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Cronache di giugno

Abbiamo davanti una nuova imminente scadenza (il 13 giugno, ci viene detto), dopo la quale sapremo se il Cammino è stato davvero approvato e, se sì, a quali condizioni. E avremo la cartina di tornasole dello 'stato' in cui versa Chiesa del nostro tempo.

Uno studioso che stimiamo così scrive:

Di sacerdoti e anche di semplici frati e di monache e di laici - spesso santi o beati, ma altre volte semplicemente assennati - che hanno dato ai papi suggerimenti rivelatisi ottimi ce ne sono stati un’infinità. Non è uno scandalo che ciò accada e, anzi, rientra pienamente nella tradizione della Chiesa.

Certo, l’arroganza, la saccenteria e l’improntitudine di chi tratta il Pontefice come un minus habens è inqualificabile; ma, ripeto, se qualche uomo o qualche donna di buona volontà segnala in umiltà, onestà, coscienza - e possibilmente anche scienza - a un parroco, a un vescovo o persino al Santo Padre elementi di cui legge l’assoluta rilevanza, fa qualcosa non solo di legittimo, ma anche di meritorio.

Il lacchè a tre narici (di Guareschiana memoria -ndr) - chi vive, insomma, il Cristianesimo come un’ideologia - è la peggiore caricatura del cristiano.

Leggendo certi interventi di conio neocatecumenale si ha l’impressione di avere a che fare con una struttura logica molto pericolosa: l’idea che un “imprimatur” della Santa Sede costituisca

  1. una certificazione dietro la quale si può giustificare quanto si è fatto, quanto si sta facendo e quanto si farà, indipendentemente dal merito specifico dei singoli atti,
  2. una mordacchia per tacitare ogni perplessità, anche la più ragionata e documentata,
  3. una legittimazione dell’orgoglio con cui si vanno affermando le proprie idee, o quelle della propria fazione. Abbiamo visto tale struttura agire in certi ambienti tradizionalisti dopo il Motu Proprio di Benedetto XVI (NON in tutti coloro che hanno a cuore la Tradizione, tra i quali il Papa stesso, sia chiaro), e ora la vediamo in azione, in modo molto virulento in alcune tirate apologetiche del cammino neocatecumenale.

Qualcuno ci ha scritto dandoci dei neocatecumenali questa definizione senza mezzi termini, un po' forte, ma conoscendo bene la realtà chi potrebbe contestarla?

"Kamikaze imbottiti di menzogna, che impugnano un vangelo OGM, una liturgia OGM contro la Santa Chiesa e il Corpo Mistico, puntando dritto al Cuore!". Infatti della Chiesa presentano solo l'esteriorità, ormai nemmeno più tanto preservata neppure quella, ma i contenuti sono "altri"...

E siamo ancora qui che aspettiamo, parlandone finché possiamo...

Conclusioni:

Le storture dottrinali e abusi liturgici del Cammino si coniugano con le derive dei modernisti... Affermiamo questo perché la realtà della Chiesa la viviamo e l'abbiamo esaminata a 360 gradi, non focalizzando l'attenzione solo sul Cammino, del quale peraltro andavano e vanno date informazioni che non sono note purtroppo ai più nella Chiesa...

Se, purtroppo, abbiamo visto desacralizzazione e banalizzazione anche altrove, sappiamo da dove viene tutto questo: da un'applicazione ideologica e distorta del Vaticano II, che ha creato 'discontinuità' con la Tradizione. E questo lo ha riconosciuto anche Benedetto XVI, non ce lo siamo inventato noi, che non possiamo che constatarlo dolorosamente.

Ma tutto questo non ci fa dire che la chiesa è finita e che occorrono innovazioni per rifondarla o rivitalizzarla (come proclamano gli iniziatori del Cammino).

La Chiesa è VIVA, perché il Suo Signore è Presente e Risorto e allora non dimentichiamoci che è sempre Lui a condurla. Noi possiamo solo contribuire con la nostra Fedeltà.

Resta il fatto che persone che come noi, sentendosi Chiesa e ad essa appartenendo, alcune cose proprio non se le spiegano (tipo alcune applicazioni del Concilio Vaticano II, il Novus Ordo in certe sue manifestazioni, l'anomalo e incontrastato potere del Cammino NC, ecc.). E quindi si ripromettono di fare come San Vincenzo da Lerino nel Commonitorium (cap. III), il quale insegnava, che in tempi di crisi, quando l’errore si espande talmente da invadere quasi tutta la Chiesa, occorre restare e rifarsi a ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e fatto, evitando ogni cambiamento e novità o “aggiornamento”. Tuttavia, il Santo non incitava alla “vacanza”.

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