Prima di dare una risposta 
	alla nota di
	Giovanni Scanavino Vescovo di Orvieto-Todi, [pubblicata il 4 aprile 
	scorso sul sito: La Voce.it, settimanale dell'Arcidiocesi di 
	Perugia - La Pieve], desidereremmo sapere dalla 
	stessa Eccellenza, se ha mai letto i volumi che contengono le catechesi e 
	che per oltre 20 anni accompagnano i membri del Cammino NC alla riscoperta 
	del Battesimo. Parliamo di volumi, che sono ben 13, di complessive oltre 
	3000 pagine, che ancora sono considerati segreti e che ancora pochi 
	fedelissimi conoscono e trasmettono oralmente alle varie comunità, anche se, 
	per ottenere l'approvazione dello Statuto, i dirigenti del cammino hanno 
	dovuto presentarli (corretti ed epurati) alle Gerarchie della Chiesa che 
	però ancora non li ha approvati.
	
	Siamo sicuri che anche il 
	Vescovo di Orvieto non conosce questi testi per cui ci domandiamo come 
	alcuni vescovi possano esprimere un giudizio positivo o negativo su un 
	argomento di cui non conoscono le fonti contenutistiche e di cui per contro 
	vengono messi a contatto con aspetti artatamente positivi ed eclatanti, come 
	è accaduto recentemente alla 
	Domus Galileae.
	
	Il Codex Juris Canonici 
	- Can. 381 ricorda che il Vescovo diocesano è colui a cui compete tutta la 
	potestà ordinariae immediata per l'esercizio del suo dovere pastorale che 
	deve estendersi "a tutti i fedeli affidati dalla chiesa alle sue cure" (Can. 
	384) mentre è tenuto a proporre e a spiegare ai fedeli le Verità della Fede 
	che si devono credere a applicare nei costumi (Can. 386 par I) e allo stesso 
	(par II) di difendere con fermezza l'integrità e l'unità della fede. Per cui 
	il vescovo deve promuovere (Can. 392) la disciplina comune a tutta la Chiesa 
	e perciò ad urgere l'assunzione di tutte le leggi ecclesiastiche, specie nel 
	Ministero della Parola, della celebrazione dei Sacramenti, del Culto, ecc.
	
	I Vescovi (Decr. 
	Christus Dominus, 28.10.1965, al n.14)  "si adoperino perché i 
	catechisti siano convenientemente preparati al loro ufficio, perché essi 
	conoscano a fondo la dottrina della Chiesa [ci chiediamo se il Vescovo di 
	Orvieto ha mai preparato o sentito quelli del Cammino NC?]
	
	Il Vescovo è la persona 
	autorizzata ad annunciare il Vangelo (CJC can.756, par. I e II) 
	mentre i fedeli laici (can. 759) possono essere chiamati a cooperare con il 
	Vescovo e con i presbiteri nell'esercizio del Ministero della Parola (i 
	catechisti NC si presentano da sé e dicono di essere autorizzati dal 
	Vescovo). Allora il Vescovo ha il diritto di emanare norme circa la materia 
	catechetica (can. 775). Sono i vescovi quelli al cui giudizio devono essere 
	sottoposti, prima della pubblicazione (can. 823) gli scritti dei fedeli che 
	toccano la fede e i costumi, e altresì di riprovare gli scritti che portino 
	danno alla retta fede o ai buoni costumi. E' al vescovo del luogo che deve 
	essere richiesta la licenza o approvazione di libri o di qualunque altro 
	scritto destinato alla pubblica divulgazione (Can. 824). Anche per i libri 
	liturgici il Can. 826  dispone che deve risultare la concordanza con 
	l’edizione ufficiale da un attestato dell’ordinario del luogo in cui vengono 
	effettivamente editi.
	
	Così pure (Can. 827) i 
	catechismi ed altri scritti pertinenti all’Istruzione catechetica devono 
	avere l’approvazione del vescovo del luogo; per cui: qualora non siano stati 
	pubblicati con l’approvazione della competente Autorità ecclesiastica, non 
	possono essere adottati come base dell’insegnamento che tocchi questioni 
	inerenti alla Sacra Scrittura, alla Teologia, al Diritto Canonico, alla 
	Storia ecclesiastica e alle discipline religiose e morali.
	
	Ora tutte queste norme 
	della Chiesa non sono state osservate dal Cammino NC e neppure i Vescovi, 
	come era loro dovere, ne hanno richiesto l’osservanza. Anzi,spesso, nelle 
	celebrazioni da essi presiedute, fatte perle assemblee del Cammino, hanno 
	seguito le norme, i riti, le formule fissate da Kiko e scritte nei loro 
	rituali mai approvati dalla Chiesa.
	
	Il Vescovo di Orvieto 
	sembra che queste disposizioni della Chiesa le ignori completamente. Per lui 
	e per i suoi amici, la persona che indica autorevolmente “le strade della 
	nuova evangelizzazione” è un laico per cui non sono più necessari i segni 
	della Chiesa cattolica, Conferenze Episcopali, Dicasteri, ecc. 
	
	È la prima volta nella 
	storia che i vescovi rinunciano al loro mandato per affidarsi alla guida di 
	un semplice laico su cui sono state espresse molte documentate riserve da 
	sacerdoti e laici di provata esperienza.
	
	Il Vescovo di Orvieto dice 
	che bisogna evitare gli errori che si compirono dopo l’Humanae vitae di 
	Paolo VI, quando la gerarchia cattolica non fu compatta e coraggiosa nel 
	sostenere la dottrina del Papa. “Oggi” – dice il vescovo di Orvieto – 
	“dobbiamo ritrovare questa unità, questo coraggio”. Ma il comportamento di 
	diversi vescovi e cardinali sta dimostrando che quegli stessi errori si 
	stanno ripetendo. Infatti, nonostante gli espliciti richiami fatti dal Papa 
	ai dirigenti del Cammino, questi vengono difesi nella loro disobbedienza 
	alle direttive e correzioni ricevute dal Papa stesso; dimenticando così 
	quanto prescritto dal Vaticano II (Lumen Gentium, n. 29 e segg.) e dal CJC 
	(Can 381 e seg.)
	
	Il Vescovo di Orvieto loda 
	le impostazioni delle catechesi di Kiko sulla base di una conoscenza 
	estemporanea e non approfondita, senza che neppure lo sfiori l’idea che si 
	tratta di insegnamenti che, invece di mettere al centro della fede il 
	Mistero Eucaristico, vi pone il Battesimo (si tratta anche di vedere QUALE 
	battesimo…) che è l’inizio della vita cristiana.
	
	Siamo quindi di fronte ad 
	una impostazione difforme da quella dogmatica della Chiesa, sancita anche 
	dall’architettura, che metteva il Battistero fuori dalla Chiesa; per cui 
	dal Battesimo si perviene nella Chiesa e non viceversa.
	
	Questa Chiesa, nonostante 
	dalle affermazioni del Vescovo risulti il contrario, ancora non ha 
	riconosciuto valide le catechesi del Cammino NC; per cui nella Chiesa di 
	oggi è avvenuto ciò che mai avviene ed avverrà nelle Istituzioni: 
	un’approvazione dello Statuto senza quella dei fondamenti dogmatici dello 
	stesso. È come se si fosse approvato (evidentemente cosa impossibile) il 
	disegno per la costruzione di un ponte senza aver approvato i calcoli da 
	osservare per la sua realizzazione. E questo avviene da vari, troppi, anni, 
	nonostante le critiche che si sono levate da ogni parte e delle quali anche 
	molti vescovi non tengono più alcun conto; quale può essere l’ “olio” così 
	potente che lubrifica tanti ingranaggi?
	
	Ci sono tanti motivi, 
	compresi quelli ampiamente esposti sui molti documenti presenti su questo sito, per i quali non possiamo 
	accettare le conclusioni dell’eccellentissimo vescovo di Orvieto e di altri 
	suoi colleghi.
	
	Invece ci meraviglia molto 
	l’atteggiamento favorevole al Cammino NC di un vescovo che custodisce le 
	reliquie di un miracolo eucaristico conosciuto in tutto il mondo e che 
	ricorda sia la Presenza Reale di Gesù nell’’Eucaristia che il Suo Sacrificio 
	redentore consumato sulla Croce ripresentato sacramentalmente nella S. 
	Messa, se siamo ancora cattolici. Verità questa che il Cammino NC ha negato 
	per 40 anni (siamo ormai alla terza generazione di pseudo-evengelizzati), come risulta nelle Catechesi non manipolate per la 
	Santa Sede che ancora costituiscono la “tradizione orale” del Cammino, i cui 
	iniziatori, con molta astuzia non hanno mai prodotto nulla di scritto 
	(tranne quello che forzosamente e dopo lunghe e difficoltose insistenze 
	hanno dovuto presentare, ritoccandolo, alla Santa Sede). Essi infatti per 
	anni hanno dichiarato che i loro catechisti parlavano sotto diretta 
	ispirazione dello Spirito Santo, mentre invece ripetevano – e ripetono – 
	pedissequamente, come megafoni, gli insegnamenti degli iniziatori, tra 
	l’altro mantenuti rigorosamente “segreti” per “quelli di fuori”; per cui non 
	li conosce chi non “fa” il Cammino e che apprende solo man mano che lo fa, 
	senza poter fare domande né richiedere spiegazioni, pena il venire 
	allontanato dalla comunità… È questa la “nuova evangelizzazione”? Era 
	questo il comportamento di Gesù con i suoi discepoli?
	
	Per questi motivi sentiamo 
	il dovere di invitare espressamente il Vescovo di Orvieto a leggere i testi 
	del Cammino NC – presenti sul nostro sito – Si accorgerà allora che il 
	fondatore dell’Ordine cui lui steso appartiene: gli Agostiniani: il Vescovo 
	S. Agostino, definito il Dottore della Grazia, non sta dalla parte di Kiko, 
	che osa affermare che il Santo non ha capito né cos’era il peccato né che 
	cosa era la Grazia santificante… Vedrà, eccellentissimo Vescovo, una volta 
	studiati quei testi, che Kiko Arguello è un eretico peggiore dell’altro ex 
	Agostiniano Lutero, da lui molto citato.
	
	Questi fatti ci addolorano 
	profondamente ma non ci turbano. Anche nel Collegio Apostolico uno dei 
	discepoli scelto da Gesù e da Lui trattato come un amico, lo tradì per pochi 
	denari ma con infinita superbia.