angolo
   

Esponenti del Vaticano e del patriarcato russo si riuniscono per “ridare un’anima all’Europa”

Per la prima volta, un organismo della Santa Sede e il Patriarcato di Mosca organizzano insieme un incontro di cultura in Europa, che si terrà a Vienna dal 3 al 5 maggio 2006. “Questo incontro, frutto della visita del Cardinale Poupard a Sua Santità Alessio II, Patriarca di Mosca, nel novembre 2004, è nato dalla comune preoccupazione fra i cristiani in Europa di far fronte all’attuale processo di perdita di identità del Continente, di riflettere sulle radici cristiane dell’Europa e di proporre con forza un progetto di futuro”, spiega un comunicato emesso dal Pontificio Consiglio della Cultura. L’incontro, il cui tema è “Ridare un’anima all’Europa”, è reso possibile dal sostegno della Fondazione “Pro Oriente”. Sarà co-presieduto dal Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e da S.E. Kirill, Metropolita di Smolensk e Kaliningrad, Presidente del Dipartimento per i Rapporti Esteri del Patriarcato di Mosca.

All’incontro parteciperanno esperti di tutto il continente, laici e religiosi, scelti congiuntamente dai due organismi convocanti. I lavori saranno moderati dal Rev. P. Bernard Ardura, Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, e dal Rev. Arciprete Vsevolod Chaplin, Vicepresidente del Dipartimento di Rapporti Esterni del Patriarcato di Mosca.
 
Le parole di Benedetto XVI

“La Chiesa, esperta in umanità non cessa di ribadire che solo conservando e valorizzando appieno il patrimonio valoriale trasmesso dagli antenati, l’Europa, nel rispetto delle diverse tradizioni spirituali che la arricchiscono, può scrivere una nuova pagina della sua storia, rispettando la dignità dell’uomo e bandendo definitivamente abusi e violenze contro i diritti umani”. Lo si legge nel messaggio di Benedetto XVI, a firma del Segretario di Stato card. Angelo Sodano, all’incontro europeo di cultura cristiana in corso a Vienna, da oggi al 5 maggio, e promosso dal Pontificio Consiglio per la cultura con il Patriarcato di Mosca. L’incontro viene definito “frutto di un’incoraggiante cooperazione” tra i due organismi ecclesiali con il sostegno della Fondazione Pro-Oriente, e del suo presidente, il card. Christoph Schonbörn, arcivescovo di Vienna. “In molte occasioni – si legge nel messaggio – il Sommo Pontefice non ha mancato di rilevare come le popolazioni del Continente europeo si trovino, in questa nostra epoca, interpellate da emergenti domande sul senso della vita, sul valore della libertà e sul futuro stesso dell’Europa. In tale contesto Egli le ha costantemente invitate a costruire il loro presente e il loro avvenire alla luce dei valori etici e morali che nel corso dei secoli hanno illuminato la loro storia, facendo al tempo stesso tesoro pure delle esperienze negative del passato”. Il Papa auspica infine che le Nazioni europee “riscoprano in Cristo la loro comune vocazione al servizio della pace e dell’autentico progresso mondiale”.

Quelle del Card. Poupard

“Abbiamo molto da condividere, e innanzitutto lo stesso ideale, che ispira la vita delle nostre Chiese, il Vangelo, la buona notizia dell’amore di Cristo, la buona notizia per l’Europa di oggi”. È questo il patrimonio comune che ha reso possibile l’Incontro europeo di cultura cristiana che si è aperto oggi a Vienna per iniziativa del Pontificio Consiglio della Cultura e del Dipartimento per i Rapporti Esteri del Patriarcato di Mosca. Per la prima volta insieme, Vaticano e Mosca si fanno promotori di un evento europeo che ha per tema un “programma di lavoro”: “Dare un’anima all’Europa. La missione e la responsabilità delle Chiese”. “Insieme – ha detto questa mattina il presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, card. Poupard – prendiamo coscienza degli ostacoli, per meglio affrontarli e delle sfide per meglio superarle. Sono il relativismo morale e lo scetticismo diffuso, Europa senza Dio e senza anima, Europa fredda, imprigionata in un dedalo di leggi e orientata unicamente alla ricerca del profitto. Vogliamo allertare le autorità civili e i nostri fedeli sul pericolo delle sette, denunciare ogni forma di terrorismo e insorgere contro coloro che utilizzano il nome di Dio per giustificare l’ingiustificabile. Vogliamo costruire insieme un’Europa di pace, fondata sul pilastri della verità, della giustizia, della carità, della libertà”. Ma per fare questo, l’Europa deve tornare “a respirare con i due polmoni della Chiesa d’Oriente e di Occidente”.

"Le nostre Chiese - ha detto il cardinale - ortodossa e cattolica, possono collaborare strettamente". "Siamo qui perché sentiamo profondamente la chiamata ad affrontare uniti le grandi sfide dell'inizio di questo nuovo millennio". L'incontro - al quale sono stati invitati esperti di tutta Europa scelti congiuntamente dai due organismi - si svolgerà in sei sessioni: si parlerà della sfida della modernità; della risorsa spirituale che rappresentano per l'Europa le comunità parrocchiali, il monachesimo e i centri culturali; dell'influenza dell'etica cristiana in politica, economia e nei media; della cooperazione tra le Chiese per la trasmissione dei valori e del dialogo delle chiese con le altre religioni. Il "vuoto spirituale vertiginoso" che si registra in Europa - ha detto il cardinale - chiama le Chiese a "ridare all'Europa la coscienza delle sue radici spirituali e della sua identità culturale, condizione indispensabile per creare all'alba di un nuovo millennio una nuova cultura pienamente europea che sia autenticamente umana e cristiana, segnata dal rispetto per l'uomo, per ogni uomo". In questo, le "nostre Chiese hanno un grande compito educativo": quello di dire che "per noi cristiani, l'Europa di cui siamo figli non è una semplice entità geografica, ne una pura unione economica ma una persona morale. E per costruirla, occorre darle uno spirito, un ideale, un'anima".

Messaggio del Patriarca Alessio II

Anche il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Alessio II è convinto che le Chiese ortodossa e cattolica dovrebbero difendere insieme i valori cristiani di fronte al mondo moderno. Lo ha ribadito in un messaggio inviato oggi all'incontro europeo di cultura cristiana che si sta svolgendo a Vienna per iniziativa congiunta - la prima volta in assoluto - del Dipartimento delle relazioni estere del Patriarcato di Mosca e del Pontificio Consiglio per la cultura. “È mia convinzione - si legge nel messaggio - che le nostre Chiese, fedeli alla tradizione apostolica riguardo ai fondamenti della visione cristiana, dovrebbero impegnarsi oggi insieme a difendere i fondamentali valori della cristianità”. Secondo Alessio II, ortodossi e cattolici “possono dare speranza ai cuori di milioni di persone che sinceramente ricercano il Regno di Dio e che non si accontentano dei fini utilitaristici che propone la società dei consumi”.

Il primate della Chiesa ortodossa russa ha anche espresso la convinzione che “la civiltà europea è costruita sui valori cristiani” e che ciò è un fatto indiscutibile. Ecco perché - prosegue Alessio II – “il popolo della fede deve sempre ricordare ai suoi contemporanei che la vera fonte delle più nobili aspirazioni dell'Europa, come il rispetto per la libertà umana e la tolleranza verso ogni opinione, proviene dal messaggio cristiano dell'amore per Dio e per l'essere umano, creato a Sua immagine". In questo senso, "togliere dalla loro fonte primaria ogni valore e ideale, sebbene luminosi, significa far perdere loro significato" e addirittura correre il rischio che questi stessi valori possano essere usati contro il disegno di Dio sull'umanità. La storia europea - ha proseguito Alessio II - è piena di questi errori e i cristiani dell'Est e dell'Ovest devono aiutare i popoli di questo continente a non ripetere gli stessi errori del passato. Quando si è dimenticato l'insegnamento di Cristo, "gli europei hanno generato tragedie nella storia".
_____________
[Fonte: SIR 3 maggio 2006]


v. anche:
   
angolo