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Il Battesimo: da riscoprire, ratificare
o sigillo perenne che alimenta la vita?

Per duemila anni il Battesimo, nelle fede dei cattolici:

Catechismo della Chiesa Cattolica (compendio)
1213 Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d'ingresso alla vita nello Spirito (« vitae spiritualis ianua »), e la porta che apre l'accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione: 4 «Baptismus est sacramentum regenerationis per aquam in verbo – Il Battesimo può definirsi il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l'acqua e la parola ». (1 Ts 5,5)
1279 Il frutto del Battesimo o grazia battesimale è una realtà ricca che comporta: la remissione del peccato originale e di tutti i peccati personali; la nascita alla vita nuova mediante la quale l'uomo diventa figlio adottivo del Padre, membro di Cristo, tempio dello Spirito Santo. Per ciò stesso il battezzato è incorporato alla Chiesa, corpo di Cristo, e reso partecipe del sacerdozio di Cristo.
1280 Il Battesimo imprime nell'anima un segno spirituale indelebile, il carattere, il quale consacra il battezzato al culto della religione cristiana. A motivo del carattere che imprime, il Battesimo non può essere ripetuto. [Cf Concilio di Trento, Sess. 7a, Decretum de sacramentis, Canones de sacramentis in genere, canone 9: DS 1609; Ibid., Canones de sacramento Baptismi, canone 11]

Catechismo di S. Pio X
101. Che cos'è la grazia sacramentale?
La grazia sacramentale consiste nel diritto che si acquista, ricevendo un sacramento qualunque, di avere a tempo opportuno le grazie attuali necessarie per adempiere gli obblighi che derivano dal sacramento ricevuto.
107. Che cos'è il Battesimo?
Il Battesimo è il sacramento che ci fa cristiani, cioè seguaci di Gesù Cristo, figli di Dio e membri della Chiesa.

In conclusione, il Battesimo cristiano, a differenza di quello di penitenza di Giovanni, opera due cose: ci unisce al Corpo di Cristo e rende attuale la nostra crocifissione con Cristo. Stare nel Suo corpo significa che siamo risuscitati con Lui a novità di vita (Romani 6:4). Di conseguenza dobbiamo esercitare i nostri doni spirituali per far sì che quel corpo continui a funzionare nel modo giusto, così come si afferma nel contesto di 1 Corinzi 12:13. Ricevere l’unico Battesimo funge da base per mantenere l’unità della chiesa, come nel contesto di Efesini 4:5. Essere associati a Cristo nella Sua morte, sepoltura e risurrezione attraverso il Battesimo ci consente di sperimentare la nostra separazione dal potere del peccato che abita in noi e il nostro cammino in novità di vita (Romani 6:1-10; Colossesi 2:12) nutrito dalla vita sacramentale nella Chiesa, dalla preghiera e dell'Adorazione

Sacerdozio dei Battezzati

Anche noi cattolici conosciamo e viviamo il sacerdozio dei battezzati, non è che l'ha scoperto Kiko o il cammino, la Chiesa lo insegna da due millenni senza per questo sminuire il sacerdozio ordinato

Lumen Gentium 10. Donavit ergo Ecclesiam suam participatione sacerdotii sui, nempe sacerdotio communi fidelium et sacerdotio ministeriali seu hierarchico, quae, etsi non tantum gradu sed essentia differunt, mutuo tamen in Ecclesiae communione ordinantur [Pur essendo il sacerdozio ministeriale e quello comune ordinati alla comunione ecclesiale, essi differiscono non solo in grado ma anche nell'essenza]

E invece il "siamo tutti sacerdoti" (il che è vero, ma a diverso titolo e con diversa funzione, come riconosce anche il documento conciliare) tende a sminuire il sacerdozio ordinato, ad assorbirne le funzione (vedi strapotere dei catechisti anche sui sacerdoti, che dovrebbero invece essere essi le 'guide', esercitando il "Triplice munus": docendi, regendi e sanctificandi che è loro -come ricordato dal Papa in tre recenti catechesi del mercoledì- e non dei laici!)

Battesimo del Cammino

Dovrebbero spiegarci perché ci sono sempre più persone, già battezzate, che parlano di battesimo nel cammino... che significa questo? Davvero per scoprire il significato del battesimo è indispensabile la cosiddetta "iniziazione" neocatecumenale? Nella quale, secondo un documento diocesano (Campobasso) redatto proprio dai ‘testimoni’ (cioè i catechisti NC) della nuova Chiesa neocatecumenale che avanza, si parla di 'ratifica' del Battesimo; il che è inesatto, perché il Battesimo è un sacramento che conferisce il 'carattere' indelebile e non ha bisogno di essere ratificato, ma il bisogno è del fedele di ricevere e accogliere le verità di Fede che cambiano e ri-generano e danno un senso alla sua vita e la radicano sempre più nel Signore Risorto nel cui Corpo Misticol la Chiesa, il Battesimo innesta.

Un conto è il "rinnovo" delle promesse battesimali che si fa in alcune celebrazioni liturgiche senza per nulla incidere sul carattere già ricevuto nel battesimo: cancellazione del peccato originale e identità cristiana, cioè incorporazione nel Corpo di Cristo che è la Chiesa... un altro conto è la 'ratifica'. Interlocutori neocatecumenali ci hanno spiegato che la ‘ratifica’ consisterebbe nell’"aderire" a quel che altri hanno impartito dopo un itinerario di formazione. Ebbene, questo non può che preoccuparci, sapendo COSA viene impartito e conoscendo anche il senso biblico della parola "aderire", che significa affidarsi, attaccarsi: è la parola legata alla Fede e si riferisce al SIGNORE e non a "cose impartite", perché quel che dobbiamo conoscere del Signore ce lo dice la Rivelazione Apostolica e lo scrive nel nostri cuori la sua Grazia ricevuta nei Sacramenti e nella vita di fede nella Chiesa e non "quanto impartito" dai catechisti di un falso profeta e dalle tappe iniziatiche da essi (da lui) imposte...

Va richiamata l'attenzione sul fatto che Kiko insegna che dopo il Concilio "non si è parlato più di dogma della Redenzione" ed in effetti anche la predicazione successiva, allontana molto sia dalla Redenzione che dal Redentore. Intanto è necessario notare che non si parla mai di "peccato originale". Ed in effetti la nuova pastorale (neocatecumenale) delle diocesi quando parla degli effetti del Battesimo omette la cancellazione del peccato originale… Siamo in presenza di una rivelazione “altra” rispetto a quella Apostolica. Per sommi capi:

  1. il peccato non offende Dio
  2. Basta con i sacrifici di espiazione: Dio non aveva bisogno di espiazione...
  3. Cristo non è modello di santità per nessuno. Quindi la nostra 'configurazione' a Lui (vedi S. Paolo), che è il progetto dell'uomo nuovo in Lui voluto dal Padre, non avviene
  4. molto altro che abbiamo ripetutamente esaminato
  5. NO HAY VIDA CRISTIANA SIN COMUNIDAD!!!

Kiko ancora non può eliminare i Sacramenti (per lui "magici") della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, pena l'esserne escluso. Ma solo per ora. Lo stesso concetto di Sacramento che hanno i "cattolici della domenica" è sbagliato per Kiko, è "magico", e sparirà. Per lui è solo una questione di tempo, e Sacramenti e Dogmi cadranno per lasciare posto ad una chiesa tutta nuova...

Per i neocatecumenali il lavacro post-battesimale, cioè la confessione individuale, è solo formale, un atto a cui per ora li obbliga il Papa, ma il vero perdono è ottenuto con la confessione davanti alla comunità.

  • La prassi vince sulla teoria.
  • La psiche prevale sullo spirito.
  • I neocatecumenali "si sentono" battezzati, "si sentono" perdonati, "si sentono" in comunione solo per mezzo della comunità. È un sentimento religioso. Un relativismo molto sottile...

Preteso ritorno alla Chiesa delle origini: contraddizioni

Kiko e Carmen non fanno altro che predicare ossessivamente il “ritorno alla Chiesa primitiva”, ma quando ciò non fa più comodo per le loro rivoluzioni, esce fuori che i Sacramenti sono vivi, non statici, devono “evolvere” e che perciò: “la riforma non consiste nel tornare alle forme della Chiesa primitiva”. E come se non bastasse tale avallata “trasformazione” dovrebbe obbedire ai gusti e alle sensibilità delle mode di pensiero del momento, e come finalità non c’è l’efficacia spirituale del Sacramento, ma “che la gente si senta perdonata, si senta in pace.”: cioè proprio quello di cui veniva accusata la confessione individuale e cioè di “mettere la coscienza a posto”. (!) Perciò, trovata una giustificazione all’azione rivoluzionatrice, si prosegue promettendo una cosa inquietante: “Tutto cammina evolvendosi così andremo evolvendo con il sacramento della penitenza per cominciare una volta trovatone il centro, nel cammino catecumenale a entrare veramente in conversione, in un vero riconoscimento del peccato. PER QUESTO LA VERA RINNOVAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA VERRA' CON LA SCOPERTA DEL CATECUMENATO E LA RIVALORIZZAZIONE DEL BATTESIMO. Con ciò si comincerà a vedere che segno deve avere il sacramento penitenziale.”

Stiamo cogliendo brani significativi degli insegnamenti frutto della fanatica superbia di un uomo che pretende di affossare la Chiesa con le sue chiacchiere insipienti, rattoppi disordinati che vanno oltre il relativismo o il sincretismo religioso, che celebra un dio che non esiste, un dio senza storia, senza carne ed ossa, un dio col volto di Kiko, annidato nella comunità, mito segreto assiepato nel tavolo dei catechisti che promettono sempre 'vieni e vedi', 'vedrai, la tua vita sarà trasformata' e ancora 'conoscerai il Signore...'. Promesse rimandate 'scaltramente' di passaggio in passaggio, rimescolate, e sempre tradite.

Perché il Cnc tradisce il Vangelo, lo smentisce, lo travisa, lo traduce a suo uso e consumo. Per farsi una chiesa a sua immagine.

Il Cammino nc non fa altro che rubare la meraviglia di quell'incontro a tu per tu con l'Altro, l'Atteso, il Diletto. Entrambi assetati. Come la Samaritana di fronte a quel Gesù che ancora non conosce. Dopo una mezza vita spesa magari senza troppi perché, è lì, nel Suo Sguardo, che finalmente si trova, svelata a se stessa nel bene e nel male, si vede nella sua nuda realtà di donna, amante, peccatrice incallita, ma assetata di Lui.

Il Cammino nc, nelle massificazione e nell'identità comunitaria, porta via la limpidezza di quell'incontro, di quell'intimità segreta, ineludibile, che mentre ti svela a te stesso, ti risana e ti sospinge, come la Samaritana, verso il grido, l'annuncio, la testimonianza.

L'incontro al pozzo di Sicar è l'eredità del perdono lasciata alla Chiesa, affidata alle mani di uomini che il Signore ha voluto mettere da parte per Sé. Non uomini e basta, ma uomini scelti dall'eternità per essere segno di Lui, sacerdoti della Sua Volontà.

Indubbiamente, con l'idea del neo-catecumenato rivolto ai battezzati (il termine catecumenato era improprio perché riguarda in non-battezzati), gli iniziatori del cammino hanno cavalcato e tuttora cavalcano un problema indotto dalla secolarizzazione, e cioè la presenza nella Chiesa di molti cosiddetti 'lontani': persone battezzate ma non praticanti...

Ebbene, neppure in questo caso sembra doversi tornare alla consuetudine primitiva del catecumenato o neo-catecumenato che dir si voglia, col pretesto dell'"iniziazione" cristiana, in un contesto in cui il battesimo dei bambini non apparirebbe più giustificato dal fatto che non è più scontato che essi assorbano la vita di fede, ricevuta nel battesimo, direttamente da una famiglia credente e praticante, dal momento che oggi queste famiglie sono la minoranza.

Non sottovalutiamo, però, che il battesimo dei bambini è sempre giustificato dal fatto che essi vengono incorporati nella Chiesa, per ogni evenienza, ricevendo tempestivamente la cancellazione del peccato orginale, insieme alla Grazia Santificante che nel corso della vita può sempre soccorrere e diventare operante anche in un contesto così scristianizzato, perché il Signore coglie ogni moto dell'animo e ogni segno di buona volontà per venire in soccorso delle sue creature.

Inoltre l'evangelizzazione, pur necessaria, e la crescita nella fede non hanno bisogno di questo "pacchetto chiavi in mano" pieno di insidie e di insegnamenti e prassi svianti, oltretutto non rispettoso della intimità della persona, ripetutamente violata dagli scrutini e in molte altre occasioni.

Infatti, per diventare e rimanere buoni cristiani, è sufficiente la vita sacramentale nella Chiesa (l'Eucaristia degnamente celebrata e vissuta in primis) l'Adorazione, la preghiera, la frequentazione della Scrittura attraverso l'esegesi che ne fa la Chiesa e la lectio, meditatio, oratio, contemplatio, ruminatio (personali o in gruppo) e non le interpretazioni 'fai da te' improvvisate nel cammino...

Insomma, con il pretesto dell'"iniziazione cristiana" si è introdotta nella chiesa una entità spirituale "altra" che la sta inesorabilmente e subdolamente trasformando, se il Signore non ci metterà le Sue Sante e Venerabili mani...

Avete presente che nella "nuova pastorale diocesana" messa nelle mani del cammino viene proposto di iniziare i fanciulli senza testi ma con "uno stile sinagogale"?

Noi lo abbiamo sottolineato, insieme a molte altre cose sulla pastorale imposta nella sua diocesi dal vescovo di Campobasso... e sappiamo che sta accadendo in molte altre, Roma compresa. Ma a chi interessa?

Battesimo al Giordano

Infine, che ce ne facciamo della Legatura di Isacco o del Battesimo al Giordano e del Mantello di Elia, quando abbiamo già il nostro Battesimo grazie alla Croce e la Risurrezione di nostro Signore?

Ricordo l'atteggiamento di grande chiusura e silenzio ostinato di miei amici al ritorno dal battesimo al Giordano, ma ricordo anche tutta l'enfasi su Elia e il suo mantello e la lettura corrispondente pervenutaci da alcune testimonianze.

Re 2 - Capitolo 2
..[7]Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono a distanza; loro due si fermarono sul Giordano. [8]Elia prese il mantello, l'avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di là; i due passarono sull'asciutto. [9]Mentre passavano, Elia disse a Eliseo: «Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito lontano da te». Eliseo rispose: «Due terzi del tuo spirito diventino miei». [10]Quegli soggiunse: «Sei stato esigente nel domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà concesso; in caso contrario non ti sarà concesso». [11]Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. ..

Non ci sono forse assonanze con il Cammino NC? Ecco tornare la merkavà, il "carro di fuoco" così ricorrente nel cammino e anche così 'inquietante' per i suoi risvolti cabbalistici..
Crediamo di sì. Varrebbe la pena di parlarne! Magari qualche frequentatore del blog che ha finito il Cnc potrebbe dire qualcosa in più. E' chiaro che non si va al Giordano solo a rinnovare le promesse battesimali, considerata la estrema segretezza che abbiamo sempre incontrato rispetto al viaggio finale in Israele.

Ma la Chiesa non può cambiare perchè non è opera dell'uomo. Se debba cambiare, deve stabilirlo Dio, non indegni suoi pseudo-profeti che in suo nome osano apportare scempi e devastazioni. La Chiesa non può divenire oggetto di un divenire indefinito: è già costituita una volta per sempre come 'luogo' definitivo di salvezza, che scaturisce dalla Croce e dai Sacramenti che veicolano la Vita del Signore Risorto!

Conclusione

Ci pare dover trarre una conclusione sul 'Battesimo neocatecumenale' preceduto, nel corso dell'esperienza che si matura nel cammino da veri e propri momenti 'sacramentali' [unzione, consegna del sale, iscrizione del nome nel 'libro della vita'(!?)], che non hanno nessun motivo di essere ripetuti nei confronti di persone che hanno già ricevuto il battesimo come la maggior parte dei camminanti.

A meno che essi non rappresentino l'introduzione e quindi l'"Iniziazione" ad una comunità "altra" rispetto alla Chiesa, dato che il battesimo ricevuto da bambini NON E' RIPETIBILE.

Analoga considerazione deve farsi per il Battesimo al Giordano, che 'chiude' l'iter pluriennale con le sue tappe e i suoi passaggi, ma vede le persone continuare ad impegnarsi e ad agire pro-cammino e, nemmeno in questo momento, ad inserirsi nella Chiesa. Senza dimenticare tutti gli ammennicoli esoterici che comporta, sui quali non ci siamo addentrati...

Queste e tutte le numerose anomalie da noi messe in luce dovrebbero far molto pensare e riflettere chi ha responsabilità nella Chiesa e ciò, poiché non avviene, rappresenta l'anomalia delle anomalie...

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