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Parliamo degli Statuti

È opportuno sfatare un altro mito. Nonostante Kiko fosse profondamente contrario a un riconoscimento ufficiale del Cammino da parte del Vaticano, dopo l'approvazione provvisoria degli statuti, i neocatecumenali ne hanno sviluppato un vero e proprio culto. Il testo è stato stampato in milioni di copie, rilegato in un volumetto di lusso e distribuito a tutti gli adepti. Ricordo bene che una mia amica scoppiò a piangere per aver osato perdere la copia consegnatale dai catechisti. Per i neocatecumenali gli statuti costituiscono un'approvazione totale e incondizionata, una sanatio in radice di tutto ciò che fa il Cammino. Il mio parroco si presentò trionfante alla Messa domenicale, proclamando ai recalcitranti che il Cammino non poteva più essere criticato, perché aveva ricevuto l'approvazione della Chiesa. Sarebbe come dire: se domani i Domenicani cominciassero a insegnare che Cristo non è il Figlio di Dio, nessuno potrebbe criticarli, dal momento che la Chiesa li ha approvati. Probabilmente confondono l'approvazione con l'infallibilità.

Fatto sta che sono tutte minuzie. Negli statuti viene approvato solo ciò che c'è scritto, cioè, a grandi linee, il piano organizzativo del movimento, le sue finalità, la sua amministrazione, il suo rapporto con la Gerarchia. Non si dice altro.

Nella Sezione 2 dello Statuto si parla esplicitamente di Liturgia. Nelle note si fanno riferimenti diretti ai documenti Magisteriali inerenti la Liturgia, si affronta il tema delle risonanze (vedi nota 52, dove si parla della possibilità di ricevere la Comunione sotto le due specie e della PRUDENZA assoluta richiesta per le "risonanze" che solo ECCEZIONALMENTE e per gravi ragioni vengono ammesse prima dell'omelia), si affronta anche (come in altre parti) il tema della Partecipazione DOMENICALE alla Messa (la quale viene ribadita come NORMA e quella del sabato ECCEZIONE), della COMUNIONE PARROCCHIALE...
E' ovvio che gli articoli rimandino al Magistero e che quindi non diano Norme Liturgiche. Si tratta di uno Statuto che PRESUPPONE, ovviamente, la Cattolicità dell' Associazione che lo richiede!!
Si parla delle norme sulla Penitenza, sulla Preghiera, sulla Devozione Cattolica.
Ma come ripeto non si danno Norme specifiche perchè si presuppone la Cattolicità e la normale sequela alla Chiesa. Questo presupposto, col Cammino, è però assurdo! Ma in situazioni normali è corretto.

I rimandi all'OICA e al RICA (ovvero le Norme Cattoliche per il Catecumenato Pre e Post-Battesimale) sono evidenti, soprattutto quando si cita il fantomatico "direttorio"... Per questo non si sa come possa il Direttorio essere in linea con i documenti citati!!!! O è stato riscritto dalla Chiesa e quello di Kiko bruciato (MAGARI)... O la Chiesa è Schizofrenica!
Poi qualcuno dovrà pur spiegare a che pro fare un "direttorio" proprio quando per la Catechesi e per la Liturgia BASTA SEGUIRE QUELLI ECCLESIALI??

Non si autorizza in alcun modo la prassi liturgica dei neocatecumenali. Prova ne è che il Papa ha recentemente richiamato il Cammino al rispetto delle norme liturgiche. Quindi gli statuti non sanavano alcun abuso.

Non si autorizzano in alcun modo gli interrogatori e le confessioni pubbliche che avvengono in occasione dei passaggi. Negli statuti non si troverà traccia di tutto ciò.

Non si autorizzano i testi delle catechesi di Kiko (né la versione classica, né la versione riveduta - ma ugualmente eretica - diffusa recentemente), che a tutt'oggi restano privi di qualunque imprimatur e circolano abusivamente.

Di fatto, negli statuti non si approva nulla di ciò che costituisce la sostanza del neocatecumenato kikiano. Quindi non ci vengano a dire che il Vaticano, approvandoli, ha garantito loro l'infallibilità o sta per garantirla, perché non siamo disposti ad essere presi in giro.

E comunque ai neocatecumenali sono serviti solo come "esibizione della vittoria". La grande maggioranza degli "adepti" manco sa di cosa parla! Se lo ha lo tiene incorniciato, lo Statuto!

Di fatto mancano le "approvazioni" alla prassi. Sullo statuto in scadenza, però, ci sono importantissimi richiami vincolanti alla fede e alla prassi cattolica. C'è un importantissimo richiamo al rispetto della persona umana durante gli "scrutini", ci sono importantissimi rimandi oltre che al fantomatico "direttorio" all' OICA E AL RICA, che il direttorio doveva esso stesso seguire! Ci sono importanti norme sul Sacerdozio Ordinato e sul ruolo del Sacerdote nella "comunità". Anche norme riguardo la Messa, le "risonanze" che già dallo Statuto venivano scoraggiate, almeno durante la Messa...

È uno Statuto formalmente Cattolico, sebbene non approfondito. Infatti sperimentale.

Se approveranno quello definitivo, sarà Cattolico. Ma avrà lo stesso valore di questo presso il CNC: il valore di una bandiera, un gagliardetto. Bello per farci i quadri. Così come le lettere papali hanno lo stesso valore. Il magistero pure. Il CNC segue un iter autonomo e vede la vigilanza della Chiesa come mera burocrazia...

La cosa inquietante è che le allusioni al rispetto della persona umana durante gli "scrutini" dimostra che i redattori degli Statuti erano a conoscenza, almeno parzialmente, dei metodi brutali normalmente adottati. Ma, nonostante questo, non hanno preso nessun provvedimento serio.

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