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Il Papa nella Messa Crismale del Giovedì Santo: «Preti oggi»

[Testo integrale dell'Omelia]

Pubblichiamo la nota Sir sull’omelia della messa crismale celebrata oggi in San Pietro da Benedetto XVI.

Preti oggi. Come i preti di sempre: ministri dei sacramenti, maestri della Parola, guida dei fedeli. Nessuna novità, dunque. Eppure Benedetto XVI nell'omelia della messa del Crisma, qualche novità la indica. Non a livello di contenuti, bensì di attenzioni, di stile, di atteggiamento personale.

Tra le diverse suggestioni che le parole del Papa indicano, due in particolare ritengo siano importanti per il rinnovamento spirituale e pastorale dei sacerdoti e per un retto servizio a Dio e alla comunità. Benedetto XVI prende spunto dal Deuteronomio: «Stare davanti e Dio e a lui servire» Anzitutto «stare davanti a Dio».

Il prete come sentinella, come colui che «sta in guardia», «in piedi»: «il sacerdote deve essere uno che vigila». Oggi, più che in altri tempi, i cristiani si trovano assediati da cosiddetti profeti che annunciano novità, anche religiose ed ecclesiali, sempre più attraenti, ma che non sono secondo il cuore e il pensiero di Cristo. Chi aiuterà il gregge del Signore a discernere la parola di Dio dalla parola di uomini travestiti da profeti di Dio?

Il Papa stesso nel suo Gesù di Nazareth aveva sottolineato: oggi il demonio se ne intende di teologia e di Sacra Scrittura. Facilmente, con belle citazioni e interpretazioni bibliche, può allontanare i cristiani dalla verità. Ecco la necessità di sacerdoti che siano veri conoscitori del Signore, garanti della verità di Dio perché sanno vivere «con lo sguardo rivolto a Lui».

Essere sentinelle, punti di riferimento per i fedeli per la testimonianza alla verità, alla parola del vero Dio e non di un qualche surrogato. Per questa missione, il prete deve essere anche attento conoscitore del mondo, «dritto di fronte alle correnti del tempo». Ecco il messaggio: essere conoscitori di Dio e conoscitori del mondo, per saper vagliare quanto dal mondo emerge e irradiarlo della luce della verità.

Ed è ancora per un pieno servizio alla verità che il Papa indica una seconda attenzione che il sacerdote deve avere nel suo servizio pastorale, che è un «Servire a Lui»: quella di entrare sempre «nella volontà di Dio»: un impegno antico quanto il sacerdozio, ma che oggi è urgente sottolineare, in un tempo in cui molti ipotetici profeti, più o meno veritieri e credibili, presentano o rappresentano una Chiesa secondo il proprio pensiero o i propri gusti, e non secondo il pensiero di Cristo. In altre parole: non ci può essere la Chiesa di un teologo o dell'altro, di un prete o dell'altro, di un profeta progressista o di un profeta conservatore; c'è solo la Chiesa di Cristo e questa il prete deve servire con fedeltà, secondo il progetto di Dio e non secondo i propri orientamenti, le proprie inclinazioni, le proprie simpatie culturali.

Per questo il Papa indica: «Non inventiamo la Chiesa così come vorremmo che fosse»; aggiungendo: «La nostra obbedienza è un credere con la Chiesa». Un messaggio, quello di Benedetto XVI, che anzitutto i preti, ma anche i laici, devono attentamente meditare.


[Fonte: SIR 20 marzo 2008]

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