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Discorso pronunciato da Benedetto XVI nel ricevere in udienza il Dr. Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury, Primate della Comunione Anglicana, e il suo seguito.

Sua Grazia, Cari amici,

Grazia e pace a voi nel Signore Gesù Cristo! La vostra visita qui oggi riporta alla mente l’importante costume stabilito dai nostri predecessori nei decenni recenti. Ci ricorda anche la storia molto più lunga di rapporti tra la Sede di Roma e la Sede di Canterbury, iniziata quando Papa Gregorio il Grande inviò Sant’Agostino nella terra degli anglosassoni più di 1.400 anni fa. Sono oggi felice di dare il benvenuto a lei e alla distinta delegazione che l’accompagna. Questo non è il nostro primo incontro. Sono stato grato per la sua presenza, e per quella di altri rappresentanti della Comunione Anglicana, ai funerali di Papa Giovanni Paolo II e poi all’inaugurazione del mio pontificato un anno e mezzo fa.

La sua visita alla Santa Sede coincide con il quarantesimo anniversario della visita dell’allora Arcivescovo di Canterbury, il dottor Michael Ramsey, a Papa Paolo VI. È stata una visita piena di grandi promesse, perché la Comunione Anglicana e la Chiesa cattolica hanno fatto dei passi verso l’inizio di un dialogo sulle questioni che devono essere affrontare nella ricerca della piena unità visibile.

C’è molto nei nostri rapporti degli ultimi quarant’anni per cui dobbiamo ringraziare. Il lavoro della commissione per il dialogo teologico è stato una fonte di incoraggiamento visto che sono state affrontate questioni di dottrina che ci hanno separato in passato. L’amicizia e i buoni rapporti esistenti in molti luoghi tra anglicani e cattolici hanno aiutato a creare un nuovo contesto in cui la nostra testimonianza condivisa del Vangelo di Gesù Cristo è stata nutrita ed è progredita. Le visite degli Arcivescovi di Canterbury alla Santa Sede sono servite per rafforzare quei rapporti e hanno giocato un ruolo importante nell’affrontare gli ostacoli che ci separano. Questa tradizione ha aiutato a dar vita a un incontro costruttivo di Vescovi anglicani e cattolici a Mississauga, Canada, nel maggio del 2000, quando si è convenuto di formare una commissione congiunta di Vescovi per discernere i modi appropriati per esprimere nella vita ecclesiale il progresso che era già stato compiuto. Per tutto questo, ringraziamo Dio.

Nel contesto attuale, ad ogni modo, e soprattutto nel mondo occidentale secolarizzato, ci sono molte influenze e pressioni negative che colpiscono i cristiani e le comunità cristiane. Negli ultimi tre anni lei ha parlato apertamente delle tensioni e delle difficoltà che assediano la Comunione Anglicana e quindi dell’incertezza del futuro della Comunione stessa. Recenti sviluppi, soprattutto relativi al ministero ordinato e a certi insegnamenti morali, hanno interessato non solo i rapporti interni alla Comunione Anglicana, ma anche i rapporti tra la Comunione Anglicana e la Chiesa cattolica. Crediamo che tali questioni, attualmente in discussione all’interno della Comunione Anglicana, siano di fondamentale importanza per la predicazione del Vangelo nella sua integrità, e che le vostre attuali discussioni modelleranno il futuro dei nostri rapporti. Si deve sperare che il lavoro del dialogo teologico, che aveva registrato un grado non indifferente di accordo su queste e su altre importanti questioni teologiche, continuerà a essere preso sul serio nel vostro discernimento. In queste deliberazioni vi accompagniamo con una sentita preghiera. È nostra fervente speranza che la Comunione Anglicana rimanga radicata nei Vangeli e nella Tradizione Apostolica che formano il nostro patrimonio comune e sono le basi della nostra comune aspirazione a lavorare per la piena unità visibile.

Il mondo ha bisogno della nostra testimonianza e della forza che deriva da una proclamazione unanime del Vangelo. Le enormi sofferenze della famiglia umana e le forme di ingiustizia che affliggono la vita di così tante persone rappresentano una chiamata urgente alla nostra testimonianza e al nostro servizio condivisi. Proprio per questa ragione, e anche tra le difficoltà attuali, è importante che continuiamo il nostro dialogo teologico. Spero che la sua visita aiuterà a trovare modi costruttivi per andare avanti nelle attuali circostanze.

Possa il Signore continuare a benedire lei e la sua famiglia, e possa rafforzarla nel suo ministero alla Comunione Anglicana!

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