Giov 10,1

«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.»

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Seminari CNC "Redemptoris Mater"
incongruenze, mistificazioni

Un doveroso aggiornamento, che tale rimane solo nelle aspettative e nelle speranze, perché in realtà a tutt'oggi nulla è cambiato! Nonostante nel suo discorso in occasione dell'incontro del 10 gennaio, il S. Padre abbia detto tra l'altro... "Ringrazio il Rettore e i suoi collaboratori del Seminario Redemptoris Mater di Roma per l’opera educativa che essi svolgono. Il loro compito non è facile, ma molto importante per il futuro della Chiesa. Li incoraggio pertanto a proseguire in questa missione, adottando gli indirizzi formativi proposti tanto dalla Santa Sede quanto dalla Diocesi. L’obiettivo a cui occorre mirare da parte di tutti i formatori è quello di preparare presbiteri ben inseriti nel presbiterio diocesano e nella pastorale sia parrocchiale che diocesana".

Ma come conciliare queste centrate parole col fatto che lo statuto continua ad assegnare il ruolo dominante di guida ai laici, che lascia invariato quanto stigmatizzato su questa pagina?


I Seminari RM, secondo lo Statuto, "sono eretti dai Vescovi diocesani, in accordo con l'Equipe Responsabile internazionale del Cammino, e si reggono secondo le norme vigenti per la formazione e l'incardinazione dei chierici diocesani e secondo statuti propri, in attuazione della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis. In essi i candidati al sacerdozio trovano nella partecipazione al Cammino Neocatecumenale un elemento specifico e basilare dell'iter formativo."

Come è possibile che i Fondatori del cammino abbiano sia nel ruolo formativo che fondativo dei seminari la stessa dignità dei Vescovi?

Circa il fatto che i sacerdoti che escono dai Redemptoris Mater dipendano esclusivamente da Kiko (o da chi per lui: i catechisti) non c'è assolutamente dubbio. Altrettanto indubbio che questi Seminari, pur essendo formalmente ancorati all'ordinario diocesano, di fatto hanno un percorso formativo e una gestione del tutto autonoma. Sono seminari paralleli a quelli tradizionali, inutile negarlo.

Non trascuriamo cosa pensava il Papa; il testo è tratto dal Discorso di Giovanni Paolo II ai sacerdoti delle Comunità catecumenali, Lunedì 9 dicembre 1985:

""La prima esigenza che vi s’impone è di sapere mantener fede, all’interno delle Comunità, alla vostra identità sacerdotale. In virtù della sacra Ordinazione voi siete stati segnati con uno speciale carattere che vi configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in suo nome (cf. Presbyterorum ordinis, 2). Il ministro sacro quindi dovrà essere accolto non solo come fratello che condivide il cammino della Comunità stessa, ma soprattutto come colui che, agendo “in persona Christi”, porta in sé la responsabilità insostituibile di Maestro, Santificatore e Guida delle anime, responsabilità a cui non può in nessun modo rinunciare. I laici devono poter cogliere queste realtà dal comportamento responsabile che voi mantenete. Sarebbe un’illusione credere di servire il Vangelo, diluendo il vostro carisma in un falso senso di umiltà o in una malintesa manifestazione di fraternità. Ripeterò quanto già ebbi occasione di dire agli assistenti ecclesiastici delle associazioni internazionali cattoliche: “Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce” (Giovanni Paolo II, Allocutio, 4, 13 dicembre 1979: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, II/2 [1979] 1391).""

E, prima ancora, ricordiamo quanto segnalava l'allora card Ratzinger nella lettera "Sacerdotium  ministeriale". Circa alcune questioni riguardanti il ministro dell'Eucaristia, del 6 agosto 1983

Pensate ne abbiano tenuto conto, mentre sbandierano e si fanno forti di tutte le parole di approvazione e di incoraggiamento. Ma di queste, molto eloquenti e significative, cosa ne hanno fatto e ne fanno tuttora? Andateglielo a dire, se ci riuscite!

E, ancora, dal Catechismo della Chiesa Cattolica:

1562 “Cristo, consacrato e mandato nel mondo dal Padre, per mezzo dei suoi Apostoli ha reso partecipi della sua consacrazione e della sua missione i loro successori, cioè i vescovi, i quali hanno legittimamente affidato, secondo diversi gradi, l'ufficio del loro ministero a vari soggetti nella Chiesa” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 28]. “La [loro] funzione ministeriale fu trasmessa in grado subordinato ai presbiteri, affinché questi, costituiti nell'Ordine del presbiterato, fossero cooperatori dell'Ordine episcopale, per il retto assolvimento della missione apostolica affidata da Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 2].

1563 “La funzione dei presbiteri, in quanto strettamente unita all'Ordine episcopale, partecipa dell'autorità con la quale Cristo stesso fa crescere, santifica e governa il proprio Corpo. Per questo motivo, il sacerdozio dei presbiteri, pur presupponendo i sacramenti dell'iniziazione cristiana, viene conferito da quel particolare sacramento per il quale i presbiteri, in virtù dell'unzione dello Spirito Santo, sono segnati da uno speciale carattere che li configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in nome e nella persona di Cristo Capo” [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 2].
...

1567 “I presbiteri, saggi collaboratori dell'ordine episcopale e suoi aiuto e strumento, chiamati al servizio del Popolo di Dio, costituiscono col loro vescovo un unico presbiterio, sebbene destinato a uffici diversi. Nelle singole comunità locali di fedeli rendono, per così dire, presente il vescovo, cui sono uniti con animo fiducioso e grande, condividono in parte le sue funzioni e la sua sollecitudine e le esercitano con dedizione quotidiana” [ Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 28]. I sacerdoti non possono esercitare il loro ministero se non in dipendenza dal vescovo e in comunione con lui. La promessa di obbedienza che fanno al vescovo al momento dell'ordinazione e il bacio di pace del vescovo al termine della liturgia dell'ordinazione significano che il vescovo li considera come suoi collaboratori, suoi figli, suoi fratelli e suoi amici, e che, in cambio, essi gli devono amore e obbedienza.

1568 “I presbiteri, costituiti nell'ordine del presbiterato mediante l'ordinazione, sono tutti tra loro uniti da intima fraternità sacramentale; ma in modo speciale essi formano un unico presbiterio nella diocesi al cui servizio sono assegnati sotto il proprio vescovo” [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 8]. L'unità del presbiterio trova un'espressione liturgica nella consuetudine secondo la quale, durante il rito dell'ordinazione, i presbiteri, dopo il vescovo, impongono anch'essi le mani.

Sono tutte cose alle quali, al momento dell'ordinazione, sia pure solo 'formalmente', i seminaristi R.M. aderiscono anche loro. Il problema è che poi, anziché obbedire ai Vescovi, obbediscono a Kiko e alla loro strutturata organizzazione. 

Quel che c'è da chiedersi, cosa dicono i Vescovi di tutto questo? Perché hanno consentito il proliferare e il perpetuarsi di questo 'minestrone indigesto'?

Sta di fatto che i seminari R.M. servono a sfornare "presbiteri" fedeli al kikismo, i quali andranno a far parte in un prossimo futuro di quella gerarchia ecclesiastica, (nel cammino quella attuale è contraddistinta pittoricamente dalla croce rovesciata [vedi in riferimento a Giovanni Paolo II]), che sarebbe in questo modo piegata dall'interno ai voleri dei vertici neocatecumenali. Capirete la differenza fra alti prelati ora favorevoli al cammino e quelli che saranno alti prelati fanatici del cammino e completamente dipendenti da Kiko/Carmen (dalla loro prassi, dalla loro teologia e liturgia, delle quali ora abbiamo solo un "piccolo assaggio") e dai loro discendenti legalmente costituiti.

Lo sappiamo, è uno scenario che fa paura, ma è per comprendere a fondo quanto sia necessario porre un freno a questo fenomeno che rischia di snaturare l'essenza stessa della Chiesa cattolica apostolica romana.

Poiché ormai è assodato che il cammino è fine a se sesso, che dire di quelle famiglie e di tutti i seminaristi sparsi per il mondo a fare la cosiddetta IMPLANTATIO ECCLESIAE, ma in realtà a far proliferare il verbo e i metodi kikiani? 

Fermare Kiko e Carmen si può, anzi si deve. È che la lettera di Arinze non ha avuto effetto, non basta, la terapia deve essere purtroppo più radicale, deve mettere in discussione i principi e le figure basilari del CNC, deve distruggere 'l'incantesimo' che tiene legato il tutto (guardate con che abilità Kiko si è posto al riparo 'sacrificando' una delle sue pedine di spicco, il sig. Gennarini).

Il vero problema è: si possono salvare 'capra e cavoli'? Se davvero il CNC fosse un'iniziazione cristiana, i singoli aderenti sarebbero per lo più al sicuro anche se venisse meno la gerarchia neocatecumenale, sarebbero protetti dalla tradizione cattolica e dal primato di Pietro. Se davvero fossero inseriti nelle parrocchie, il venir meno della gerarchia neocatecumenale non avrebbe grosse conseguenze.

Il fatto è che nel CNC tutte queste caratteristiche sono solo millantate, fumo negli occhi per i pastori e i fedeli. Crediamo che la Santa Sede continuerà i suoi richiami per gradi, nella speranza di un ravvedimento di là a venire e che se per alcuni verrà sarà un processo lungo e difficile.

Ringraziamo il Signore che ci ha dato Papa Benedetto XVI, appoggiamolo anche nella preghiera e restiamo fedeli al suo Magistero e nel frattempo, teniamo gli occhi aperti per vedere la realtà:

Considerazioni basilari:

Secondo Kiko Arguello i seminari Redemptoris Mater nascono grazie al decreto ‘‘Presbyterorum Ordinis’’ n.10: « Ricordino dunque i presbiteri che deve stare loro a cuore la sollecitudine per tutte le chiese... Dove lo richiedono motivi di apostolato (la mancanza di sacerdoti) si faciliti non solo una funzionale distribuzione dei presbiteri, ma anche l'attuazione di specifiche iniziative pastorali... A questo scopo potrà esser utile la creazione di seminari internazionali... per il bene di tutta la chiesa, secondo norme da stabilirsi per ognuna di queste istituzioni e rispettando sempre i diritti degli ordinari del luogo ».  

E ancora: i Seminari R.M., secondo Lo Statuto, "sono eretti dai Vescovi diocesani, in accordo con l'Equipe Responsabile internazionale del Cammino, e si reggono secondo le norme vigenti per la formazione e l'incardinazione dei chierici diocesani e secondo statuti propri, in attuazione della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis. In essi i candidati al sacerdozio trovano nella partecipazione al Cammino Neocatecumenale un elemento specifico e basilare dell'iter formativo." 

Prime evidenze che si possono notare:

Come è possibile che i Fondatori del cammino abbiano sia nel ruolo formativo che fondativo dei seminari la stessa dignità dei Vescovi? Anzi maggiore, perché mentre un vescovo ha giurisdizione nella sua diocesi, Kiko ha giurisdizione su tutti i Seminari in tutte le diocesi del mondo.

Conseguenze di tutto questo:

Nel cammino troviamo due tipologie di sacerdoti:

  1. coloro che non solo si sono formati nei RM e che devono seguire non gli insegnamenti della Chiesa (pur se prevedibilmente frequentano corsi di teologia nelle facoltà teologiche) ma vengono sottoposti a tutto l'iter formativo neocatecumenale (tappe, passaggi, scrutini, obbedienza ai catechisti)

  2. ma anche coloro che, pur avendo studiato in un normale seminario diocesano, hanno trovato la loro vocazione e hanno esercitato il loro ministero sempre, o quasi, nel cammino, o comunque legati alla loro comunità e ne assorbono e si adeguano perfettamente a contenuti e metodi, anziché porsi come guide, reggitori della comunità, come indica il Papa e com'è prerogativa dei sacerdoti cattolici...

Fermo restando che l'ordinazione dei Sacerdoti Redemptoris Mater è valida perché operata dai vescovi, ci si chiede tuttavia se la loro azione sacerdotale non possa essere inficiata dal credere e professare cose diverse da quelle insegnate dalla Chiesa sia nella celebrazione eucaristica (Cena protestante e non sacrificio, Presenza simbolica e non reale) che nella somministrazione dei sacramenti, soprattutto quello della riconciliazione ed inoltre nel credere nella perfetta identificazione del Cammino con la Chiesa, della quale sono totalmente cancellati 2000 anni di storia e di insegnamenti (da Costantino al Vaticano II, preso come fondante del Cammino, senza applicarne la continuità come affermato e ribadito dal Papa)... ergo si agisce e si opera nel nome del cammino ritenendo che esso sia la vera Chiesa...

I Sacerdoti RM sono Sacerdoti validamente Ordinati. Su questo non ci possono essere dubbi. Ma la Validità dell'Ordinazione ricevuta non implica una automatica Cattolicità del Sacerdote stesso. Il Sacerdote validamente ordinato è formalmente Cattolico. Le sue Intenzioni - questione molto importante - e la sua opera pastorale o mettono il sigillo a questa Ordinazione... oppure la negano di fatto. Il fatto che molti scismatici o eretici fossero Sacerdoti Validamente Ordinati non ha impedito che essi fossero o scismatici o eretici. Semmai il loro Stato Clericale aggrava il fatto.

I seminaristi dei RM frequentano vari corsi presso il seminario diocesano e poi danno l'esame, come i loro colleghi non neocat. Quindi formalmente è difficile accusarli di eresia. Sarà anche difficile che un sacerdote NC metta per iscritto la propria visione di chiesa, proprio perchè nel cammino non si prendono mai posizioni ufficiali e personali, solo i fondatori lo possono fare, e quindi sarà impossibile dimostrare l'eresia.

Alla fine  la più grande ambiguità, quella di prevedere il Cammino come iter formativo INSIEME all'iter normale diocesano, nei Redemptoris Mater, si è dimostrata un 'cavallo di Troia' per insinuarsi nella Chiesa, nonostante il tentativo di cattolicizzare il cammino NC fatto attraverso lo strumento degli Statuti prima approvati ad experimentum, ed ora definitivamente ma - com'è ben noto - mai applicati dal Cammino stesso, che li ha considerati e li considera soltanto il formale riconoscimento e legittimazione della sua esistenza e della sua coriacea identità, che non emerge dagli Statuti, giacché molte delle prassi ultraquarentennali non vi sono né previste né quindi regolamentate, in quanto continuano indebitamente ad essere soggette all'"Arcano", termine che non si addice tanto al cristianesimo quanto ad una setta...

Sempre in linea con il ragionamento di prima, e tenuto conto di cosa significhi il Sacerdozio Ministeriale per la Chiesa, cosa dovrebbe fare un Sacerdote RM - o anche non RM che vive la sua pastorale all'interno del Cammino NC - davanti a direttive del Papa, e del Vescovo diocesano riguardo Pastorale e Liturgia, tenendo conto della Linea Gerarchica della Chiesa? In parole povere, perché si obbedisce alle direttive di Kiko invece che a quelle del Papa sulla liturgia, da lui dettate con la lettera del card. Arinze? Non ci dovrebbe essere un'azione e un'attenzione della Chiesa nei confronti dei suoi sacerdoti (ammettendo come suoi anche quelli formati dai Seminari RM - che se non lo sono de facto lo sono de iure -) che obbediscono ad un laico anziché al Papa? Perché non si è usata e non si usa la stesa severità usata nei confronti dei Lefevbriani, molto meno lontani dalla Tradizione cattolica?

Il cuore del problema è come si possa accettare la funzione ecclesiale di un sacerdote che per formazione ricevuta ha imparato a rinnegare alcune delle verità insegnate dalla Chiesa. Si impone quindi una domanda ancora più specifica: quando viene coinvolta la coerenza e la fedeltà assoluta ai dogmi, ciò non è motivo di delegittimazione dell'ordinazione? Che senso ha dal punto di vista del diritto canonico ribadire la validità di un'ordinazione che nei fatti rinnega una parte della teologia?

La sconfessione teologica ed il rinnegamento dogmatico non sono forse motivo di decadimento della validità ordinamentale? Non erano esattamente questi i presupposti che in passato hanno fatto condannare per eresia tanti religiosi variamente creativi e fantasiosi nell'interpretazione delle Scritture e del loro ruolo? Questi quesiti, prima o poi, dovranno arrivare sul tavolo della Congregazione per il clero, poiché investono direttamente l'essenza della funzione sacerdotale, oggi gravemente compromessa dalla formazione neocatecumenale dei 'presbiteri' del Cammino.

La Chiesa dovrà pur tener conto che ci sono molti cristiani che non frequentano più la messa nelle Parrocchie nelle quali operano solo neocatecumenali e non esiste alcun'altra pastorale, non ritenendo valida, in coscienza, la celebrazione officiata dai Sacerdoti del Cammino NC!

Per quanto ci riguarda, sospendiamo ogni nostra considerazione, rimettendoci a quello che la Santa Sede non mancherà di indicare su tutte le perplessità poste dal Cammino NC.

Ed ora, notizie di attualità

Riportiamo dal sito Catechumenium

Tre nuovi Seminari Redemptoris Mater, uno anche in Pakistan

Si è conclusa lo scorso fine settimana presso il Centro Internazionale del Cammino Neocatecumenale "Servo di Iahvè" a Porto San Giorgio (Ascoli Piceno) la tradizionale convivenza annuale dei seminaristi provenienti da tutti i Seminari Redemptoris Mater del mondo, insieme agli aspiranti seminaristi provenienti dalle comunità sparse nei cinque continenti, i quali hanno concluso il tempo di discernimento personale sulla vocazione al presbiterato, vissuto nei vari centri vocazionali .

L'attesa per l'annuncio dell'apertura di nuovi Seminari, oltre ai 64 già esistenti, non è andata delusa. Infatti Kiko ha annunciato che saranno a breve aperti 3 nuovi seminari RM:

- Murcia (Spagna) (che tante vocazioni ha dato fin'ora; Kiko dice che non c'è Seminario RM dove non ci sia una vocazione di Murcia);
-Dar es Salaam (Tanzania) (dove il Cardinale Polycarp Pengo da tanto tempo glielo chiedeva; una speranza in più per l'evangelizzazione dell'Africa, che procede pur tra tante difficoltà);
- Pakistan (uno dei pochi paesi islamici che lasciano entrare i missionari), evento miracoloso in relazione anche agli ultimi accadimenti che hanno coinvolto la persona del Santo Padre per il (meraviglioso) "Discorso di Ratisbona".

Inoltre si è poi dato vita al seminario "misto" di Venezia, già preannunciato l'anno scorso, ma che il Patriarca Cardinal Ettore Scola ha avviato solo quest'anno (come quello sperimentato a Firenze) dove cioè i fratelli (per ora un paio) vivono e partecipano alla vita del seminario diocesano pre-esistente, con il permesso però di proseguire il Cammino nelle comunità locali, partecipare alle convivenze, fare il periodo di itineranza preparandosi alla missione come tutti gli altri seminaristi RM.

Anche questa è una ottima notizia che testimonia, ancora una volta se non fosse stato già sufficiente per il passato, come il Cammino è aperto alla collaborazione con le Diocesi senza vedere snaturate le sue pecularità di formazione dei ragazzi candidati al sacerdozio provenienti dall'esperienza neocatecumenale.

Di tutto questo possiamo giustamente dare Lode a Dio.
A.S. - catechumenium.it

Commento: 

'Il Cammino è aperto alla collaborazione con le diocesi', come dicono, o sono queste ultime che collaborano con il cammino, accettando seminaristi alle condizioni del cammino che continuano la loro formazione NC.

Vi sembra esatta la dizione 'è stato aperto un seminario misto'? per la semplice immissione di due seminaristi NC? Non è la solita coniugazione dei fatti dal punto di vista neocatecumenale, che va anche contro ogni logica?

Adesso andranno ad 'inquinare' anche i seminari diocesani? Forse il Vescovo ha pensato di averli sotto controllo, ma in realtà si è sbracato perché lui li ospita e dà insegnamenti (a spese delle diocesi) e loro continuano nella loro formazione NC...!!!!

Comunque, se bastano due seminaristi neocatecumenali nel seminario diocesano per farlo diventare "misto", immaginiamo cosa possono mai significare gli "oltre 64 seminari R.M." nel quadro generale.

Quanto alla dizione seminario "misto", forse è molto più lineare ipotizzare una sorta di punizione di Scola inflitta ai seminaristi R.M. piuttosto che ad un inquinamento neocatecumenale del seminario diocesano (sappiamo già che i neocatecumenali sono in grado di presentare le «bastonature» ricevute come se fossero altissimi premi: abbiamo ancora stampata sul volto l'espressione di stupore per le interpretazioni acrobatiche di Gennarini e di Kiko dell'inizio di quest'anno in ordine alla lettera di Arinze).

A proposito: se cercate nell'internet Ettore Scola troverete che è un regista di commedie all'italiana, proprio come l'annuncio dei tre nuovi "seminari" R.M. Se invece cercate nell'internet Angelo Scola troverete finalmente il patriarca di Venezia.

Evidentemente, al neocatecumenale redattore della notizia (e al ripetitore copia-e-incolla del sito Segnideitempi) sono più familiari i film trasmessi in TV ("Se permettete parliamo di donne", "L'arcidiavolo", "Ballando ballando", "Il viaggio di Capitan Fracassa", "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?", "Brutti sporchi e cattivi", "I nuovi mostri", ecc.: tutti titoli che sembrano comicamente indirizzati ai neocatecumenali) piuttosto che il cardinale patriarca di Venezia.

Un vecchio adagio diceva: "non detestare gli adulatori, poiché sono utilissimi: infatti sanno identificare bene i tuoi difetti e segnalarteli in modo delicato".

Ecco, questo si applica perfettamente al comunicato stampa propagandistico neocatecumenale:

"Anche questa è una ottima notizia che testimonia, ancora una volta se non fosse stato già sufficiente per il passato, come il Cammino è aperto alla collaborazione con le Diocesi senza vedere snaturate le sue pecularità di formazione dei ragazzi candidati al sacerdozio provenienti dall'esperienza neocatecumenale."

Traduzione in italiano:

«anche questa notizia (che siamo come al solito obbligati a presentare come ottima) testimonia ancora una volta che i candidati al sacerdozio provenienti dall'esperienza neocatecumenale non vogliono formarsi in un seminario normale per non vedere snaturate le peculiarità del cammino.

«Esatto, avete letto bene: "snaturate"; non ha detto "poco valorizzate" o "ignorate", ma addirittura "snaturate": evidentemente la "natura" del Cammino è particolarmente in contrasto con le più elementari caratteristiche richieste alla formazione sacerdotale.

«Ciò contraddice nettamente quanto affermato mezzo secondo prima, poiché se il Cammino «collaborasse» con le diocesi, non ci sarebbe bisogno di aprire seminari neocatecumenali: un giovane che voglia diventare prete missionario andrebbe lì e basta (ma questo potrebbe succedere solo se il Cammino facesse le stesse cose che fa tutta la Chiesa, il che finora non è mai avvenuto).

«L'apertura di un seminario R.M. è un'ottima notizia per il Cammino, poiché significa la possibilità di propagare il kikismo in altri posti del mondo e, possibilmente, avere dei candidati vescovi per il futuro (fermo restando il problema che per diventare vescovi non basta affetto essere preti).

È IL COLMO! CI SCUSINO TANTO I VESCOVI, MA STANNO DORMENDO O FINGONO DI NON VEDERE E SENTIRE?

Infine è stata annunciata l'apertura di un nuovo seminario NC in Pakistan!!! Una realtà 'sedicente' cattolica in un paese musulmano!!!

Certo non basta annunciare la nascita di un seminario: finché non ne escono da lì dei preti per il Pakistan, sarà solo una residenza in una località geografica qualsiasi (solo, più pericolosa delle altre).

Se fosse vero sarebbe comunque un enorme colpo pubblicitario, il fatto che poi in realtà funzioni sarebbe però tutto da verificare.

Notate tuttavia l'astuzia: Kiko cadrebbe in ogni caso sempre in piedi:
- se non succedesse nulla, bene, un fiore all'occhiello per lui;
- dovesse mettersi male per quei poveretti in Pakistan... provate un po' a pensare cosa purtroppo ne ricaverebbe la propaganda del CNC?

Che dire dell'uso della Bimah, come nelle Sinagoghe?

Lo abbiamo già mostrato per la Domus Galileae, ma ne abbiamo un ulteriore esempio: nella foto pubblicata qui sotto è visibile la Bimah del seminario Redemptoris Mater di Macerata. Fa parte delle manie pseudo-ebraiche che abbiamo già ampiamente stigmatizzato... [vedi] e [inoltre]

I principali elementi costitutivi della Sinagoga sono: la Bimah (chiamata Tevah dai sefarditi) che è il pulpito da cui viene letta la Torah e l'Arón, Arón ha-Kodes: "armadio sacro". È l'armadio posto sulla parete orientale della sinagoga, volta verso Gerusalemme. Vi sono custoditi i rotoli della Torah, rivestiti dei loro ornamenti. 

Nella foto notiamo un altro elemento più sinagogale che cristiano: l'uso dei sedili senza inginocchiatoio (è noto che i NC non si inginocchiano mai neppure durante la Consacrazione). Nella sinagoga, ogni sedile ha davanti a sé una cassetta che contiene il Chummash (Sacre Scritture) ed i Siddurim (libri di preghiere) appartenenti al singolo. In effetti i sedili che vediamo nella foto, al posto dell'inginocchiatoio hanno il leggio. Ruolo maggiore della Scrittura nei confronti della Parola Vivente?

Per completezza di informazione: Testo riportato da Adista

" L'opposizione al Movimento neocatecumenale travalica ampiamente i confini nazionali. Nel 1996 il cammino si interruppe in Inghilterra. Il card. Basil Hume, primate della Chiesa cattolica d'Inghilterra, si rifiutò di ordinare preti quindici seminaristi di formazione neocatecumenale (v. Adista n. 67/96 e "Jesus" del gennaio 1997). La motivazione fu che questi seminaristi, una volta ordinati, avrebbero avuto come punto di riferimento, più che il proprio vescovo, i capi delle loro comunità, creando così problemi all'interno della diocesi. "

Riportiamo, sempre da Adista, su neocatecumenali e Regno Unito (le notizie sono del 2002):

" Mons. Meryn Alban Alexander, vescovo di Clifton, ha vietato la diffusione del Movimento all'interno della sua diocesi. Già nel marzo '94 lo stesso Alexander aveva promulgato un decreto che imponeva per dodici mesi forti restrizioni al Movimento: nessuna nuova catechesi, niente veglia pasquale o messa del sabato separata dal resto della comunità ecclesiale. Alla fine del '96 (v. Adista n. 79/96), nella diocesi di Clifton vennero pubblicati i risultati di una inchiesta sul Movimento voluta dal vescovo, attraverso una commissione presieduta da Tom Millington (membro del Lord Chancellor's Department) ed insediatasi nel gennaio di quello stesso anno. Tale inchiesta si avvalse di incontri con membri del Movimento, parroci, sacerdoti, parrocchiani. Le conclusioni non furono incoraggianti per i seguaci di Kiko: nessuna nuova vitalità portata nelle comunità parrocchiali dal Cammino, ma anzi divisioni e danni apportati dall'introduzione dell'esperienza nella diocesi e nella comunione col vescovo."

Le informazioni riportate parlano di inchieste, verifiche serie (che hanno messo in luce le stesse cose che anche da noi vengono denunciate), Decreti vescovili. Dov'è qui da noi tutto questo? Certamente nella voce e negli scritti di alcuni sacerdoti e diversi Vescovi. Ma sembrano voci che gridano nel deserto, a cui vogliamo aggiungere la nostra!

 

Stigmatizziamo:

Uso improprio di simboli ebraici
La Cannukkià, il candelabro a 9 luci, simbolo della vittoria su Antioco IV Epifane, diventa... >>>

Stranezze liturgiche
scoperte anche dal Web
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Appunti sulla mania dell'ebraismo del CNC
Chi aggiunge simboli esterni per "ravvivare" la forma religiosa crea "idolatria" >>>

Seminari del CNC
"Redemptoris Mater" 

Una seria minaccia per l'unità della Chiesa cattolica
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Commenti sullo Statuto
da parte di Don Gino Conti >>>

Puntualizzazioni
sul RICA, sui catecumeni e il "neocatecumenato" >>>

Inflazione del volto di Kiko nelle immagini di Cristo
Abbiamo notato con sconcerto ed inquietudine, nei dipinti dell'iniziatore del Cammino. >>>

Sono a comunicarvi le decisioni del S. Padre...
Abbiamo inserito il testo della Lettera del card Arinze, comparato con le nostre osservazioni...>>>

Reazioni alla lettera
. Notazioni di un  nostro collaboratore >>>
. Notazioni ulteriori >>>

Kiko va dal Papa a lamentarsi...
Abbiamo inserito, con commento, il testo della discorso di Kiko, P.za S. Pietro, 3 giugno 2006 >>>

Eucaristia, senso del peccato...
Occorre conoscere le difformità dagli insegnamenti della Chiesa... >>>

Sul Sacerdozio e sulla Riconciliazione...
Occorre conoscere le gravi storture introdotte dal Cammino... >>>

Principali difformità
della dottrina del Cammino dagli insegnamenti della Chiesa, in sintesi >>>

Aspetti critici
Sebbene goda del favore di molti ecclesiastici, il Cammino presenta aspetti problematici in campo, dottrinale, liturgico e pastorale... >>>

Manipolazione mentale
nel Cammino NC?
Viene indotto l'affidamento totale, cieco al cammino abbandonando ogni resistenza; la razionalità e il pensiero logico vengono, a volte anche esplicitamente, condannati come idoli. >>>

Relazione psichiatrica 
Il Prof. Antonio Picano, psichiatra presso l'Ospedale S. Camillo di Roma... >>>

Gergo neocatecumenale
Nei culti totalitari, l'ideologia è interiorizzata come "la verità"... >>>

Giovanni Paolo II e la
croce rovesciata disegnata da Kiko...>>>

Tentativi di dialogo
Alcuni saggi delle difficoltà di dialogo con gli aderenti al cammino NC >>>

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Per sdrammatizzare... «Cronache semiserie della pulce pellegrina»

 

 

Pagina inserita 11 maggio 2010