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Deformazioni da correggere. Sarà così?

24 maggio. Registriamo la conferma (peraltro non ancora ufficiale) dell'approvazione del Cammino NC da parte del Papa. La notizia è di quelle che, nei semplici battezzati come tantissimi di noi, che hanno provato gli errori e gli orrori del Cammino Neocatecumenale, farebbero venir meno, o quasi, la fiducia nella Chiesa se non ci fosse la fede a sorreggerci. In questo tremendo momento di confusione per la Chiesa, resta solo da vedere se, come probabile, ci saranno condizioni! Al momento, si intrecciano voci discordanti, provenienti da fonti Vaticane diverse: approvazione definitiva dello Statuto o approvazione ad experimentum per 7 anni. Alla fine sembra venir fuori che gli Statuti sarebbero approvati definitivamente, mentre l'experimentum riguarderebbe la catechesi e la liturgia... La discordanza delle fonti, entrambe attendibili, dimostra quanto la questione sia controversa.

Pensiamo non sia sottovalutabile un dato importante: il precedente statuto era stato approvato in maniera anomala, dal momento che ne mancava il "fondamento" logico e giuridico, cioè gli Orientamenti allora e ancora sub iudice.

Se il Papa avesse davvero approvato questo statuto in maniera definitiva, si ripeterebbe l'anomalia, perché si parla di experimentum per la catechesi e la liturgia.

Nella Chiesa, chiunque presenta il suo carìsma da approvare, deve presentare prima i fondamenti che lo ispirano e poi può avere l'approvazione: qui sta avvenendo il contrario. E, se l'anomalia poteva darsi una volta, non sembra più accettabile la seconda e dopo tanti anni e tante vicende controverse.

La Chiesa si fa sempre più piccolo gregge, e ciò che in un futuro prossimo purtroppo accadrà, manifesterà l'intenzione del cuore di ognuno che si dice cattolico.

Ma teniamo ancora il beneficio d'inventario, in attesa della notizia ufficiale.

Nel frattempo, abbiamo maturato ulteriori riflessioni:


Parole del Card Ratzinger, pronunciate in ricordo di Klaus Gamber e della sua "Storia della Liturgia"


"Ci sono poche discipline per le quali la storia abbia una importanza tanto fondamentale quanto per la liturgia, ovvero la scienza del culto cristiano nel senso più vasto del termine. Senza la conoscenza delle origini della liturgia, della sua evoluzione, delle sue modifiche e degli sviluppi che ha subito, non si possono comprendere le ragioni e lo stato attuale dei riti e dei testi liturgici, né il loro svolgersi nei tempi, lo spazio e le cose.

La conoscenza della storia della liturgia è dunque la condizione indispensabile per una interpretazione corretta e per un apprezzamento della liturgia di ieri così come per quella di oggi.

Considerando lo stretto legame esistente tra la fede e la liturgia (lex orandi – lex credendi), quest’ultima obbedisce a delle leggi analoghe a quelle della fede stessa, bisogna sapere che essa esige di essere preservata con grande cura, e quindi che è essenzialmente orientata verso la conservazione. Ogni ulteriore sviluppo dovrà essere oggetto di una prudente riflessione, essere in qualche modo guidata dal sensus fidelium, e non potrà divenire effettivo se non sotto il controllo attento dell’autorità. Per diversi motivi, durante questi lunghi periodi di evoluzione, possono sorgere delle deformazioni, che saranno spesso rilevate postume, e che, presto o tardi, dovranno essere corrette."


Aggiungiamo questa frase tratta dalla prefazione scritta dal Card Ratzinger nel 1992 per l’edizione francese del libro di Mons. Klaus Gamber “La Réforme liturgique en question”

"Ciò che è avvenuto dopo il Concilio significa tutt’altro: al posto di una liturgia frutto di uno sviluppo continuo, è stata messa una liturgia fabbricata. Si è usciti dal processo vivente di crescita e di divenire per entrare nella fabbricazione.

Non si è più voluto proseguire il divenire e la maturazione organici del vivente attraverso i secoli, e li si è rimpiazzati – come fosse una produzione tecnica – con una fabbricazione, prodotto banale del momento. Gamber, con la vigilanza di un autentico profeta e con il coraggio di un autentico testimone, si è opposto a questa falsificazione e ci ha insegnato instancabilmente la viva pienezza di una liturgia autentica, grazie alla sua conoscenza incredibilmente ricca delle fonti."


Conclusioni:

Se questo il Papa lo riscontrava da cardinale come accaduto in ambito ecclesiale, a maggior ragione dovrà pur valere per una forma di "fabbricazione" ancora più spinta e rappresentante una netta "discontinuità"...

Egli sta dimostrando, con il Motu proprio e con altri gesti profetici, di voler restaurare la dignità e la sacralità della Liturgia, come avvenuto per la recente celebrazione del Corpus Domini.

Abbiamo quindi fiducia che il Santo Padre farà di tutto per eliminare gli abusi liturgici, subìti da molti cattolici in diaspora dalle loro parrocchie, perpetrati con troppa disinvoltura e finora anche con ostinazione dal Cammino NC, perché le omelie (leggi insegnamenti kikiani), lo stile della liturgia (leggi banalizzazione e totale mancanza di senso del sacro)  si riverberano anche nelle celebrazione per i "cristiani della domenica" e soprattutto, dai loro catechisti, sono veicolate anche nella catechesi per i sacramenti, per i battesimi, per la preparazione ai matrimoni... Il che si traduce non nella cattolicizzazione del cammino, ma nella neocatecumenizzazione della Chiesa! Chi è più debole ci casca, chi è più consapevole è, appunto, in diaspora

Se possiamo permetterci, la preoccupazione maggiore è per i Sacerdoti formati secondo l'iter del Cammino in Seminari che dovrebbero essere ricondotti sotto la diretta supervisione del Santo Padre, dai quali vengano tenute lontane ogni deriva modernista e ogni suggestione sincretista... Soprattutto sottraendo i sacerdoti stessi all'influenza davvero pesante di catechisti-ripetitori acritici degli insegnamenti dei fondatori e non  veri 'formatori' e sottraendoli anche al martellamento psicologico delle convivenze periodiche, dalle quali ogni adepto torna regolarmente 'fuso' sulla base della visione antropologica, pseudo-teologica, con psicologismi e tecniche varie, sempre più affinate nel tempo, da parte sia degli iniziatori che dei responsabili... Forse non è inutile sottolineare che, se un carìsma è autentico, l'efficacia dei risultati non sta nelle 'tecniche' più o meno valide (anche quando sono lecite e accettabili secondo i criteri dati dalla dignità della persona), ma nell'Azione dello Spirito Santo...

Il momento per la Chiesa è di una serietà e gravità forse mai registrate. Ci sono rimasti, si dice, pochi giorni di attesa, per meglio comprendere... e potremo vedere come stanno le cose

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