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Approvazione Statuto NC: primi commenti

Da quel poco che abbiamo potuto vedere del nuovo statuto del Cammino neocatecumenale, [chi fosse interessato, può scaricare da qui, intanto, il testo non ufficiale] gli hanno messo in mano un nuovo potente grimaldello. A meno di una qualche base cui aggrapparci ad un esame più attento e approfondito, pensiamo che è un momento di tenebra nella storia della Chiesa senza voler essere necessariamente apocalittici

Ci spiace perché mettiamo in discussione ciò in cui credono e a cui hanno affidato la loro vita e la loro storia molte persone e che la Chiesa ora approva; ma, in coscienza, non possiamo dire diversamente, per ora.

Da tener conto che, data la ben nota aggressività e potenza che gli riconosciamo, si è dato al cammino via libera per diventare più presto di quanto non si immagini L’UNICO itinerario di formazione cattolica (!?) dal momento che non esiste una gran dose di katecon per effetto delle derive moderniste

Da quello che stiamo intravedendo è uno sfacelo per la Chiesa e, se ricordiamo bene le scarne parole del nostro interlocutore vaticano che peschiamo sempre di corsa, troviamo attendibile il “colpo di mano” con l’appoggio del PCL (non so immaginare in che termini con il Papa)

È un fatto che la Dottrina della fede non ha affatto licenziato le catechesi e non aggiungiamo altro …

Come si può approvare un cosiddetto “metodo” che poi non si sa nemmeno bene cos’è, senza averne approvati PRIMA i fondamenti teologici che, se non fossero controversi, dopo ben sei anni, sarebbero già approvati?

La mia anima sta piangendo e non per me perché so in Chi confido


Questa approvazione non è certo una sconfitta per Kiko (lo sarà, forse, per molti neocatecumenali che avrebbero avuto tutto l’interesse per primi di fare chiarezza). Indichiamo almeno alcune ragioni essenziali, che destano perplessità:

  1. l’approvazione definitiva dello statuto, senza l’approvazione delle catechesi e della liturgia (aveva ragione Barile, sia pure in parte): una prassi indecorosa e, ci si perdoni, puerile. Come si può accreditare definitivamente una realtà all’interno della Chiesa se prima non si approva per filo e per segno la sua “teologia”?  La Congregazione per la Dottrina della Fede ha avuto ben sei anni di tempo per valutare il Direttorio dell'Arguello: se avesse voluto avrebbe sicuramente potuto dire la sua parola definitiva in un senso o nell’altro;
  2. qualora non le fosse bastato il tempo per concludere l’esame della teologia neocatecumenale, avrebbe potuto e DOVUTO opporre un veto al PCL (Pontificio consiglio per i Laici) per l’approvazione dello statuto;
  3. uno statuto monco come quello di sei anni fa è solo un involucro che può continuare ad essere riempito di qualsiasi prassi catechetica e dottrinale, com’è accaduto fino ad ora;
  4. ogni vigilanza è cosa molto effimera e vacua, se non è sorretta da precisi assunti dottrinali, liturgici e metodologici che devono costituire gli strumenti elementari di lavoro per la vigilanza da parte di vescovi e sacerdoti, prima ancora che di laici sia pure con gli occhi aperti
  5. si chiede (pomposamente e, apparentemente, in modo deciso) ai neocatecumenali di obbedire ai vescovi, ma non si chiede ciò che da sempre si sarebbe dovuto chiedere ai vescovi: di vigilare sui neocatecumenali e dirigerli, importante quanto la raccomandata accoglienza e amorevole accompagnamento;
  6. si dà per scontato che il neocatecumenato sia “metodo” ecclesiale e si lascia libertà di accettarlo ai fedeli: anche questa indicazione non solo non preserva il mondo cattolico dai turlupinamenti subiti fino ad ora, ma addirittura tende a incentivarli;
  7. si disattendono o superano o trascurano pressocché interamente le disposizioni di due anni fa, dando così ragione a Kiko della sua resistenza e della sua disobbedienza e alla cristianità un motivo evidente di sfiducia (o addirittura, Dio ci perdoni, di ridicolizzazione) della Chiesa;
  8. si propone il metodo neocatecumenale come metodo possibile all’interno della Chiesa, ma non si danno istruzioni di sorta ai sacerdoti, ai vescovi all’istituzione Chiesa per applicare e disciplinare, promuovere o, all’occorrenza, reprimere gli abusi;
  9. In quella che alcuni vedono come un’intelligente azione propedeutica di bonifica svolta dalla Santa Sede (e che fino ad ieri ci si augurava intervenisse non certo in termini  ri resa totale), vediamo solo un pastiche raffazzonato all’ultimo momento sotto le spinte impetuose di alcuni 'dritti' che sanno bene quali leve toccare.

In breve:

  • ’soluzione’ affrettata e visibilmente ‘indotta’;
  • pericolo gravissimo di svalutazione dell’identità e della dignità della Chiesa;
  • casualità e superficialità di atteggiamenti da parte di una delle più delicate congregazioni romane, il PCL.

Che Iddio ci perdoni, ma l’andamento torrentizio di questi ultimi mesi negli attacchi alla Chiesa e al Papa, dopo quest’evento inatteso e poco comprensibile, almeno da quanto è dato vedere finora, non fanno altro che creare ulteriore confusione e disorientamento.

Ed ecco questo sito che somiglia alla "voce di uno che grida nel deserto", ma qual'è questo moderno deserto? È, insieme al nostro mondo smarrito, la nostra Chiesa così confusa e contraddittoria che percorre ogni strada anche se contrapposta. L'approvazione dello statuto NC lungi da essere stata un'azione risolutiva, non fa altro che divenire il presupposto per acuire ancora di più smarrimento e fanatismo. Smarrimento per quei cattolici che vedono la vera fede sempre più minacciata all'interno della Chiesa e fanatismo per i cattolici NC che adesso lo esibiranno come un lasciapassare, come la prova somma della loro genuinità. Ma cosa ha risolto questo statuto? Si è forse occupato dei motivi che hanno suscitato e suscitano così tanta indignazione nel mondo cattolico, ha forse messo in risalto la dottrina neocatecumenale in contrapposizione a quella cattolica?

Quando un Pontefice asserisce che il cammino neocatecumenale è veramente "un itinerario di formazione cattolica valido per i tempi moderni e per la società", pur essendo sotto gli occhi di tutti eresie, abusi, deformazioni, settarismo che di quel cammino sono parti essenziali e costitutivi, senza le quali il cammino stesso non avrebbe coesione e sussistenza,- ecco, dinanzi a tutto questo non resta che gridare nel deserto -. Anche noi vestiti di "peli di cammello" che simboleggiano l'umiltà di camminare a fianco di una Chiesa ferita e umiliata, con "la cintura attorno ai fianchi" che richiama alle virtù che debbono cingere la nostra anima dobbiamo cibarci di "locuste e miele selvatico", cioè dobbiamo sopportare con pazienza le immani difficoltà e povertà di una gestione gerarchica della Chiesa sempre più incline al nuovo protestantesimo, ma non rinunceremo mai a gridare nel deserto, "a preparare la strada del Signore", fino al tempo in cui saranno "svelati i pensieri di molti cuori" e allora vedremo la giustizia di Dio separare l'erba buona da quella cattiva e lo splendore della Verità sarà come la lampada sul monte del Signore.


Vedi anche, nel sito:
Conseguenze dell'approvazione
Il pragmatismo uccide la fede
Sono approvati. Da vedere come...
Precisazioni sugli Orientamenti e sullo Statuto
Interpretazioni del Cnc sulla validità e l'applicabilità concreta della Lettera di Arinze

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