angolo
    “Osare la pace per fede”

Un messaggio alle nostre comunità

Noi giovani appartenenti a chiese diverse ci siamo riuniti a Firenze, città di pace, per riflettere assieme sulla Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato, a quindici anni dalla Convocazione Ecumenica di Seul. Anche oggi tali realtà sono negate da una violenza dai molti volti: le donne e gli uomini, con tutte le forme viventi, sono esposte a rischi di cui è difficile misurare la portata. In particolare, sono i poveri le prime vittime di un mondo che sembra assuefatto al conflitto ed all’iniquità su scala planetaria, come alla distruzione progressiva dell’ecosistema terrestre. A tale dinamica contribuisce in modo determinante l’iperconsumismo delle società occidentali, ormai diventato una sorta di nuova religione.

Di fronte a tutto questo siamo chiamati a professare la nostra fede in Gesù Cristo crocifisso e risorto, per esplorare altre direzioni per la storia e per le nostre vite. Le nostre chiese in questi anni di lavoro e confronto comuni hanno più volte affermato la volontà di compiere assieme un cammino di pace, ma la divisione tra i cristiani è uno scandalo che contraddice ogni parola di pace. In questi giorni abbiamo intuito invece che è possibile un cammino di dialogo tra noi e che possiamo estenderlo a chiunque voglia condividerlo, a partire dalla comune coscienza della dignità di ogni persona.

Abbiamo pure sperimentato la ricchezza dell’incontro, in particolare, con i giovani ebrei e musulmani, nel superamento di paure e diffidenze.

La fede nella promessa di pace di Gesù Cristo, che sta alla base della nostra comunione, ci spinge a testimoniare che un altro mondo è possibile e che la famiglia umana è chiamata a diventare un luogo di fraternità autentica. L’intelligenza della speranza ci spinge a cogliere segni in cui si dischiuda questa possibilità e ne abbiamo esplorati alcuni nel dibattito tra di noi. Vogliamo indicare, in particolare

  • il valore delle relazioni in cui viviamo, che ci orienta a spendere le nostre forze e la nostra intelligenza per creare e trasformare strutture politiche, economiche e sociali che servano un mondo di giustizia e di pace;

  • il senso di essenzialità che stiamo imparando ad apprezzare nella pratica di nuovi stili di vita

  • la cura, l’accoglienza e la nonviolenza, dimensioni essenziali di una vita secondo l’Evangelo.

Il lavoro fatto assieme in quest’incontro è già passo di questo cammino e ci fa intravedere la meta. Nella comune fede in Gesù Cristo ci impegniamo a far maturare tali dimensioni, in noi stessi e nelle nostre comunità, in un dialogo con tutti le donne e gli uomini di buona volontà.

Lo Spirito del Risorto ci sostenga in questo cammino di speranza pasquale, perché davvero impariamo ad osare la pace come pratica della nostra comune fede.

Firenze 30 gennaio 2005

   
angolo