre più profonda. Attraverso l'ascolto comune della Parola di Dio nelle Sacre Scritture, la Confessione dell'unica fede nella liturgia e la comune ricerca della verità divina, vogliamo testimoniare l'amore e la speranza per tutti gli uomini. Per questo ci impegniamo per un'unità più completa e più visibile della Chiesa di Gesù Cristo nel mondo. Siamo coscienti che solo la nostra conversione interiore ci permetterà di raggiungere, nella diversità delle nostre espressioni di fede, l'unità di cui Dio stesso è l'autore. Sappiamo che lo scandalo della divisione discredita la nostra testimonianza. Ciò significa anche che riconosciamo la nostra colpa nella divisione tra i cristiani e vogliamo cancellare le ombre che oscurano il volto della Chiesa di Gesù Cristo e generano incomprensione e amarezza nel mondo. Non vi è alcuna alternativa alla riconciliazione e all'ecumenismo. È per questo che, come Chiese membra della Conferenza delle Chiese europee e come Conferenze episcopali cattoliche d'Europa, ci impegniamo a consolidare e a far crescere la comunione ecumenica già realizzata tra noi, nello spirito dei due incontri ecumenici europei di Basilea nel 1989 e di Graz nel 1997. 

I - DIO STESSO CI CHIAMA ALL'UNITÀ

"Che tutti siano una cosa sola. Come Tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17,21)

1. Come discepoli del Cristo siamo chiamati all'unità nella fede, nell'amore per Dio e per gli uomini e nella speranza del pieno compimento di ogni cosa in Dio. Per noi cristiani, il Vangelo di Gesù Cristo è l'anima e il cuore di ogni sforzo ecumenico. Insieme professiamo e riconosciamo il simbolo ecumenico di Nicea-Costantinopoli (381).


Insieme ci impegniamo:

· a testimoniare e annunciare le opere di salvezza del Cristo e in particolare la sua morte e resurrezione come speranza per ogni uomo e per il mondo intero;
· a rendere visibile l'unità nell'unica fede e nell'unico battesimo, espressa dalla liturgia e dalla vita comune nel Cristo, ascoltando insieme la Parola di Dio, servendo il Vangelo e pregando gli uni per gli altri e gli uni con gli altri, per la forza dello Spirito Santo.

II - SUL CAMMINO DELLA COMUNIONE VISIBILE IN EUROPA

"Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" 
(Gv 13,35)

Andare incontro gli uni agli altri

2. L'ecumenismo in Europa nasce per i cristiani attraverso il rinnovamento dei cuori e la disponibilità alla penitenza e alla conversione. La storia delle Chiese cristiane è anche segnata da scismi, inimicizie e persino da conflitti armati. A motivo delle diversità nella espressione della nostra fede, ma anche a causa della debolezza e dei peccati umani, la comunione dell'unica Chiesa di Gesù Cristo si è spezzata. Le divisioni si sono diffuse in tutto il mondo. La mancanza di credibilità della testimonianza cristiana che ne è derivata è stata però arginata grazie al movimento ecumenico che in questo secolo ha aperto la via alla riconciliazione tra i cristiani.

Insieme ci impegniamo:

· a riesaminare con umiltà, nello spirito del Vangelo e dell'amore di Dio, la storia delle colpe delle nostre Chiese e a chiederci perdono gli uni gli altri;
· a lottare contro l'autosufficienza e a vincere i pregiudizi;
· a riconoscere le ricchezze spirituali delle diverse tradizioni cristiane, a imparare gli uni dagli altri e a farci reciproco dono delle nostre differenze;
· a cercare occasioni di incontro gli uni con gli altri, a essere disponibili gli uni per gli altri e a lavorare insieme quanto è possibile;
· a sostenere l'insegnamento dell'ecumenismo nella formazione cristiana di base e ad ogni livello dell'approfondimento teologico. 


La preghiera comune è il cuore dell'ecumenismo

3. L'ecumenismo vive attraverso l'ascolto della Parola di Dio e la nostra disponibilità all'azione dello Spirito Santo in noi e per mezzo di noi.
Suscitati da questa grazia che viene dall'alto, sono sorti molti cammini che cercano, con la preghiera e la liturgia, di raggiungere quell'unità che Gesù Cristo vuole per la sua Chiesa. La preghiera comune dei cristiani è perciò il cuore dell'ecumenismo. Numerose preghiere liturgiche e canti comuni, come diverse nuove esperienze di comunione spirituale, caratterizzano la nostra spiritualità ecumenica.

Insieme ci impegniamo:

· a pregare insieme e gli uni per gli altri poiché l'unità della Chiesa di Gesù Cristo è un dono di Dio;
· a celebrare regolarmente delle liturgie ecumeniche, a promuovere preghiere e celebrazioni per l'unità dei cristiani;
· a imparare a conoscere e ad apprezzare le liturgie e le forme di spiritualità delle altre Chiese, nella ricerca di una comune spiritualità ecumenica.


La testimonianza comune della nostra fede

4. Davanti al progredire della secolarizzazione e della scristianizzazione in Europa, vogliamo rendere più solida la testimonianza comune della nostra fede cristiana, per realizzare insieme una nuova evangelizzazione e missione in Europa. Per questo è indispensabile che rinasca la fiducia e si proceda a degli accordi tra le Chiese, per evitare una dannosa concorrenza e la minaccia di nuove rotture. La chiara distinzione tra le comunità ecclesiali e le sette è di fondamentale importanza.

Insieme ci impegniamo:

· a parlare con le altre Chiese delle nostre iniziative di evangelizzazione e missione;
· a non invitare le persone a cambiare la loro appartenenza ecclesiale e a non costringerle, in alcun caso, alla conversione attraverso la forza fisica, la pressione morale, o vantaggi materiali;
· a sostenere il cammino di conversione delle Chiese e a rendere possibile un aperto confronto reciproco. 


Non c'è alcuna alternativa al dialogo

5. La nostra reale e comune appartenenza al Cristo è molto più importante della diversità delle nostre posizioni teologiche ed etiche. Le differenze a livello di professione di fede, di insegnamento, di comportamenti morali sono alla base delle divisioni tra le chiese. Per raggiungere una più ampia comunione ecumenica, occorre continuare gli sforzi nella ricerca di un consenso che si radichi nella fede. Perché solo dall'accordo sulle verità fondamentali della fede nasce una comunione tra le chiese teologicamente fondata. E' perciò necessario continuare con perseveranza e trasparenza i dialoghi ai diversi livelli ecclesiali.


Insieme ci impegniamo:

· a coltivare e ad approfondire la cultura del dialogo nelle e tra le Chiese;
· a far circolare i risultati dei dibattiti teologici tra le nostre Chiese, a tutti i livelli della vita ecclesiale e ad assumerne le conseguenze;
· a continuare il dialogo nelle controversie, specialmente sulle questioni etiche, che possono portare a delle rotture nella comunione ecumenica.

III - IL SERVIZIO DELL'ECUMENISMO PER L'EUROPA

"Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio"
(Mt 5,9)

6. Nell'attesa di raggiungere la piena comunione ecclesiale, vogliamo agire insieme in ogni circostanza, salvo i casi in cui la differenza tra le nostre convinzioni sia così profonda da costringerci a percorrere vie separate. Questo ha valore a tutti i livelli della vita ecclesiale in Europa.

Insieme ci impegniamo:

· a rafforzare la collaborazione tra la Conferenze delle Chiese d'Europa (KEK) e il Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (CCEE);
· a organizzare degli incontri ecumenici europei;
· a chiarire, attraverso discussioni bilaterali e multilaterali ad ogni livello, quali sono le espressioni fondamentali della fede per le quali occorre a tutti i costi trovare un consenso e in quali ambiti le differenze possono invece essere reciprocamente tollerate senza che siano motivo di separazione; 
· ad aiutare la soluzione di conflitti tra le Chiese e a promuovere la pace;
· a difendere i diritti delle minoranze e ad aiutare a superare incomprensioni e pregiudizi;
· a garantire che tutte le Chiese dei nostri rispettivi paesi abbiano libero accesso allo spazio pubblico.


Dare un'anima all'Europa

7. Le Chiese sono favorevoli all'unità dell'Europa. In questa prospettiva, ecumenismo in Europa significa non limitare alla politica e all'economia il processo di unificazione europea. Vogliamo custodire "l'anima dell'Europa", impegnandoci per i valori fondamentali della giustizia, della libertà, della tolleranza, della partecipazione e della solidarietà, a partire dalla nostra fede comune, perché questi valori possano essere fecondi per la vita di tutti gli uomini e le donne di questo continente.

Insieme ci impegniamo:

· a promuovere l'unità dell'Europa nella sua diversità culturale etnica e religiosa;
· a tutelare possibilmente insieme le esigenze delle Chiese di fronte alle istituzioni secolari europee;
· a proteggere i valori fondamentali contro le ingerenze dello Stato;
· a riconoscere e rafforzare le responsabilità dell'Europa nei confronti dell'umanità intera, in particolare dei poveri di quei paesi che chiamiamo "Terzo mondo";
· a promuovere la pace utilizzando mezzi non violenti nella soluzione dei conflitti.


Riconciliare i popoli e le culture, custodire la creazione

8. È nostro compito specifico in Europa riconciliare i popoli e le culture. Riconosciamo che la molteplicità delle tradizioni culturali e religiose, regionali e nazionali sono una ricchezza dell'Europa. Lo spirito del Vangelo orienta i nostri sforzi comuni per la comprensione e la soluzione delle questioni politiche e sociali.

Insieme ci impegniamo:

· a proteggere la persona e la dignità di ogni uomo come immagine di Dio, e a vegliare sull'uguaglianza tra tutti gli uomini; a proteggere e a difendere i diritti dell'uomo e a lottare contro l'ingiustizia;
· a promuovere i processi democratici in Europa e la giustizia sociale tra tutti i popoli;
· a bandire ogni forma di nazionalismo e di esclusione, quando l'amore per il proprio popolo conduce all'oppressione di altri popoli o delle minoranze;
· a promuovere un atteggiamento di apertura nei confronti del crescente numero di stranieri, di cercatori d'asilo o dei rifugiati e a dare una casa e una patria agli apolidi in Europa;
· a pretendere per ogni uomo, senza discriminazione o distinzione, tutti i diritti che gli spettano, a consolidare la posizione e i diritti delle donne in tutti gli ambiti e a tutelare le famiglie e i bambini;
· a combattere ogni forma di violenza contro le persone, specialmente contro le donne e i bambini;
· a salvaguardare l'ambiente e tutte le creature, specie nel rispetto delle generazioni future.


Coltivare le relazioni con le altre religioni

9. Una comunione speciale ci lega al popolo di Israele, il popolo eletto da Dio, il popolo dell'alleanza e della promessa, da cui è nato Gesù Cristo. Con i nostri fratelli e le nostre sorelle di fede giudea, noi preghiamo lo stesso Dio di Abramo di Isacco e di Giacobbe. 
Condanniamo ogni espressione di odio, le persecuzioni e le manifestazioni di antisemitismo e preghiamo Dio per il perdono e la riconciliazione. Sosteniamo le molte forme di collaborazione tra giudei e cristiani. 
Riteniamo che ha un grande valore anche l'incontro con i musulmani e con i membri di altre religioni e ci sforziamo per una comprensione reciproca.

Insieme ci impegniamo:

· a riconoscere e a difendere la libertà di fede e di coscienza di tutti gli uomini;
· a riconoscere il diritto di ogni uomo a cercare la verità e a rendere testimonianza a questa verità secondo la sua coscienza;
· ad accettare l'incontro, la discussione e lo scambio con le altre religioni e concezioni del mondo e a coltivarle e a sostenerle.


"Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo"(Rm 15,13)

San Gallo, luglio 1999

originale: tedesco
redazione a cura 
del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee(CCEE) e 
della Conferenza delle Chiese Europee (KEK)


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