LUCI A ORIENTE: Mosca, dialoghi in biblioteca
Giorgio Berardelli, su "Avvenire" del 20 novembre 2004

Un’attività iniziata nel 1993 che ha già fatto circolare in Russia un milione e centomila libri Alessio II: «La cultura è uno strumento efficiente per incontrarsi e dialogare col mondo di oggi» (cfr anche, nel sito)

Una «Biblioteca dello Spirito» in un palazzo della centrale via Pokrovka. Uno spazio aperto, che non diffonde solo libri di argomento religioso, ma organizza anche incontri e mostre qui come in tutta la Russia.

Quello che fino a quindici anni fa a Mosca poteva sembrare un sogno da ieri è una realtà: all'inaugurazione, ieri, erano presenti il cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, l'arcivescovo di Mosca Tadeusz Kondrusevicz, il metropolita ortodosso Filarete di Minsk, il ministro della cultura della Federazione russa Aleksander Sokolov e padre Romano Scalfi, di Russia Cristiana. (1)

La Biblioteca dello Spirito è il miracolo sbocciato dai samizdat, gli scritti clandestini ricopiati con la carta carbone che negli anni delle persecuzioni hanno permesso a tanti cristiani russi di rimanere tra loro in contatto. Fu proprio padre Scalfi a far conoscere questi testi in Italia, pubblicandoli su Russia cristiana. E quando alla fine degli anni Ottanta, con la perestrojka questo patrimonio anche in Russia cominciò a uscire dalle catacombe, gli amici italiani si trovarono a fare i conti con una richiesta solo apparentemente sorprendente: a Mosca c'era un gran bisogno di libri di teologia e spiritualità in russo; qualcosa che permettesse al grande patrimonio della tradizione russa di rientrare in dialogo con gli altri grandi filoni del pensiero cristiano. Un modo per aggiornarsi anche su pagine teologiche importanti scritte in Occidente nel corso del Novecento e rimaste inaccessibili per la stragrande maggioranza dei cristiani russi.

Ai primi libri pubblicati in cirillico (e subito letteralmente rimbalzati da San Pietroburgo a Novosibirsk), dal 1993 si è aggiunto a Mosca anche un luogo fisico, la Biblioteca dello Spirito. Fino ad oggi, però, si trattava in un appartamento al terzo piano in un caseggiato nella periferia della capitale. Capace, comunque, di diffondere in undici anni Russia un milione e centomila copie di libri religiosi. Un'esperienza ecumenica fin dai primi passi: accanto a Russia cristiana e alla Caritas di Mosca tra i fondatori figura, infatti, la Facoltà teologica ortodossa di Minsk. Non stupisce, dunque, la presenza del metropolita Filarete all'inaugurazione di ieri. Quello della cultura è infatti uno degli ambiti che più può facilitare la comprensione tra cattolici e ortodossi in Russia. Se ne è parlato anche nell'incontro che il cardinale Poupard ha avuto l'altro giorno con il Patriarca di Mosca Alessio II. «Il linguaggio della cultura - ha commentato il capo spirituale degli ortodossi russi - è uno degli strumenti più efficienti per entrare in dialogo con un mondo contemporaneo minacciato dalla perdita di valori spirituali e principi morali».

NOTA

(1) Per la nascita della Biblioteca dello Spirito a Mosca è stato determinante il sostegno della Fondazione «Russia Cristiana», un ponte tra Oriente e Occidente. Fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi, fin dagli anni del regime sovietico questa realtà si è adoperata per far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell'ortodossia russa, favorire il dialogo ecumenico e contribuire alla presenza cristiana in Russia. La sua attività oggi è assicurata dall'omonima Fondazione che ha sede a Milano, in via Ponzio 44.

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[Fonte: "Avvenire" del 20 novembre 2004]

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