angolo
 
Famiglie a Madrid. Consuntivo e riflessioni

Dopo le recenti segnalazioni sull'evento del 27 dicembre scorso, ne pubblichiamo il consuntivo e ulteriori considerazioni

Le cifre ballerine di Madrid
Così ne parla Sandro Magister, “Settimo cielo” 29 dicembre 2009

Per l’inviato di “Avvenire” erano 700 mila, per “L’Osservatore Romano” erano “centinaia di migliaia”, per “El País” 56 mila, con tanto di foto dimostrative. Anche “Avvenire” ha pubblicato una foto panoramica della messa “pro familia” celebrata a Madrid il 27 dicembre in Plaza de Lima, ma con ciò è parso dar ragione più al giornale nemico che a se stesso. Non c’è stata concordia, sullo stesso “Avvenire”, nemmeno sul numero delle presenze italiane a Madrid: 13 mila a pagina 6, 10 mila in prima pagina. Per i neocatecumenali e il loro leader Kiko Argüello, organizzatori della manifestazione, è stato un rischio puntare sui numeri, per misurarne successo o insuccesso. Ci sono realtà il cui pregio non dipende così strettamente dal responso numerico.

Così ne parla il portale neocatecumenale Segni de Tempi

Nulla. È passata ormai questa domenica 27 dicembre 2009 e, aprendone i siti web, scopriamo che per i media non è successo assolutamente nulla. Più di un milione di persone, centinaia di migliaia di bambini, famiglie d'ogni angolo d'Europa nel gelo di Madrid. Nulla. Esattamente come duemila anni fa a Betlemme. Il mondo non ha occhi, anzi non vuole averli, e li chiude. Bene, è esattamente quello che ci aspettavamo [Non si direbbe a partire dai proclami, dalle interviste a Kiko Arguello e dal clamore mediatico precedente]. È il fallimento mediatico il segno incontrovertibile del successo dell'evento. Perchè le cose di Dio sono così. Non destano interesse mediatico, non cercano palcoscenici mondani. Le cose di Dio sono. Come Egli è Colui che è, e basta. [si tratta della ordinaria interpretazione "ad intra": comunicazione-guidata ad usum Cammini riservata agli adepti. La realtà è che in questa manifestazione, come in tutti gli altri 'eventi' nei quali l'esposizione mediatica è d'obbligo, il palcoscenico ed il corrispondente successo erano e sono cercati, eccome!]

Infatti, a partire da questa altisonante affermazione, il resto dell’articolo è un’apoteosi sulla falsariga degli esaltanti accenti che sanno enfatizzare qualunque evento riguardi il cammino nc, allo scopo di creare e mantenere desto il senso di elitarismo, di eccezionalità, d’”investitura”, di appartenenza, che per molti è sufficiente a coprire dubbi e disagi di ogni genere. Eppure i NC, tra loro e nelle testimonianze crederanno e parleranno del “più di un milione di persone” e non del dato reale ed oggettivo. E tanto basterà a mantenere in loro l’idea che la forza è nei “numeri” e nell’apparenza, non nella “sostanza”…

Parlavamo di una Chiesa che non parla di etica, ma la vive e la 'mostra', che non ha bisogno di esibizionismi perfino di piazza, di prove di forza, dello sbandieramento di numeri e “frutti”, ma è feconda in tutto quello che dice e fa perché portatrice della Vita che è del Suo Signore. Ci vien voglia di dire: "quindi una Chiesa che non parla di famiglia ma la vive e la mostra". Scrivendo questo pensiamo alla giornata per la famiglia di Madrid che, malgrado tutto l’impegno messo dall’iniziatore, conferenze stampa per vari media europei, presenza alla televisione spagnola, è stata ignorata dai media e ha avuto una presenza sul posto molto inferiore a quella sperata e costituita nella sua stragrande maggioranza da famiglie neocatecumenali, notoriamente oggetto di clamorose mobilitazioni.

È stato un errore della Diocesi di Madrid seguire Arguello nel suo desiderio e affidargli tutta l’organizzazione della manifestazione. I cattolici spagnoli, e non solo, non si riconoscono nei metodi, nel linguaggio, del cnc e in particolare del suo iniziatore. Alla fine quella di domenica è stata una giornata per le famiglie neocatecumenali.

Abbiamo seguito la Messa su Telepace. Kiko Arguello era onnipresente prima, durante e dopo. Ha interrotto il liturgista della Diocesi di Madrid mentre stava spiegando lo svolgimento della Santa Messa, quando il cardinale stava impartendo la benedizione finale è stato interrotto dal suo cerimoniere perchè Arguello doveva annunciare la processione dei Re Magi, durante la Santa Messa! Finita la processione, il cardinale ha potuto finalmente impartire la benedizione. E così si è concretizzato un vero e proprio 'inquinamento' della liturgia prima della sua conclusione! Infatti, una Liturgia è Sacra (ha un suo schema e un suo ritmo che non può essere interrotto nè manipolato, perchè riproduce e veicola significati Trascendenti ed è Opera del Signore per chi vi partecipa). L'iniziatore del Cammino nc, con la connivenza del vescovo, il quale preso di sorpresa tuttavia non ha reagito, sulla fine ne ha fatto una rappresentazione teatrale. Che si parli di banalizzazione, e anche di profanazione ci pare superfluo (ma chi ha più questa sensibilità, oggi?).

Comunque quella che doveva essere principalmente una prova di forza del cammino neocatecumenale nonchè un’ulteriore legittimazione dello stesso da parte della Chiesa, i numeri sempre i numeri, e solo in seguito una giornata per la Famiglia, si è rivelata un flop. È un gravissimo errore che sta commettendo la gerarchia della Chiesa se permette che sia Kiko Arguello, agli occhi del mondo, ad essere il rappresentante dei valori cattolici della famiglia.

Questo perchè sappiamo qual è la realtà e cosa si nasconde dietro a queste esibizioni di 'numeri', [vedere qui per approfondire] non siamo i soli, speriamo che la gerarchia cattolica si svegli, perchè permettere che Arguello se ne vada per il mondo ad evangelizzare è già di per sè grave, ma che lo si promuova a portavoce dei valori della famiglia cattolica è semplicemente sconcertante, visti i documenti prodotti che vanno al di là delle apparenze.

Che sia ben chiaro, la difesa della famiglia, dei valori cattolici, è essenziale, che ognuno li testimoni nella sua vita quotidiana pure, che la Chiesa promuova o incoraggi manifestazioni in favore della Famiglia è giusto e doveroso, ciò che sconcerta è che sia a Kiko Arguello e al suo movimento che una certa gerarchia affidi il compito, che non vorremmo diventasse un monopolio, di farsi promotore di quei valori, organizzando tutto a modo suo.

Il risultato lo abbiamo visto purtroppo a Madrid dove era fin troppo evidente chi era presente.

Ma bisognerebbe interrogarsi sugli assenti, su coloro che non hanno voluto unirsi ad una manifestazione organizzata dal cnc, su coloro che non sono suggestionati dal linguaggio, i metodi, o la personalità di Kiko Arguello.

La famiglia merita di essere difesa, incoraggiata, ma la famiglia cattolica, con i valori cattolici trasmessi ai figli, non può essere disgiunta dall'insegnamento, dalla Fede che i genitori trasmettono ai figli, dalla Liturgia che insieme celebrano la domenica, non solo numeri dunque, ma fedeltà e testimonianza della nostra Fede.

La Fede che ci è trasmessa dal Magistero perenne della nostra Chiesa, la Sacra Liturgia che è fonte e culmine della nostra vita di Fede. Speriamo, di tutto cuore che in avvenire ci siano ancora molte giornate in favore della Famiglia, ma che sia tutta la comunità cattolica a parteciparvi, sin dall'inizio, dall'organizzazione, che sia una festa per tutta la Chiesa, per tutte le famiglie, non lo stendardo di un movimento che non si ritiene movimento.

Riflessioni conclusive

Si può davvero pensare che per promuovere i valori della famiglia siano necessarie manifestazioni di piazza e messe-spettacolo o non serva piuttosto una NORMALE AUTENTICA PROFONDA VISSUTA VITA SACRAMENTALE e corrispondente catechesi (non kikiana) per avere nutrimento e Grazia, Consiglio, Discernimento, Amore sia accogliente che donativo, capacità di guida e di ascolto e tutte le capacità che, pur con i limiti inevitabili interni ed esterni (purtroppo il momento storico è dei più difficili), possono riuscire a costruire una famiglia cristiana che permetta di crescere in età sapienza e grazia?

Inoltre è bene sottolineare un dettaglio antropologico e psicologico non irrilevante: se per lo sviluppo armonico ed equilibrato della persona (e corrispondentemente della famiglia, composta da un insieme di persone coeso da forti legami affettivi e relazionali) è importante la vita comunitaria, ancor più e prioritariamente importante è quel tesoro inalienabile di intimità condivisa, di 'vissuto' quotidiano, di dialogo generazionale, di gesti e attenzioni particolari, di responsabilità diversificate, che agiscono innanzitutto nel 'nucleo' familiare e solo successivamente possono interagire col 'resto del mondo', a partire dai più prossimi, che possono comprendere anche i fratelli di comunità per chi sceglie una 'crescita' di tipo comunitario.

Ma se i meccanismi, i tempi e i luoghi propri della comunità prendono il sopravvento, appare evidente il 'diluirsi' dei ruoli materno e paterno e il loro venir meno, con la conseguenza che si raggiungono degli equilibri, perchè alla fine un'organizzazione così rigida e direttiva come il cammino li crea forzosamente a sua immagine e somiglianza; ma sono equilibri 'di gruppo' e la sfera personale di chi vi è coinvolto rimane in qualche modo imbrigliata e anche 'castrata' o comunque depauperata di possibilità di crescita e di sviluppo sue proprie e diventa funzionale al contesto e non alla sua peculiare, unica, irripetibile realtà, che è la sua identità inscritta nel profondo del suo essere a immagine del Padre e che la vita di fede rivela e/o costruisce nel Figlio, per Opera dello Spirito Santo. Possiamo credere che lo Spirito Santo debba essere monopolio dei catechisti-megafoni e di iniziatori così direttivi o, per agire, non abbia bisogno di atteggiamenti e di un 'clima' di libertà dei figli di Dio? Guidati, magari accompagnati, ma sempre con particolare rispetto e protezione della sfera intima personale, che riguarda esclusivamente "IO e DIO" e non è condivisibile con gli altri se non nelle sue manifestazioni, che sono il frutto di questa relazione sana e vitale col Signore e non possono essere messe in piazza o coartate -il che equivale a 'profanate'-, perchè la dignità e l'intimità della persona sono sacre e inalienabili, pena la spersonalizzazione e il dissipamento delle sue energie e dei suoi doni più belli...

| home |

| inizio pagina |

   
angolo