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Il vescovo parla dei Neo-cat
http://www.ucanews.com/2011/01/20/bishop-speaks-out-on-neo-cats
 
Il vescovo di Takamatsu, mons. Osamu Mizobe, ha pubblicato oggi la lettera pastorale per il Nuovo Anno intitolata "Il Cammino Neocatecumenale" nella quale descrive la visita dei vescovi giapponesi a Roma per discutere i problemi che sono sorti con quel movimento in Giappone.

Il vescovo ha annunciato che «finché non avremo ricevuto la visita dell'inviato del Santo Padre, tutte le attività del Cammino Neocatecumenale in questa diocesi sono sospese».

Il vescovo Mizobe ha detto che finora ha tentato di trattare i problemi del Cammino Neocatecumenale nella Chiesa in Giappone "nel modo più discreto possibile", sperando nella "autodisciplina".

Il 13 dicembre il vescovo Mizobe era tra i quattro vescovi giapponesi che hanno discusso con papa Benedetto XVI in Vaticano le loro preoccupazioni sul Cammino Neocatecumenale. Nel suo messaggio il vescovo dice che, contrariamente a quanto si aspettavano, i vescovi giapponesi hanno scoperto che al tavolo col Papa si erano aggiunti il Segretario di Stato card. Tarcisio Bertone, cinque altri cardinali, ed un arcivescovo.

La diocesi di Takamatsu è stata al centro dei problemi col Cammino Neocatecumenale dei vescovi giapponesi per decenni, specialmente da quando fu aperto nel 1990 un seminario diocesano Redemptoris Mater, affiliato col Cammino.

Il salesiano vescovo Mizobe (in precedenza vescovo di Sendai) è vescovo di Takamatsu dal luglio 2004.

La diocesi di Takamatsu conta circa 5000 cattolici.

Qui sotto il testo della lettera pastorale del vescovo Mizobe.


Lettera pastorale per il nuovo anno, dal vescovo Osamu Mizobe

Al clero, ai religiosi e ai fedeli della diocesi di Takamatsu

All'inizio di questo nuovo anno vi porgo i miei saluti, pregando che quest'anno camminiate insieme a me, vostro Vescovo, per portare "Rinascita e Unità" nella nostra diocesi.

L'anno scorso, il 13 dicembre 2010, dopo aver ricevuto un messaggio dalla Segreteria di Stato Vaticana in cui si chiedeva una discussione sul Cammino Neocatecumenale, mi sono recato a Roma con altri tre vescovi giapponesi. Ci aspettavamo di avere un incontro col Santo Padre, col Segretario di Stato card. Bertone, e col Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei Popoli, card. Dias.

Invece, quando siamo arrivati al nostro alloggio, siamo stati avvisati che l'incontro si sarebbe tenuto in un diverso orario e un diverso posto e che eravamo attesi dal Santo Padre, da cinque cardinali e da un Arcivescovo (sottosegretario della Segreteria di Stato). Siamo stati sorpresi di vedere all'incontro anche il vescovo Hirayama, che è stato di aiuto per la traduzione simultanea. Non scenderò nei dettagli di ciò di cui si è parlato durante l'incontro.

Nelle edizioni del 2 e del 16 gennaio 2011 del Settimanale Cattolico giapponese c'è un articolo riguardante quell'incontro con informazioni concrete sulle fonti cattoliche nell'internet da cui si può sapere del contenuto di quell'incontro.

Alla fine dell'anno scorso e all'inizio di quello corrente molti sacerdoti e laici della diocesi hanno chiesto un resoconto dell'incontro a Roma. Mi è stato chiesto quale sarebbe stata la posizione della diocesi di Takamatsu a proposito del Cammino Neocatecumenale.

Mi è anche dispiaciuto l'aver ricevuto un appunto sul fatto che sarebbe stato inammissibile sostenere la posizione del "non sapere, non essere informato". Nell'internet, sia in Giappone che in altri paesi, è stata ampiamente diffusa la notizia che i vescovi giapponesi erano stati convocati a Roma. Nell'internet si può leggere di come la diocesi inglese di Clifton vietò tutte le attività del "Cammino", e della conferenza dei vescovi della Palestina che ha pubblicato un documento chiedendo al Cammino Neocatecumenale di autodisciplinarsi nella propria attività.

Recentemente l'arcivescovo di Lingayen-Dagupan nelle Filippine ha annunciato che sarebbe stata condotta un'inchiesta sul Cammino Neocatecumenale nella sua arcidiocesi. Nell'internet si trovano ovunque articoli sul "Cammino", in italiano, spagnolo e inglese. Ciò che tali articoli ci fanno capire chiaramente è che i problemi col Cammino Neocatecumenale non sono esclusivi della diocesi di Takamatsu e della Chiesa in Giappone. Il mondo intero attende con attenzione notizie dalla Chiesa in Giappone. Data la serietà di questa questione, ho deciso di dare un chiaro resoconto di ciò che sta avvenendo e di spiegarvi la posizione della nostra diocesi.

Dopo essere rientrati da Roma, il Nunzio Apostolico ha chiesto di avere un incontro con noi il 23 dicembre. A tale incontro hanno presenziato l'arcivescovo di Tokyo, mons. Okada, e tre vescovi. Ci è stato riferito che c'era una forte possibilità che sarebbe venuto in Giappone un inviato speciale del Santo Padre. Fino a quel momento, tuttavia, in relazione alle attività del "Cammino", si decise che ogni vescovo sarebbe stato libero di procedere liberamente per la sua diocesi.

All'incontro a Roma i quattro vescovi giapponesi fecero presente che la questione riguarda le leggi disciplinari della diocesi e come tale è sotto la giurisdizione dell'ordinario locale. Facemmo presente anche il fatto che l'approvazione del Cammino Neocatecumenale da parte di Roma non implica automaticamente che una diocesi debba accettarli.

Abbiamo anche ricordato il fatto che chi meglio può comprendere la situazione di una diocesi è il suo stesso vescovo e che perciò qualsiasi decisione presa a Roma deve anzitutto cominciare con una discussione con gli ordinari locali. Le opinioni dei cardinali presenti all'incontro sono state tuttavia diverse, e quell'incontro fu più semplicemente l'espressione dell'opinione di ognuno dei presenti piuttosto che una discussione. Era chiaro che la decisione della Conferenza episcopale del Giappone di sospendere le attività del Cammino Neocatecumenale era un grosso problema per il Vaticano, per cui è stato necessario riflettere su un piano d'azione. In tal senso il Santo Padre ha detto che era favorevole a mandare un suo inviato speciale in Giappone.

L'inviato del Vaticano sicuramente verrà nella nostra diocesi. Se consideriamo l'altro aspetto di tale decisione (di un inviato speciale), capiamo quanto sia ampia la spaccatura nella nostra diocesi. Peraltro questa è la seconda volta che arriva un inviato. Nel 2003 alla nostra diocesi fu inviato dalla Corea il card. Kim che, dopo la sua visita, compilò un rapporto dettagliato.

In quel rapporto analizzò la situazione della diocesi e propose dei metodi per rimediare. Il card. Dias, Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, ha detto che l'inviato verrà ad ascoltare le opinioni dei cristiani della nostra diocesi. Fino ad oggi ho sempre tentato di affrontare il problema del Cammino Neocatecumenale nel modo più discreto possibile e senza pubbliche prese di posizione, aspettandomi che i membri del Cammino decidessero da soli per l'autodisciplina delle loro attività. Ma ora che il problema è conosciuto in tutto il mondo, non posso più attendere.

Ritornato da Roma ho capito di avere il dovere di parlare ai fedeli della diocesi. Se i fedeli infatti non fossero informati sulla situazione prima dell'arrivo dell'inviato, c'è la possibilità che si rifiuterebbero di parlargli o lo ignorerebbero per non essere stati informati in tempo, per cui l'inviato lascerebbe la diocesi senza avere una chiara visione della situazione.

Come vescovo della diocesi di Takamatsu sono giunto alla seguente conclusione a proposito del problema del Cammino Neocatecumenale. Questo problema riguarda una chiesa locale, cioè la diocesi di Takamatsu. Si tratta di un problema che può essere risolto solo qui in diocesi. Il Santo Padre e i Prefetti delle Congregazioni sono d'accordo che questo è un problema della chiesa locale e che è il vescovo a dover risolverlo.

Non si può permettere ad alcuna organizzazione o movimento di utilizzare tutto il suo potere per fermare il Vescovo nel governo della sua diocesi. Per tutti noi è importante considerare con serietà e gravità gli eventi che sono avvenuti nella nostra diocesi in questi ultimi vent'anni e che stanno tuttora avvenendo. Questo non è il momento di dedicarsi solo all'interesse di un gruppo, ma è piuttosto l'ora di riflettere in quali modi si può essere di servizio alla diocesi. Nella nostra diocesi, raccolta attorno al Vescovo, siamo ad un importante punto di svolta nella via verso "rinascita ed unità".

La conclusione a cui sono giunto è che finché non avremo ricevuto i risultati della visita dell'inviato speciale del Santo Padre, vi chiedo di sospendere tutte le attività del Cammino Neocatecumenale in diocesi. Questa decisione non significa che il dialogo è finito: è un'opportunità di riflessione per tutti noi.

Quando durante un percorso si perde l'orientamento, si dice sempre che c'è bisogno di ricominciare dal punto di partenza. Credo che "ADESSO" sia un ottimo momento per noi per ricominciare dal punto di partenza. Questa decisione non significa che i membri del Cammino Neocatecumenale siano esclusi dalla diocesi. Il mio desiderio è che si utilizzi questo tempo di riflessione per rendere possibile un vero dialogo. Rispetto i membri del Cammino Neocatecumenale e spero che prendano parte attiva nelle attività della diocesi. Spero anche che tutti i fedeli della diocesi abbiano un ruolo attivo nel percorso triennale che abbiamo cominciato, allo scopo di rivitalizzare la nostra diocesi. Non c'è nessuno, in questa diocesi, che sia esentato dall'avere una parte in questo processo.

20 gennaio 2011

Osamu Mizobe
vescovo della diocesi di Takamatsu

Fonte: UCA News 2011/01/20: "Bishop speaks out on neo-cats"


Note del traduttore:

  1. il vescovo giapponese mons. Hirayama, ritiratosi nel giugno 2000 per sopraggiunti limiti di età, è rettore di un seminario Redemptoris Mater a Roma.
  2. il Settimanale Cattolico (Katorikku Shinbun) è la rivista ufficiale delle diocesi cattoliche giapponesi.
  3. Union of Catholic Asian News ha precisato che la traduzione dal giapponese all'inglese è stata fornita ad UCA-news dallo stesso vescovo Mizobe.

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