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Vescovi Europei in "visita ad limina" alla Domus Galileae

[Considerazioni conclusive]

Leggiamo sul sito neocatecumenale Catechumenium
http://www.catechumenium.it/default.asp?cod=&t=21&dett=2137&pag=0

25 marzo 2008 - 300 Vescovi europei si riuniscono in Galilea. Alla Domus Galilaeae per affrontare le sfide della nuova evangelizzazione dell'Europa. [vedi]

Pubblichiamo dal servizio di Radio Vaticana di oggi 1 aprile, che riprende le notizie del 28 marzo scorso con roboante propaganda, quasi che si sia trattato di un evento di gran lunga più importante del sinodo dei vescovi - sede naturale per discutere di questi problemi - e pubblica la seguente dichiarazione dei Vescovi:

“Nel luogo dove Gesù proclamò le Beatitudini e da dove inviò gli Apostoli [La Tradizione colloca il Monte delle Beatitudini in un luogo diverso - ndr] per la missione universale – si legge - noi vescovi riconosciamo con gratitudine che, tra le numerose grazie concesse dallo Spirito Santo alla Chiesa del nostro tempo, il Cammino Neocatecumenale rappresenta, con il suo itinerario di iniziazione cristiana, un carisma potente per rafforzare lo slancio missionario che sorge dalla rigenerazione battesimale e dare una risposta alla situazione drammatica della scristianizzazione dell’Europa”. “Dichiariamo – proseguono i presuli - che l’avvenire del Cammino Neocatecumenale dipenderà per gran parte dall’amore paterno con il quale noi vescovi accoglieremo questo carisma, accompagneremo da vicino i Seminari Redemptoris Mater [vedi] e incoraggeremo le famiglie tanto preziose delle Comunità Neocatecumenali, inserendole sempre di più nella vita delle Chiese locali”.

Vorremmo innanzitutto vedere quanti Vescovi hanno realmente aderito in questi termini o non si sia trattato, invece, di uno spot degli addetti stampa NC, invitandovi a continuare a leggere le considerazioni fatte in precedenza, valide anche e soprattutto dopo una notizia simile... la cui "portata" è comunque da ridimensionare rispetto all'enfasi con cui viene data, dal momento  che il Papa  sembra non si sia ancora pronunciato sugli statuti scaduti e sulla persistente disobbedienza. Inoltre, ci stupisce quella che ci appare come una vera e propria offensiva "mediatica" - guardando infatti al coro unanime delle testate coinvolte: Avvenire, Zenit, Radio Vaticana - tanto più sconcertante quanto più è evidente e prolungato il silenzio pieno di prudenza della Santa Sede. Anche se l'autorevolezza dei media nominati rischia di dare il crisma di ufficialità a qualcosa che tutto ci sembra tranne che ufficiale: la solita tattica del "fatto compiuto" che diventa norma? L'ennesimo, questa volta più eclatante, tentativo di forzatura?

Ecco, un'altra fonte:

ROMA, martedì, 1° aprile 2008 (ZENIT.org).- Sabato 29 Marzo, 9 Cardinali e 170 tra Vescovi e Arcivescovi, i rettori dei 54 seminari “Redemptoris Mater” di tutto il mondo e i catechisti itineranti del Cammino neocatecumenale hanno inaugurato una cappella per l’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento sul Monte delle Beatitudini. La cappella si trova nel presso la "Domus Galileae", centro gestito dal Cammino neocatecumenale in località Korazym, di fronte al lago di Tiberiade. La cerimonia di inaugurazione è stata presieduta da Michel Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme, da Vescovi dei vari riti, dal Custode della Terra Santa padre Piebattista Pizzaballa e dal nunzio di Sua Santità monsignor Antonio Franco. Vi hanno partecipato anche le autorità civili della regione e numerosi ambasciatori.
La cappella per l’adorazione del Santissimo è inserita all’interno di un moderno complesso architettonico, comprendente 20 cellette e un colonnato formato di sette colonne con archi che rappresentano i Sacramenti.
È sovrastata da un complesso scultoreo in bronzo realizzato da Kiko Argüello che rappresenta il sermone della montagna: Cristo con i 12 apostoli proprio sul monte in cui il Signore pronunciò il discorso che è il cuore del cristianesimo.

Ci siamo già espressi sul fatto che comunque la "portata" dell'evento è da ridimensionare rispetto all'enfasi con cui viene data, dal momento che il Papa sembra non si sia ancora pronunciato sugli statuti scaduti e sulla persistente disobbedienza del Cammino alle sue direttive e che comunque ancora una volta mette tutta la Chiesa di fronte al "fatto compiuto" - ripetiamo scorretto anche formalmente - perorato e "sponsorizzato" dai "soliti noti" vescovi loro favorevoli, di una "evangelizzazione" dell'Europa che in realtà sarebbe diffusione del Cammino NC e non della Chiesa, per le ragioni ben note...

A proposito dell'evento di cui si dà notizia, ciò che ci rende molto ma molto perplessi è il rischio di strumentalizzazione da parte del Cammino di una "Pratica" come quella dell'Adorazione per tanti anni irrisa e da cui gli adepti erano distolti come da un sentimentale devozionismo, ora fin troppo ostentata, anche se in contrasto - per chi conosce la realtà vera e non quella sbandierata con enfasi davvero sospetta - con la visione teologica che l'iniziatore trasmette dell'Eucaristia... (Presenza del Signore intesa luteranamente come "transignificazione" (sue testuali parole) e non "transustanziazione").

Questo può apparire un discorso cui i 'piccoli' possono ritenersi estranei, ma purtroppo non risultano estranei a quello che interiorizzano e alle conseguenze spirituali che ne ricavano! È di questo che i vescovi dovrebbero preoccuparsi non poco!

Abbiamo appreso da Avvenire di ieri, 29 marzo, che i  partecipanti al convegno (170 vescovi + 9 cardinali) sono stati salutati da un telegramma del segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, che recava i saluti e la benedizione di Benedetto XVI. Se la notizia è autentica, questa benedizione che darebbe il via all'evangelizzazione neocatecumenale dell'Europa, sembrerebbe avallare un cammino eretico, dai metodi discutibili, ormai pesantemente infiltrato nella chiesa con le sue ritualità anomale nelle quali, pur ripreso dal Papa, persiste...

Inoltre  noi sappiamo a che prezzo quelle famiglie evangelizzano. I vescovi sanno solo quello che dicono nelle testimonianze durante le convivenze, quando il clima di euforia e di il love bombing ti fa vedere tutto bello. Quella neocatecumenale non è evangelizzazione in senso proprio: è solo uno sbandierare valori forti, dicendo in maniera convincente, cose che i nostri vescovi non sanno più come dire. Ma dopo l'annuncio c'è l'aberrazione dei metodi e del reale nutrimento che non è garantito dalle Verità portanti della nostra Fede, perché esse non hanno spazio negli insegnamenti e nelle prassi NC... Il prezzo che la chiesa dovrà pagare è accettare al suo interno una forma di ateismo religioso. In questa nuova missio ad gentes non ci sono chiese parrocchiali: ogni sacerdote, formato con i metodi del Cammino, ha nella sua casa una cappella. Le chiese locali resteranno comunque vuote. E in ogni caso sorgeranno nuove Comunità NC che non saranno mai una realtà 'ecclesiale', ma solo ed esclusivamente Cammino neocatecumenale anche se si definisce Chiesa.

Un dato che possiamo riportare e che i NC ovviamente non pubblicizzano affatto è che la percentuale delle famiglie in missione "pentite" (nel senso che abbandonano la missione) è altissima. Questo dato, che è tenuto nascosto, dovrebbe suscitare seri interrogativi sulle modalità di reclutamento per le missioni e chiamate vocazionali NC e anche far rivedere la reale portata dei "numeri" in tema vocazionale che trionfalisticamente vengono sbandierati.

In questo momento di relativismo e confusione, che è iniziato ben prima del concilio, i vescovi si sono appoggiati ora alla politica, ora ai movimenti, ora alla scuola cattolica, sperando di formare una classe dirigente cristianamente orientata. Temiamo che alla Chiesa oramai non interessino altro che i numeri: i neocatecumenali fanno proseliti e portano soldi; cosa volere di più? Quel che succede realmente dopo, anche se denunciato in tutte le salse, non interessa. Speriamo solo che a questo punto si riesca in qualche modo (che non riusciamo neppure ad immaginare) a portare questo e gli altri movimenti più o meno tendenti al protestantesimo alla vera unità con tutti gli altri fedeli...

Quanto al CNC non è di certo la soluzione ai mali della Chiesa secolarizzata. Esso è una proposta di rimedio non solo illusoria ed effimera a causa delle conseguenze che provoca, ma anche profondamente distruttiva perchè mutagenica e generatrice di disordine rispetto all'integrità della fede cattolica. Ma ciò non sembra per nulla chiaro a tanti prelati e porporati che accorrono al canto delle sirene del capo del neocatecumenato. Il guaio è che allorquando si prenderà infine coscienza di ciò, saranno stati prodotti abbastanza danni da ottenere l'effetto opposto a quello sperato, oltre a richiedere chissà quanto tempo e risorse per riparare i danni alla Chiesa e alla fede...

In ogni caso l'avallo del Papa di cui sopra, se autentico, potrebbe mettere a tacere la voce dei credenti che attendevano con ansia una parola definitiva del Santo Padre su questo grave problema che ha già spaccato la Chiesa in due: guardiamo in faccia la realtà che purtroppo al momento appare questa... il resto è nelle mani del Signore... e a questo punto ci sentiamo stranieri in quella che da sempre consideravamo la nostra Chiesa cattolica... ora sta assumendo sembianze sempre più vicine ai protestanti o suggestioni gnostiche e giudaizzanti... eppure il Papa dà insegnamenti limpidi e profondi e meravigliosi; ma cogliamo una strana schizofrenia o scollamento come lo vogliamo chiamare, tra il Magistero del Papa e il comportamento ecclesiale... dipendesse dal famigerato art. 22 della Lumen Gentium, evidentemente davvero rischioso per il Primato... Gira che ti rigira, la radice di tutti i mali appare sempre nel Concilio... strana continuità!


[v. precedente: Che dire delle "visite ad limina" di numerosi vescovi alla Domus Galileae?]

Vescovi Europei celebrano alla Domus
notare la Channukkià al posto della Croce sulla 'mensa'

Dal 24 al 29 Marzo si tiene un incontro di Vescovi europei presso la Domus Galilaeae, il centro costruito dal Cammino neocatecumenale in Galilea, presso le rive del lago di Tiberiade, sul Monte delle Beatitudini. Questo centro si presta ottimamente per ospitare in una atmosfera di preghiera e di riflessione sia incontri di prelati ad alto livello, come in questo caso, ma soprattutto presbiteri e seminaristi in formazione che desiderano approfondire la conoscenza delle radici della propria fede.

Il centro accoglie anche le comunità neocatecumenali al termine del loro cammino di formazione cattolica che prevede un pellegrinaggio nei luoghi santi.

Questo incontro di circa 300 (in realtà sono stati 160 + 9 cardinali, molti comunque -ndr) Vescovi europei è svolto con un carattere di convivenza e il tema principale è la presentazione dell'esperienza del Cammino neocatecumenale, legata soprattutto alla nuova evangelizzazione, secondo il mandato di Giovanni Paolo II consegnato a tutta la Chiesa nell'anno giubilare.

In particolare i Vescovi analizzeranno il processo di formazione cattolica (!?) impartito dal Cammino neocatecumenale in riferimento all'evangelizzazione dell'Europa davanti al laicismo e al relativismo che ne guidano il percorso culturale in questi ultimi anni, e come fronteggiare questi fenomeni partendo dall'annuncio del vangelo. [quale Vangelo: quello di Kiko Argüello o quello di Cristo Signore!?? - ndr]

Fin qui la notizia pubblicata da Catechumenium.

Ci chiediamo e vi chiediamo se è NORMALE che i vescovi Europei vadano a ricevere istruzioni da Kiko anziché dal Papa! È logico che la Chiesa prenda come 'modello' per l'evangelizzazione una realtà che si dice ecclesiale e abbiamo dimostrato in tutti i modi possibili che NON LO È? Certo noi siamo semplici credenti; ma soffriamo nel vedere come ancora una volta tutto passi sulle nostre teste e molti vescovi che hanno ignorato o addirittura criticato apertamente il Motu proprio del Papa vadano ad ascoltare un laico[1] nella sua Faraonica Sede e a prendere istruzioni da lui... e per di più in un momento in cui, almeno a quanto risulta agli altri credenti, gli Statuti del suo movimento, scaduti, non sono stati ancora approvati...


Uno psicologo ci scrive su questo argomento. Pubblichiamo per rifletterci sopra, naturalmente è un discorso da approfondire:

Circa l'influenza che i capi del cammino possano esercitare sugli alti prelati della Chiesa, credo si stia sottovalutando un aspetto di non poco conto.

C'è un motivo molto strategico alla base dei "pellegrinaggi" di fedeli, sacerdoti e vescovi al tempio massimo del neocatecumenato in Terra Santa: impressionare e suggestionare con la potenza dell'architettura, con i simbolismi delle forme e degli spazi inventati dai progettisti, con le presenze massicce di adepti, con il clima carismatico e coinvolgente dei rituali messi in atto, incluse le 'chiamate' vocazionali, le testimonianze e l'opera imbonitoria del gran santone.

Ecco, tutto questo caleidoscopio multiforme ha uno scopo ben preciso: intimorire, impressionare, suggestionare il visitatore, per convincerlo della bontà, della grandiosità del cammino neocatecumenale e della sua "predicazione".

Purtroppo, non tutti gli alti prelati della Chiesa, per non parlare dei comuni fedeli, hanno cognizione dei meccanismi del marketing religioso, e tale ignoranza spiega la loro adesione acritica ed ingenua alla proposta del neocatecumenato.

Non solo, ma una volta ricevuto l'imprinting suggestionante, quando si trovano in presenza di critiche severe di quell'esperienza, anziché porsi delle domande, tendono a rigettarle come mere provocazioni o tutt'alpiù prodotto della ignoranza dei 'frutti' portentosi da loro toccati con mano.

Così il cerchio si chiude e con esso ogni possibilità di risvegliare una coscienza vigile e attenta.
Non è esclusivamente propaganda, ma alla base del progetto la componente pubblicitaria ed autoreferenziale è fortissima.

Diciamo che convivono entrambi gli aspetti: per un verso sono realmente un luogo di culto e di predicazione secondo il verbo e la vulgata neocatecumenale; per l'altro, sono avamposti di irradiazione, di penetrazione ed irraggiamento del loro credo nel territorio e presso le popolazioni su cui insistono, in alternativa e contrapposizione alle chiese cattoliche tradizionali.
Ma ciò non meraviglia.

Meraviglia invece il silenzio di chi nella Chiesa ha perfetta cognizione e scienza di tutto questo.



[1]

Un laico che si è autoinvestito "iniziatore", dicendo di aver visto la Vergine Maria (ma nessuno risulta aver mai indagato su questo), che disprezza la Chiesa nelle sue catechesi segrete (non più tali perché ne abbiamo i documenti) e non ne riconosce l'Autorità salvo che per gli imprimatur formali che gli servono per continuare a minarla dall'interno (anche questo documentato) e che è stato capace di dipingere un'icona del genere, presente nella Cappella del Santissimo di una Chiesa Cattolica: quella di S. Bartolomeo in Tuto in Scandicci... Non vorremmo mai renderla visibile su queste pagine, non tanto perché non abbiamo il gusto dell'orrido; ma per la nostra sensibilità spirituale quanto meno 'turbata'... Tuttavia, che qualcuno VEDA e INORRIDISCA forse è anche ora!

C'è stata un'approvazione statutaria, ma ad experimentum, da parte di Giovanni Paolo II, peraltro scaduta senza rinnovo il 29 giugno 2007 e notoriamente e comprovatamente non rispettata, ma considerata la necessaria formalizzazione, passpartout per una prassi e insegnamenti anomali ormai fin troppo consolidati ampiamente illustrati su questo sito...

Trascriviamo dal sito della Parrocchia tutta in stile Neocatecumenale, dove si descrive l'immagine:  http://xoomer.alice.it/sanbartolomeo/index.htm

"Il Bambino tiene nella destra il libro della Vita su cui è scritto: Alfa e Omega, prima e ultima lettera dell'alfabeto greco, esse significano Cristo principio e fine di tutto. "Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
" (Ap 1,8)."

Da notare che l'omega è rovesciata (se il simbolismo ha un senso, dovremo dire che è almeno inquietante!), il bambino è vestito di nero e... quei due abissi (o sgorbi) neri al posto degli occhi? Questi dovrebbero essere i nostri 'modelli' da ora in poi?

Sarebbe bene notare anche un altro dettaglio della cappella in questione, e cioè il Conopeo nero [2] presente in tutte le Cappelle del Santissimo degli edifici Neocatecumenali. Il conopeo nero non esiste nel culto cattolico. È espressamente vietato da ogni norma liturgica, in ogni tempo, poiché Cristo è il Pane Vivo, non morto. Da quello che abbiamo conosciuto sul Cammino ci pare che le difformità liturgiche nel CNC rivelino ben più gravi difformità teologiche, e forse qui siamo in presenza di un effetto della dottrina kikiana dell'Eucaristia ('non Presenza' eucaristica fuori dalla Messa)... Notate bene si mette l'Arón ha-Kodesh: "armadio sacro", non il Tabernacolo ma il giudaizzante l'armadio della Parola e si "conserva" il MORTO (Conopeo Nero) prima della "resurrezione Eucaristica", come diceva quella frase rabbrividente nel sito ufficiale di una parrocchia NC di Napoli! anche a questo ci dovremo abituare?

C'è anche il copri-leggìo, quello dell'Annunciazione (non visibile nella foto), in cui c'è Maria con un filo rosso in mano, perchè secondo la loro spiegazione "era stata prescelta dal sommo sacerdote per tessere il velo purpureo del tempio". Cosa che, se vera, riguardava Maria bambina. Nessun accenno, invece, al tessuto di carne del Figlio di Dio che Maria sta tessendo dentro di sé. Un ulteriore e inutile e fuori luogo riferimento al giudaismo.

[2] Conopeo di tabernacolo. Copertura in stoffa del tabernacolo contenente la riserva eucaristica. Generalmente è una semplice tendina posta davanti allo sportello, di colore bianco, laminato d'oro o d'argento, o del colore liturgico, eccetto il nero sostituito dal viola o dal rosso. (Dal Thesaurus del corredo ecclesiastico di culto cattolico)
 

Considerazioni conclusive

Come previsto, il soggiorno in Galilea ha prodotto nuovi indottrinamenti di alti prelati, di cui la "testimonianza" del vescovo Scanavino (che sul settimanale on line della sua diocesi, Perugia, ha pubblicato una osannante relazione dell'evento) è tipico esempio. Ne abbiamo letto con raccapriccio le espressioni, evidente frutto della realtà ostentata che gli hanno presentato in Galilea, non di quella vera, che purtroppo conosciamo bene!

La macchina propagandistica del Cammino, perfettamente rodata ed oliata nel corso dei decenni, produce proprio i risultati attesi dai capi neocatecumenali: l'adesione acritica di alti prelati, i quali sposano la causa neocatecumenale o da perfetti ignoranti del rovescio della medaglia del cammino o ricacciando in qualche anfratto remoto della propria coscienza eventuali dubbi nutriti prima della visita al centro mondiale d'irragiamento dell'eresia kikiana, abbagliati e soggiogati definitivamente dalla messinscena trionfalmente dispiegata per fare colpo sugli illustri ospiti.

Ovviamente, essendo questi vescovi ignari delle svariate aberrazioni correlate al cammino (nessuno di loro può conoscere le catechesi originali che costituiscono la "tradizione orale" del Cammino NC e nemmeno i drammi umani di tante vite e famiglie distrutte), non si rendono neppure conto che abbracciarne la causa li trasforma in rinnegati della fede cattolica e traditori del giuramento di fedeltà al Papa.

Un'altra conseguenza della laicizzazione progressiva della Chiesa iniziata con il Vaticano II e proseguita nei decenni successivi: ciò che sarebbe stato impedito ad un religioso, spostare ed attrarre la Chiesa verso un'altra teologia, è stato invece consentito ad un laico...

Siamo dunque in presenza di una vera ed incompresa rivoluzione questo sopraggiunto predominio dei laici sui religiosi, di cui Kiko Argüello è l'esempio massimo, riuscendo in tale condizione a cooptare ed irretire centinaia di porporati.

Naturalmente, fa parte della strategia del leader NC continuare a dimostrarsi e dichiararsi compunto e servile verso la Chiesa quando nella realtà dei fatti la Chiesa, attraverso alcuni suoi prìncipi, si inchina a lui ammutolita e soggiogata.

La resa, perchè di resa si tratta, avviene allorquando ogni prelato si convince che, se un tipo come l'Arguello riesce ad essere più trainante e convincente del proprio bagaglio teologico e dottrinale, una forza trascendente deve necessariamente operare in lui, dunque è giusto inchinarsi a questa supremazia.

E così il cerchio dell'eresia e della sovversione si chiude inesorabilmente.

Se in Vaticano sta ancora a cuore l'integrità della Chiesa cattolica, si dovrebbe agire senza ulteriori indugi, perchè ogni giorno che passa è a favore della grande eresia neocatecumenale.

Per la prima volta nella storia vi è il fondato pericolo che anziché essere la Chiesa a svuotare e neutralizzare l'ennesima spinta al mutamento eversivo, sia quest'ultima a svuotare ed incorporare lentamente la Chiesa.

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