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18-25 gennaio - Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

 

L'idea di una preghiera per l'unità delle Chiese cristiane nasce in ambito protestante alla fine del XVIII secolo. Nella seconda metà del secolo successivo nasce una prima Unione di preghiera per l'unità che viene sostenuta sia dalla prima Assemblea dei vescovi Anglicani a Lambeth che da Papa Leone XIII. Agli inizi del XX secolo il reverendo Paul Wattson propone la celebrazione di un Ottavario per l'unità della Chiesa dal 18 al 25 gennaio con un significato simbolico: apertura con la festa della cattedra di Pietro e chiusura con la memoria della conversione di Paolo. Il movimento Fede e costituzione, divenuto poi una commissione del Consiglio ecumenico delle Chiese, comincia la pubblicazione di alcuni Suggerimenti per l'Ottavario a cui ben presto cominciano a collaborare anche i cattolici francesi. Il Concilio Vaticano II ha definito chiaramente la preghiera come l'anima del movimento ecumenico.

La Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani viene celebrata in tutto il mondo dal 18 al 25 gennaio a partire da un testo biblico e da un sussidio elaborato dalla commissione Fede e costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese (protestanti e ortodossi) e dal pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani (cattolici). Nell'emisfero Sud del mondo il mese di gennaio è un periodo di vacanze e le Chiese celebrano la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani in altri momenti quali la Pentecoste. Tutto l'arco dell'anno è tempo propizio per riconoscere i segni di comunione già in atto tra i cristiani e per pregare, secondo il volere di Cristo stesso, per il raggiungimento della piena unità.



L’unità tra i cristiani decisiva per la pace nel mondo: lo constatano i testi della Settimana di Preghiera per l’Unità

Quest’anno, la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani vuole sottolineare che la promozione dell’unità tra i cristiani serve a promuovere anche la pace nel mondo. Per questo motivo, è stata scelta come tema per l’avvenimento, che avrà luogo in buona parte del mondo dal 18 al 25 gennaio, la frase del Vangelo di Matteo “Se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20).

A Roma l’avvenimento si chiuderà con la celebrazione dei Vespri nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura presieduta da Benedetto XVI, nella festa della Conversione dell'Apostolo Paolo, con la partecipazione di 150 delegati delle Chiese, Conferenze episcopali, organismi, comunità e movimenti ecumenici d’Europa giunti a Roma per dare il via alla Terza Assemblea Ecumenica Europea (AEE3).

Il nuovo Papa ha fatto della promozione dell’unità dei cristiani una delle priorità del suo ministero come Vescovo di Roma.

La base dei testi di preghiera e riflessione per questa Settimana è stata redatta da un gruppo ecumenico di Dublino (Irlanda) formato da rappresentanti ortodossi, copto-ortodossi, metodisti, presbiteriani, cattolici, luterani e della Chiesa d’Irlanda. Il documento è stato poi pubblicato dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e dalla Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio Ecumenico delle Chiese.

Il testo spiega nell’“Introduzione” che “è più ciò che ci unisce di ciò che ci divide – questa è la grande scoperta che dà impulso al movimento ecumenico”. “Il fulcro di quanto ci unisce è la presenza del Cristo Risorto, che ha promesso ai suoi discepoli di essere con loro fino alla fine dei tempi”, aggiunge.

Il gruppo internazionale si è riunito nel Centro dei Focolari, vicino a Prosperous, nella contea di Kildare (Irlanda), grazie al generoso sostegno della Conferenza Episcopale Irlandese. La riunione del gruppo di redazione ha avuto luogo “in un contesto di decrescente livello di violenza” nell'isola di san Patrizio “e nella crescente speranza di una pace veramente cristiana”, affermano i redattori nell’introduzione.

“I membri del gruppo hanno voluto richiamare all'attenzione la semplicità dei due o tre radunati insieme in cristiano amore reciproco, come strumento vivo per costruire relazioni fra persone e comunità divise”, aggiungono. “Molto spesso piccoli incontri, relazioni e amicizie a livello locale possono avere grande impatto nel creare uno spirito di pace e di riconciliazione. Molti recenti avvenimenti in Irlanda testimoniano questa verità”.
[Zenit.org]



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