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Continua l'inganno: Il Cammino NC a Rocca di Papa
come un "movimento" qualunque

Sta passando quasi sotto silenzio sui media la gravissima situazione di anarchia dottrinale determinata dai Neocatecumenali con l’avallo (o la complicità?) di alcuni vescovi e cardinali. Non per nulla essi, insieme con gli altri movimenti ecclesiali, sono stati ancora una volta convocati a Rocca di Papa per fare il punto sulla (loro) situazione.

Fin qui nulla di strano.

È molto strano invece che ancora una volta Mons.Rylko, assimilando il Cammino Neocatecumenale agli altri movimenti, inciti i vescovi ad accoglierli, pur sapendo che i loro statuti provvisori sono scaduti da un anno e non ancora approvati.

Il Cammino Neocatecumenale (che sottolinea di non professarsi movimento, ma “iniziazione cristiana”, cioè costola stessa della Chiesa, assume la fisionomia superficiale di movimento solo quando (come in questo caso) gli fa comodo.

Ricordiamo tutti che la recente sconcertante "visita ad limina" di 156 vescovi alla Domus Galileae ed oggi il Cammino NC si presenta col volto sorridente a Rocca di Papa insieme agli altri movimenti.

È incredibile come una realtà gnostico-giudaico-luterana, qual è il Cammino Neocatecumenale, possa continuare imperterrita a insidiare la Chiesa dall’interno senza che nessuno se ne accorga o decida di accorgersene.

Non si perde occasione (anche da parte di cardinali quotati, Rylko primo fra tutti) per far passare Benedetto XVI entusiasta dei nuovi movimenti (ivi compresi i Neocatecumenali che sono e sono stati la spina nel fianco di almeno tre papi), quando in effetti le intenzioni, le espressioni e l’operato del Sommo Pontefice mirano a riunire il gregge di Cristo intorno e dentro la Chiesa, disperso com’è ormai nei mille rivoli del modernismo strisciante interno alla Curia e non esente da influenze massoniche conclamate (Bugnini e i suoi emuli ed eredi docent)!

La posizione di mons. Rylko riguardo ai Neocatecumenali - che normalmente si offendono se li si definisce movimento - salvo poi a infilarsi dentro quando di movimenti ecclesiali si parla…ancor più che ambigua ci sembra scorretta.

Questa “cosidetta” iniziazione cristiana, da molti con conoscenze più approfondite e ben documentate, smascherata come tutt’altro, che sa causando un “vulnus” che rischia di divenire irrecuperabile all’interno della Chiesa, di fatto non è stata ancora approvata dal Santo Padre, il quale “apertis verbis” ha parlato di “problemi” sussistenti per l’approvazione degli statuti: tant’è che la loro validità senza pronuncia da parte del Papa è scaduta da ben 10 mesi. Non può non apparire quanto meno scorretto che un cardinale di Santa Romana Chiesa sposi così apertamente una causa problematica prima ancora che si sia autorevolmente e definitivamente pronunciato il Santo Padre. Del resto egli non è nuovo a questo: ricordiamo la sua recente presenza in Terra Santa e le successive entusiaste dichiarazioni su una evangelizzazione dell'Europa di conio neocatecumenale, che più che l'evangelizzazione, non farebbe altro che provocare l'ulteriore espansione della setta NC con l'avallo della Chiesa.

Un simile comportamento fa esattamente il paio con i vescovi in aperta discomunione col Papa a proposito dell’applicazione del motu proprio summorum pontificum, che molti sommariamente confondono troppo semplicisticamente con la “messa in latino”. Sembra che le divisioni nella Chiesa siano molte, il disorientamento dei fedeli aumenta, pur conoscendone le cause, che sembrano sempre incombenti, con la tendenza a nascondere la polvere sotto il tappeto, anziché affrontare le situazioni come Cristo comanda… (da prendere alla lettera)

Con esecrabile falsità Mons. Rylko infatti afferma alla Radio Vaticana (citiamo testualmente): ”"Nel contesto della pastorale ordinaria in seno alle parrocchie, i movimenti - ha aggiunto Rylko - costituiscono sempre una provocazione, che è però salutare, della quale la Chiesa ha bisogno. Al ‘cristianesimo stanco’ e scoraggiato di tanti battezzati, essi lanciano la sfida di una fede vissuta nella gioia e nell’entusiasmo, a una pastorale di pura conservazione, la sfida di una grande passione missionaria verso i lontani e verso i nuovi areopaghi della cultura moderna. Nasce di qui - ha concluso - la grande importanza di queste nuove comunità all’interno delle nostre parrocchie come veri e propri laboratori della fede e scuole di impegno missionario”. [Ma laboratori di quale fede e di quale Vangelo?]

Rylko sa benissimo che i neocatecumenali aborriscono e rifiutano sistematicamente e ostentatamente sia il contesto sia la "pastorale ordinaria" in seno alle parrocchie, per sostituirla con i loro insegnamenti eretici e con le loro prassi aberranti e la loro missione consiste nel fondare nuove comunità neocatecumenali e non nuove parrocchie inserite nella comunione ecclesiale. Quella che lui chiama "pura conservazione" non è conservatorismo, è tutela dei dogmi e delle Verità di Fede pesantemente sovvertite e che lui come pastore dovrebbe garantire!

Ci si permette di parlare di “Cristianesimo stanco e scoraggiato” di tanti battezzati! Propone come unico antidoto allo “scoraggiamento” e alla “stanchezza” di “tanti battezzati” i movimenti, non considerando che, tra essi, si sponsorizza il Cammino di iniziazione giudaico-luterano-gnostico dei neocatecumenali.

L'emulo di Bugnini non ha remore né scrupoli a far passare i movimenti - alcuni dei quali benemeriti perché non stiamo facendo di ogni erba un fascio - come un antidoto ai mali della Chiesa enfatizzati e strumentalizzati. Quei mali che non possono trovare soluzione in un rimedio peggiore. E il Cammino davvero non è un movimento qualunque: è un 'Unicum' nel suo genere e su questo sito c'è la dimostrazione di come sia lontano dalla Chiesa, nonostante i proclami e nonostante continui a servirsene proclamando ingannevolmente di servirla! Può definirsi 'movimento' una realtà strutturata con una identità coriacea, che si sta rivelando immodificabile, con le sue gerarchie, strutture, metodi, simboli, riti, 'altri' da quelli della Chiesa e che in essa non si integrano salvo a sostituirvisi?

Mons. Rylko non trascura un forte richiamo all'obbedienza, alla comunione, all'inserimento nelle realtà Chiesa.. cita il discernimento, l'accompagnamento, la correzione... ma sono criteri ai quali i NC si sono mostrati refrattari... anzi ci risulta citata dai NC una sua esortazione a continuare sulla loro linea, "tanto poi è tutto compreso negli statuti", dando per scontata un'approvazione che, se tarda a venire, forse qualche serio motivo c'è...

E come si fa a pendere dalle labbra, a Rocca di Papa, da un "iniziatore" che in particolare in questi ultimi tempi, ancora in attesa dell'approvazione, continua a catturare visibilità e attenzione dei media con atti eclatanti. Citiamo soltanto i due più recenti: la convocazione in Terra Santa dei vescovi europei riguardo all'evangelizzazione dell'Europa; l'anticipo della GMG tenuto con i giovani dell'America Centrale al posto del Santo Padre!

E diciamole queste verità una volta per tutte!

Lo stesso Rylko si permette inoltre di stigmatizzare la linea di Benedetto XVI nella stessa dichiarazione alla Radio Vaticana, bollandola come “una pastorale di pura conservazione”.

Signori cosa cerchiamo ancora? Continuiamo pure a mettere la testa sotto la sabbia, fingendo di non vedere e di non sentire queste cose, ma abbiamo almeno il buon gusto di non perderci in mille chiacchiere vuote di significato, trascurando la colata di fango che alcuni cardinali e molti vescovi gettano sulla Chiesa e sul Papa!


Commentiamo lo stralcio di un documento presentato a Rocca di Papa, tratto da: nuovodiario.com:

La Chiesa è in movimento, lento, graduale ma costante. Vive l’onda d’urto del Concilio. Questo inizio di millennio è un appuntamento della storia, si sperimenta la crisi delle ideologie e anche dell’uomo e della sua vocazione. Oggi i punti centrali sono il rapporto tra fede e ragione, la famiglia e la società. E la via da percorrere è la valorizzazione dell’altro.

Osserviamo che la Chiesa è in cammino da sempre e sta vivendo la devastazione subìta dalle arbitrarie applicazioni del concilio.

Ogni vita e ogni epoca è un appuntamento con la storia... la crisi non è nelle verità della fede ma in chi non le conosce e non permette che le conoscano anche gli altri e in chi le conosce ma non le custodisce

Non valorizzi l'altro se non valorizzi chi è da dove viene e dove va, cioè se non gli fai conoscere CHI l'ha chiamato alla vita e poi l'ha Redento, ma Quello Vivo e Vero, non i surrogati e parlando di surrogati stiamo parlando del Cammino NC e questo l'abbiamo doviziosamente documentato. Una sedicente "iniziazione" cristiana che tutto annuncia tranne CHI E' il Signore e cosa è venuto a fare per noi è un inganno colossale da cui bisogna cominciare a guardarsi seriamente.

"Non spegnere i Carismi" e "La Chiesa è UNA".

Ci ritornano in mente queste parole del Santo Padre nella famosa visita alla Curia Romana. In cui parlò esplicitamente e direttamente dei problemi, portandoli ad esempio quasi fossero un "prototipo", con il CNC.

Le "chiavi di lettura" di chi ha già stabilito prima di ogni pronunciamento del Vicario del Sommo Pastore che il CNC è carìsma, santo, ecc, ecc, non potrebbero essere altre! Certo è sconfortante vedere il proseguimento del distacco completo dalla realtà e dalla Verità.

Alla luce di quanto la realtà stessa ci conferma, perchè usare l'arditezza di definire a priori il CNC UN "Carìsma"? È una definizione ardita, alla luce dei fatti, che si scontra con le indicazioni del Santo Padre (del Magistero) sulla materia! Niente autorizza a definire il CNC "carìsma". Con tutto ciò che ne consegue! Anche questa definizione, serve per sminuire il resto! Definire una realtà carìsma, significa accettare di fatto il suo essere dono del Paraclito! Il che esclude in immediato che essa possa essere ALTRO se non dono! Se è dono, allora ogni cosa è relativa! Se è "riconosciuto pubblicamente" come dono, allora il "resto" non mette in discussione nulla! Il "resto" diventa "nulla", anche se non lo è! E viene diminuito nella sua portata, perchè comunque si parla di carìsma!

Mentre a parole si tentano i Vescovi con l'adulazione ed altro, nei fatti si spera sempre di più nell' autocefalia delle "chiese" per generare un "precedente".

Accadde anche alla nascita del CNC! In realtà il Vescovo, prima di "autenticare" una nuova "realtà" e prima di definirla "Carìsma", dovrebbe esercitare un discernimento attento, scrupoloso, in comunione con Pietro. Che comunque deve Confermare nella Fede! Non è una opzione! È il Mandato di Dio!

Invece, incredibilmente, a gusto personale dei Vescovi si aprono le porte a realtà di ogni tipo. Basta che "riempiano chiese"! È il "lasciapassare". Riempire "chiese" è ammaliare vescovi! Parrocchia morta? Non c'è problema! La "Soluzione comunità tal dei tali" la farà rinascere! Sembra davvero un espediente commerciale!

Si parla di bontà intrinseca dei carìsmi. E come dire altro? se sono carìsmi, per forza sono Buoni! Ma chi deve definirli tali? Chi li può riconoscere? E come?

Sulla scorta di problematiche come quelle create da tanti "carismi" attuali, viene da dire che di "bontà" se ne vede pochina. A noi non spetta l'autorità. Ma spetta il discernimento personale. Condiviso, anche. Spetta la testimonianza. E da queste emerge che è quanto mento ardito parlare di "Carisma dello Spirito" specialmente riguardo al CNC!

"La Chiesa è UNA", ricordava il Santo Padre! Se c'è una cosa che il CNC ha evidenziato è la spaccatura e la ribellione alla Fede della Chiesa! La Comunione, nel Cattolicesimo, non è un "sentimento indefinito irenista"! È data dalla comune Fede! In quella siamo Uniti!

Mentre si fanno questi proclami, i criteri di discernimento indicati dal Papa e non da noi, dimostrano nei fatti che il CNC purtroppo non reputa "giusta" la nostra Fede e la Chiesa di Roma.

Ci dite come si possa definire "carìsma" ciò che divide e sovverte e ciò che va avanti con l'inganno la menzogna, la disobbedienza, le intimidazioni, le minacce, i ricatti?

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