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Comunità di Taizé in prima fila al Capodanno europeo di Milano

Saranno 50 mila i giovani legati alla comunità ecumenica di Taizé che parteciperanno al “capodanno europeo” in programma a Milano dal 28 dicembre al primo gennaio. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, storicamente sensibile quando in ballo ci sono questioni legate all’ecumenicità e al dialogo interreligioso, è pronto ad accogliere i ragazzi cattolici, ortodossi e protestanti figli spirituali dello scomparso frère Roger, i quali si confronteranno sui temi della fede e sul ruolo che le nuove generazioni sono chiamate a svolgere nella costruzione di un futuro di pace. Ogni anno alcuni tra i più importanti leader religiosi del pianeta fanno arrivare alla comunità di Taizé un proprio messaggio. Quest’anno, oltre al patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, al patriarca Alessio II di Mosca e all’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, anche Benedetto XVI ha scritto un proprio messaggio in cui ha augurato che sull’esempio del “fondatore di Taizé e la testimonianza instancabile di Papa Giovanni Paolo II”, i giovani possano impegnarsi ad essere “degli artigiani di pace”.

“In un mondo indebolito da numerosi focolai di tensione e nelle nostre società sviluppate ove emergono nuove forme di violenza che colpiscono in particolare i giovani - si legge nella lettera inviata dal segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano - il Papa vi invita a essere testimoni, con semplicità e con gioia, dello Spirito di pace che ci abita”.

I ragazzi di Taizé, nei giorni milanesi, saranno anche chiamati a completare, liberamente, una lettera che frère Roger stava scrivendo prima di essere ucciso lo scorso 16 agosto da una squilibrata mentre pregava nella chiesa della comunità. “Nella misura in cui la nostra comunità crea nella famiglia umana delle possibilità per allargare...” sono le ultime parole scritte da Roger nella lettera. Secondo frère Alois, nuova guida di Taizè, Roger con quelle parole intendeva dire di “fare tutto il possibile per rendere più percepibile l’amore che Dio ha per ogni essere umano, senza eccezione. Augurava alla nostra piccola comunità di mettere sempre in luce questo mistero, attraverso la propria vita, nell'umile impegno con gli altri. Allora, noi fratelli vorremmo raccogliere questa sfida, insieme a tutti coloro che su tutta la terra cercano la pace”.
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[Fonte: Palazzopostolico.it 16 dicembre 2005]


v. anche:
>Giovani dallo sguardo profondo, cercatori di silenzio
>È qui l'ecumenismo dello spirito
>Il valore del silenzio

   
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