Due studentesse espulse dall'Università perché cristiane

Facciamo i conti con discriminazioni, che non hanno voce nei contesti dei vari Paesi islamici in cui ogni giorno si verificano; mentre noi ogni giorno di più dobbiamo registrare rivendicazioni identitarie che spesso assumono i toni di provocatorie affermazioni.

Tashkent – Due studentesse protestanti sono state espulse dalla loro scuola perché fedeli di una chiesa protestante “illegale”. Il fatto è avvenuto nella città di Nukus, la capitale della regione autonoma di Karakalpakstan, nel nordovest dell’Uzbekistan. Le due giovani - Aliya Sherimbetova e Shirin Artykbayeva - sono state allontanate dalla sezione locale del Tashkent Medical Institute nei primi giorni di settembre. 

Le autorità accademiche non hanno voluto rilasciare spiegazioni sull’accaduto.

Sherimbetova, Artykbayeva e altri allievi protestanti di Nukus erano state più volte prese di mira per la loro fede cristiana e la loro appartenenza a una setta protestante - la Chiesa di Cristo - non riconosciuta ufficialmente. Nel mese di aprile un' insegnante, Alima Urazova, aveva organizzato un’incursione nell’appartamento privato delle 2 studentesse e aveva loro confiscato libri cristiani, insultandole con queste parole: “Sarebbe meglio per voi lavorare come prostitute piuttosto che leggere libri come questi”. La docente aveva costretto le 2 giovani a cambiare appartamento e alloggiare nella hall della residenza degli studenti per “poter controllare che non predicassero il cristianesimo”. Fonti locali affermano che l’espulsione delle 2 studentesse sia avvenuta perché la vicenda era stata resa nota dall’agenzia per la libertà religiosa Forum 18  nei mesi scorsi.

Altri studenti dell’Istituto di Nukus erano stati minacciati di espulsione perché appartenenti a chiese protestanti. Il 1 aprile il procuratore della città aveva scritto al rettore dell’università, Oral Ataniyazova, chiedendogli di espellere lo studente Iklas Aldungarov perché membro di una “setta religiosa illegale”. Ataniyazova si era rifiutato, perché Aldungarov era un allievo “povero”.

Nella regione di Karakalpakstan cresce la limitazione della libertà religiosa contro i gruppi religiosi minoritari. Le chiese cristiane di qualsiasi denominazione non riescono quasi mai ad ottenere il riconoscimento ufficiale delle autorità, anche se raccolgono le 100 firme necessarie a tale scopo. Per questo motivo i fedeli si riuniscono in modo non autorizzato per il culto, ma in questo modo rischiano di essere perseguitati perché la legge uzbeka vieta ogni attività religiosa non registrata.

L’Uzbekistan ha 25 milioni di abitanti, il 76% musulmani. Gli ortodossi sono solo il 9% della popolazione, i cattolici 4mila.

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[Fonte: AsiaNews del 20 settembre 2004]

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