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Un possibile "giallo" sul nuovo Statuto del Cammino NC?

Alcuni nostri lettori ci hanno interpellato su un possibile "falso" dello Statuto recentemente approvato, rilevando sul documento in PDF scaricabile dal sito del Cammino, l'esistenza di immagini scannerizzate dei timbri, in luogo degli originali.
Chi fosse interessato a verificare, lo può scaricare da qui

Rileggendo attentamente la questione:

1) è vero che il PDF sul sito ufficiale è stato "fabbricato" (visualizzando lo statuto su un computer molto lento, si vedono comparire i timbri tutti d'un colpo e non "a fette" e "durante" le scritte; inoltre nel documento, cliccando sul timbro, appare chiaramente la "zona-immagine" distinta dal testo contrassegnata in blu);

2) il PDF è "fabbricato": si vede anche dal fatto che i caratteri sono tutti perfettamente allineati e riconoscibili, cioè "stampati" (lo scanner avrebbe "scannerizzato" anche sbavature, piccole pieghe, polvere, caratteri sporchi, fogli messi leggermente in diagonale, timbri più o meno dritti e più o meno "pieni")...

3) altro indizio: tutti i timbri di ogni pagina contengono la stessa firma a penna (cosa impossibile, visto che nel firmare documenti nessuno è capace di apporre anche solo due firme perfettamente uguali nei tratti e nella forma);

4) PDF fabbricato, poi, in base a quale testo? se lo Statuto era lì a disposizione, perché mai copiarlo a mano con Word e poi appiccicarvi i timbri? Se ci sono i timbri, vuol dire che c'era anche lo scanner. L'unico motivo plausibile può essere il desiderio quello di riportare lo Statuto in un file di piccole dimensioni e perfettamente leggibile, per non appesantire il sito web ufficiale dei neocatecumenali. Ma si può essere così micragnosi proprio sullo Statuto ufficiale e "definitivo"?

L'unica cosa che possiamo solidamente obiettare, è che il file PDF dello Statuto non rispecchia la vera versione cartacea.

Nell'ipotesi migliore possiamo assumere che sia uguale alla versione cartacea e che pur di pubblicarlo in fretta e furia, lo hanno fabbricato il 18 giugno - utilizzando un documento creato il 13 giugno (cfr. analisi tecnica sottoindicata) -, nonostante avessero a disposizione lo scanner e (si presume) il testo cartaceo originale.

Nell'ipotesi peggiore, lo Statuto su carta potrebbe essere diverso da quello pubblicato on-line (una sola virgola può cambiare parecchie cose). Purtroppo, storicamente, abbiamo almeno un precedente tanto grave quanto famoso: il Syllabo, la cui versione pubblicata era ridotta rispetto a quella effettivamente firmata da papa Pio IX.

Insomma, non possiamo gridare al "falso Statuto"; al contrario, in mancanza di fonti autorevoli, dobbiamo affermare che non abbiamo ancora visto il vero Statuto, ma solo una copia fabbricata che, anche involontariamente, potrebbe non essere conforme all'originale.

Nel frattempo i manutentori del sito ufficiale del Cammino e i fabbricatori del file PDF, salvato da un documento word sul quale sono state apposte immagini di timbri scannerizzati, ci hanno fatto una figura veramente barbina. Non bastava pubblicare la versione dello Statuto anche senza timbri, che avrebbe comunque dovuto far fede proveniendo dal Sito ufficiale del cammino NC?

Un dato di fatto comunque è certo: lo Statuto è stato "presentato" - con un Decreto di approvazione dello stesso Dicastero - dal Pontificio Consiglio dei Laici senza la firma di nessuna Congregazione (Culto Divino, Clero, Dottrina della Fede, le più coinvolte) che non hanno appunto ancora licenziato gli "Orientamenti..."

Perché? E l'altra domanda da farsi è questa: chi metterà a disposizione di Vescovi e Parroci, che dovranno valutare l'accoglimento nelle Parrocchie di questo nuovo "metodo" di evangelizzazione, un testo ufficiale e autenticamente attendibile dello Statuto? Idem per le persone che vogliono conoscere le Regole che contraddistinguono la realtà alla quale pensano di poter aderire, nonché per i Parrocchiani che potrebbero essere costretti a far valere parti dello statuto per evitare il fagocitamento, per nulla improbabile dati i precedenti, della propria pastorale...

Queste le nostre conclusioni. Pubblichiamo di seguito la relazione del nostro tecnico:
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Questo file è stato fatto con Adobe PDF. Visto che ho il software di Adobe, non il Reader ma Adobe Acrobat Professional, poiché con tale software se esistono delle immagini incorporate si possono estrarre, l'ho fatto. La cosa è interessante: infatti esistono 26 immagini delle quali una con il timbro rettangolare e il timbro tondo della prima pagina, 24 immagini del timbro tondo e una relativa alla scritta con il timbro dell'ultima pagina.

Le immagini le allego alla presente.

Altra cosa interessante, con Acrobat si possono estrarre i metadati del documento pertanto se ne può visualizzare l'origine, cioè da cosa è stato fatto il Pdf, ora ecco i metadati, in rosso è il titolo del documento da cui è stato tratto.

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Tutto questo per dire cosa?

Semplice, che il documento in Pdf è un falso, in quanto non è stato tratto dalla scansione dell'originale, pertanto non è prova di documento autentico ma artefatto.

Tale documento è stato scritto su un documento di Microsoft Word con estensione .doc ivi sono state importate le immagini dei timbri, poi dal documento di Microsoft Word è stato creato il documento Pdf.

Non si capisce il motivo, visto che era sufficiente prendere l'originale metterlo nello scanner e creare un Pdf autentico dall'originale.

Ora mi chiedo, le immagini dei timbri da dove cavolo saltano fuori?

Presto detto, dunque prendo l'immagine e l'apro con Adobe Photoshop, subito mi dice che il profilo di lavoro incorporato non è conforme allo spazio di lavoro sRGB standard che si usa di solito, pertanto è ovvio che l'ha fatto un professionista, vado a vedere e scopro che si tratta di un profilo SAMSUNG - Natural Color Pro 1.0 ICM ..sRGB IEC61966-2.1, decido di usare il profilo incorporato e vedo cosa succede.

Non succede nulla in quanto si tratta della scansione di timbri con uno scanner della Samsung..... ..salvato in formato JPEG, questo si nota anche dal fatto che i timbri hanno assunto una colorazione tendente al rosa.

Infatti una caratteristica di tale formato di compressione il JPEG appunto tende a far risaltare i colori rossi.

Quindi? Come la mettiamo? Mha!

....Graphics Studio
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Queste le immagini:

Si tratta, evidentemente della scannerizzazione della parte superiore del documento, che comporta la riproduzione come immagine anche degli estremi di protocollo evidentemente riportati a mano e di parti delle prime righe di testo
È estremamente improbabile l'identità di firma in tutte le pagine (notoriamente la firma presenta sempre qualche variazione da una stesura all'altra) e si tratta, visibilmente, della riproduzione del timbro presente nella prima immagine
A voler essere pignoli, la seconda parte di questa firma è notevolmente diversa da quella sotto il timbro precedente (le dimensioni dell'immagine è stata leggermente ridotte per farla entrare nella pagina)

Cliccare qui per visualizzare l'intero documento in pdf
 
Altra anomalia, forse, la presenta il Decreto di Approvazione, che non reca alcun timbro


Completiamo l'analisi con altre considerazioni. Di fronte all'errore, all'abuso e all'inganno non possiamo tacere.

E la "gente competente" delegata a farlo, potrebbe essere stata ingannata o messa sotto pressione.

Seguiamo la cronologia degli eventi

1° esempio:

9 aprile 2008: uno va ad intervistare monsignor Clemens, e questi dice che l'approvazione degli Statuti è ancora "molto lontana".

Poi lì a Roma succede qualcosa che a noi semplici cristiani sfugge.

10 aprile: il mons. Clemens smentisce in fretta e furia tutto ciò che avrebbe detto il giorno prima. L'intervistatore preferisce chiedere scusa ai suoi lettori piuttosto che far fare una figuraccia ad un monsignore pubblicando la registrazione dell'intervista (nota: Nostro Signore terrà conto di questo novello Cireneo).

13 giugno: compare la firma di Clemens nel Decreto (sarà stata davvero apposta di tutto cuore? Notare l'assenza di timbri)

2° altro esempio:

Agli inizi di aprile 2008 una delegazione di vescovi giapponesi va dal Papa per lamentarsi del seminario neocatecumenale di cui da ormai vent'anni non riescono a liberarsi. Si sentono costretti a parlarne di persona al Papa perché convinti che le congregazioni vaticane apposite non li abbiano mai ascoltati (poiché i neocatecumenali hanno "amici" ai posti giusti).

Poi lì a Roma succede qualcosa che a noi semplici cristiani sfugge.

Per qualche strano intoppo curiale, i vescovi giapponesi non riescono ad incontrare il Papa.

29 aprile: i vescovi giapponesi non si arrendono e investono di nuovo tempo, soldi e pazienza per andare a parlare dal Papa. Stavolta, con qualche cautela in più.

Riescono a parlare col Papa per un'ora, mettendolo in guardia dai pessimi frutti del Cammino, e ottenendo il consenso per chiudere d'autorità il seminario neocatecumenale giapponese "entro l'anno" (sterilizzando pertanto il tergiversare delle congregazioni).

Certamente non è la prima volta che il Papa sente parlare del Cammino in quel modo. E stando a quel che leggiamo sul loro sito web ufficiale (il sito della conferenza episcopale giapponese), il Papa ha detto loro di "non aver esteso l'approvazione formale degli Statuti, a motivo del fatto che quanto alle liturgie e quanto alle relazioni coi vescovi, sono venuti alla luce certi problemi". (Bishop Mizobe said, "In this meeting, the pope explained that he has not extended formal approval of the regulations. The reason he gave was that, pertaining to their liturgies and relationships with the bishops, certain problems have been brought to light.". Nella stessa pagina il termine "regulations" intende gli Statuti - parla infatti delle "regulations" neocatecumenali approvati "in prova per cinque anni" nel 2002).

Non abbiamo motivo di dubitare della parola di un vescovo giapponese che, quantunque esasperato dal Cammino, non ha alcun motivo per inventarsi una cosa del genere e farla pubblicare sul sito ufficiale della conferenza episcopale giapponese.

Poi lì a Roma succede qualcosa che a noi semplici cristiani sfugge.

13 giugno: pubblicazione degli Statuti, retrodatati all'11 maggio, cioè a sole due settimane dopo che il Papa aveva garantito di non aver esteso alcuna approvazione formale.

Terzo esempio, stringatissimo: le voci che si sono rincorse sullo Statuto, nelle settimane precedenti alla pubblicazione.

Due monsignori dello stesso Pontificio Consiglio per i Laici, danno due versioni diverse. Secondo Rylko, gli Statuti sono definitivi. Secondo un altro (probabilmente lo stesso Clemens), gli Statuti sono nuovamente ad experimentum per sette anni, fino al 2015. Una terza fonte addirittura affermava l'assenza di notizie riguardo ad eventi relativi ai neocatecumenali per il 13 giugno.

Quarto esempio: lo Statuto che qualifica un "itinerario" anziché un'associazione di fedeli (anomalia assolutamente unica nella storia della giurisprudenza ecclesiale), incompleto a causa della perenne assenza del Direttorio a cui fa riferimento (per cui lo Statuto è giuridicamente incompleto anche se qualificato come definitivo) e per di più deliberatamente malinteso dai suoi stessi fautori (Kiko: "ora è il Papa a dover combattere con Arinze" (intervista del 13 giugno), quando la lettera di Arinze è parte dello Statuto, ed Arinze era stato solo l'estensore della lettera, che infatti conteneva "le decisioni del Santo Padre") e -ciliegina sulla torta- completamente ignorato dal Papa (come Giovanni Paolo II, anche Benedetto XVI si è astenuto da qualsiasi commento relativo allo Statuto).

E non dimentichiamo le ripetutissime notizie dell'«ormai avvenuta» approvazione che si sono susseguite da maggio 2007 a maggio 2008, aventi come fonte lo stesso Kiko.

Inoltre, ora che i neocatecumenali hanno lo Statuto, non si può fingere ingenuità e dire che le persone "competenti" ed "oneste" hanno svolto "tranquillamente" tutto il "discernimento" del caso.

Sarebbe troppo comodo (e troppo banale, troppo riduttivo) pretendere di presentare i fatti in modo così "giuridico", dopo anni ed anni ed anni che i neocatecumenali hanno fatto di tutto per sfuggire all'aspetto giuridico.

I pochi fatti citati parlano chiaro:

  • da oltre un anno c'è stata una vera "guerra" in Vaticano, fino all'ultimo momento, pur di pubblicare questa versione "definitiva" di Statuti anomali ed incompleti, essendo ancora sub iudice gli "Ordientamenti per i catechisti" che ne costituiscono il fondamento dottrinale e pragmatico
  • la "guerra" ha incluso dimostrazioni di forza come le masse riversate in piazza e gli stuoli di vescovi usati per riempire la Domus Galilaeae
  • la presentazione degli Statuti c'è stata più per imporre al Papa il "fatto compiuto" (grave, molto grave) che per una reale esigenza della Chiesa
  • tale "fatto compiuto" potrebbe far sì che il Papa non voglia smentirlo con forza, per evitare di portare il caos in Vaticano (se il Papa rinnega apertamente un Pontificio Consiglio, allora ogni organismo vaticano diventa immediatamente criticabile ed ignorabile)
  • in un prossimo futuro, altri eretici e disobbedienti si appelleranno al precedente appena creato, per far "brevettare" come cattolica la propria invenzione, a costo di avere uno statuto "anomalo" (contraddizione di termini) pubblicato come "definitivo" anche se "incompleto" (altra contraddizione di termini). Chi mai vorrà essere riconosciuto come associazione di fedeli, ora che è possibile "brevettare" un'idea balzana qualsiasi, senza neppure rivelarne i veri contorni?

Lo ripetiamo: non sono ipotesi, ma sono i fatti a parlare.

Se l'approvazione degli Statuti fosse stata una cosa tranquillamente condivisa tra le alte sfere, non avremmo avuto tutte quelle stranezze.

Se l'approvazione degli Statuti fosse stata per il bene della Chiesa, allora sarebbero stati pubblicati solo quando definitivamente completi.

L'andamento di questa vicenda non fa altro che avvalorare i nostri pregressi interrogativi, denunce e perplessità. L'assenso del Papa ci appare diplomaticamente valido nei confronti di una situazione da riportare nel rispetto dei principi fondamentali della Fede cattolica.

Ci stiamo così rendendo ancora una volta conto delle assurdità che stiamo vivendo e delle incongruenze o peggio delle contraddizioni alle quali andremo peraltro incontro, se i vescovi non metteranno NERO SU BIANCO come si dovrà procedere nelle parrocchie...

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