Messaggio del Patriarca Alessio 
al Convegno Internazionale di Bose


Sottolineato il contributo al dialogo dell'incontro, nell'attuale fase storica dei rapporti religiosi e per la pace

 “Larghissima adesione”, rileva un comunicato della Comunità monastica di Bose che sintetizza i lavori della IX edizione del Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa che si è svolto dal 14 al 20 settembre.

Due i temi toccati. I Padri del deserto di Gaza e il Grande Concilio di Mosca del 1917-1918, con la partecipazione e il patrocinio del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e del Patriarcato di Mosca.

Come ha sottolineato Enzo Bianchi, Priore di Bose, concludendo i lavori, “il Concilio di Mosca non è solo uno straordinario evento del passato, ma è una realtà viva: indica un cammino sulla strada della sinodalità, della dimensione comunitaria da vivere insieme in uno spirito di ringraziamento e servizio reciproco, in uno spirito eucaristico: solo questo spirito eucaristico permette di superare le contrapposizioni sterili, di comporre i conflitti in vista di un altrove che ci precede, verso cui ci chiama il Signore.”

L’importanza dell’evento conciliare per la Chiesa ortodossa russa contemporanea, è stato sottolineato nell’indirizzo di saluto ai convegnisti di Alessio II, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia.

“Il tema dell’attuale convegno”, ha scritto nel messaggio, letto dal suo vicario Aleksandr di Dimitrov, “è estremamente importante nella situazione di generale rinascita della Chiesa ortodossa russa, dopo persecuzioni antireligiose senza precedenti per le loro dimensioni. Il Concilio nazionale del 1917-1918 fu uno degli eventi più importanti della storia ecclesiale russa del xx secolo”.

“Di fronte alla distruzione della struttura statale russa – ha continuato il Patriarca Alessio – e alla convulsa disgregazione della società in classi antagoniste, la Chiesa santa seppe mostrare al mondo l’autentico spirito di Cristo: spirito di pace e di edificazione, spirito che vince la debolezza e le passioni umane, e realizza la comunione tra gli uomini, rendendo testimonianza a Colui che disse di sé: ‘Io sono la via, la verità e la vita’ (Gv 14,6)”.

Al simposio, accanto a numerosi monaci cattolici, ortodossi e protestanti, hanno preso parte per la Chiesa cattolica, l’arcivescovo Antonio Mennini, nunzio apostolico presso la Federazione Russa, il cardinale Achille Silvestrini, a lungo prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, monsignor Eleuterio Fortino, sottosegretario del Pontificio consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani, oltre a diversi vescovi italiani impegnati nel dialogo ecumenico, e numerosi membri della Conferenza Episcopale Piemontese.

Bose (Italia), 25 settembre 2003

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