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10 gennaio 2009: Discorso del Papa e commenti

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Discorso di Benedetto XVI

Cari fratelli e sorelle!

Con grande gioia vi accolgo quest’oggi così numerosi, in occasione del 40° anniversario dell’inizio del Cammino Neocatecumenale a Roma, che conta attualmente ben 500 comunità. A voi tutti il mio cordiale saluto. In special modo saluto il Cardinale Vicario, Agostino Vallini, come anche il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, che con dedizione vi ha seguiti nell’iter di approvazione dei vostri Statuti. Saluto i responsabili del Cammino Neocatecumenale: il Signor Kiko Argüello, che ringrazio cordialmente per le parole con cui si è fatto interprete dei sentimenti di tutti voi, la Signora Carmen Hernández e Padre Mario Pezzi. Saluto le comunità che partono in missione verso le periferie più bisognose di Roma, quelle che vanno in “missio ad gentes” nei cinque continenti, le 200 nuove famiglie itineranti, e i 700 catechisti itineranti responsabili del Cammino Neocatecumenale nelle varie Nazioni.

Questo nostro incontro si svolge significativamente nella Basilica Vaticana costruita sul sepolcro dell’Apostolo Pietro. Fu proprio lui, il Principe degli Apostoli che, rispondendo alla domanda con cui Gesù interpellava i Dodici sulla sua identità, confessò con slancio: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). Voi oggi siete qui riuniti per rinnovare questa stessa professione di fede. La vostra presenza, così folta ed animata, sta a testimoniare i prodigi operati dal Signore nei trascorsi 4 decenni; essa indica anche l’impegno con cui intendete proseguire il cammino iniziato, un cammino di fedele sequela di Cristo e di coraggiosa testimonianza del suo Vangelo, non solo qui a Roma ma dovunque la Provvidenza vi conduca; un cammino di docile adesione alle direttive dei Pastori e di comunione con tutte le altre componenti del Popolo di Dio. Voi questo intendete fare, ben consapevoli che aiutare gli uomini di questo nostro tempo ad incontrare Gesù Cristo, Redentore dell’uomo, costituisce la missione della Chiesa e di ogni battezzato. Il “Cammino neocatecumenale” si inserisce in questa missione ecclesiale come una delle tante vie suscitate dallo Spirito Santo con il Concilio Vaticano II per la nuova evangelizzazione.
Tutto ebbe inizio qui a Roma, quarant’anni or sono, quando nella Parrocchia dei Santi Martiri Canadesi si costituirono le prime comunità del Cammino neocatecumenale. Come non benedire il Signore per i frutti spirituali che, attraverso il metodo di evangelizzazione da voi attuato, si sono potuti raccogliere in questi anni? Quante fresche energie apostoliche sono state suscitate sia tra i sacerdoti che tra i laici! Quanti uomini e donne, e quante famiglie, che si erano allontanate dalla comunità ecclesiale o avevano abbandonato la pratica della vita cristiana, attraverso l’annuncio del kerygma e l’itinerario di riscoperta del Battesimo, sono state aiutate a ritrovare la gioia della fede e l’entusiasmo della testimonianza evangelica! La recente approvazione degli Statuti del “Cammino” da parte del Pontificio Consiglio per i Laici è venuta a suggellare la stima e la benevolenza con cui la Santa Sede segue l’opera che il Signore ha suscitato attraverso i vostri Iniziatori. Il Papa, Vescovo di Roma, vi ringrazia per il generoso servizio che rendete all’evangelizzazione di questa Città e per la dedizione con cui vi prodigate per recare l’annuncio cristiano in ogni suo ambiente.
La vostra già tanto benemerita azione apostolica sarà ancor più efficace nella misura in cui vi sforzerete di coltivare costantemente quell’anelito verso l’unità che Gesù ha comunicato ai Dodici durante l’Ultima Cena. Prima della Passione, infatti, il nostro Redentore pregò intensamente perché i suoi discepoli fossero una cosa sola in modo che il mondo fosse spinto a credere in Lui (cfr Gv 17,21). E’ questa unità, dono dello Spirito Santo e incessante ricerca dei credenti, a fare di ogni comunità un’articolazione viva e ben inserita nel Corpo mistico di Cristo. L’unità dei discepoli del Signore appartiene all’essenza della Chiesa ed è condizione indispensabile perché la sua azione evangelizzatrice risulti feconda e credibile. So con quanto zelo stiano operando le comunità del Cammino Neocatecumenale in ben 103 parrocchie di Roma. Mentre vi incoraggio a proseguire in questo impegno, vi esorto ad intensificare la vostra adesione a tutte le direttive del Cardinale Vicario, mio diretto collaboratore nel governo pastorale della Diocesi. L’inserimento organico del “Cammino” nella pastorale diocesana e la sua unità con le altre realtà ecclesiali torneranno a beneficio dell’intero popolo cristiano, e renderanno più proficuo lo sforzo della Diocesi teso a un rinnovato annuncio del Vangelo in questa nostra Città. In effetti, c’è bisogno oggi di una vasta azione missionaria che coinvolga le diverse realtà ecclesiali, le quali, pur conservando ciascuna l’originalità del proprio carisma, operino concordemente cercando di realizzare quella “pastorale integrata” che ha già permesso di conseguire significativi risultati. E voi, ponendovi con piena disponibilità al servizio del Vescovo, come ricordano i vostri Statuti, potrete essere di esempio per tante Chiese locali, che guardano giustamente a quella di Roma come al modello a cui fare riferimento.
C’è un altro frutto spirituale maturato in questi quarant’anni, per il quale vorrei ringraziare insieme con voi la Provvidenza divina: è il grande numero di sacerdoti e di persone consacrate che il Signore ha suscitato nelle vostre comunità. Tanti sacerdoti sono impegnati nelle parrocchie e in altri campi di apostolato diocesano, tanti sono missionari itineranti in varie Nazioni: essi rendono un generoso servizio alla Chiesa di Roma, e la Chiesa di Roma offre un prezioso servizio all’evangelizzazione nel mondo. E’ una vera “primavera di speranza” per la comunità diocesana di Roma e per la Chiesa! Ringrazio il Rettore e i suoi collaboratori del Seminario Redemptoris Mater di Roma per l’opera educativa che essi svolgono. Il loro compito non è facile, ma molto importante per il futuro della Chiesa. Li incoraggio pertanto a proseguire in questa missione, adottando gli indirizzi formativi proposti tanto dalla Santa Sede quanto dalla Diocesi. L’obiettivo a cui occorre mirare da parte di tutti i formatori è quello di preparare presbiteri ben inseriti nel presbiterio diocesano e nella pastorale sia parrocchiale che diocesana. Cari fratelli e sorelle, la pagina evangelica che è stata proclamata, ci ha richiamato le esigenze e le condizioni della missione apostolica. Le parole di Gesù, riferiteci dall’evangelista san Matteo, risuonano come un invito a non scoraggiarci dinanzi alle difficoltà, a non ricercare umani successi, a non temere incomprensioni e persino persecuzioni. Incoraggiano piuttosto a porre la fiducia unicamente nella potenza di Cristo, a prendere la “propria croce” e a seguire le orme del nostro Redentore che, in questo tempo natalizio ormai al termine, ci è apparso nell’umiltà e nella povertà di Betlemme. La Vergine Santa, modello di ogni discepolo di Cristo e “casa di benedizione” come avete cantato, vi aiuti a realizzare con gioia e fedeltà il mandato che la Chiesa con fiducia vi affida. Mentre vi ringrazio per il servizio che rendete nella Chiesa di Roma, vi assicuro la mia preghiera e di cuore benedico voi qui presenti e tutte le comunità del Cammino Neocatecumenale sparse in ogni parte del mondo.
[00046-01.01] [Testo originale: Italiano] [B0016-XX.01]


Prime riflessioni e commenti

Un colpo al cerchio ed uno alla botte: per me è la mentalità ambigua conciliare unita alla sensibilità ai numeri più che alla Verità... incoraggiamenti e riconoscimenti, ma anche diverse indicazioni, ben sapendo dove se le mettono!

Oppure c'è speranza che il nuovo corso dei 'seminari' (ben venga) possa produrre i suoi effetti... del resto partire dai sacerdoti è proprio il punto essenziale! Ma come conciliare questo centrato provvedimento col fatto che anche lo statuto - ora riconosciuto anche dal Papa - continua ad assegnare il ruolo dominante di guida ai laici e con tutto il resto?

La mia perplessità è grande e questo tira e molla mi sconcerta e francamente mi delude. Questo non significa che io non segua il Papa, continuo a seguirlo, ma non lo seguirò in questo che mi ripugna nelle viscere (e del resto non mi tira fuori dalla Chiesa non essere d'accordo su qualcosa).

L'effetto che credo il Papa otterrà è di sventare forse il temuto scisma; ma anche quello di disorientare molti nel duplice senso: dei molti che continueranno ad essere fagocitati e sviati e degli altri che, conoscendo il cammino e la Chiesa, restano più che sconcertati, basiti...

Questa una prima impressione a caldo... Ed eccone un'altra:

Che dire?

Un movimento che ha un rito creato da un laico che, dopo essersi permesso di rifiutare la sacra Liturgia cattolica, lo ha imposto alla Chiesa dopo un braccio di ferro vergognoso, un movimento che ha un percorso catechetico diverso da quello della Chiesa sulla base dei testi del suo iniziatore che improvvisa secondo l'ispirazione del momento, e con dei metodi che violentano l'intimità della conoscenza degli individui, un movimento che ha disobbedito al Papa, obbedendo sempre e solo al suo iniziatore, compresi i presbiteri, oggi si è imposto alla Chiesa.

Vedere tutti quei cardinali e compreso il Papa applaudire agli ordini di Kiko Arguello, ascoltare le note dei canti kikani invadere la Basilica San Pietro, mi ha sconvolto. Sentire il Papa parlare della dedizione di Rylko, quando noi tutti sappiamo come il cardinale si è impegnato incoraggiando i nc a disobbedire al Papa e alla sua sua volontà espressa attraverso il card. Arinze, è incomprensibile.
Una ricostruzione della storia che mi sgomenta e mi sconvolge.

Amici, oggi sono nell'incomprensione la più totale, sono molto delusa, ma si tratta sempre di uomini e dunque fallibili. Voglio con tutte le mie forze mantenere la fede in Dio che solo sa perché permette che certe cose succedano nella Sua Chiesa.

Ho il cuore che piange scrivendo questo, ma se un movimento come il CN ha potuto imporsi alla Chiesa, come lo ha fatto e sta facendo, comincio a credere che aveva ragione chi diceva e dice che una nuova Chiesa è nata dopo il Concilio, io in questa Chiesa non sono sicura di trovare il mio posto.
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il Papa parla chiaramente di "esigenze e condizioni", ma chi le rispetterà? e chi farà sì che la cosiddetta "pastorale diocesana integrata" non si identifichi con quella neocat, che trasmette la visione antropologica luterana e il vangelo secondo Kiko e Carmen, come abbiamo visto è avvenuto anche recentemente a Porto S. Giorgio e come continua ad avvenire in tutte le Parrocchie in cui sono insediati? E ora addirittura lo esporteranno con le "Missiones" comunitarie!!! [v. Lettera aperta ai vescovi]

Queste cose le affermiamo consapevolmente e responsabilmente e prendiamo atto che il discorso del Papa mostra di conoscere le difficoltà, ma sceglie di mettere in risalto il positivo, che sappiamo più che altro apparente e non sostanziale...

Certo ci sono le vocazioni, che però vanno seguite in ambito cattolico; ma non possiamo non ricordare che insieme ai programmi del seminario resta inalterata la clausola che i seminaristi "dovranno seguire l'iter formativo NC": il che significa esporli agli sviamenti e alle deformazioni che abbiamo denunciato e mostrato e testimoniato... ma questo è un dato anche modernista e forse per questo motivo nella Chiesa non fa più tanto effetto e sembra essere stato assimilato... anche se le parole del Papa portano lontano da questa assimilazione, che tuttavia di fatto già esiste

Non possiamo parlare di resa incondizionata; ma sempre di resa si tratta

Ed ecco il succo di altri commenti:

E così l'incontro del Papa con il cammino nc ha avuto luogo.

Non abbiamo sentito il Papa pronunciare le parole che potevamo sperare pronunciasse, con la sua finezza e intelligenza, ma l'abbiamo visto divertirsi, applaudire agli ordini di Arguello, chiamarlo con il suo nome, l'abbiamo sentito definire entusiaste e entusiasmanti le parole di Arguello o meglio di Kiko.

Nessuna parola sulla liturgia, nessuna parola sui testi catechetici non approvati, ciò che è al minimo un'incongruenza per un movimento definito strumento di formazione e iniziazione cattoliche. Certo c'è stato un richiamo all'unità, alla obbedienza ai vescovi, alla collaborazione con le altre realtà ecclesiali.
Ma di questi richiami, chi ne parlerà, quale importanza si darà loro?
Che dire, che pensare?
Ci duole dirlo, ma in questi silenzi vediamo il premio all'indisciplina, alla disobbedienza, all'ipocrisia, alle menzogne.

Il ruolo del Papa è senza dubbio quello di unire e pacificare, ma ci sembra anche che sia quello di correggere, anche con mitezza, e di farlo in modo che il messaggio arrivi a tutti e non solo ai responsabili che non faranno seguire alla base. O Benedetto XVI non è stato messo al corrente di ciò che noi sappiamo, che le congregazioni sanno e che, solo in parte, è leggibile anche su questo sito e in questo caso è la vittima di manovre che non ci stupiscono, o sa tutto e allora non capiamo, che cosa dobbiamo dedurne?

Pensiamo in questo momento a tutti coloro che hanno conosciuto e conoscono il cammino neocatecumenale, per averlo fatto e abbandonato o per vederlo all`opera nelle loro parrocchie, tanti hanno testimoniato qui, immaginiamo la loro incomprensione per non dire delusione: chi vede e sa la divisione che il cammino neocatecumenale ha portato, porta e porterà nella Chiesa, oggi sta male.

È sempre più difficile essere e rimanere veri cattolici... abbiamo un bisogno immenso del Signore e di tutti i Suoi Santi...

Incrementeremo i commenti e vedremo cosa succederà strada facendo... Ed eccone uno particolarmente significativo:

Fratelli carissimi che ci leggete e che partecipate. Animo!

Vorrei fare alcune riflessioni con voi, riguardo questo ulteriore evento che riguarda il Cattolicesimo e il "CnC" in particolare.

Molti si sono chiesti, spesso pretestuosamente, perché "interessarsi" al CnC, da parte nostra e di molti. La realtà frammentaria del Cattolicesimo attuale, fa dire a costoro che si può "lasciare fare", distogliere la nostra attenzione, "perché ci sono tanti gruppi! Qualcuno in cui vi troverete bene ci sarà! Andateci e lasciate stare!".

In realtà, se ci si auto-considera cattolici, si dovrebbe sapere che si entra nella vita di OGNI Cattolico in ogni caso. Anche se tale cattolico NON E' inserito in quel tale gruppo! Questo perchè ogni iniziativa che si dichiara Cattolica, riguarda tutti e ciascuno. Anche nell USO che i Sacri Pastori ne fanno e ne possono fare. Per tutti e ciascuno. Siamo TUTTI coinvolti nelle scelte che vengono dichiarate CATTOLICHE. Per questo, oltre che per l'esperienza diretta e la Testimonianza comune che ci anima, la realtà del CnC al pari delle altre, riguarda NOI E TUTTI. E le controversie che esistono, riguardano davvero TUTTO l'ecumene Cattolico! A maggior ragione nella pretesa che si sia Cattolici!
Sarebbe bello se si potesse crescere davvero insieme, risolvere queste controversie nella loro realtà e verità (superando l'umana fragilità) e stare in quella Unità della FEDE voluta e chiesta dal Papa anche ora.

Tornando al discorso del Santo Padre, vorrei farvi una domanda: avete visto la diretta televisiva? Io sì. Tutta.

Ebbene, l' "antefatto" al discorso del Papa sapete quale è stato? Forse lo immaginate e se l'avete visto sapete a cosa alludo. L'antefatto è stato Kiko, ritto vicino al Papa, che ha letteralmente MAGNIFICATO il CnC! "Questa comunità dei Martiri Canadesi a Roma ha 100 figli! Fategli un applauso! Questa Comunità di Santa Francesca Cabrini ha 'tot' anni di Cammino e di evangelizzazione! Quest'altra è andata in Olanda! Ha lasciato tutto e hanno 'tot" filgi! Fategli un applauso!"....

Kiko, davanti al Papa, ha perso almeno un quarto d'ora dando letteralmente i...numeri! I "numeri" del Cammino. I numeri dello "SPIRITO" che con POTENZA ha dato questi "frutti"...

Kiko, inoltre, si dichiara OBBEDIENTE, più volte, perchè nelle "comunità" si "obbedisce" all'Humanae Vitae!!!!!!!

Il discorso di Kiko è durato molto di più di quello del Papa, e si è svolto in mezzo alle strimpellate e agli "URRA'"! determinati dai continui "applausi" a questa o quella comunità che ha "ottenuto" il risultato x o y.

Ciò che mi ha colpito di tutta questa effettiva sceneggiata è stata la pacatezza ma la fermezza del Papa. Sapete come è iniziato questo che potremmo definire Vespro? Dopo gli schitarramenti di Kiko, il Papa si piazza davanti all'Altare e CANTA IN GREGORIANO: "In nómine Patris + et Fílii et Spíritus Sancti. Amen. Pax vobiscum"

Vi assicuro che è stato un fulmine! Un vero fulmine. Magari l' Assemblea portata da Kiko e dal "Vaticano II" (parole di Kiko!) se lo aspettava... Ma vi assicuro che in mezzo a quella bolgia di chitarre, questo umile "grido" ha detto più di tante parole!!!

Kiko mostra i "muscoli" facendo l'ingenuo. Come vi ripeto gli elenchi vanno avanti per molti minuti. Gli applausi e le "conquiste" pure. Kiko insiste dicendo "qui non c'era la fede, da quando c'è il Cammino è una meraviglia"! Racconta delle presunte "sorprese" che sono venute insieme al CnC. "Andiamo a predicare per le strade e le parrocchie si riempiono" (vado a memoria ovviamente).

Poi Kiko arriva al punto: siamo stati "ispirati" a fare le "comuità in missione" per le periferie. E oggi "partono" 14 Comunità. Tutte accuratamente "presentate ed applaudite". Maggiormente dei Martiri Canadesi e di SFC.

Kiko si permette anche di dire che è il Papa che vuole "inviarle". Quando è risaputo che oggi come il giorno di quel famoso gennaio, KIKO PORTA al Papa le sue "schiere".

Lo ha detto più volte. "Questa grande assemblea"..

Le mie impressioni.

Si è realizzato quello che pensavo e che è il "metodo" principale con cui il CnC si "fa strada" per mezzo di Kiko. Si è svolta un prova di forza e una minaccia piena di sorrisi.

Essi erano davanti al Papa che ha dichiarato più e più volte, letteralmente, che la musica sacra non deve accogliere quella "profana". E Kiko porta una pletora di "cantori" che STRILLANO in San Pietro le loro canzoni. E il fatto che i "canti" siano presi spesso dalla Bibbia passa drammaticamente sotto le note del flamenco!

Kiko era davanti a quello stesso Papa che aveva chiesto di "usare umiltà" nei "festeggiamenti". E Kiko lo INONDA letteralmente di ovazioni da stadio INCITATE DA LUI. Kiko mostra di non aver nessuna soggezione per il Luogo in cui si torva. E si comporta come se stesse non sopra il sepolcro di San Pietro, ma su un SUO PALCO! Infatti così va, con disinvoltura.

Le parole del Papa mostrano un chiaro orientamento che da ora in poi verrà adottato. Sono dei pungoli chiarissimi. E i "fondatori" li hanno sicuramente colti.

Il Papa ha toccato tutti i temi che interessano questa realtà controversa. Lo ha fatto con il SUO metodo. E non credo avrebbe potuto fare altrimenti.

Secondo l'esperienza, pensiamo che saranno parole che cadono nel VUOTO delle esaltazioni. Forse. Ma esse sono state pronunciate. La loro forza non sta in quanto o come vengano recepite.

Ma esse, insieme allo Statuto, sono strumenti che vengono a dare un reale supporto. Sta a noi tutti dare a queste parole la valenza che hanno e poggiarsi su esse.

Lo Statuto.
Beh, è stato sommamente negativo per Kiko che il Santo Padre, davanti all'ennesimo fatto compiuto abbia accennato allo Statuto in soli DUE casi, in questo discorso e che tale accenno sia venuto solo quando gli ha portato le "schiere" sotto casa!

Il Papa cita gli Statuti per sottolineare la BENEVOLENZA con cui la Santa Sede "segue" il CnC! Incredibile! Benevolenza? Sinonimo di sopportazione? Di PAZIENZA? Basta mettere questa frase insieme al discorso che fece il Papa alla Curia Romana prima che il PCL approvasse gli Statuti!

La seconda citazione è un MONITO vero e proprio. E vi assicuro che al di là delle ovazioni e dei balli, è giunto al segno! Dice:
" E voi, ponendovi con piena disponibilità al servizio del Vescovo, come ricordano i vostri Statuti.."

Queste sono state le "citazioni" del Papa. Implicano un "riconoscimento indiretto" di quel documento, sì. Ma è assolutamente INCREDIBILE che, unico caso finora, il Santo Padre non si sia felicitato e non si sia congratulato con il CnC per lo Statuto! Non si sia sviluppato un discorso CHIARO inerente questo documento e non si sia APPROFONDITA la valenza e le facoltà che ad esso sono legate.

Così avvenne con Giovanni Paolo, che raccomandò una serie di cose importanti, in quell'occasione! Dopo il suo SILENZIO.
Oggi, NEMMENO QUELLE considerazioni! DUE CITAZIONI. Dove non risulta nessun riconoscimento formale. Lo è implicito...

Tutto questo significa molto.

E il corso del CnC, come dei gruppi che sono autonomisti (e sono tanti), può cambiare.

Ma sta anche a tutti noi essere "collaboratori" della Pastorale del Papa. Come detto dalla Redemptionis Sacramentum.

Dopo aver letto le considerazioni del Pontefice sulla Liturgia Antica, spesso mi dico: i Sacri Pastori fedeli VOGLIONO che i discepoli fedeli si UNISCANO! OPERINO secondo fedeltà!

Questo è un grande aiuto per loro e per il Papa!

Per questo non dobbiamo abbatterci! Non dobbiamo essere sopraffatti! Non dobbiamo cedere all'indignazione! Dobbiamo Vegliare e Pregare...

Dio benedica il Papa.

Coraggio! Bisogna ora più che mai confidare nel Signore. La Chiesa sempre è stata e sempre sarà santa e prostituta; epifania di contraddizioni, perché la chiesa è attraversata dal profumo di Cristo, ma anche dalle nostre povertà e infedeltà. Era così ai tempi di S. Paolo, quando la Chiesa nasceva...Quid et veritas? chiedeva Pilato. La verità è Cristo, che di fronte ai suoi accusatori taceva, si è lasciato inchiodare alla croce, ci ha affidati a Maria e ci ha offerto il suo perdono. Cristo è la verità che ci fa liberi. E allora,coraggio. La Chiesa è fatta dei nc, ma anche di noi, anche di chi opera, ama, serve senza frastuono di cembali e trionfalismi, ma nella quotidiana fedeltà al Vangelo di Cristo Gesù. Questo conta.

PIETÀ
Dopo aver assistito esterrefatta alla grottesca e assordante sceneggiata ieri in S. Pietro, affrontata dal Santo Padre con una scelta di posizione ottimista, incoraggiante e (purtroppo) "diplomatica", venata di affaticata condiscendenza, dove le correzioni agli abusi decennali sono state messe decisamente, ahimè, in sordina,
....
visto che si fa ormai buio su tutta la Terra, come già da quel fatidico
Venerdì 13 giugno 2008,
e tenebre fitte avvolgono la Santa Madre Chiesa,
mentre Maria SS.ma Madre della Chiesa
veglia silenziosa sul Corpo Mistico
inerte e piagato,
....
non mi resta che ripetere:
"Sentinella, a che punto è la notte?"
e penso che la sentinella risponderà:

"Confidate nel Signore e siate forti, coi fianchi cinti e le lucerne accese:
Portae inferi non praevalebunt!"

MISERERE NOSTRI, DOMINE,
MISERERE NOSTRI:

Fiat misericordia Tua, Domine, super nos.
Quemadmodum speravimus in TE !

Ieri si è festeggiato in San Pietro il quarantennale dell'IMPLANTATIO ECCLESIAE NEOCATECUMENALIS a Roma!!!

Ci rendiamo conto dello scempio che si è consumato all'interno della sede di Pietro???

Cari fratelli, non nascondiamoci dietro ad un dito: anche i Papi sbagliano e ieri il nostro Santo Padre ha sbagliato, gravemente.
Ha dato "le perle ai porci". L'approvazione da parte della Santa Sede della "porcata" realizzata a giugno da Kiko e da Rylko ed il secondo invio ufficiale delle missioni ad gentes segna l'inizio delle approvazioni da parte del Culto Divino (con Canizares al Culto l'Eucarestia del Cammino è al sicuro!) e molto presto anche quella tristissima della Dottrina della Fede cioè di quell'obbrobrio che sono le catechesi giudaiche, protestanti, anticattoliche, insopportabili(!!!) di Kiko e Carmen, che secondo la bieca intenzione di Kiko "appena saranno pubblicate diventeranno il Direttorio catechetico per tutta la Chiesa" (Annuncio di Quaresima, Madrid 2006) ed il "bieco" sa come riuscirci, come è riuscito in tutto fino ad oggi! Conosco Kiko personalmente ed il Cammino per esserci stata per dieci anni, uscendone con lo spirito ed il fisico distrutti e vi assicuro che non si fermeranno davanti a nulla. Io penso che il CnC sia "una piaga d'Egitto" che il Signore permette per l'umanità e per la Chiesa, in riparazione di tutti i peccati. Andiamo avanti, fratelli, aggrappandoci all'Amore di Gesù che ci da la forza di amare la Santa Madre Chiesa anche in questi casi, quando si mostra matrigna, quando ignora i suoi figli più deboli...
CRISTUS VINCIT!

Carissimi,
io starei molto attento a dire, ma soprattutto a pensare che il Papa abbia sbagliato... A ben riflettere, sono convinto che il nostro Santo Padre sa quello che fa, come sapeva quello che faceva nell'incontro ineludibile e in qualche modo impostogli da Kiko con la connivenza del sostituto Segretario di Stato, perché secondo le disposizioni del Papa l'incontro per la diocesi di Roma avrebbe dovuto svolgersi in maggiore semplicità (a livello diocesano, appunto) col card Vicario... e le parole del Papa sono state certamente di incoraggiamento ma con la "condizione indispensabile" dell'inserimento organico nella pastorale diocesana e l' "integrazione" con le altre realtà ecclesiali, escludendo in partenza quell'aura di esclusività ed elitarismo che contraddistingue il cammino... lo dice espressamente anche la esplicitazione di non averlo inquadrato come LA "iniziazione cristiana" - identità da esso autoconferitasi e fatta percepire agli aderenti - ma come "una delle tante vie" nate dal Concilio Vaticano II.

Il resto è nelle mani del Signore e nella responsabilità dei vescovi e dei laici di ogni Parrocchia in cui questa realtà dovesse affacciarsi... perché resta la consapevolezza dei rischi di fagocitazione e inquinamento che il Cammino porta con sé

Preghiamo perché il Signore susciti operai fedeli per la sua messe...


Il Papa ha parlato chiaro, come sempre: incoraggia a seguire le indicazioni dei vescovi e della santa sede, perché ormai gli rimane solo l'appellarsi all'obbedienza, e dello Statuto un cenno quasi insignificante (e solo per dire che è opera del PCL).

Quel che mi addolora è il fatto che Benedetto XVI abbia ritenuto necessario lasciare nel discorso la menzione dei presunti buoni frutti del Cammino, come se ignorasse che la sostanza è rimasta la stessa.

Non è uno stupido, e non è un leccapiedi. Se questo è il male minore, mi domando quale sia il male maggiore che voleva evitare

Mi accorgo di amare la santa Chiesa in quei momenti in cui mi ritrovo a soffrire per i suoi dolori.

Da molti anni sono sempre più convinto che il Cammino Neocatecumenale è un vero tumore per la Chiesa cattolica; mi rendo conto che solo gli ingenui, i disinformati e quelli in malafede possono pensare diversamente (ma è difficile estirpare un tumore così esteso, in un corpo che era già malato, senza rischiare di danneggiare anche cellule sane: e il Papa certamente lo sa meglio di me).

Ieri sera, mentre il Papa non poteva sottrarsi al tumulto neocatecumenale, ho pregato per lui perché la Beata Vergine gli ottenesse tutta la forza necessaria per affrontare la durissima prova.

Ieri sera, infatti, i neocatecumenali erano lì davanti al Papa con il loro solito atteggiamento presuntuoso e di pretesa.

Se il Papa avesse esordito dicendo la verità più evidente (e cioè che il Cammino ha tuttora gravi problemi in campo liturgico e dottrinale), quanti seguaci di Kiko sarebbero rimasti in piazza ad implorare in lacrime di essere corretti pur di non mettere in pericolo la propria appartenenza all'unica vera Chiesa?

Benedetto XVI sa che lo scisma neocatecumenale ha già da tempo solide radici in molti cuori, anzitutto in quelli di chi guida il Cammino, dai cosiddetti "catechisti" in su (ed è ovvio, visto che hanno passato tantissimi anni a seguire Kiko anche quando si finiva per scontrarsi con i vescovi, anche quando si finiva per "interpretare" a proprio comodo le parole del Papa, anche quando si finiva per disobbedire al Papa e ai vescovi).

Ma come il pastore che rischia le novantanove pecore per salvare quella perduta, ancora una volta il Papa lancia un accorato appello rivolto anzitutto ai neocatecumenali in buona fede (gli unici capaci di portare buoni frutti, gli unici desiderosi di ascoltarlo anche per ricevere una sgridata), nella speranza di poter riportare presto al sicuro la pecorella smarrita sulle sue spalle.

I neocatecumenali in buona fede ricorderanno che il Papa ha chiesto esplicitamente (e per l'ennesima volta) una «docile adesione alla direttive dei Pastori», ciò che nel Cammino è sempre mancato. Perciò resteranno perplessi di fronte ai loro cosiddetti "catechisti" nel momento in cui questi dimostreranno disprezzo verso i legittimi Pastori della Chiesa, ignorandone le direttive o "interpretandole" ad uso e consumo del Cammino.

I neocatecumenali in buona fede avranno un sussulto tutte le volte che noteranno che nel Cammino "l'anelito verso l'unità" riguarda l'unità con Kiko piuttosto che l'unità col resto della Chiesa cattolica.

I neocatecumenali in buona fede si domanderanno come mai il Papa chiede per l'ennesima volta “l’inserimento organico del Cammino nella pastorale diocesana e la sua unità con le altre realtà ecclesiali”, ed invece il Cammino fagocita le parrocchie e disprezza (nei fatti ancor prima che nelle parole) i cristiani "della domenica" e delle altre realtà ecclesiali.

I neocatecumenali in buona fede si chiederanno come mai nei seminari Redemptoris Mater si fabbricano preti incapaci di servire qualcosa che non sia il Cammino, "presbiteri" tutt'altro che inseriti nella diocesi (se non per cavarne il "sostentamento clero"), "presbiteri" di fatto estranei alla parrocchia e alla diocesi (ecco perché li chiamano "presbìteri" anziché "preti" o "sacerdoti"). Si chiederanno come mai il Cammino (che non "è" la Chiesa) fa crescere se stesso anziché la Chiesa.

I neocatecumenali in buona fede si chiederanno come mai la "stima e la benevolenza della Santa Sede" viene ricambiata con una azione apostolica tutt'altro che "benemerita", incapace di guardare al di fuori del circolo kikiano, allergica alle indicazioni del Papa e dei vescovi.

In poche parole, di fronte a dei mistificatori esperti ed allenati, il Papa usa parole di speranza che quasi suonano ironiche e graffianti, e che perciò scuoteranno le coscienze dei neocatecumenali in buona fede e di buona volontà.

Come nel tentare di educare i bambini viziati ed arroganti, dopo aver tentato con le buone, per me non restano altro che rimedi duri.

Ma questo Papa è evidentemente più paziente di me, più misericordioso di me, e che più di me spera ancora di recuperare la pecorella perduta, riottosa e recalcitrante.

Leggo che la Carmen Hernández dice che i musulmani "pregano meglio di Kiko Argüello": il cabaret neocatecumenale è ricominciato.

Al termine dello spettacolo, papa Benedetto XVI se ne va via subito, in modo da non dover subire le note di quel patetico canto "Risuscitò" (seppure epurato da Kiko, in via del tutto eccezionale, da quei fastidiosissimi battimani).

La cerimonia, infatti, non doveva essere stata assai piacevole per il Papa, che ha dovuto sorbirsi il solito show autocelebrativo neocatecumenale, con le famiglie prolifiche (un po' come nel Ventennio fascista), come se i termini "paternità responsabile" e "figli dono di Dio" si riducessero a una gara a chi consegue più gravidanze, a chi "fabbrica" più prole (e perciò, di conseguenza, ad accuse implicite ed esplicite a chi non riesce a fabbricarne).

Il momento più prestigioso per i neocatecumenali è quello della presentazione coronata dagli applausi in presenza del Papa (oh, che spettacolo mostrare al Papa dei neocatecumenali che plaudono ad altri neocatecumenali!)

La chiesa di san Gerardo Maiella (santo famoso per la sua obbedienza silenziosa e decisa anche di fronte alle calunnie) verrà invasa e fagocitata da due comunità neocatecumenali (provenienti dal popolo kikiano, famoso per la sua disobbedienza chiassosa e decisa e per aver chiamato calunnie le testimonianze verificabili sulle storture del Cammino: san Gerardo, dal cielo, vedrà che scempi saranno capaci di fare «i nuovi falsi profeti» dotati di virtù e atteggiamenti esattamente opposti a quelli che lo hanno portato all'onore degli altari).

Un'altra quindicina di comunità neocatecumenali provvederà ad infestare un'altra dozzina di parrocchie romane, nell'evidente intento di neocatecumenalizzare tutta Roma accerchiando il Papa per cingergli l'ultimo assedio. Considerato che fino ad oggi la presenza del Cammino in una parrocchia è servita solo ad emarginare i non-neocatecumenali, parafrasando il linguaggio militare dovremmo dire che la Chiesa cattolica sta abbandonando posizioni perfino a Roma.

Sulla "missio ad gentes" vediamo lo scempio tipico dell'irresponsabilità kikiana: l'estrazione a sorte, di fantozziana memoria. Più che una lotteria, è una roulette russa.

Nella Chiesa cattolica, prima di inviare qualcuno in missione, si pensa e si ragiona; per esempio, se uno soffre di reumatismi, non lo si invia certo in missione in un paese freddo.

Nella chiesa kikiana, invece, prima si carpisce una disponibilità alla missione (spesso frutto di una lunghissima serie di sottili ricatti morali: loro hanno dieci figli e tu solo quattro? tutta la tua comunità ha dato disponibilità per la missione e tu non vuoi andar via dall'Italia? non vuoi proprio far nulla per far crescere il Cammino?) ...e poi nel momento in cui Kiko, per un calcolo politico-propagandistico, ha bisogno di esporre dei "copiosi frutti", ecco che ti tocca partecipare alla roulette russa.

A guastare la festa autocelebrativa è proprio il Papa che, sebbene intercala con termini che sanno di elogio (dev'essere un modo per tener desta l'attenzione), lancia pochi ma precisi fendenti: docilità ai pastori della Chiesa, unità col resto della Chiesa, comunione con tutte le altre componenti del popolo di Dio...

Chi avesse avuto l'impressione di un Papa "ripetitivo", sappia che è esattamente così. I neocatecumenali continuano a disobbedire e perciò occorre continuare a ricordar loro che occorre obbedire ai vescovi e al Papa. I neocatecumenali sono disuniti dalla Chiesa perché pensano che chi non è dei loro non è della Chiesa (tant'è che disprezzano tutto ciò che non è neocat o almeno elogio ai neocat), e perciò occorre ricordar loro l'unità e la comunione...

La Carmen, già famosa per aver interrotto papa Giovanni Paolo II, scarica un diluvio di parole, parlando più a lungo dello stesso Benedetto XVI, incurante del fatto che Kiko tenta più volte di frenarla, e addirittura sfoggiando un inaudito "sono davanti al Papa e posso parlare".

Che pena, che serata penosa dev'essere stata per papa Benedetto XVI, soprattutto quando si sarà ritirato nella sua camera e avrà pensato che il signor Kiko e la signora Carmen non saranno certo saziati da questa "certificazione" praticamente autoprodotta.

Vedere l`icona di Arguello accanto all'Altare di San Pietro, sopratutto quando si pensa a certe sue icone che sono sparite dalla circolazione, vedere e ascoltare Arguello, posto sullo stesso livello del Papa, agitato come al solito cantare con la sua chitarra e parlare molto più a lungo del Papa stesso, Arguello che dava ordini: un applauso per x e tutti ad applaudire, compreso il Papa, sentire quei canti kikiani invadere le mura di San Pietro E nel contempo sentire il Pater Noster, la benedizione in latino, vedere il luogo dove questo spettacolo stava avendo luogo sotto gli occhi divertiti del Papa, sì questo può aver creato confusione e sconcerto sui piccoli che siamo.

C'è chi saprà leggere i richiami annegati fra gli elogi e ci sarà chi si ricorderà solo dei sorrisi e degli applausi, restando con la sua confusione e incomprensione.
A dire il vero però, dagli echi che ho attorno a me, non sono sicura che l`esibizione del cammino neocatecumenale in San Pietro, abbia contribuito a migliorare la loro immagine, non penso che il loro capitale simpatia sia aumentato, al contrario.
Ma a loro questo importa ben poco.
Come dice Sofia, ciò che resterà sarà da loro riassunto così:

"Continuate così che tutto va bene"

I 40 anni di disobbedienza, la liturgia dissacrata, gli strafalcioni teologici, che continuano, i testi catechetici non approvati, dimenticati, perdonati, anzi si sono trasformati in prodigi.
Una ricostruzione storica che può al minimo stupire e al massimo scioccare.

Sto pensando anche a tutte le persone che hanno inviato alle Congregazioni competenti e al Papa stesso le loro testimonianze per denunciare i metodi del Cn che non rispettano il foro interno, l`intimità della coscienza dell`individuo. Posso appena immaginare le loro emozioni, sì molti oggi devono avere l`impressione che le loro sofferenze sono state non solo ignorate ma calpestate, disprezzate.

 

È forse necessario mostrare ancora come il discorso del Papa è stato recepito dal Cn?

Esistono ancora dubbi?

Senza scrupoli, sentendosi legittimati, oggi i neocatecumenali si fanno ancor più arroganti e orgogliosi di esserlo!

Piccolo assaggio sempre sul blog di Andrea Tornielli dove decisamente si trovano delle perle.


lei sottintende cose che non son state dette. seppur accompagnando il discorso con sorrisi mi spiace rivelarle che le cose negative che dice riguardo al cammino sono le solite chiacchiere fantasiose di chi ne ha sentito parlare… Il Discorso del Papa di sabato spiega dando delle certezze, dei fatti, non sottintende niente, non ha bisogno di sottintendere, quando c’è stato qualcosa da dire è sempre stato fatto, quindi non vedo perchè quando dice le cose che non vanno, non vanno,quando dice che le cose vanno bene, sottintende che non vanno bene, io non lo so ragazzi come ragionate??? sempre a fare i dietrologi… (11 settembre sono stati gli americani a minare le torri gemelle vero?)
si rilegga il discorso del Papa senza pregiudizio, Non esistono le catechesi kikiane come dice lei e i catechisti kikiani, è tutto volto a Cristo ed ad avvicinare le persone a Cristo.


E tutti gli interventi vanno nello stesso senso!
Questa è la realtà.
Non sono stati corretti e tutto quello che fanno è ok!
E adesso possono anche appoggiarsi su Benedetto XVI, o meglio strumentalizzare le sue parole, per affermare e consolidare il loro potere!
Avrei preferito che la chiarezza di un discorso non permettesse questa prevedibile e pericolosa manipolazione ad usum cammini.

Non esistono le catechesi kikiane come dice lei e i catechiisti kikiani, è tutto volto a Cristo ed ad avvicinare le persone a Cristo.

chi afferma questo lo può fare a proposito dei catechisti, perché sono entrati nella Chiesa, ma in realtà, sempre kikiani restano, perché kikiani sono gli insegnamenti che trasmettono. Negarlo significa essere in malafede o molto ma molto con gli occhi foderati dal prosciutto della dipendenza...


 

In Veritate summa Charitas. C'è poco da girare intorno al problema. Amo parlar chiaro: L'APPROVAZIONE DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE E IL PUBBLICO ELOGIO AD ESSO RIVOLTO IN SAN PIETRO EQUIVALE CONCRETAMENTE ALL'INIZIO DELLO SMANTELLAMENTO DELLE PARROCCHIE.

Difatti il Cammino Neocatecumenale, com'è risaputo ormai da tutti, intende sostituire alla parrocchia un catechumenium, vale a dire un coacervo di comunità neocatecumenali guidate dai catechisti, secondo la figura scannerizzata dal testo originale. Infatti:

"Così arriviamo a un nuovo tipo di Parrocchia, una parrocchia atomica, costituita da piccole comunità cristiane, tutte in cammino di conversione, in cammino catecumenale... anche se voi avete comunità molto povere e non lo vedete ancora, credete che questo è vero, perché giungeremo a questo..." (Orientamenti alle equipes dei catechisti per le catechesi dell'annuncio)

Noterete che non c'è spazio per nessun altro Gruppo né per nessun'altra realtà ecclesiale che, di fatto, nei loro insegnamenti sono pesantemente criticate e ritenute superate e da sostituire: altro che unità nella diversità come indicato dal Papa!

Sostengo ciò non per continuare una sterile polemica, ma per amor di chiarezza: non si può infatti considerare il Cammino Neocatecumenale "una delle tante vie della nuova evangelizzazione", come sottolinea il Papa, in quanto esso si pone solo e soltanto come via ALTERNATIVA a quella tracciata da secoli dalla Chiesa Cattolica!

Insomma il Cn non fa teologia, dice Arguello.
Il Cn non è un movimento, associazione o gruppo laicale, ripetono in coro i nc.
Il Cn è un itinerario, uno strumento, aggiungono ripetendo una lezione perfettamente integrata .
Devo dedurne che il Cn è un'entità evanescente, spirituale, formata da entità impalpabili ?
Ma si vuole prendere in giro chi?
E lo Statuto a chi è stato dato e da chi ?
È stato consegnato a dei laici dal PCL.
Tuttavia il Cn pretende non assomigliare da vicino o da lontano a qualcosa di già esistente.
Il cammino è sostanzialmente differente, pretendono i nc.
È logico che considerandosi legittimati dalla Chiesa come i detentori di uno strumento unico, il più efficace per la nuova evangelizzazione, secondo loro e i loro amici e protettori, i neocatecumenali non abbiano alcuna voglia di collaborare, il loro scopo non è di collaborare ma di espandersi.

Il Cn assorbe non collabora.

Questo i vescovi lo sanno, la Santa Sede lo sa.
Ma hanno lasciato fare .
Vorrei però anche aggiungere che malgrado i numeri agitati da Arguello in San Pietro, il Cn è sconosciuto in molti parti del mondo e chi ne ha sentito parlare lo considera sovente una setta vicina agli evangelisti.
È toccato a me spiegare che non è considerata tale da Roma!
Si può sempre comunque sperare che i richiami di Benedetto XVI ricevano un'accoglienza diversa da quella che hanno avuto i suoi precedenti richiami e le sue prescrizioni, sperare che nel Cn si trovino persone di buona volontà, capaci anche di opporsi a Kiko Arguello.

Sì amici cerco con tutta la mia buona volontà di cercare, nella speranza di trovarla, la fiammella della fiducia, la Fiducia, quella fondamentale non l`ho di certo persa, ma la fiducia in chi ci guida, la sto perdendo o almeno in questo momento è molto vacillante.

Ricordo ciò che scrive Michela: "una parrocchia concepita come comunità di comunità, ognuna 'in cammino', richiede anche spazi opportuni, tante salette, una per ogni comunità. Tutto questo è stato costruito per la prima volta a Scandicci, e poi nelle altre chiese nc.

C’è da chiedersi il perché della creazione nonché dell'uso esclusivo, uniforme per ogni comunità, di simboli nuovi, soprattutto se ci si definisce 'realtà ecclesiale' come nel caso dei NC nel cui ambito si è introdotti e si vive in un 'ambiente' - luogo di culto compreso - in cui tutto parla di Kiko e della sua suggestiva e personalissima costruzione, inventata e voluta sia nei nuovi oggetti di arte sacra che nei dettagli architettonici. Vedi i nuovi canoni dell'architettura delle chiese che, in luogo dei simboli millenari che riproducono il tempio gerosolimitano, acquistano una bizzarra mappatura ginecomorfa. Infatti, la navata simboleggia il corpo di una gestante, gravida dei suoi figli rinati; "la testa" è l'ambone che ha totalmente prevalso sul presbiterio, dove il leggio è "la bocca". Il vecchio altare sparisce e più giù c'è "lo stomaco", una grande tavolata quadrata su cui si dice messa e si fa la comunione con focacce non lievitate e gran numero di calici di vino. E più giù ancora "l'utero", la vasca scavata nel pavimento, dove il battezzato si immerge per uscirne fatto uomo nuovo.

Quando i vescovi sono venuti a consacrare le chiese, hanno visto certamente anche le salette per le Eucarestie contemporanee. Pensa solo a quello che c'è nella cripta dei Martiri Canadesi, dove ci sono una trentina di comunità che celebrano contemporaneamente in due turni. Idem per S.Francesca Cabrini e molte altre, sempre a Roma."

Tutto questo non può che aggiungere una mattonella alla mia incomprensione, ma come la Chiesa di Roma, ha potuto permettere, a Roma stessa, in Italia, non ai confini del mondo, una tale struttura così evidentemente, palesamente separatrice?

È anche per questo che penso che l`avanzata trionfante del Cn non data di oggi, se questo gruppo ha potuto crescere è perché ha trovato gli appoggi necessari, in un momento storico e sociale particolare, è nato e cresciuto nel terriccio postconciliare, è stato facile trovare gli appoggi e i consensi in quel momento di contestazione in cui bisognava rivoluzionare tutto, gettare il passato alle ortiche.

È anche per questo che mi dico che forse, dico forse, il nodo centrale, contro il quale nemmeno i Papi successivi hanno potuto e-o voluto lottare è il consenso, l`aiuto che il CN ha ricevuto dalla gerarchia ecclesiatica. Basta pensare alla creazione dei seminari quando non esisteva nessun statuto pur sapendo che i seminaristi avrebbero obbedito all`insegnamento di Kiko Arguello ignorato da chi ha dato l'autorizzazione o forse, peggio ancora, malgrado l`ideologia kikiana.

Basta pensare all`autorizzazione per la costruzione di chiese nc con l`estetica kikiana, costruite da architetti nc, quando non esisteva alcuno statuto, impressionante ma vero, purtroppo.
Il potere nc, l'influenza nc, presso la gerarchia ecclesiastica era già all'opera, i suoi medodi molto convincenti pure.
E questo potere non ha fatto che aumentare.

Apparentemente che il Cn portasse la separazione, che le prassi "liturgiche"e catechetiche fossero anomale, non hanno pesato molto di fronte ad altri argomenti molto più convincenti.

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