Discorso del papa ai vescovi ucraini
	Un incontro annuale tra i vescovi 
	ucraini di rito latino e quelli di rito greco-ortodosso: la proposta è stata 
	lanciata direttamente dal papa ai presuli ucraini in visita ad limina, 
	ricevuti questa mattina. Benedetto XVI si è fatto portavoce di questa 
	proposta di "un incontro annuale, che veda riuniti i nostri vescovi di rito 
	latino e di rito greco-ortodosso, per un'opportuna concertazione tra tutti 
	per rendere sempre piu' armonica ed efficace l'azione pastorale". 
	
	
	
	
	Signori Cardinali,
	Cari e venerati Fratelli nell’Episcopato,
	
	sono particolarmente lieto di accogliervi e rivolgo a ciascuno di voi il mio 
	cordiale benvenuto, all’inizio della Visita ad limina dei Vescovi di rito 
	latino. Con grande piacere saluto i Vescovi greco-cattolici, che hanno 
	accettato il mio invito a presenziare a questo incontro. Quest’oggi sono 
	idealmente raccolti, attorno al Successore di Pietro, tutti i Pastori 
	dell’amata Chiesa che vive in Ucraina. Si tratta di un gesto di comunione 
	ecclesiale, eloquente testimonianza di quell’amore fraterno che Gesù ha 
	lasciato ai suoi discepoli come segno distintivo. Facciamo nostre le parole 
	del Salmista: "Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano 
	insieme!". Ed ancora: a coloro che vivono nel suo amore, il Signore "dona la 
	benedizione e la vita per sempre" (Sal 133,1-3). Con questa consapevolezza e 
	con sentimenti di stima e di viva cordialità ringrazio ciascuno di voi per 
	il lavoro pastorale che quotidianamente svolgete al servizio del popolo di 
	Dio.
	
	So con quanto impegno vi sforzate di proclamare e testimoniare il Vangelo 
	nella cara terra d’Ucraina, incontrando talora non poche difficoltà, ma 
	sorretti sempre dalla consapevolezza che Cristo guida con mano salda il suo 
	gregge, quel gregge che Egli stesso ha affidato alle vostre mani di suoi 
	ministri. Il Papa ed i collaboratori della Curia Romana vi sono vicini e 
	seguono con affetto il cammino di ognuna delle vostre Chiese locali, pronti 
	in ogni circostanza ad offrirvi il loro contributo, nella piena 
	consapevolezza di essere chiamati dal Signore a servire l’unità e la 
	comunione della Chiesa.
	
	Del mistero della Chiesa l’odierno incontro pone in luce la bellezza e la 
	ricchezza. La Chiesa – ricorda il Concilio Vaticano II - è "comunità di 
	fede, speranza e carità, voluta da Cristo unico mediatore, come organismo 
	visibile sulla terra… Costituita e organizzata in questo mondo come società, 
	sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai 
	vescovi che sono in comunione con lui" (Lumen gentium, 8). Nella varietà dei 
	suoi riti e delle sue storiche tradizioni, l’unica Chiesa cattolica annuncia 
	e testimonia in ogni angolo della terra lo stesso Gesù Cristo, Parola di 
	salvezza per ogni uomo e per tutto l’uomo. Per questo il segreto 
	dell’efficacia di ogni nostro progetto pastorale ed apostolico è 
	innanzitutto la fedeltà a Cristo. A noi, Pastori, come a tutti i fedeli, è 
	chiesto di vivere un’intima e costante familiarità con Lui nella preghiera e 
	nel docile ascolto della sua parola: è questa la sola strada da percorrere 
	per diventare in ogni ambiente segni del suo amore e strumenti della sua 
	pace e della sua concordia.
	
	Sono certo che, animati da questo spirito, non è difficile per voi, cari e 
	venerati Fratelli, intensificare una cordiale collaborazione tra Vescovi 
	latini e Vescovi greco-cattolici, per il bene dell’intero popolo cristiano. 
	Avete così modo di coordinare i vostri piani pastorali e le vostre attività 
	apostoliche offrendo sempre la testimonianza di quella comunione ecclesiale, 
	che è anche condizione indispensabile per il dialogo ecumenico con i nostri 
	fratelli ortodossi e delle altre Chiese. In particolare, mi permetto di 
	porre alla vostra attenzione la proposta di almeno un incontro annuale, che 
	veda riuniti insieme i Vescovi di rito latino e quelli di rito 
	greco-cattolico, per un’opportuna concertazione fra tutti al fine di rendere 
	sempre più armonica ed efficace l’azione pastorale. Sono persuaso che la 
	fraterna cooperazione fra i Pastori sarà per tutti i fedeli incoraggiamento 
	e stimolo a crescere nell’unità e nell’entusiasmo apostolico e favorirà 
	anche un proficuo dialogo ecumenico.
	
	Cari e venerati Fratelli, grazie ancora per aver accolto il mio invito a 
	partecipare a questa fraterna riunione. Su ciascuno di voi e sulle vostre 
	comunità invoco la protezione materna della Madonna, che oggi la liturgia 
	latina venera come Beata Vergine della Mercede. Sia Lei a sostenervi nel 
	quotidiano ministero e lo renda fecondo di frutti spirituali; sia Lei a 
	consolarvi e confortarvi nelle difficoltà e nell’ora della prova; ad 
	ottenervi la gioia di una comunione sempre più profonda con il suo divin 
	Figlio e a rendere ancor più salda la fraternità fra voi, successori degli 
	Apostoli. A Maria affidiamo, in modo speciale, la visita ad limina dei 
	Vescovi di rito latino che oggi ha inizio e i progetti pastorali di tutte le 
	vostre comunità. Con questi auspici, mentre invoco una copiosa effusione di 
	grazie e di conforti celesti sulle vostre persone e sulle vostre rispettive 
	attività ecclesiali, di cuore imparto a ciascuno una speciale Benedizione, 
	che volentieri estendo ai fedeli affidati al vostro ministero episcopale, 
	come pure all’intero amato popolo d’Ucraina.