Giov 10,1

«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.»

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Cronache della pulce pellegrina/1

Cronache/2  -  Cronache/3


PERSONAGGI E (nello stesso tempo) INTERPRETI:

LE CIMICI NEOCAT :

particolare razza di cimici canterine e ballerine, dedite sovente a banchetti escatologici, agapi chiassose e, in genere, chiuse in un ostinato riserbo. Tale razza è soggetta a continui e rapidi rinnovi, cosicché per le poche che restano fisse e detengono in genere posti di rilievo, con molto sussiego, molte invece sono quelle che si alternano. Quelle che entrano e dopo un periodo più o meno breve escono dal gruppo restano, secondo loro, segnate per tutta la loro esistenza da un grosso chicco di sale sulla coda. Vivono in piccole colonie di 30/40 esemplari e il loro territorio di competenza è delineato da un cerchio.

EL SENOR KIRIKUS :

ormai mitico iniziatore del cd cammino delle cimici neocat, ha il dono dell’onnipresenza, dell’ispirazione pittorica, della cupa logorrea. Veste di scuro ed ha imposto, senza volerlo, tra i maschi delle cimici neocat la moda dei baffetti e del pizzetto. È autore di numerosissimi autoritratti e di molte ballate. Vive in stretta simbiosi con la sua ormai celeberrima chitarra ed ama appoggiarsi appena può alle croci astili, che usa a mo’ di bastone. Si esprime in una lingua originalissima, in cui entra un misto di vocaboli italico-spagnoli, sovente arricchiti da inflessioni marrane ed ebraiche.

DONA CARMENITA:

musa ispiratrice e ninfa Egeria del senor Kirikus, ne condivide le fatiche, i metodi, le ambasce, i successi, i pensieri e le parole. Ha rinunciato soltanto a condividerne baffetti e pizzetto, ma in compenso usa spesso grandi ventagli ed è maestra di ballo e di cucina.

PRESBITERUS:

pur apparendo egli spesso in tutti gli incontri accanto al senor Kirikus e a Dona Carmenita, non se ne conosce la vera fisionomia, anche perché coperta pressoché interamente da una sibillina e abbondante barba biancastra. Non se ne conosce nemmeno la voce in quanto molto parco di parole.

ALTRI PERSONAGGI/INTERPRETI E LUOGHI:

Je Narino (portavoce negli U.S.A. del verbo - e spesso anche degli strani aggettivi - delle cimici neocat);

I Catequisti (notabili delle cimici neocat che detengono un ampio potere verticistico);

gli alti Pelati ovverossia Tacchini e Pavoni bordati di rosso/viola (sfegatati simpatizzanti delle cimici neocat, come Mister Pilko, Mister Funes, Mister Stampord);

la Domus Aurea Galileae (grande, immaginifica costruzione d’annunziana a breve distanza del lago di Tiberiade, sulle alture di Korazym, in Galilea: funge da quartier generale per antonomasia delle cimici neocat, che ne posseggono , sparsi per il mondo, e in particolare a Roma, almeno altri 24: CIMIC 1, CIMIC 2, CIMIC 3…ecc.);

Catacumbenium (anzi Catacumbenia, perché stanno sorgendo come funghi): ( speciali luoghi di culto e di aggregazione delle cimici neocat, dotati di tutte le comodità, ivi comprese le cucine e le sale da pranzo e da ballo);

Sepinari Erredi (speciali scuole delle cimici neocat in cui si insegna e si approfondiscono sia il verbo sia i neologismi teologici elaborati dal senor Kirikus).

1.

MISTER ARINZ.. OH CHI ERA COSTUI?

Nell’agape di fine week end nel famoso albergo londinese Dona Carmenita stava centellinando il suo bicchiere conversando amabilmente con i notabili delle cimici neocat seduti al suo tavolo riservato in attesa del dessert. Che arrivò insieme ad uno squillo imperioso del suo cellulare. El senor Kirikus la informava della lettera ricevuta da tale mister Arinz. Sul momento Dona Carmenita, molto rilassata si limitò ad annuire sorridendo. Indi, sparito il sorriso dalla sua bocca, chiese a monosillabi che gliene desse lettura telefonica. I colori variegati assunti dal suo volto facevano capire che la cosa era importante e imbarazzante. Lo testimoniava anche il battito imperioso dei polpastrelli delle sue dita sulla tavola.

Ultimata la comunicazione, ella sfoderò il suo sorriso più amabile e disse che intendeva ritirarsi un po’ nella sua suite per pregare. E si alzò.

Per seguire lo svolgersi degli eventi fui costretta a zompare dentro una tasca del suo giaccone.

Già sull’ascensore ella iniziò a borbottare, mugolando di rabbia, dei monosillabi in spagnolo puro, che io non compresi. Indi, giunta in camera e chiusa a chiave la porta, si abbandonò ad una spaventosa reazione: prese a pugni l’armadio, a calci il letto e le sedie, riducendo in pochi minuti la suite al teatro di un post-terremoto. Indi si avventò contro i pesanti tendoni alle finestre domandandosi tra i denti “Arinz!!…Arinz..!! Qui es sto Arinz ??”

Presa dal terrore, riuscii a stento a balzare fuori dalla sua tasca e ad infilare la fessura sotto la porta, ritrovandomi nel corridoio nel quale dalla sala sottostante dove erano riunite le cimici neocat provenivano a volume altissimo le dolci parole del canto conclusivo “Che belle sono le tue tende…!”

2.

DE GUSTIBUS

Quando fu inaugurato alla Domus Aurea Galileae quello che era destinato a diventare uno dei più celebri ristoranti del mondo, il “Venite e Mangiate”, Dona Carmenita ebbe con lo chef una piccola discussione. Riteneva che il menu standard della casa (Trionfo di stuzzichini neocat; Tagliolini alla Chitarra; Strozzapreti alla crema di asparagi; Cuscus all’aloe vera; Cimici di mare in guazzetto; Lombata alla Gamaliele con sudore di erbe amare; insalate miste; frutta di stagione; profiteroles al miele selvatico) fosse carente di una pietanza che ella, Dona Carmenita, riteneva fondamentale: la paella alla Carmencita, una specialità ghiotta che solo lei sapeva preparare.

Inutilmente lo chef cercava di obiettare che la pietanza suggerita amabilmente dalla signorina era un po’ fuori luogo e che avrebbe dato al ristorante un tono etnico poco gradevole ai palati sopraffini delle cimici neocat di alto rango che sarebbero passate da lì.

Dona Carmenita fu irremovibile e per la serata dell’inaugurazione (presenti oltre 700 catequisti intolleranti provenienti da tutto il mondo, preparò personalmente circa 270 chili di paella alla Carmencita, con generose dosi di pesce, piselli, pollo e zafferano. Il profumo(!) della pietanza per la quale la povera donna lavorò un’intera giornata si diffondeva per tutta la valle di Korazym. Stuoli di camerieri e di aiutanti erano pronti a servire la paellona agli ordini di una Dona Carmenita sudatissima e rossa in viso. Quando tutto fu pronto, l’amabile musa del senor Kirikus salì nella sua suite a darsi una rinfrescata.

Intanto i commensali presero posto insieme agli alti pelati che erano giunti da Roma con visi sofferenti, ma non parchi di pacche sulle spalle.

Appena i tavoli furono tutti occupati, dopo il discorso augurale del senor Kirikus e il fragoroso applauso che ne seguì, si diede il via alla frugale cena.

Furono serviti gli antipasti in grandi vassoi individuali, che furono spazzolati in un baleno. Indi i primi: gli ospiti gradirono moltissimo i loro vassoi di tagliolini alla chitarra; un po’ meno gli strozzapreti, di cui consumarono solo un piatto a testa.

Finalmente,in un trionfo di vassoi riscaldati e colorati giunse la paella,che Dona Carmenita covava con gli occhi. Ma….. dopo i primi assaggi… si spense il cicaleccio, sparirono i sorrisi… cadde nel salone un silenzio di tomba… molti guardavano il piatto con occhi sbarrati… qualcuno piluccava… altri indugiavano sciacquandosi la bocca col vinello frizzante dell’Andalusia di cui el senor Kirikus aveva fatto venire 7 botti… sui visi di tutti malcelate smorfie di disgusto.

Dona Carmenita si vide cadere addosso il mondo. Come osavano disprezzare la sua famosa paella?

Aspettò 20 minuti, ma la situazione non migliorò: i piatti restavano inesorabilmente pieni.

Fu a tal punto che ella si alzò in piedi e proferì le famose parole (che oggi spiccano scolpite sul lato nord-est della Domus Aurea : ”CHI NON GUSTA LA PAELLA È UN CABRON!”). E, scagliando il tovagliolo a terra, se ne andò altezzosa come non mai, lanciando in prossimità dell’uscita un rutto metallico che fece tremare paurosamente i lampadari di Murano che le cimici neocat di Venezia avevano appositamente fabbricato per la Domus Aurea.

3.

QUANDO SI ENTRA NEL SACRO…PALAZZO

Quando Dona Carmenita doveva presentarsi insieme al senor Kirikus nel Sacro Palazzo dell’Urbe, rimase a lungo indecisa sulla mantilla da indossare per coprire la sua folta chioma. Era titubante tra quella nera, quella bianca, quella rossa e quella azzurra. La nera le dava un tono troppo lugubre, la bianca troppo angelico, la rossa troppo infuocato, l'azzurra troppo ieratico. Decise quindi di entrare a capo scoperto, malgrado le ire e le occhiatacce dei ciambellani e degli uscieri. Ma l'asso nella manica ce l'aveva.... nella borsetta. Appena attraversato il terzo portone.... non vista, cavò fuori dalla borsa la pelle di una vera volpe (con tanto di testina e zampe) e con fare civettuolo se l'avvolse attorno alla generosa scollatura del suo abito. Cosi, appena ella attraversò l'ultima porta, l'augusto personaggio che li stava ricevendo ebbe un ulteriore colpo al cuore (è notoriamente allergico alle volpi, sia pure di pelliccia). Ed egli, per tutta la conversazione non fece altro che starnutire, mentre Dona Carmenita, el senor Kirikus e Presbiterus si scambiavano occhiate soddisfatte, essendo a parer loro quelli veri starnuti di approvazione e di incoraggiamento.

4.

IL GRANDE MUGGITO NEOCAT

Il primo grande muggito neocat, organizzato posizionando sul sacro colle romano un enorme shofar di plastica marrone aveva sortito risultati a dir poco disastrosi: il suono si era perso nelle contorte volute dello strumento, somigliando più che altro a un’enorme pernacchia.

Ma il grande muggito neocat era solo rinviato. Si decise il grande evento per una settimana dopo.
Stavolta per non correre rischi di natura tecnica, si pensò di usare il piccolo shofar da borsetta di cui Dona Carmenita non si separava mai e che era collaudatissimo. Naturalmente il suo suono doveva essere opportunamente amplificato su tutto il colle e in tutta la città... si lavorò da cani per una settimana per piazzare amplificatori e casse dappertutto e furono impegnati stuoli di cimici neocat che sfidarono le leggi della fisica inerpicandosi spericolatamente persino sulla cima della grande cupola, dove issarono quattrocento casse e trombe amplificate.

Il sabato all'alba (la cerimonia era prevista per la fine della stessa giornata) fu fatta una prova di qualche secondo... ripetuta subito dopo da una seconda: le fondamenta dell'urbe tremarono al suono di prova, allertando anche la protezione civile, che però dopo qualche tempo di controllo si persuase che era stata solo una scossa di assestamento. Tutto era pronto per il fatidico appuntamento, previsto per la mezzanotte. Le sacre terrazze pullulavano di tacchini e pavoni bordati di rosso/viola, che avevano finito da poco la loro frugale cena in terrazza e si stavano pigramente nettando i denti osservando con curiosità le centinaia di cimici neocat che dabbasso si stavano concentrando per seguire da vicino la cerimonia. Dona Carmenita era già pronta alla sua postazione... toccava infatti a lei suonare il piccolo shofar posizionato a 8 cm precisi dai potenti ricevitori che ne avrebbero moltiplicato il suono per centinaia di migliaia di volte.

La povera donna, presa dai preparativi non aveva toccato cibo per tutta la giornata e adesso si sentiva una voragine dentro lo stomaco. Controllò l'orologio: le 23,30... c'era il tempo per farlo. Chiamò una cimice neocat per mandarla a procurare qualcosa di commestibile, ma nel muoversi urtò col lombo destro la leva che azionava gli amplificatori... cosicché dopo un gracchiare di microfoni per tutta l'urbe all'improvviso si sparsero violente e roboanti le seguenti parole pronunciate di corsa e con concitazione:

Vamme a comprar: dos paninos al prosiutto; tres paninos alla porchetta; zinque paninos al formaggio; doze tortillas alla paprika; un salame de valencia; una forma de pecorino piccanto; tres litros de vin; e con premura entiendeeeeeee...... sbrigateeee!!!!!

Le parole di Dona Carmenita scoppiarono come un tremendo temporale sul sacro colle, rimbombando nelle orecchie di tutti i presenti, sulle sacre terrazze, per le strade su tutta l'urbe, provocando panico e sgomento.

Fu questione di un attimo. Appena riavutosi dalla sorpresa tutte le cimici neocat iniziarono una folle corsa a perdifiato giù dal colle, seguiti da Dona Carmenita e dal Kirikus che si rifugiarono nel primo convento abbandonato che trovarono, mentre sulle sacre terrazze pavoni e tacchini bordati di rosso si ritiravano cautamente dentro i loro sacri alloggi dopo aver spento tutte le luci.

In un attimo tornarono contemporaneamente: il silenzio, il buio, la solitudine sul colle e per le strade.

5.

EVANGELIZZAZIONE…!

Ultimissime della mattinata….

In questo preciso momento Dona Carmenita, impegnata a distribuire volantini pubblicitari sul cammino delle cimici neocat a un nutrito gruppo di pellegrini di Pamplona riuniti nella sacra piazza romana in attesa del messaggio del grande Benedetto XVI, è in un lago di sudore.
Non potendo raggiungere tutti a piedi, ha inforcato la prima bicicletta che le è capitata a tiro. Sul volantino c'è un po' di tutto. Precisamente:

  • una sintesi del cammino cimiciale con cenni alle tappe e alle toppe;
  • la pubblicità del liquido vischioso trasudato miracolosamente dalla statua in plexiglass del senor Kirikus, collocata sulla sommità del monte vicino alla Domus Aurea Galilaeae, con relativa offerta "Prendi tre ampolle e paghi due";
  • la pubblicità del ristorante interno della Domus Aurea Galileae;
  • Un'offerta last minute per corsi accelerati di cammino cimiciale abbreviato;
  • le statistiche (poco leggibili però) dell'andamento del numero delle cimici neocat nel mondo.

Ecco, adesso Dona Carmenita sta distribuendo alcune sue foto con relativo autografo.... la vogliamo intervistare al volo:

"Dona Carmenita...ha saputo dell'offerta di alcuni cimicioni neocat di moltiplicare subito i suoi contributi previdenziali in modo che ella possa andare subito in pensione e....?"
Non ci consente di ultimare nemmeno la domanda e ci risponde subito:
"Ditelo a los cabrones che affermano estas stupiditates... mi non andrà mai en pencion e se non vogliono che io rompa le ampolle che se le fabbrichino in plastica..."

Ultimissime del pomeriggio...

Dopo la faticosissima mattinata di evangelizzazione "promozionale" nella sacra piazza, Dona Carmenita, esausta, si è addentrata nei vicoli del borgo pio e solo in fondo a uno di essi ha trovato un posto libero in una minuscola trattoria.

Ha storto un po' il naso leggendo il menu del giorno sulla lavagnetta all'entrata, ma alla fine ha deciso di fermarsi "..giusto per asaziar " l'unico piatto disponibile, la coda alla vaccinara.
Ha piluccato un po' di mala voglia, ma poi lentamente ha prevalso l'appetito. Se n'è fatta portare una seconda porzione.

Poi una terza.

Quindi una bottiglia di rosso di Pamplona (in omaggio ai pellegrini spagnoli incontrati in mattinata).
Infine una quarta porzione di coda.

Non ha preso altro!

Ha concluso il suo frugalissimo lunch con una considerazione sottovoce che però molti hanno captato... : "Dovrebbe imparare a cuzinare così el cabron de chef del ristorante della Domus Aurea Galileae!".

E si è accesa eccezionalmente un sigaro!

6.

SCAMBIO DI…CORTESIE

"El caminho e tutto il pueblo delle cimici neocat esprime viva gratitudo a Mons. Repe per i lunghissimi anni di affetto e benevolentia con cui el ha siempre aiutado con simpatia ed affecto los cimices neocat et gli augura si non est per elo più possible la scalata del copulone almeno di scalare il Maschio Angioino".

Il giovane e dinamico Monsignore s'è detto commosso da queste espressioni ed ha rivolto a Dona Carmenita e al senor kirikus un caldo invito a coltivare la loro bella amicizia e ad onorarlo nel prossimo agosto a un piccolo simposio di lavoro tra intimi nell’ umile locale “Da zzi Filumena” a Mergellina.

7.

QUANT’È BELLO ORDINARE…

Apprendiamo che Dona Carmenita ha dedicato la mattinata odierna al riordino, già programmato dal mese scorso, del cassetto centrale della sua enorme scrivania al I piano del quartier generale CIMIC 2, nell’Urbe.

Lavoro alquanto defatigante, che ha richiesto lo svuotamento del cassetto sul piano della scrivania, sulla quale si sono sparsi nell’ordine:

  • 12 mazzi usati di napoletane, rigorosamente privi dei semi di denari;
  • 8 mazzi consunti da poker;
  • 12 Kinder Paradiso rinsecchite;
  • tre etti e mezzo di briciole varie;
  • 26 chiavi di varie dimensioni e fogge, tra cui una fedelissima riproduzione dello stemma pontificio in scala 1:10;
  • un numero imprecisato di mozziconi di sigaretta;
  • un pacco e mezzo di sigari avana aromatici che ella usa per graziosi regali estemporanei agli interlocutori;
  • una copia, zeppa di correzioni, del progetto del proprio erigendo altare nella Domus Aurea Galileae;
  • alcune trascrizioni dei principali spartiti per shofar, oboe e chitarra del celeberrimo Kiryekirikus;
  • quattro chili e 300 grammi di carte varie senza importanza;
  • una ventina di prugne secche;
  • un salame e mezzo di Praga.

Alla vista di quest’ultimo sono affiorati nella mente e nel cuore di Dona Carmenita dolcissimi ricordi risalenti a due anni fa circa, quando ella nella Repubblica Ceka ha dedicato molti giorni all’annunzio del verbo kirikiano e molte sere, in un umile ristorante di Praga, al flamenco, che recava vaghi accenti del vicino mondo tzigano.

8.

STRANE FUGHE DAL POLLAIO

Ha suscitato profonda impressione e vibranti discussioni la fuga di parecchi polli da alcuni pollai guardati a vista dalle cimici neocat.

I fuorusciti hanno giustificato la loro fuga lamentando che all’interno dei pollai neocat non vige alcuna forma di tolleranza e di democrazia e che le uova non si sa che fine fanno, a parte qualche frittata che non sempre basta a sfamare tutti.

I gestori dei pollai hanno dichiarato che i polli fuggiaschi sono stati indotti ad abbandonare i pollai neocat in quanto affetti da una rara forma invasiva di allergia ai pollai, che automaticamente li fa allontanare, preservando così il resto di ogni pollaio da analoghe forme di contagio. Ben venga dunque – hanno ribadito i gestori – questo genere di fughe che protegge la purezza dei polli restanti.

I fuggiaschi dal canto loro hanno obiettato che l’allergia di cui parlano i gestori dei pollai neocat in questi giorni ha ragione d’essere più che mai: si pretende infatti che i polli neocat si attrezzino a cantare a squarciagola in preparazione del grande muggito neocat da realizzarsi con il suono di sette shofar e da accompagnare dai versi striduli di galline e capponi, essendo tutti i galli originari ridotti a tale umile stato all’interno dei pollai. Inoltre – a dire di alcune galline particolarmente scaltre – pare che Dona Carmenita stia allevando uno stuolo di polli da ingrasso che andranno a fornire le dispense del ristorante “Venite e mangiate” interno alla Domus Aurea Galileae.

Da parte sua el senor kirikus si è chiuso in un ostinato silenzio, mentre Dona Carmenita, sfoderando uno dei suoi più ampi sorrisi, pare abbia osservato: ”Scappino pure i polli, ormai sono salati. Che lo vogliano o no, ormai sono segnati per sempre. Consiglio a tutti di levarsi le piume, almeno per due ragioni fondamentali. La prima è che fa molto caldo; la seconda, non meno importante, è che io sono notoriamente allergica alle piume!”

9.

TEMPO DI INVITI

Pubblichiamo un documento inedito, per gentile concessione di un usciere del quartier generale romano MC delle cimici neocat, che ne ha raccolto copia caduta in uno dei grandi corridoi sotterranei e che ci ha consegnato in redazione. Abbiamo accertato la veridicità del documento ed ottenuto il permesso di parziale pubblicazione.

(Servizio redazionale)

DALLA LETTERA (strettamente riservata) DI DONA CARMENITA A MISTER ARINZ E A MISTER RUINIS.

Carissimi,

ricevo incarico gradito dal senor Kirikus di indirizzarvi questo secondo invito a trascorrere con noi nella Domus Aurea Galileae, in una dolce serata estiva, un sabato, per partecipare al nostro banchetto escatologico e successivamente alla nostra frugale agape nel nostro modesto ristorante interno"Venite e mangiate". Provvederemo a tutto noi, anche ai biglietti dell'aereo. Per i paramenti non dovete preoccuparvi, potrete adoperare qualcuno dei nostri (El Senor Kirikus e io ne abbiamo a dozzine). Fateci sapere se preferite celebrare in alba e stola oppure volete anche la casula: ne abbiamo di bellissime, tutte disegnate dal senor kirikus e ricamate da me pazientemente. Potrei suggerirvi di usare due casule in oro che riportano in fine ricamo l'effigie del senor Kirikus, umilmente seduto sulla sedia gestatoria, mentre viene flabellato da personaggi di spicco del nostro piccolo grande mondo neocat... ma non voglio guastarvi la sorpresa.

L'indomani, una domenica di Galilea, sarò io personalmente a farvi da Cicerone lungo la valle di Korazym e sul monte delle beatitudini, dove saremo attesi dal senor Kirikus in persona circondato da una grande folla di cimici neocat in atto di proclamare la sua Parola.

Credo che vi piacerà moltissimo questa "experiencia de vida" e nel caso in cui, al termine della graditissima visita, decideste di trascorrere il resto dei vostri giorni nella Domus Aurea, saremo ben lieti di mettere a vostra disposizione una suite a testa vita natural durante, lontani dal chiasso del mondo, ma soprattutto da Roma.

Impartendovi la S. bened., Vi porgo i nostri deferenti saluti.

Dona Carmenita

10.

EL MOSAICO ALLA DOMUS AUREA

Ha suscitato grande scalpore il progetto di Dona Carmenita di far ritrarre la sua effigie nel grande mosaico di 12 metri di larghezza e 6 di altezza che andrà a rivestire la grande parete frontale nell'atrio principale della Domus Aurea Galileae. Esso prevede che il viso di Dona Carmenita domini in primo piano a tutt'altezza il mosaico, col viso e gli occhi che guardano al cielo e il telefonino all'orecchio, nell'atto di colloquiare con qualcuno che sta in alto.... molto molto in alto.

Su uno sfondo, dominato dai colori dell'ocra e dell'azzurro, punteggiati qua e là di verde, avanzano due figure maschili: una rappresenta un profeta con baffetti e pizzetto, abbigliato di una larga tunica bianca, recante in una mano una chitarra e nell'altra una pennellessa; l'altra rappresenta un individuo abbigliato di nero, con capelli e barba candidi.

Entrambe le figure sono ritratte nell'atto di conversare, con larghi gesti delle mani.

Il grandissimo viso di Dona Carmenita, in primissimo piano, tradisce qualche leggera ruga sulla fronte e si intravede anche uno spillone, che orna la sua scollatura, a forma di candelabro a nove bracci.
Sulla destra estrema del mastodontico mosaico si intravede anche l'entrata di un ristorante, sulla cui insegna c'è scritto "VENITE E MANGIATE". La stessa insegna, a mo' di logo, reca un bel tripode di ferro nerastro, come a indicare che il fuoco che alimenta le cucine del ristorante è rigorosamente fuoco di legna, come nel buon tempo antico: insomma una garanzia di tipicità e genuinità del locale.

Intervistata sul progetto musivo, Dona Carmenita ha avuto a rispondere ad un'insidiosa domanda del giornalista che non ritiene assolutamente abnorme il suo progetto per il mosaico di cui si tratta, ma assolutamente confacente alla par condicio che deve determinare e caratterizzare gli equilibri interni alla Domus Aurea, dove, non si dimentichi, in un grandissimo atrio, al centro di un laghetto artificiale, campeggia ormai da qualche settimana l'altissima statua in plexiglass del senor Kirikus.

11.

IN PREPARAZIONE AL GRANDE CONVEGNO ECCLESIAL ALLA DOMUS AUREA

Fervono i preparativi per il convegno ecclesiale promosso nella Domus dal senor Kirikus & Co, sul tema: LA CRISIS DE LA INGLESIA E IL RIMEDIO NEOCAT. Questa scritta già campeggia a caratteri cubitali sulla gigantografia del viso emaciato e pallido di Mister Ruinis, scelto come sfondo del grande manifesto.
Ingrandito a dismisura, il viso sembra ancora più sofferente, il naso affilatissimo ha le sembianze di una grande croce, culminando esso in due occhiaie profonde che sembrano i due bracci di essa. Per netto contrasto, accanto a questa gigantografia campeggia già un'altra, proponente il viso florido e rubizzo del senor Kirikus in atteggiamento ammiccante: anche alla base di essa una scritta a caratteri enormi: EL SENOR DIA SIEMPRE A TODO EL MUNDO IL SUO VERBO DE VIDA.

All'interno della Domus è già stata disposta la grande sala circolare che accoglierà i convegnisti: una grandissima hannukiah, che si illumina con telecomando, è già pronta a rischiarare le idee a tutti coloro i quali interverranno. Si prevede un grande afflusso di alti pelati, di tacchini e di pavoni bordati di rosso, per ciascuno dei quali, quale grazioso omaggio dell'organizzazione, è stato già preparato un piccolo sfohar in plastica marroncina.

Lo shofar più grande però, il cui muggito scandirà i momenti chiave del convegno (apertura, break e conclusione) campeggia su un grande trespolo di alluminio, al centro della grande sala. È stato direttamente disegnato dal Kirikus e pare possegga un suo fascino inedito in quanto i quattro montanti di alluminio rappresentano altrettante zampe di leone.

Un esercito di cimici neocat si sta sacrificando a pulire e ordinare il tutto: pare che la disposizione delle sedie e dei tappeti sia stata già cambiata quattordici volte perché il Kirikus, che sovrintende ai lavori da lontano via webcam, non era soddisfatto.

Corre voce che per il grande convegno ecclesial Dona Carmenita stia preparando due sorprese formidabili e molti non stanno più nella pelle dalla curiosità.

12.

MISTER ARINZ RISPONDE

Mister Arinz ha già fatto pervenire all'organizzazione del grande convegno ecclesial alla Domus Aurea Galileae seguente messaggio:

"Molto egregi signori, ho ricevuto il vostro caloroso invito ad aderire al convegno ecclesial che si terrà nella Domus Aurea Galileae e vi ringrazio di cuore della squisita gentilezza.
Ho anche ricevuto la lettera di Dona Carmenita che mi invita insieme al comune amico, Mister Ruinis, a trascorrere presso la stessa Domus un sabato per partecipare al Vs banchetto escatologico e la domenica successiva alla riunione all'aperto sul monte delle beatitudini.
Sono molto onorato del duplice invito, ma una fastidiosa quanto insistente indisposizione di stomaco mi ha colto proprio quando ho aperto la busta contenente il Vs pregiato invito. Trattasi evidentemente di una recrudescenza del mio malessere abituale, che ormai conosco bene e che per certo mi produce forti nausee al solo pensiero di dovermi recare in viaggio alla Vs meravigliosa Domus.
Vogliate pertanto perdonare la mia forzata assenza e gradire distinti saluti.

Vs. nel Signore - Mister Arinz “

13.

PROSEGUONO I PREPARATIVI PER IL CONVEGNO ECCLESIAL ALLA DOMUS AUREA

Sono continuati anche la scorsa notte i preparativi per l'importantissimo convegno organizzato dal senor Kirikus alla Domus Aurea. Verso le ore 2,00 di stanotte, avendo ricevuto infine l'approvazione definitiva circa la disposizione di sedie e tappeti nella grande sala, si è proceduto ad una prova generale dell'accensione con telecomando della gigantesca hannukiah e del funzionamento del grande shofar che scandirà col suo suono melodioso l'inizio, l'intermezzo e la fine dei lavori congressuali.
L'hannukiah si è accesa al primo colpo: nove fiamme ardite e fumose si sono alzate verso il soffitto, riempiendo di gas la sala (nella quale sono ora in corso i lavori di ripulitura del soffitto annerito).
La prova dello shofar, non essendo stato calibrato ancora perfettamente il volume, ha provocato un muggito sordo e altissimo, con un crepitio finale somigliante al rumore di una mitragliatrice. Il rumore è stato avvertito fino alla periferia di Korazym, allertando la polizia della Galilea, sempre timorosa di attentati. All'interno della Domus i muri hanno tremato e la piscina, al centro della quale campeggia la statua in plexiglass del Kirikus, ha visto più volte incresparsi la superficie dell'acqua, rendendola così meravigliosamente somigliante alla piscina di Siloe, agitata dalla discesa dell'angelo.

Pervengono intanto agli organizzatori le adesioni delle migliaia di invitati, ma anche qualche forzata rinucia. S'è appreso stamani infatti che alla lettera fatta pervenire ieri da Mister Arinz, ha fatto eco alle prime luci dell'alba odierna una mail giunta dalla segreteria di Mister Ruinis, che così recita testualmente:

” Gentilissimo senor Kirikus, Amabilissima Dona Carmenita,

ho ricevuto il Vostro invito al convegno ecclesial con enorme commozione e subito, leggendolo, sul mio ciglio sofferente sono spuntate calde lacrime che hanno irrorato le mie scarne gote per ore ed ore.
Non posso nascondere la mia prostrazione, leggendolo, e la necessità impellente che ho avvertito di pregare, pregare, pregare, ponendo al Buon Dio un interrogativo che mi attanaglia ‘Perché, Signore, proprio a me?’

Mi ritengo indegno infatti delle Vostre premure e Vi prego di stendere un velo pietoso sul mio volto scelto quale sfondo per la grande locandina del convegno.... onde io... non monti in superbia e non avverta salire dal basso… delle mie viscere qualcosa di indicibilmente forte che mi costringerebbe ad urlare....
Gravosissimi impegni d'ufficio concomitanti con la data del Vs convegno mi impediranno di parteciparvi.
So bene a cosa sto rinunciando, ma Vi prego di fare a meno di me!

Ho contezza che l'impianto elettrico della Vs sala convegni alla Domus funziona egregiamente e che una mirabolante hannukiah non mancherà di rischiararvi, ma io prego ugualmente il Signore di inondarvi della Sua luce, tanto da rendervi trasparenti!

Vs nel Signore - Mister Ruinis “

14.

POSTA DA LES COMBES

Tra le tantissime entusiaste adesioni che stanno giungendo alla segreteria del Convegno eccl, organizzato alla Domus Aurea Galileae dal senor Kirikus e da Dona Carmenita, è pervenuto un’ora fa da Les Combes (località nella quale il Santo Padre Benedetto XVI sta trascorrendo un periodo di riposo) un sibillino, molto telegrafico, telegramma redatto in latino, che, per completezza di informazione trascriviamo di seguito integralmente, dandone anche traduzione:

“ INEFFABILI KIRIKO DOMINO INEFFABILIQUE CARMENITAE DOMINAE (STOP)

INVITATIO VESTRA AD ECCLESIALEM(?) CONVITUM GALILAEAE AUREA DOMI PERVENIT MIHI REFICIENTI EX LABORIBUS IN LESCOMBIANIS MONTIBUS (STOP)

HIC MANEBIMUS OPTIME ! (STOP)

+ . . . “

Traduzione;

“ALL’INEFFABILE SENOR KIRIKUS E ALL’INEFFABILE DONA CARMENITA (STOP)

IL VOSTRO INVITO AL CONVEGNO ECCLESIALE (?) NELLA DOMUS AUREA GALILAEAE MI E’ PERVENUTO MENTRE MI STO RIPOSANDO SUI MONTI DI LES COMBES (STOP)

RIMARRÒ VOLENTIERI QUI ! (STOP)

+ . . . “

 

15.

CRONACA DEL GRANDE CONVEGNO ECCLESIAL

Si è concluso da poco più di un’ora l’importantissimo convegno ecclesial promosso alla Domus Aurea dal senor Kirikus e da Dona Carmenita. Oltre 600 gli intervenuti più un elevatissimo numero di osservatori delle varie chiese, tra cui quella ortodossa, quella maronita, quella anglicana ed alcuni” Legionari di Cristo” in rigorosa divisa d’ordinanza.

Grandioso!!!! Solo con questo aggettivo si può definire, e non è esaustivo, il convegno per i suoi contenuti, la varietà dei temi e dei relatori, la profondità abissale delle riflessioni e delle cogitazioni.

Ma andiamo con ordine!

Intorno alle ore 9,00 (ora locale) un prolungato e altissimo muggito dello shofar, il cui crepitio ha incrinato sette lastroni di vetro di due lucernari della Domus, ha segnato l’inizio dei lavori, cui è stato dato avvio dalla prolusione, breve ma assai commovente, di una Dona Carmenita particolarmente ispirata e sudata, che per il nervosismo ha agitato a lungo il suo ventaglio di cm 30 x 50.

Dopodiché sono iniziate le relazioni previste.

Per ragioni tecniche, rispetto al programma originario, la II relazione è stata preposta alla prima, per cui nell’ordine sono state ascoltate:

· II relazione (relatore el senor Kirikus):” IGLESIA E KIRIKUS”;

· I relazione (relatore el senor Kirikus):” KIRIKUS E INGLESIA

A tal punto un altro fortissimo muggito di shofar, accompagnato da un fragorosissimo applauso, che hanno divelto due vetrate dell’ala est della Domus, hanno segnato l’inizio del break, condotto in maniera che oseremmo definire “gloriosa” da Dona Carmenita e dalla sua guitar band.

Al termine di esso, un terzo muggito di shofar emesso in sordina, per evitare ulteriori danni alla già martoriata Domus, ha segnato l’inizio della seconda parte dei lavori.

Per ragioni tecniche, rispetto al programma originario, la IV relazione è stata preposta alla III, per cui nell’ordine sono state ascoltate:

· IV relazione (relatore el senor Kirikus): “IGLESIA NEL MUNDO”;

· III relazione (relatore el senor Kirikus):”EL MUNDO NEOCAT NE LA INGLESIA”

Un applauso (rigorosamente ovattato) ha segnato il termine delle relazioni e, senza por tempo in mezzo, vista l’ora tarda, si è passati subito al previsto briefing.

Un briefing ricchissimo di domande, almeno 60.

Tutte poste dal senor Kirikus.

Ad ognuna di esse el senor Kirikus ha dato subito risposta seria, ponderata e squillante!

Al termine del briefing l’uditorio non è riuscito a trattenere un altro fragorosissimo e prolungato applauso, che ha seminato scompiglio nella dispensa della Domus, e precisamente nei grandi armadi che custodivano(!) le cristallerie del celebre ristorante “Venite e mangiate”.

Sono seguite le conclusioni, magistralmente dettate da Dona Carmenita, che è stata incisiva, concisa e lapidaria. Riportiamo, per dovere di cronaca il suo passaggio conclusivo, che certamente rimarrà scolpito nei cuori dei presenti e che – si è già deciso – verrà inciso a caratteri cubitali sul prospetto principale della Domus: “ L’IGLESIA MALADA HA TROVATO IL SUO DOCTOR NELLE CIMICI NEOCAT: CREPINO LOS CABRONES INVIDIOSI !”

Su questa frase bellissima, già entrata a pieno titolo nella storia delle religioni, ma soprattutto nel cuore di tutti gli uomini di buona volontà, chiudiamo il collegamento, mentre tutti gli ospiti, con in prima fila uno stuolo di tacchini e pavoni bordati di rosso e di viola dai sorrisi smaglianti, capitanati da un raggiante Mister Pilko, si stanno dirigendo verso il salone delle feste per consumare il frugale buffet freddo all’uopo predisposto.

Con successivi servizi renderemo ragione di questa seconda parte della storica giornata e, in particolare, delle sorprese preannunciate da Dona Carmenita, che stanno facendo impazzire di curiosità tutti i presenti e che hanno anch’esse richiamato qui una troupe di pulci francesi ed una troupe di pulci americane.

16.

LA GRANDE FESTA CONCLUSIVA DEL CONVEGNO ECCLESIAL

Si sono conclusi appena 40 minuti fa i festeggiamenti conclusivi connessi con lo svolgimento dell'importantissimo e commovente convegno ecclesial organizzato nella Domus Aurea Galileae dal senor Kirikus e da Dona Carmenita. Ma andiamo con ordine...

Ieri (sabato), al termine del convegno, sul quale abbiamo ampiamente relazionato in tempo quasi reale, i partecipanti ai lavori che - come si ricorderà - erano in tutto almeno 600,  si sono intrattenuti nel salone delle feste per il frugale buffet freddo, che è iniziato alle 14,00 (ora locale) e si è protratto amabilmente fino alle ore 18,00 (ora locale). Dalle ore 18,00 alle 20,00 gli intervenuti hanno sciamato nei dintorni della Domus in caccia di:

  • immagini per fotografie;
  • funghi;
  • formaggi locali.

Alle ore 20 i 600 convenuti si sono riuniti nel grande salone ovale per partecipare al banchetto escatologico, che si è concluso alle ore 22,30 (ora locale). È seguita una frugalissima cena (anch'essa molto escatologica nel ristorante interno "Venite e mangiate", che si è conclusa alle ore 2,00 di stanotte (ora locale).

Indi tutti a letto per il riposo, funestato inizialmente da un gruppetto di mattacchioni tacchini e pavoni bordati di rosso che, visibilmente un po' alticci, sono usciti dalla Domus e si sono posizionati con chitarre e pifferi sotto le finestre di Dona Carmenita, intenzionati a farle una serenata. Ma la cosa è terminata quasi subito perché il servizio d'ordine è stato inflessibile.

Stamane sveglia alle ore 10,00 (ora locale). Indi escursione di tutta la numerosissima comitiva sul lago di Tiberiade, dove i convenuti, in preda a una fortissima emozione hanno versato calde lacrime e ingenti somme per l'acquisto del pesce appena portato a riva dai pescatori locali.

Alle ore 13,30 (ora locale) è iniziata una frugalissima agape nel ristorante interno, col seguente menu:

  • formaggi, salumi e olive della Galilea;
  • paella alla Dona Carmenita condita da abbondanti dosi di paprika;
  • strozzapreti in salse varie;
  • oche e polli neocat arrosto;
  • trionfo di allodole allo specchietto;
  • profiteroles alla crema neocat.

L'agape ha avuto termine intorno alle ore 16,00 (ora locale), quando Dona Carmenita ha dato a tutti appuntamento per le ore 17,00 nel salone delle feste per la prima, attesissima sorpresa da lei preannunciata da diversi giorni.

Ma per la cronaca della prima, grande sorpresa di Dona Carmenita, passiamo la linea alla collega della troupe francese...

17

LA PRIMA GRANDE SORPRESA ALLA DOMUS AUREA

Riceviamo dalla collega della troupe francese, La pouce, la seguente cronaca

Bonsoir a tout le monde...

....sì grazie, collega.. alle ore 17,00 tutti i 600 convenuti si sono ritrovati nel salone delle feste dove hanno trovato le sedie disposte intorno ad una lunga passerella rialzata. La curiosità li ha divorati ma, alle 17,15 è apparsa sulla passerella Dona Carmenita che così si è espressa:

"Cari sorelle e fratelli finalmente oggi avremo l'opportunità di vedere i capi di vestiario, disegnati direttamente dal senor kirikus per presbiteri, tacchini e pavoni bordati di rosso e di viola e.... I capi sono stati realizzati dalle nostre sartorie... godiamoceli."

Indi si è posizionata in un angolo col microfono in mano e ha commentato i capi uno per uno, man mano che venivano presentati.

I nuovi modelli, tutti bellissimi, in stile inequivocabilmente kirikiano, sono stati i seguenti (siamo costretti per ragioni di tempo a una sintesi essenziale);

  • MODELLO KENOSIS: interamente realizzato in tessuto impermeabile (resistente alle immersioni), è stato presentato in talare di colore rigorosamente nero, ma in tre varianti:

    • nero assoluto;
    • nero con fusciacca in plastica rossa;
    • nero con fusciacca in plastica viola;
    Molto sorprendente e particolarmente applaudito, a sorpresa, il modello interamente realizzato in tessuto impermeabile bianco, corredato da maschera da sub e respiratore (essendo esso - come sottolineato da Dona Carmenita - destinato a persona.... molto in alto... che ha bisogno di immergersi molto in profondità).

  • MODELLO GNOSIS: è costituito da talare (sempre nelle tre varianti di accessori) con otto bottoni. Ogni bottone ha un nome

    • I bottone: primo scrutinio;
    • II bottone: Shema;
    • III bottone: II scrutinio; 
    • e cosi via... fino a
    • ultimo bottone: Gerusalemme.
    A ogni tappa l'indossatore slaccia un bottone.. finché all'ultimo bottone slacciato, la talare si apre miracolosamente e appare come per prodigio l"uomo nuovo", vestito di grigio, con baffetti e pizzetto. 

  • MODELLO CAMMINO (molto consigliato ai giovani presbiteri): ha talare nera incapsulata in due stivaloni da pescatore, che all'occorrenza si trasformano automaticamente in anfibi, nel caso in cui ai giovani destinatari sia necessario passeggiare amabilmente e felicemente in terreni paludosi.

  • QUARTO E ULTIMO MODELLO: "PECCATORE" (consigliato indistintamente a tutti.
    Il modello si presenta come una tuta in orbace, con le tasche piene di pietre che la zavorrano. Molto curioso l'accessorio per il viso e la testa, costituito da una gabbia cilindrica in maglia stretta di metallo.

Inutile aggiungere che ad ogni capo presentato gli applausi sono stati fragorosissimi, tanto che all'interno del salone delle feste non è sopravvissuto neanche un lampadario...

Dopo aver presentato anche delle neocatshirt per i più giovani, la sfilata è stata chiusa da Dona Carmenita che indossava il piviale rosso fuoco fattosi confezionare qualche giorno fa a Valencia e un simpatico e sbarazzino copricapo in tessuto rigido dorato di forma più o meno ovale, ma culminante a punta, recante tra la faccia anteriore calcata sulla fronte e quella posteriore, un'apertura tipo sandiwch. Il successo della sfilata, che si è conclusa alle ore 18,30 (ora locale) è stato enorme.

Passo quindi la linea alla collega statunitense che relazionerà sulla seconda sorpresa di Dona Carmenita.

Bonsoir a tout le monde e a bientôt!

18.

LA SECONDA GRANDE SORPRESA ALLA DOMUS AUREA

Riceviamo dalla nostra collega statunitense The Fiel, presente con la sua troupe alla Domus, il seguente reportage:

Hi, boys and girls.. good night..

sì.. al termine della bellissima sfilata, tutti i 600 convenuti sono stati fatti accomodare nella grande cappella della Domus Aurea Galileae, la cui parete di fondo, come si sa, è interamente occupata fino all'altissimo soffitto dal dipinto del kirikus del Giudizio Universale.

Appena si è stabilito un assoluto silenzio, è apparsa Dona Carmenita con microfono in mano, che ha annunciato con poche chiarissime parole la sorpresa. Ella ha detto:

"Sorelle e fratelli, il nostro cammino di cimici neocat ci deve indurre sempre più ad aguzzare l'ingegno e ad aprire bene gli occhi... Osservate.... (e con un ampio gesto del braccio ha indicato il dipinto del giudizio universale del Kirikus)... come Michelangelo, anche el senor Kirikus in questo grandissimo dipinto ha mimetizzato il suo volto.... A voi il compito di individuarlo osservandolo da lontano.... A colui o colei che per primo lo individuerà sarà consegnato un premio di grandissimo, immenso valore.... La gara è aperta!… "

Per tre quarti d'ora tutti hanno osservato in religioso silenzio aguzzando gli occhi. Molti si son fatti portare appositi binocoli. Infine una donnetta del Michigan ha urlato.. ECCOLO LÌ, indicando il viso di un angelo in basso a destra. Ma Dona Carmenita con voce stentorea ha detto: NO, SBAGLIATO! Tutti ammutoliti...

Dopo un altro quarto d'ora un tipo italiano molto spavaldo... ha esclamato... MA È CHIARO, È QUELLO LÌ... e ha indicato il viso di un profeta smunto e barcollante, dipinto nell'atto di alzarsi gli ampi pantaloni e posizionato a metà parete, a sinistra. Ma Dona Carmenita, inflessibile, ha detto: NO, SBAGLIATO!

Di nuovo tutti ammutoliti.....

Finalmente intorno alle ore 20 (ora locale) una signora valdostana dotata di binocolo... ha detto... È LÌ... È LÌ!!!!!! È ha indicato il punto più alto del dipinto, quasi vicino al soffitto.
Dona Carmenita inflessibile ha ribattuto: DIA TUTTI I DETTAGLI!!!!

La donna in preda a forte agitazione ha allora esclamato. È LÌ, IL VISO DEL SENOR KIRIKUS È EFFIGIATO SU QUELLA COLOMBA PIÙ IN ALTO DI TUTTI, DA CUI PARTONO DEI RAGGI DORATI... VEDO SUL VISO DELLA COLOMBA I BAFFETTI E IL PIZZETTO DEL SENOR KIRIKUS!!!!!!

ESATTO! ha esclamato commossa Dona Carmenita e, avvicinatasi alla donna, l'ha abbracciata e le ha consegnato solennemente il premio previsto: un autoritratto del Kirikus su legno e oro di cm 50 x 70.

La commozione generale è stata indicibile e l'applauso che ne è seguito, protrattosi per almeno 30 minuti, ha suggellato questo glorioso week end nel quale il convegno ecclesial ha seminato frutti di gioia nel cuore di tutti.

Dalla Galilea è tutto.

Goodnight!

19.

RITORNO AL… DURO… LAVORO

Dopo la trionfale conclusione del convegno ecclesial e dei relativi festeggiamenti alla Domus Aurea Galilaeae, che - come si ricorderà - sono stati chiusi nella tarda serata di domenica scorsa, uno spettacolo di fuochi d'artificio sul monte delle beatitudini vicinissimo alla stessa Domus ha richiamato un stuolo di pescatori dal vicino lago di Tiberiade e parecchie auto della polizia locale, che hanno seriamente temuto un grave attentato dinamitardo.

Ieri mattina, di buon'ora el senor Kirikus e Dona Carmenita sono partiti in aereo per una località sconosciuta, accompagnati dal loro portavoce personale che, almeno per il momento, è ancora uno spagnolo. Voci insistenti danno tuttavia per certo la loro volontà di sostituirlo molto presto con un pio anziano uscito dal primo seminario Redemptoris Mater che ormai pende letteralmente dalle loro labbra.

Nella destinazione cui è diretta Dona Carmenita è attesa da un'enorme mole di lavoro: In particolare:

  • il doppiaggio e il montaggio dei filmati girati a Valencia sui discorsi suoi e del senor Kirikus,che confluiranno su un nuovo DVD (Il grande chiasso 3: Familias e toreadors de l'espiritu), che sarà messo in vendita dall'agenzia spagnola "Famiglia di Nazareth" al modico prezzo di 16 € a cranio;
  • la revisione di tutti i discorsi tenuti dai vari relatori durante il convegno ecclesial tenuto alla Domus Aurea, per la successiva pubblicazione sugli ANS (Actae neocatecumenalis sedis);
  • l'estrazione di un molare che le sta dando ultimamente molto fastidio;
  • il disbrigo della corrispondenza, di cui si è accumulata una grande mole sulla sua scrivania del quartier generale CIMIC4.

Da parte sua el senor Kirikus, dopo le immani fatiche cui ha sottoposto la sua gola prima a Valencia e poi durante il convegno ecclesial alla Domus Aurea, si ritirerà presso un eremo, la cui ubicazione è tenuta rigorosamente segreta, al fine di praticare un'intensa cura di gargarismi.

20.

IL PESO DELL’ENCICLICA DEL SENOR KIRIKUS

Dona Carmenita, al suo arrivo stamani al quartier generale CIMIC 4, dove l'attende il gravoso onere del doppiaggio dei suoi discorsi di Valencia, da riversare nel previsto DVD dal titolo "Il grande chiasso 3 : familiae & toreadors ", dell'estirpazione di un molare ormai vecchiotto e della revisione dei testi dei vari relatori al recente convegno ecclesial alla Domus Aurea, da pubblicare al più presto sugli AANS (Actae Apostolicae Neocat Sedis), ha trovato un ulteriore importantissimo impegno imprevisto. El senor Kirikus (che - come si ricorderà - è da stamani impegnato in località riservata ad una cura intensiva di gargarismi per la sua martoriata gola) infatti le ha fatto trovare sulla sua scrivania un voluminoso plico, contenente le 670 cartelle di cui consta la sua ultima enciclica dal titolo "Deus Estetica est", accompagnate da un telegrafico biglietto "Leggere, riordinare, paragrafare e consegnare entro 5 giorni al massimo. Firmato El senor Kirikus".

Dona Carmenita, nel vedere quella congerie di pagine è stata a lungo indecisa se mettersi a piangere (ovviamente per la commozione) ovvero accendersi una sigaretta, tenendo l'accendino vicino al plico. Ha prevalso un'illuminazione improvvisa. Infatti ha afferrato il mazzo di carte e le ha lanciate al cielo con gesto erculeo. Indi, dopo che le stesse sono planate sul pavimento in ordine sparso, le ha raccolte iniziando da un angolo del suo vasto studio. Appena ha finito, le ha rimesse nel plico con cui erano pervenute e lo ha chiuso, dando ordine di rimetterlo al mittente, dopo avervi introdotto il seguente biglietto di risposta: "Caro el Kirikus, ho già finito l'analisi e il riordino delle carte dell'enciclica: ho preferito affidarmi totalmente allo Spirito Santo circa l'ordine da dare alle stesse. E credo di non aver sbagliato!"

Indi si è portata in una delle innumerevoli sale di doppiaggio neocat e si è messa alacremente al lavoro per sistemare l'audio dei suoi interventi valenciani, pensando al contempo alla copertina del DVD "Il grande chiasso 3..." per la quale pare abbia già steso un montaggio fotografico che la vede coperta di piviale rosso, braccia aperte, nell'atto di benedire e accogliere sotto il manto da un lato una famiglia e dall'altro un toreador.

21.

IL BUEN RETIRO ESTIVO DEL SENOR KIRIKUS

ESCLUSIVO!!

È stata rivelata oggi la località segreta in cui el senor kirikus sta trascorrendo un breve, ma meritato periodo di riposo, dopo le gravi fatiche del convegno "Familie e toreadors" tenuto nei giorni scorsi a Valencia, ma soprattutto dopo il faticosissimo convegno ecclesial tenuto nella Domus Aurea Galileae.

Si tratta di LES CATACOMBES, un'amena località alpina, dove egli trascorre il suo tempo, passeggiando per i boschi, incontrando i valligiani, visitando piccole chiese alpine, nelle quali inevitabilmente propone di eliminare tutti gli affreschi e le statue, dichiarandosi disponibile a decorarle secondo la sua nuova visione del Sacro.

I valligiani lo ascoltano attenti, quindi sbarrano gli occhi e non rispondono. Indi, con una scusa, salutano frettolosamente e vanno via...

Quanta gentilezza in questi atteggiamenti della gente, quanta dolcezza in loro... anche se, poverini, non sono affatto catechizzati.

La giornata tipo del senor Kirikus prevede anche otto sedute giornaliere di gargarismi, per migliorare gli epiteli della sua gola duramente sfruttata negli ultimi giorni nonché, per quattro volte al dì, l'assunzione di lassativi, a causa dell'ostinata stipsi che lo tortura da alcuni giorni. Precisamente dopo un'agape alla Domus Galileae durante la quale incautamente egli ha assunto un dolce di mele preparato da Dona Carmenita.

La rivelazione del luogo di vacanze ha richiamato subito frotte di giornalisti, che oggi pomeriggio gli hanno posto la seguente domanda... "Anche lei, senor Kirikus, in Val d'Aosta? Segue le orme del grande Benedetto?"

E el senor kirikus di rimando, con la verve che non lo abbandona mai: "No, non seguo le sue orme... sto piuttosto molto attento a lasciare bene impresse le mie!"

22.

SULLE RIVE DELLA SENNA:”DEUS ESTHETICA EST”

Corrispondenza di La pouce da Parigi

La ville lumière sta vivendo stasera un'inconsueta festa. Le cimici neocat parigine, autotassandosi, hanno offerto un bellissimo spettacolo pirotecnico sulle rive della Senna e subito dopo hanno allestito dei piccoli banchi sui quali, ai numerosi passanti stanno facendo visionare un'anteprima dell'ultima enciclica del senor Kirikus "Deus estetica est": quasi tutti gli interpellati chiedono chi sia el senor Kirikus, suscitando scandalo e forte imbarazzo nelle cimici neocat, che tuttavia non si scompongono poi tanto e rispondono in silenzio fissando significativamente gli occhi al cielo…

Bonsoir a tout le monde!

23.

L”IMBARAZZO” DEL SENOR KIRIKUS CONTINUA…

È di stamattina la notizia che, malgrado il prolungato uso di lassativi di questi ultimi giorni, el senor kirikus, è ancora afflitto da un'ostinatissima stipsi, nel piccolo villaggio alpino di Les Catacombes, dove si è recato per in breve periodo di meritato riposo, a breve distanza dal villaggio di Les Combes, dove si trova attualmente in vacanza papa Benedetto XVI.

Stamani i sanitari del senor Kirilus hanno voluto per precauzione sottoporlo ad un'indagine ecografica delle vie intestinali, riscontrandovi la probabile causa dell'occlusione: un grosso grumo di carta masticata che, come si è appurato da successive indagini RMN, si pensa appartenga a una non meglio identificata lettera giunta nei mesi scorsa al senor Kirikus.

Per ulteriore cautela, dal quartier generale CIMIC4, dove si trova ancora al lavoro, Dona Carmenita ha mobilitato un nutrito gruppo di cimici neocat della capitale italiana, affinché si rechino subito a Les Catacombes per iniziare immediatamente una novena con lo scopo di favorire al massimo le funzioni evacuatorie del senor Kirikus.

Quest'ultimo, da parte sua, stamani di buon'ora ha fatto avere un messaggio a S.S. Benedetto XVI, nel vicino villaggio di Les Combes, in cui implora la benedizione apostolica.

Il portavoce di Sua Santità ha già fatto avere al senor Kirikus la risposta, in cui si fa sapere che Sua Santità non solo è disponibile ad impartirgli l'implorata benedizione, ma anche a mandargli subito, qualora egli ne senta il bisogno, anche una specialità delle farmacie vaticane, un preparato lassativo e purgante dai mirabolanti effetti.

24.

L’IMBARAZZO DEL SENOR KIRIKUS NON ACCENNA A DIMINUIRE

È inziata ieri la prevista novena officiata da un gruppo di cimici catequiste neocat, giunte appositamente da Roma con relativo codazzo di cimici chitarriste e di cimici canterine, finalizzata a implorare il ripristino delle funzioni evacuatorie del senor Kirikus.

Questi intanto, portando questa sua croce con grande spirito di sopportazione, ieri sera ha iniziato un ciclo straordinario di catechizzazione degli abitanti del piccolo centro alpino, riunendoli in una sala parrocchiale alquanto fresca. Egli, appoggiandosi ad una croce astile del '700, in preda a diffuse fitte addominali, ha iniziato il suo dire partendo dal peccato di Adamo ed Eva. E lì è rimasto per circa due ore, concedendosi ogni tanto una piccolissima pausa per un gargarismo, stante lo stato critico della sua gola, non esattamente guarita.

Sembrava, mentre egli conduceva la sua catechesi, che le prugne secche californiane mandate da Je Narino, di cui egli nel primo pomeriggio aveva mangiato due dozzine, iniziassero a fare qualche effetto: alcuni sordi brontolii intestinali facevano presagire che qualcosa si stesse muovendo: all'uopo il podio catechistico sul quale egli stava parlando era stato preparato strategicamente a non più di due metri di distanza dai bagni parrocchiali.

Ma nulla!!

Per oggi sono previsti:

  • la seconda catechesi del senor kirkus ai valligiani, che ieri sera sono andati a letto molto colpiti dalla prima;
  • la prosecuzione dei gargarismi;
  • il consumo da parte del senor kirikus di altre 24 prugne secche.

Dona Carmenita, da Roma,ha contattato un cerusico di Les Catacombes, in tutta segretezza, affidandogli l'incarico di predisporre il necessario per un'eventuale forzata clisterizzazione..

Dalla vicina località di Les Combes è giunto intanto il messaggio della segreteria dell’illustre personaggio che ivi sta trascorrendo le vacanze:

" S.S. imparte di cuore l'implorata benedizione apostolica al senor Kirikus e a tutte le cimici neocat riunite in preghiera a Les Catacombes. ribadendo sua disponibilità invio efficace purga, confezionata in farmacie vaticane, per liberare drasticamente vie intestinali (e non solo quelle) del senor Kirikus."

25.

TENDE AD ACCENTUARSI L’IMBARAZZO DEL SENOR KIRIKUS

Nel grazioso villaggio alpino di Les Catacombes (appena a due passi da quello di Les Combes, dove S.S. Benedetto XVI sta trascorrendo un periodo di riposo) continua la vacanza del senor Kirikus che - come dicevamo ieri - è ancora più che mai in preda alla sua ostinatissima stipsi.

Oggi i cerusici di corte fatti appositamente venire da alcune influenti cimici neocat hanno provato a liberarlo facendogli assumere varie tisane di erbe e applicandogli sul ventre dolorante e duro degli speciali cataplasmi, ma la situazione non è affatto migliorata.

Nel tardo pomeriggio si è anche provato con speciale strumentazione meccanica a ventosa... ma la situazione lungi dal migliorare, si è ulteriormente complicata.

Pervengono intanto vari messaggi di solidarietà da Roma e anche dall'estero: diamo lettura di alcuni:

"Eegregio senor kirikus, le sono molto vicino con la preghiera e col pensiero e invoco dal Signore una pronta liberazione delle sue preziose vie interiori.

Mi creda sempre dev.mo mister Pilko “

" la sua sofferenza di questi giorni va vissuta nella dimensione della croce. e lei lo sa! Non tarderà a giungere la liberazione. Coraggio!

Mister Funes “

" Assicuro preghiere da parte di tutte le cimici neocat degli U.S.A.. e, se necessario un'ulteriore fornitura di pugne secche della California. viviamo nella gioia questo momento in cui.... tutto sembra fermo... e per il futuro vedremo.

Je Narino "

" Anche nella "stasi" , tu es hermoso, come dice un nostro bellissimo canto da te inventato. Sappi che le cimici neocat di tutto il mondo sono con te e pregano!”

Il Gran Consiglio delle cimici neocat mondiali"

Continua intanto molto intensa la novena di implorazione del ripristino delle funzioni evacuatorie dell'illustre indisposto.

26

AGGIORNAMENTI SULLO STATO DI IMBARAZZO DEL SENOR KIRIKUS

Ci scusiamo per aver trascurato nella precedente corrispondenza di dare lettura del commovente messaggio fatto pervenire oggi al senor kirikus da un nutrito gruppo di alti pelati, tacchini e pavoni bordati di rosso/viola che in questi giorni stanno effettuando uno stage di preghiera alla Domus Aurea Galileae insieme con le loro rispettive corti:

" Senor Kirikus carissimo,

è per noi motivo di grande prostrazione e commozione pensarla nel suo riposo di Les Catacombes in preda alla mortificazione della carne: per questo ogni volta in cui, la mattina, poi a pranzo e infine a cena, ci accomodiamo tutti nel ristorante interno della Domus Aurea, non trascuriamo di elevare lunghe preghiere iniziali affinché si benigni a stura... liberare le vie che sembrano chiuse. di poi consumiamo i nostri frugalissimi pasti e per tutte le tre ore di durata di ciascuno di essi il nostro pensiero è rivolto a lei!

Di cuore impartiamo tutte le nostre benedizioni e auspichiamo una pronta evac... guarigione "

27.

EDIZIONE STRAORDINARIA…LA LIBERAZIONE …!!!

La nottata appena trascorsa tra il sabato e la domenica è stata foriera di grandi, commoventi novità nel piccolo villaggio di Les Catacombes (a breve distanza da quello di Les Combes, dove il Papa sta trascorrendo le sue vacanze). Qui el senor Kirikus, in preda da giorni alla sua stipsi ostinatissima e ingombrante finalmente stanotte si è liberato!!!

Il bollettino medico emesso dalle cimici neocat intorno alle ore 6,00, traccia il diario di questa nottata biblica.

Alle ore ore 20,00 circa di ieri sera nel grande salone parrocchiale del villaggio è stato disposto tutto per un banchetto escatologico in collegamento webcam con senor Kirikus, costretto a letto nel suo alloggio. Presente al banchetto anche Dona Carmenita, giunta appositamente da Roma, la quale, dopo aver fatto visita al Kirikus e al cerusico del luogo, si è recata al banchetto dicendosi sicura che la notte della Pasqua avrebbe portato la liberazione del senor Kirikus.

Alle ore 21,000 circa, il cerusico si è portato nell'alloggio del senor Kirikus col suo armamentario (tra cui un vaso in vetro contenente 14 litri di acqua saponata e glicerinata, arricchita da varie erbe emollienti di montagna e da altre sostanze liberatorie).

Alle ore 21,30 il contenuto della boccia era già circolante negli augusti intestini del senor Kirikus.

Alle ore 22,30 i tumultuosi mormorii intestinali del senor Kirikus venivano coperti da una squadra di cimici neocat che intonavano appositi canti evacuatori.

Alle ore 23,30 el senor Kirikus intonava alla chitarra il canto "Giacobbe" con grida altissime.

Alle ore 0,10 circa è giunta finalmente la liberazione : dall'esterno dell'alloggio del senor Kirikus si sono chiaramente avvertiti rumori eloquenti che richiamavano lo straripamento di un fiume in piena...

Alle ore 0,30 circa Dona Carmenita si è affacciata alla finestra del senor Kirikus e con un sorriso dolcissimo sulla bocca ha intonato il "Risuscitò", subito seguita dalla folla di cimici neocat che attendevano trepidanti sotto la finestra.

Alle ore 1,00
le cimici neocat, capitanate dai capi romani ivi appositamente giunti, dopo aver elevato preghiere di ringraziamento perché nella santa notte della Pasqua si era ancora una volta realizzato il miracolo, hanno dato il via a una kermesse canora che è durata fino alle prime luci dell'alba e si è conclusa al canto " Giorno di riposo e di santità hai dato al tuo popolo".

28.

EL SENOR KIRIKUS TORNA A GUSTARE…LA LIBERTÀ

Dopo la liberazione del senor Kirikus, tutta l’intellighenzia neocat presente nel piccolo villaggio di montagna ha organizzato per le ore 12,00 di questa dolce domenica (in analogia con quanto si fa a Les Combes con Santo Padre) un Angelus officiato direttamente dal senor Kirikus, che si è affacciato per l'occasione al balcone in legno della baita che lo ospita, dopo che egli ha fatto rimuovere alcuni vasi di gerani antitetici con la sua concezione estetica.

Dopo essersi offerto alle osannanti cimici neocat che stavano dabbasso ed aver intonato insieme a loro "Maria, piccola Maria", egli si è ritirato nelle auguste stanze, un po' barcollante per la debolezza provocata dal quasi digiuno dei giorni scorsi, per consumare insieme a Dona Carmenita e a una ventina di cimici neocat di alto rango, l'umile pranzo che è stato approntato:

  • corona di riso ai funghi di bosco;
  • trionfo di trifola ai garganelli in brodo;
  • gnocchi di patate al profumo della valle con funghi alla madrilena (specialità allestita personalmente da Dona Carmenita);
  • lepre in salmi';
  • cosciotto di montone alle erbe di montagna;
  • cinghiale da latte arrosto;
  • lamponi al gelato.

Il frugale pasto sta continuando in assoluto silenzio: dalla nostra postazione che si trova sotto la finestra della sala da pranzo del Kirikus provengono acciottolii e gorgoglii vari, poco significativi di ciò che sta accadendo all'interno.

Sull'altro lato della piccola piazza sotto due abeti secolari un gruppetto di comuni cimici neocat sta consumando un panino a testa, abbeverandosi alle acque cristalline di una fontanella.

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UN OMAGGIO DA LES CATACOMBES A LES COMBES

Rinfrancato nel corpo e nello spirito, el senor Kirikus stasera ha potuto visionare in anteprima il DVD, fresco di lavorazione “IL GRANDE CHIASSO 3 – VALENCIA: FAMILIAE ET TOREADORS”. Dona Carmenita sprizzava gioia da tutti i numerosissimi pori della sua pelle, specialmente quando, in alcuni quadri, ella primeggiava sul palco valenciano al ritmo di nacchere e pifferi abilmente suonati dalle numerose cimici neocat presenti.

El senor Kirikus si è detto felicissimo di questo nuova realizzazione della “Multimedia neocat” e dopo averne firmata una copia con dedica, ha dato disposizione per l’immediato recapito di essa a Papa Benedetto XVI che sta trascorrendo un periodo di riposo nel vicino villaggio di Les Combes, accompagnata da questo biglietto:

“Santità, è motivo di grande gioia per tutte le cimici neocat del mondo farLe dono della primizia dello spettacolo IL GRANDE CHIASSO 3 interamente girato a Valencia in occasione del convegno che NOI vi abbiamo tenuto nelle settimane scorse sul tema FAMILIE E TOREADORS. Come potrà vedere, anche in questa occasione abbiamo professato grande obedientia alla Santità Vostra, accorrendo in massa per ascoltare il verbo e anche gli aggettivi che io ho usato con grande umiltà. La stessa umiltà che continuiamo ad augurarLe. Firmato: Kirikus”

30.

IL COMMOSSO RINGRAZIAMENTO DI LES COMBES A LES CATACOMBES PER IL DISINTERESSATO DONO DEL DVD “IL GRANDE CHIASSO 3”

Pochi minuti fa è arrivato da Les Combes, dove il Santo Padre sta trascorrendo le sue vacanze, un motociclista recante il messaggio di risposta, inviato dalla segreteria al senor Kirikus, che sta trascorrendo le sue vacanze a Les Catacombes.

Il messaggio così si esprime:

“Gentilissimo senor Kirikus, S.S. ha avuto contezza della liberazione delle sue vie intestinali avvenuta nella notte scorsa e ha ricevuto il grazioso dono che ella ha voluto benignamente inviargli. Il dvd dal titolo “il grande chiasso 3” è veramente emblematico e dà solo una pallida immagine del chiasso vero e proprio che voi avete messo in piedi a Valencia e che siete in grado di creare. Altro esempio della vostra grandissima umiltà è stato il fatto che voi, anziché partecipare al convegno come tutte le altre persone, avete preferito relegarvi umilmente su un palco costruito appositamente fuori mano e inscenare il vostro convegno dopo la partenza da Valencia del Santo Padre … Egli è veramente colpito da codeste forme di umiltà, consapevole di non potervi mai eguagliare nonostante il vostro costante augurio.

S.S. spera anche la liberazione che ella stanotte ha avuto favorisca una circolazione migliore dei contenuti delle sue vie biliari e intende ancora rassicurarLa che la sua offerta di inviarLe in qualsiasi momento un’apposita purga, appositamente confezionata dalle farmacie vaticane, resta sempre valida.

P.s.

S.S. ci incarica di chiederLe se Ella è cosi cortese da chiedere a Dona Carmenita perché sul palco a Valencia indossava un piviale rosso? Grazie! “

31.

ULTIMA GIORNATA DI VACANZA A LES CATACOMBES

Accingendosi a lasciare il grazioso villaggio alpino di Les Catacombes, a un salto di pulce da quello di Les Combes, preferito dal Papa per le sue vacanze, el senor Kirikus ha disposto per stasera una speciale edizione di un banchetto escatologico fuori ordinanza in uno dei saloni della parrocchia, alla quale intende regalare un suo dipinto di metri 2 x 3, cui ha lavorato quest’oggi fina dalle prime luci dell’alba.

Il bellissimo dipinto rappresenta un signore coi baffetti e il pizzetto, capelli molto brizzolati, quasi bianchi, che con la destra suona la chitarra e con la sinistra si palpa la pancia, espressione ieratica e soddisfatta, sfondo di alti abeti. In basso si notano gli strumenti della liberazione (un clistere e alcune erbe emollienti di montagna) e una grande scritta : HUMILIDAD E LIBERACCION… TORNO PRESTO!

Uno stuolo di cimici neocat di truppa ha già predisposto il salone per il banchetto escatologico di stasera, trasportandovi tutti i banchi e le sedie esistenti nell’attigua chiesetta, sotto gli occhi sbigottiti del parroco del grazioso villaggio alpino.

La tavola che campeggia al centro del salone, di m. 3 x m. 3 è già coperta interamente da un’ampia tovaglia bianca, ricavata unendo 4 lenzuola di lino chieste in prestito alla riluttante perpetua del parroco, la quale, appena ha visto che li cucivano, nonostante la sua vetusta età, ha combinato un putiferio, pretendendo che glieli rendessero subito: Dona Carmenita l’ha rabbonita regalandole alcune immaginette del senor Kirikus a colori e una piccola scultura in plexiglass che rappresenta lei, el senor kirikus e Presbiterus, recante la scritta in argento:”TRINITAS”. La vecchietta nel vedere i doni ricevuti, dopo aver baciato le immaginette, ha pronunciato delle lunghe giaculatorie all’indirizzo della piccola scultura in plexiglass.

Per l’hannukiah da porre sulla mensa le cimici neocat incaricate della preparazione si sono rivolte a un fabbro del luogo ed è quasi pronta sebbene molto rustica nel suo insieme.

Il parroco del piccolo centro alpino, alle ore 16,00 circa, ha però accusato un forte mal di stomaco ed ha chiesto di essere accompagnato all’ospedale del paese vicino, insistendo per esservi ricoverato in osservazione almeno fino a domani mattina.

Nonostante tale piccolo contrattempo la preparazione continua alacremente: il dipinto del senor Kirikus sta asciugando al sole e si è all’affannosa ricerca di un presbitero che offici il banchetto escatologico previsto per le ore 21,00.

32.

IN ATTESA DELLA CRONACA DEL BANCHETTO ESCATOLOGICO DI COMMIATO DA LES CATACOMBES

Siamo in attesa di riferire dettagliatamente sul banchetto escatologico di commiato del senor Kirikus da Les Catacombes, luogo da lui prescelto per le sue vacanze ormai ultimate, sito a brevissima distanza da Les Combes, il posto prescelto dal papa per il suo riposo estivo.
La nostra postazione si trova proprio sotto le finestre della sala parrocchiale in cui, da poco più di mezz’ora ha avuto inizio il banchetto escatologico: vi provengono cori altissimi, suoni di pifferi e rulli di tamburi che stanno richiamando frotte di turisti convinti che da qualche parte sia in corso una delle solite bellissime sagre alpine messe in scena dai valligiani.

I suoni e i rumori stanno aumentando di intensità… mi riferiscono che dall’altro versante della valle, dove sorge il villaggio alpino di Les Combes, è giunta una misteriosa telefonata con cui qualcuno cercava di informarsi su ciò che sta accadendo a Les Catacombes.

Per ingannare l’attesa, essendo stati appositamente interpellati se el senor Kirikus abbia scritto o meno il Cantico dei Cantici, dobbiamo dare una secca e decisa smentita: le notizie in nostro possesso ci consentono di affermare senza tema di smentita che el senor kirikus non ha scritto il Cantico dei Cantici…. si sta limitando a curare di esso (come peraltro di molti altri volumi del Vecchio Testamento) una edizione attentamente riveduta e corretta!
Sono dunque da bandire tutte le illazioni in merito!

33.

CRONACA DEL BANCHETTO ESCATOLOGICO DI COMMIATO A LES CATACOMBES

In attesa dell’ormai imminente conclusione del banchetto escatologico di commiato del senor Kirikus al villaggio alpino - Les Catacombes – che lo ha ospitato per le sue vacanze, a brevissima distanza da quello in cui Papa Benedetto XVI ha trascorso il suo periodo di riposo, riferiamo brevemente su questo convulso pomeriggio di preparazione.

La defiance del parroco (colto, come abbiamo riferito in precedenza, da un improvviso mal di stomaco proprio mentre le cimici neocat stavano allestendo la sala e ricoverato nell’ospedale più vicino su sua insistenza) ha posto il problema del presbitero celebrante.

Dopo vane ricerche di un’ora e più, Dona Carmenita non si è persa d’animo e si è fatta accompagnare nel grosso centro vicino direttamente nella sede del Vescovo del luogo, cui ha fatto presente che le cimici neocat riunite nel villaggio di Les Catacombes avevano approntato per stasera un grandissimo dono da offrire alla locale parrocchia. L’anziano vescovo, mentre ella sorridente e dolce, proferiva il suo amabilissimo discorso la guardava con espressione interrogativa opponendo dinieghi con lenti movimenti del capo...

Ma Dona Carmenita alla fine ha avuto la meglio e il vescovo ha debolmente assentito dinanzi all’invito di recarsi lui in persona a Les Catacombes per ricevere il dono in vece del parroco.

Ma… ecco… il banchetto escatologico volge al termine... i suoni e i canti sono altissimi… scorgiamo frotte di cimici neocat che danzano intorno alla mensa, dalla quale la Rosina, perpetua del parroco, sta recuperando con fare nervoso i quattro lenzuoli cuciti insieme, protestando con veemenza sulle macchie di fiori che vi sta riscontrando...

Ecco l’anziano vescovo sta uscendo... ha un’espressione stanchissima e gli occhi sbarrati,…i nciampa nel gradino... ma qualcuno lo sorregge... Uhufff... che emozione stasera...!

Cogliamo al volo il portavoce delle cimici neocat che sta uscendo accaldatissimo e che ci riferisce sull’andamento del banchetto escatologico:

“All’arrivo del vescovo l’assemblea ha intonato un canto dolcissimo ‘Tu es hermoso’, quindi el senor Kirikus ha iniziato al leggio l’ambientale. Egli si è detto nella gioia per aver trascorso questi giorni a Les Catacombes, dove ha avuto modo di catechizzare la semplice gente del luogo anche con la sua croce (Si riferiva all’ostinata stipsi che l’ha perseguitato per giorni e giorni. N.d.r.). Quindi ha offerto al vescovo il grande dono promesso (m.2 x 3 di h) facendo scoprire il grandissimo quadro da lui dipinto, che rappresenta un’immagine ieratica di un tizio in pantaloni neri, camicia grigia e cravatta (toni sfumati), baffetti, pizzetto, capelli semibianchi inanellati e in basso la scritta... TORNO PRESTO. Il vescovo ha osservato da lontano il quadro e ha domandato timidamente come mai il personaggio ivi dipinto non avesse l’aureola. El senor Kirikus ha risposto che ciò è da attribuirsi alla grande HUMILIDAD delle cimici neocat.

È iniziato quindi il banchetto escatologico... condotto in modo veramente commovente e trionfale. Al termine di esso Dona Carmenita, rivolgendosi all’assemblea con un grande sorriso di commossa soddisfazione, ha detto “Ringraziamo il vescovo che ha voluto esta celebraccion e che ha insistito per essere lui a presiederla!”

Questo resoconto ci sembra esaustivo e non abbiamo nulla da aggiungere... se non una marginale nota di cronaca... sta passando l’automobile del vescovo inseguita da tante cimici neocat plaudenti... egli è sdraiato sul sedile posteriore visibilmente stanco e pallidissimo e il segretario seduto accanto a lui gli sta sventolando un fazzoletto sul viso, mentre l’autista suona senza interruzione il clacson, sventolando a sua volta un fazzoletto bianco fuori dal finestrino.

34.

LA PIETOSA RICERCA DEL LUOGO...

Stamani el senor Kirikus, Dona Carmenita e lo staff dirigenziale delle cimici neocat hanno lasciato Les Catacombes, dove lo stesso senor Kirikus ha trascorso la sua breve e sofferta vacanza, con destinazione segreta in cui incontreranno Presbiterus e discuteranno della grave situazione della Chiesa e, in questo periodo, anche della Domus Galilaeae.

Abbiamo avuto modo quest'oggi di raccogliere alcune indiscrezioni che ci hanno riempito il cuore di commozione.

El senor Kirikus nei giorni scorsi, quando più acuta era la fase della sua dolorosa stipsi, ha chiesto agli intimi che si ponesse mano e cuore a pensare a una sua degna sepoltura nel caso gli eventi dovessero precipitare. Lo staff neocat si è mosso con discrezione, mobilitando il mondo intero.

Da Palomeras Altas è arrivata la prima proposta di costruzione di un grande mausoleo a forma di chitarra tra le baracche, da costo anche modico (circa 100.000 €), ma el senor Kirikus dal suo letto di dolore ha chiaramente fatto intendere a gesti che l'idea non lo allettava.

Gli si è allora proposta la costruzione di un degnissimo mausoleo sul monte delle beatitudini, a un salto di pulce dalla Domus Aurea: costo complessivo, compresa la concessione del suolo di circa 200.000 €. El senofr Kirikus dopo averci pensato qualche minuto, contorcendosi nel suo letto di sofferenza, ha scrollato il capo in segno di dissenso.

È giunta intanto l'allettante proposta da parte delle grandi cimici neocat romane dei MC, le quali hanno ventilato l'ipotesi di ottenere, grazie alle loro influenti amicizie, la concessione di apposito degno sito all'interno delle grotte sul sacro colle, ovviamente da restaurare e decorare opportunamente: costo complessivo dell'operazione circa 500.00 €. El senor Kirikus, venendone a conoscenza, massaggiandosi con smorfie e gemiti l'enfio addome, ha cogitato a lungo, ma alla fine ha fatto segno di no, senza ulteriori spiegazioni.

Lo staff e Dona Carmenita si sentivano smarriti... quando, inattesa, è giunta la proposta delle cimici neocat della Galilea, le quali facevano intendere con discorso molto riservato essere nelle loro possibilità ottenere tutti i visti necessari e provvedere alla successiva erezione della degna tomba all'interno della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, per un costo complessivo di tutta la difficilissima operazione di circa 1.000.000 di €.

El senor Kirikus ha manifestato subito il suo assenso pur tra gli atroci dolori addominali di cui era preda... ma… …é stato a tal punto che Dona Carmenita e gli altri dello staff hanno cercato di farlo ragionare, rilevando non solo l'entità della spesa, ma anche tutte le lungaggini burocratiche che si sarebbero incontrate. Ma lui restava assolutamente fermo nel suo convincimento.

Ha rinunciato al progetto soltanto quando Dona Carmenita e gli altri gli hanno fatto osservare che non era il caso sottoporsi a tanta fatica, ambascia e spesa, per una tomba che, tutto sommato, quando il Signore vorrà, gli servirà solo per due giorni e qualche ora al massimo...

35.

UN CATACUMBENIUM FUORI DAL... COMUNE

Rendiamo ragione del ritardo di anni della realizzazione del progettato grande catacumbenium che doveva sorgere al centro dell'Urbe.

Volontà degli iniziatori delle cimici neocat era - come si sa - quella di edificarlo nell'area segnata tra il termine di Via della Conciliazione e e il Cupolone. Un'area particolarmente accogliente in quanto delimitata a mo' di abbraccio da un triplice colonnato a pianta ellissoidale.

Poiché però il progetto prevede l'occupazione di un'area sensibilmente maggiore di quella disponibile e il comune di Roma, per la sua parte di competenza, sta facendo difficoltà per concedere i visti necessari, si è deciso ormai di edificare il catacumbenium dell'Urbe fuori dal comune di Roma.

È stata già prescelta l'area nei pressi di Fiumicino, dove però è subentrata una nuova imprevista difficoltà: la grande statua in bronzo, da collocare sulla cima della torre campanaria, potrebbe intralciare e rendere pericolosa la circolazione aerea assai frequente sul sito prescelto.
Anche se a malincuore, gli ingegneri neocat hanno dovuto quindi ridimensionare l'altezza della statua nonché l'ampiezza dei baffetti e del pizzetto che coprono il viso di quest'ultima.

Un'ulteriore difficoltà stava sorgendo quando Dona Carmenita ha chiesto che due degli ampi saloni fossero destinati alle sue personali scuole di danza interne: una per la danza davidica e uno per il flamenco. Si è scoperto che non era possibile reperirle entrambe ed alla fine Dona Carmenita ha optato solo per la scuola di flamenco.

I lavori inizieranno quanto prima; la costruzione avrà la pianta di un'enorme chitarra e sarà allocata in una parrocchia nascente, di cui si disconosce ancora la dedicazione, ma, a giudicare dai disegni che ornano il progetto della chiesa, delle innumerevoli sale e del centro commerciale annesso, sarà sicuramente a un santo il cui nome inizia con la kappa.

36.

LA TAVOLA ROTONDA AL PROVVISORIO CATACUMBENIUM ROMANO

Si è svolta stamattina nel provvisorio Catacumbenium romano dei MC una tavola rotonda organizzata da Dona Carmenita sul tema "Famiglia, Liturgia, Cammino".

Ospiti dell'incontro Mister Pilko,Mister Funes,Mister Arinz (fino all'ultimo momento si è temuta una sua disdetta per una improvvisa indisposizione di stomaco poi parzialmente rientrata), Mister Ruinis, Je Narino (di passaggio a Roma) e alcuni alti esponenti delle cimici neocat romane.

Nella saletta riservata in cui si sono svolti i lavori(cui sono stati ammessi i cronisti e i reporter di numerose agenzie di stampa),arredata con semplicità e gusto,campeggiava in alto un grandissimo autoritratto del senor Kirikus.

Dona Carmenita,seduta a capotavola, proprio di fronte al quadro, ha introdotto i lavori e, in piedi come gli ospiti, alzando gli occhi davanti a sé ha elevato una soave e sentita preghiera. Dopodiché ha fatto una breve introduzione accennando al successo del terzo DVD "Il grande chiasso3" girato a Valencia. Indi ha aperto la discussione ponendo la domanda fatidica: " Può la liturgia o deve essere rinnovata?".

Ha preso subito la parola mister Pilko il quale ha dimostrato che la Liturgia DEVE essere rinnovata e che i movimenti ecclesiali hanno questo gravoso compito di "svecchiare il vecchiume" (l'espressione ha reso visibilmente nervoso Mister Ruinis, che tuttavia è rimasto zitto).
Tutte le parole e le espressioni di Mister Pilko erano, nelle sillabe finali, reiterate da Mister Funes, che non ha esitato neanche ad assentire muovendo il capo su e giù dichiarandosi palesemente e visceralmente d'accordo con mister Pilko).

Mister Arinz,rossissimo in viso (presumibilmente per i postumi della sua indisposizione di stomaco) ha chiesto più volte la parola, ottenendo 7 volte da Dona Carmenita e 5 da Je Narino un gesto di eloquente diniego.

Mister Pilko s'è detto sicuro che chi di dovere ritornerà sui suoi passi e cercherà di seguire molto presto le orme chiarissime tracciate dal senor Kirikus.

Dopo l'ennesimo tentativo di parlare,andato a vuoto, mister Arinz ha chiesto informazioni sulla dislocazione della toilette ed è uscito, senza farsi poi più vedere fino alla conclusione della tavola rotonda.

Mister Ruinis invece ha infilato di tanto in tanto qualche monosillabo, che è stato scambiato da tutti per un gemito di sofferenza proveniente da un viso molto affilato.

Ha concluso Dona Carmenita dando grandi pacche sulle spalle a Mister Pilko e a Mister Funes, i quali sorridendo in modo soddisfatto, si sono recati nella saletta attigua per consumare l'aperitivo, preparato appositamente. Ovviamente dopo la preghiera conclusiva elevata al cielo da Dona Carmenita sventolante il suo bel ventaglio che reca a tutta grandezza il suo logo preferito: una grande Kappa dipinta in oro.

37.

BELLISSIMO SPOT SUL BELLISSIMO DVD “IL GRANDE CHIASSO 3”

È già in onda da alcuni giorni sui media neocat lo spot sul DVD “IL GRANDE CHIASSO 3" interamente girato a Valencia , per il 99% nell'incontro del senor Kirikus e di Dona Carmenita con le famiglie delle cimici neocat .

Eccone il testo:

IL GRANDE CHIASSO 3: FAMILIAE E TOREADORS. DA VALENCIA (rumore di nacchere e tamburi) AL MONDO INTERO (rumore di razzi in partenza). IL FILM CHE NON PUÒ MANCARE NELLE CASE DI TUTTE LE CIMICI NEOCAT E CHE DEVE SEMPRE ESSERE IN PROIEZIONE IN TUTTI I SANTUARI DELLA PAROLA (squillo di trombe) DI TUTTI I NEOCATACUMBENIA DEL MONDO..... DOVE LA PAROLA... SI FA MUSICA (parole futuristiche in libertà con sottofondo di pifferi e tamburi).... DOVE LA PAROLA SI FA... BELLEZZA (rumore di tuoni e crescendo di suoni di acque cristalline)...
ES TODO POR TI!!! (le ultime parole sono pronunciate da un Dona Carmenita sorridente avvolta in un nuvola di fumo).

38.

SUI TETTI DELLA DOMUS AUREA

Poco più di un'ora fa sui tetti della Domus, al vertice dei quali proprio stamane è stata issata la grande statua in plexiglass del senor Kirikus con il compito di preservare la Domus da ogni possibile danno, si è udita un'esplosione che ha fatto aguzzare le orecchie a tutte cimici neocat ivi convenute.

Un oggetto non meglio identificato, presumibilmente una scheggia, a velocità enorme ha tranciato di netto la chitarra tenuta dalla statua in plexiglass che rappresenta el senor Kirikus, facendo rimanere attaccato alla mano solo il il moncherino della chitarra, sicchè ora (a quanto si dice) la figura in plexiglass sembra tenere in mano, più che una chitarra, un mazzuolo, nell'atto di brandirlo contro qualcuno o qualcosa.

Dopo aver tranciato il corpo della chitarra, la scheggia, continuando nella sua folle corsa è andata a conficcarsi in uno stinco della statua.

Grande, immaginabile emozione tra tutte le cimici neocat radunate alla Domus, dal cui ufficio stampa Dona Carmenita qualche minuto fa ha fatto diramare il seguente comunicato:

" Una scheggia vagante, proveniente verosimilmente da un ordigno marca Longinus , ha colpito poco fa la statua del senor kirikus collocata sul tetto della Domus Aurea, conficcandosi significativamente nel costato di essa. Con grande commozione constatiamo che la grande statua,colpita al cuore, ha protetto e salvato l'integritade della Domus: eleviamo preghiere e confidiamo nel suo aiuto!"

Il comunicato di Dona Carmenita è stato accolto dalle cimici neocat di tutto il mondo con versamenti di calde lacrime di emozione e di riconoscenza.

39.

FINALMENTE A CASTEL...MARCOLFO...!

Tenuta rigorosamente riservata, stamane la notizia è rimbalzata su tutti i media neocat: è stato acquistato circa tre mesi fa, con i proventi dei film IL GRANDE CHIASSO 1 e 2, tutto il comprensorio di Castelmarcolfo, il complesso medievale semidiroccato dirimpettaio a Castelgandolfo, dove sorge l'omonima villa pontificia.

Castelmarcolfo deve il suo nome al fatto che esso è un'antica proprietà della nota Marcolfa, moglie di Bertoldo e madre di Bertoldino. Passato di mano in mano lungo i secoli, negli ultimi cento anni era andato quasi in rovina.

Le cimici neocat nel giro di poco più di due soli mesi hanno fatto un vero miracolo,ristrutturandolo a forma di Catacumnenium con un restauro conservativo che ha dello strabiliante.

Ormai è tutto pronto per accogliere el senor Kirikus che intende trascorrervi parte delle sue vacanze: è stata costruita sul prospetto centrale la loggetta delle benedizioni dalla quale egli officierà l'Angelus nelle sue permanenze domenicali e festive: è stato allestito un impianto satellitare di comunicazione con tutti i catacumbenia del mondo, e in particolare con la Domus Aurea Galilaeae; è stato collocato sulla cima del torrino più alto uno dei grandi shofar residui dal grande muggito neocat dei mesi scorsi, che strillerà in precise ore della giornata il tempo delle lodi, dell'ora media, dei primi e dei secondi vespri e infine di compieta.

Il suono dello shofar, la cui enorme bocca spalancata è appunto rivolta verso il dirimpettaio Castelgandolfo, sarà molto percepibile da quest'ultima località.

Un codazzo di cimici neocat ,di alti pelati, di pavoni e tacchini bordati di rosso e di viola provenienti da Roma, stamane si è portato nella nuova sede estiva del senor Kirikus e vi ha visitato minuziosamente le cucine, il salone dei banchetti escatologici, il salone delle feste, il salone interno del parrucchiere specializzato nella spuntatura di barbette e pizzetti neocat.

In una saletta ricavata nelle antiche scuderie sorge bellissimo il museo della Chitarra e del Piffero, dove sono custoditi molti strumenti storici del cammino, da quelli antiquati usati nelle baracche nel 1964 a quelli odierni, muniti di sfiati e valvole elettronici.

Non si sa di preciso quando vi farà il suo ingresso el senor Kirikus,che intende affrescare nella grande abside della cappella interna LA GENESI OVVEROSSIA IL CONCILIO VATICANO SEGUNDO.

Dona Carmenita,dalla sua sede romana, trattenuta da impegni burocratici, è pronta a farvi il suo ingresso trionfale nelle prossime ore. All'uopo nell'atrio di Castelmarcolfo campeggia già una sedia gestatoria sulla quale ella al suo ingresso sarà accompagnata all'interno.

40.

POSTA DA CASTELMARCOLFO A CASTELGANDOLFO

Ci colleghiamo in edizione straordinaria con CastelMarcolfo, dove appena un'ora fa è giunto a sorpresa el senor Kirikus, per il suo ingresso solenne nel nuovo catacumbenium, accompagnato da Dona Carmenita.

La ressa di cimici neocat che si è creata subito davanti alle porte dell'antico castello è stata indescrivibile.

Dona Carmenita ha preso posto quasi subito sulla sedia gestatoria per sfuggire ai fotografi ed entrare come si conviene nel grande castello appena restaurato che sorge sul colle dirimpettaio a quello di Castelgandolfo.

El senor Kirikus invece "por humilidad" ha preferito entrare a piedi e, dopo un breve e compiaciuto giro negli ampi locali, si è fatto portare carta e penna per mandare subito da buon vicino un messaggio al suo dirimpettaio che sta soggiornando nella villa di Castelgandolfo.

Poche, ma vibranti le parole del senor Kirikus:

"Torno ad augurarLe la santa humilidad de Cristo e un sereno riposo. Adesso... siamo alla stessa altitudo... s.l.m., entrambi rinfrescati dalla brezza che soffia da queste valli benedette. In questo antico maniero che noi cimici neocat abbiamo voluto rinnovare e che un giorno è stato teatro della vicenda di Marcolfa, Bertoldo e Bertoldino, si respira già l'aria del nuovo. Come vede, noi sappiamo far convivere vecchio e nuovo nei nostri catacumbenia.
Spero che i rapporti di buon vicinato saranno proficui per entrambi e intanto mi abbia

Suo dev.mo senor kirikus"

Una cimice neocat motociclista è partita da qualche minuto per recapitare il commovente messaggio del senor Kirikus,chiuso con ceralacca sulla quale è visibile il sigillo impresso dal mittente in persona con il suo anello,che reca in rilievo una graziosa Kappa.

41.

POSTA DA CASTELGANDOLFO A CASTELMARCOLFO

Ad appena un'ora di distanza dalla spedizione del messaggio del senor Kirikus a Cadstelgandolfo, la risposta della segreteria di quest'ultima località è giunta puntualissima:

" Egregio senor kirikus, S.S. ha accolto di buon grado il suo messaggio augurale di buon vicinato e si è detto particolarmente attento al suo accenno circa l'altitudo nella quale entrambi lei osserva trovarvi. A tale proposito egli fa però osservare che i gradini che conducono alla villa di Castelgandolfo sono certo molto numerosi e non sempre agevoli...
S.S. si e' detto anche sicuro che a Castelmarcolfo non mancherete di rinverdire le gesta di Marcolfa, Bertoldo e Bertoldino, significandovi l'opportunità di non trascurare tra cotanti personaggi quello di Cacasenno, che doveva il suo soprannome al fatto che trasudava saggezza da tutti i pori. Si domanda,a tal fine, come mai Ella non lo cita nel suo messaggio.
Circa poi la coniugazione del vecchio col nuovo di cui Ella fa cenno per quanto concerne l'andamento dei vs catacumbenia, S.S. nota quanto sia adatto l'imperfetto per le vs notazioni.
Egli ricambia infine l'augurio di buon vicinato e Le imparte la santa benedizione"

42.

CASTELMARCOLFO: LUOGO DI SHOFAR E DI AFFRESCHI

È proprio destino per le cimici neocat avere problemi con gli shofar. Tutti ricordano quanto è successo in occasione del grande muggito neocat tentato nell'Urbe e quanto, a maggior ragione, è successo con il grande muggito neocat universale di qualche mese fa.

El senor Kirikus sta pensando seriamente di sostituire i grandi shofar sinora usati con dei grandi pifferi, sicuramente meno complessi e deleteri nel loro funzionamento.

Il grande shofar (mt 12 di lunghezza per un'apertura di bocca di circa 3 metri) collocato sul più alto torrino del catacumbenium ha iniziato il suo lavoro iersera per annunciare compieta. E fin qui tutto più o meno a posto. Stamane ha annunciato le lodi e poi l'ora media, crepitando voluttuosamente e rumorosamente alla brezza leggera che soffiava su Castelmarcolfo.

Il problema è nato nel primo pomeriggio mentre Dona Carmenita si stava abbronzando beata sul solarium del castello-neocatecumenium. Quando meno se l'aspettava, azionato elettronicamente dalla sala comandi, il grande shofar si è messo a crepitare per annunciare i primi vespri. Dal crepitio lo strumento è passato di colpo a un vero e proprio boato.

La dolcissima Dona Carmenita sonnecchiante e spalmata di creme neocat è caduta letteralmente dalla sdraio, capelli rizzati e improvvisamente canuti e c'è voluto non poco per farla riavere dallo spavento che le ha fatto perdere la parola per alcuni minuti.

Accompagnata nelle sue stanze, pare che Dona Carmenita abbia pronunciato in castigliano strettissimo una vera e propria filippica contro gli shofar, elogiando al contempo i pifferi ed altri strumenti analoghi.

Una commissione ristretta di alti ingegni neocat, convocata subito dal senor Kirikus, ha mandato immediatamente a Roma a Mister Pilko e a Mister Funes un' e-mail per chiedere consiglio, ricevendo subito in risposta un sibillino messaggio di risposta con lo stesso mezzo: "Sconsigliamo vivamente i pifferi perché non si rischi di andare a suonare e di rimanere suonati....!"

Le ultime 24 ore a Castelmarcolfo hanno registrato una serie di eventi che ha quasi dell'incredibile:

  1. Il grande shofar posto sul torrino dopo il boato che ha spaventato a morte Dona Carmenita, sentito il parere sfavorevole alla sua rimozione fatto pervenire affannosamente da Mister Pilko e da Mister Funes da Roma, è rimasto al suo posto. Verso le 21,00 di ieri però il congegno elettronico che doveva dargli il via per il muggito di annuncio di compieta si è messo a fare le bizze sicché lo sfofar ha iniziato a crepitare in crescendo, tanto da evocare nelle fasi più acute il rumore di una mitragliatrice. Il rumore intermittente è durato tutta la notte:verso le 02,00 la telefonata di allarme e di protesta da Castelgandolfo dove S.S. non riusciva a chiudere occhio ed era preoccupatissimo perché stamane all'alba si doveva alzare per recarsi a Roma per l'attesa udienza del mercoledi, dove è giunto stanchissimo.
  2. Dona Carmenita dopo il boato ricevuto è rimasta intronata tutta la notte e non è stata capace nemmeno di effettuare il suo abituale round quotidiano di footing. La testa e le mani le tremano ancora e blatera parole in libertà contro la razza degli shofar e, in genere, degli strumenti a fiato.
  3. El senor Kirikus da ieri sera è rinchiuso nella cappella con i tappi di cera nelle orecchie intento ad affrescare la grande abside,dove sta raffigurando la Genesi (ovverosia il Vaticano II): in alto ha già disegnato un grandissimo dito nell'atto di creare, ma non ha resistito alla tentazione di abbozzarvi sul grande e roseo polpastrello due baffetti,un pizzetto, degli occhietti acuti e dei capelli inanellati. Più in basso Il nuovo Adamo e la nuova Eva. Stranamente anche il nuovo Adamo "indossa" baffetti, pizzetto e capelli inanellati", mentre la nuova Eva è addobbata di mantiglia e nacchere. Più in basso ancora uno stuolo di cimici neocat in costume adamitico. Più in basso ancora, disposti in cerchio molti alti pelati, tacchini e pavoni bordati di rosso, tutti coi cembali in mano nell'atto di cantare.
    Tutta la scena ha un andamento piramidale, colori squillanti con dominanza di rossi,  di gialli e di blu.

43.

PROGETTANDO NUOVE SERENATE…

Oggi pomeriggio Dona Carmenita, dopo aver dato disposizione di zittire al massimo lo shofar annunciante i primi e i secondi vespri nonché compieta (ma l'operazione è riuscita solo in parte, perché il testardo strumento ha muggito ugualmente con un sordo e melanconico rumore di vacche al pascolo moltiplicato per cento) ha riunito il suo staff nella sala "Bertoldo" del grande castello-neocatecumenium.

All'ordine del giorno l'organizzazione di una serenata a S.S. a Castelgandolfo.

Non abbiamo altri dettagli, sebbene si sappia che l'iniziativa, la cui notizia, filtrata non si sa come e ventilata nella residenza estiva di Castelgandolfo, è stata fortemente osteggiata dalla segreteria di quest’ultima, che ha fatto avere in via informale a Dona Carmenita il seguente messaggio: " S.S., pur continuando a lavorare (ne è testimonianza la bella, ma faticosa udienza di stamane in Piazza San Pietro) sta trascorrendo a Castelgandolfo un periodo di necessario riposo, dal quale esulano i rumori di sorta, e in special modo i grandi chiassi o addirittura le serenate. Se ella intende dar fiato agli strumenti, può benissimo iscriversi a una delle tante sagre paesane della vicina Ciociaria, con la possibilità, tra l’altro, di ottenere anche qualche premio".

44.

DAL GRANDE CHIASSO AL CHIASSO MEDIO-ALTO

Finalmente è stato risolto stamani all'alba il problema del pessimo funzionamento dello shofar issato sul più alto torrino di Castelmarcolfo. Intanto lo si è lasciato al suo posto, come suggerito da Mister Pilko e da Mister Funes. Ma il suono che ne esce alle ore predeterminate è prudenzialmente registrato.

Dona Carmenita ha anzi voluto fare di più: all'ora delle lodi, dell'ora media, dei primi e dei secondi vespri e a compieta, dalla grande bocca dello shofar esce prima un suono melodioso che a un tratto si interrompe lasciando posto alla voce, anch'essa registrata, del senor Kirikus che, alta e chiara, ammaestra e ammonisce. La cosa si conclude con uno strepitino finale di shofar e da un lungo applauso che termina ad libitum.

Qualche ora fa, dopo i due turni di stamane e quello del primo pomeriggio, la radura dinanzi a Castelmarcolfo si è inspiegabilmente riempita di Maghrebini, Arabi Sauditi, e varie persone di altra provenienza geografica,che appena hanno udito, alta e chiara,la voce del senor Kirikus, si sono prostrate verso est, invocando a loro volta con voce alta, chiara e cadenzata:... "Allah!!...Allah!!....Allah!!"

Analoga scena si è ripetuta stasera a compieta. Una moltitudine di extracomunitari di credo musulmano sono convenuti sotto gli spalti di Castelmarcolfo ed appena è partita la registrazione del piccolo muggito di shofar e il relativo discorso del senor Kirikus si sono prostrati verso est mormorando con veemenza le loro invocazioni ad Allah.El senor Kirikus, avendo appena ultimato il suo affresco della Genesi nella cappella del Cathecumenium marcolfiano, non ha resistito e si è affacciato al loggione centrale avviando subito una catechesi a voce altissima.

I musulmani si sono alzati di scatto e lo hanno guardato con stupore.
Indi hanno iniziato ad osannarlo,come vera incarnazione del loro dio. Ma sono stati subito dispersi da stuoli fittissimi di cimici neocat scandalizzate e chitarranti... mentre el senor Kirikus stava parlando di relativismo...

45.

MISTERO NOTTURNO A CASTELMARCOLFO

Una nota di protesta è giunta da Castelgandolfo al dirimpettaio Castelmarcolfo, prescelto dalle cimici neocat come catacumbenium estivo per el senor kirikus, Dona Carmenita e staff.
La nota deplora il fatto che da alcune notti non si riesce più a dormire a Castelgandolfo per i rumori eccessivi che vi provengono. Per alcune notti l’hanno fatta da padroni gli strepiti del colossale shofar posto sopra il torrino di Castelmarcolfo per annunciare la liturgia delle Ore.
Questa notte invece dagli spalti di Castelmarcolfo si sono udite quasi fino all'alba urla disumane, tanto strazianti, da far accapponare la pelle.

Lo staff neocat ha indagato a lungo per tutta la mattinata e solo un'ora fa si è scoperta la fonte delle strida che per tutta la nottata hanno gelato il sangue a tutti nei borghi vicini, e specialmente a Castelgandolfo.

Il comunicato diramato dalle cimici neocat parla di un errore tecnico. In sintesi, nella sala registrazione di Castelmarcolfo per tutta la nottata si stavano sbobinando alcune catechesi del senor Kirikus e di Dona Carmenita al fine di ricavarne l’embrione del nuovo DVD IL GRANDE CHIASSO 4”; per un banale errore tecnico è stato però lasciato aperto il microfono collegato con la grande bocca dello shofar posto sul tetto, che ha amplificato (ma non di molto) il dire del senor Kirikus e di Dona Carmenita.

Le cimici neocat pertanto hanno chiesto scusa a tutti, significando tuttavia che, anche se la nottata è stata passata in bianco da molti, essa è stata comunque proficua, secondo il famoso adagio neocat "Chi ha orecchie per intendere, intenda!"

46.

UN'ALTRA NOTTE IN BIANCO NEI DINTORNI DI CASTELMARCOLFO

Ieri sera Dona Carmenita, ha organizzato una veglia di preghiera a Castelmarcolfo. Per impetrare dal Signore la preservazione della preziosa Domus Aurea Galileae dagli orrori della guerra in corso.

A partire dalle 23,00 da tutto il Lazio, dall'Umbria e dalle vicine province Toscane, sono convenute a Castelmarcolfo frotte di cimici neocat, armate di chitarre, pifferi, bongos e cembali.

Alle 0,30 il grande spiazzo davanti a Castelmarcolfo pullulava di cimici neocat pronte alla veglia. All'una sulla loggia delle benedizioni del grande Catacumbenium estivo si sono affacciati 9 ostiari che hanno steso un grande lenzuolo bianco sulla balaustra del loggione ed al centro di essa hanno fissato una riproduzione della più celebre icona del senor kirikus in dimensioni giganti. Indi, preceduti da un prolungato crepitio (registrato) di shofar, si sono affacciati 3 catechisti i quali, uno dopo l'altro, hanno snocciolato a squarciagola le loro catechesi, una delle quali riguardava il senso dello Shabat, della festa, del giubilo. Gli altoparlanti disseminati su tutto il castello rimandavano le loro dolcissime voci da un poggio all'altro con ondate fluttuanti.

Da Castelgandolfo è uscita subito una vettura diretta a Roma per fare immediato rifornimento di speciali tappi per le orecchie, commissionati già da due giorni.

Ultimate le tre lunghe catechesi, è iniziata la preghiera, intervallata da canti e suoni e muggiti di ogni genere, tra lo strepito delle cimici neocat e i pianti dei numerosi bambini assonnati.

Alle ore 5,00 di stamane, Dona Carmenita ha concluso la veglia intonando il canto "Siamo tanti, tanti, tanti..."subito seguita dalle centinaia di cimici neocat presenti, in un crescendo di suoni e di toni, che rispondevano al ritornello a voce altissima "... e tutti siamo santi...".

Dal dirimpettaio Castelgandolfo stavolta nessuna protesta, ma solo un ostinato silenzio.

47.

UN VESCOVO PRECISA…

A proposito delle prese di posizione dei vescovi e dei grandi chiassi neocat, riportiamo la lettera di un vescovo siciliano in risposta alle ferme, vibranti e reiterate proteste da lui ricevute da un gruppo di catequiisti, per aver egli vescovo rampognato un nutrito gruppo di cimici neocat che il sabato sera si riunivano nella parrocchia attigua al vescovado dilungandosi fino a notte fonda in una chiassosa agape post banchetto escatologico.

" Gentilissimi signori catechisti delle cimici neocat, in risposta alle Vs proteste per il fatto che ho dato disposizioni che si smetta di fare chiassose agapi sabatine e serotine nei locali parrocchiali attigui al vescovado, intendo chiarire una volta per tutte quanto segue.

Per diversi sabati di seguito un giovane sacerdote viceparroco, di poche parole, cui era stato demandato il compito di celebrare nei vostri banchetti escatologici serali è stato fatto oggetto di comportamenti molto discutibili dalle cimici neocat lui affidate e soprattutto da un'ostiaria del gruppo, tale Nunziatina Scuncia, che ogni sabato sera arriva al banchetto escatologico recando con sé su una mano l'azzimo necessario per la celebrazione e sotto l'altro braccio una grandissima teglia ricolma di pasta con le sarde ancora calda e fumante.

La sovra detta Nunziatina (che sarebbe più esatto chiamare Nunziatona per la sua corporatura massiccia che incute timore a chiunque le si trovi vicino) ogni sabato sera, arrivando, appoggiava con fare deciso e sicuro l'azzimo sulla mensa imbandita e la pasta con le sarde su un tavolino laterale dimodoché il profumo si spandesse per la sala aumentando la salivazione degli intervenuti che visibilmente non vedevano l'ora di avventarvisi sopra.

Tale comportamento è stato prima timidamente, poi sempre più coraggiosamente stigmatizzato dal giovane viceparroco, mingherlino, ma non pavido. Inoltre lo stesso giovane sacerdote ha trovato sempre da ridire sul fatto che sulla mensa escatologica l’ ostiaria de cuius disponesse ogni volta una quantità incredibile di fiori recisi a mo' di tappeto, lasciando pochissimo spazio ai vasi sacri.

Si aggiunga che, al termine di ogni banchetto, per tutta risposta alle critiche del sacerdote, la detta Nunziatina costringeva letteralmente e fisicamente quest’ultimo a mangiare due piatti di pasta con le sarde e poi a danzare al termine dell'agape.

Tutto ciò è perdurato fino a sabato scorso, quando il giovane sacerdote ha preso il coraggio a due mani e con veemenza non solo si è rifiutato di gustare la pasta con le sarde, ma ha imposto che l'agape durasse poco e si svolgesse in silenzio. Per tutta risposta egli è stato affrontato caparbiamente dalla detta Nunziatina che così gli si è rivolta: " Tu sta' zittu ca tu cunti quantu 'u ddui ‘i coppi 'nna briscula 'i spati" (Tu devi stare zitto perché conti quanto il due di coppe nella briscola di spade. N.d.r.), imponendogli il silenzio con una tremenda occhiataccia.

Legittima dunque la lamentela che il giovane esacerbato sacerdote è venuto subito quella sera stessa a deporre davanti a me vescovo con le lacrime agli occhi. Più che legittima la mia reazione, che vi invito ad accogliere come se provenisse da un padre!"

48.

UN VESCOVO PUNTUALIZZA

Grande scalpore ha suscitato la decisione improvvisa di un vescovo del napoletano che ha disposto l’interruzione del rito della redditio all’interno di una chiesa della sua diocesi, con la proibizione di ripeterla per il futuro.

Tre catequisti si sono subito recati in vescovado per chiedere spiegazioni e protestare convenientemente e con solidità di argomentazioni e di documentazioni cartacee contro l’azione inusuale del presule e – da quanto riferito dal segretario di quest’ultimo – al termine del breve colloquio sono usciti rossissimi in viso, mentre il vescovo si riservava di dare spiegazioni più ampie a tempo opportuno a mezzo lettera.

Siamo in condizione di riportare tale lettera (pervenuta alle cimici neocat proprio oggi), a beneficio di chiunque legga:

“ Egregi signori catequisti,

da tempo ormai molte persone aderenti alla Vs Associazione (Spero di non errare adoperando questo termine) si sono trascinate in questo vescovado per manifestare le loro perplessità, la loro angoscia e il loro imbarazzo a causa di non meglio qualificabili confessioni pubbliche da loro rese spontaneamente(?) davanti a Voi nel chiuso di alcuni alberghi della Costiera Amalfitana.

Più volte le persone quivi giunte a esporre tale loro intima ambascia in seguito alle sopradette situazioni, hanno dichiarato di aver sempre avvertito da parte dei catequisti in occasione delle loro autoaccuse sguardi strani e indagatori, tanto da riceverne la sensazione di essere quasi trafitti dai loro occhi e ricavandone crisi interiori che impedivano loro persino paura di uscire di casa per giorni e giorni.

A nulla vale la Vostra giustificazione, secondo la quale la sensazione ricevuta dai malcapitati è da attribuire in gran parte al fatto che tra voi catequisti primeggia sempre durante le autoaccuse la figura gigantesca di uno di voi, tale Pasqualino Donnarumma, meglio conosciuto come Pascalone ‘O Guercio.

Ed a nulla vale la vostra reiterata assicurazione di dotare da ora in poi il detto Pasqualone di occhialoni da sole scurissimi.

Non sfuggirà infatti alle Vostre Signorie questa incresciosa situazione, per evitare la quale ho disposto (senza possibilità di ripensamento veruno) di porre termine alla causa per limitare o annullarne l’effetto.

Deferenti e benedicenti saluti “.

49.

UN VESCOVO INCORAGGIANDO… DEPLORA

In una lettera circolare inviata a una certa parrocchia della sua diocesi laziale, il vescovo si rivolge ai responsabili delle cimici neocat cosi dicendo:

“Carissimi nel Signore,

il vostro cammino di cimici neocat produce tanta allegria nelle nostre parrocchie, specialmente quando organizzate quelle magnifiche feste serali in cortile con porchetta e rosso di Albano.

Purtuttavia mi corre il dovere di fornirvi alcune indicazioni, cui vorrete attenervi con amore di figli:

  • Non è possibile assolutamente nella messa domenicale cui voi prendete parte una volta al mese eseguire soltanto i vostri pur bei canti, come : Kiryekiricus; GloriaKirikus; AlleKirikus; SancteKirikus; PaxKirikus; PanisKirikus;
  • Non è possibile assolutamente nella messa domenicale cui voi prendete parte una volta al mese scegliere le sacre letture dai vostri lezionari intarsiati in madreperla e contenenti brani del Vs Kirikevanghelion; del Vs. Kirikpsalterium nonché brani di non meglio qualificati “ padri della Chiesa”, i cui nomi iniziano tutti con la kappa;
  • Non è possibile nella stessa messa riservare alle cimici neocat l’azzimo consacrato e il vino nella grande coppa che voi portate, lasciando per gli altri le comuni ostie;
  • Non è possibile raccogliere le offerte dei fedeli adoperando il vostro larghissimo sacco in plastica nera per la spazzatura;
  • Non è assolutamente possibile che voi ostentiate nelle dette celebrazioni le luccicanti statuette, che tutti portate in tasca e rappresentanti verosimilmente qualche profeta dell’antichità dotato di baffi e pizzetto;
  • Non è infine possibile assolutamente – e mi userete la cortesia di spiegarlo attentamente alla Vs prosperosa compagna di cammino, sig.ra Marianna Quadrigli , ormai universalmente nota come “ABB” (“‘A Burina Ballerina” N.d.r.) che al termine della messa ella si metta a ballare intorno all’altare cercando di trascinare tante altre persone e suscitando l’ilarità generale.

Certo della Vs assoluta obbedienza, vi imparto la Santa Benedizione “

 50.

“IL GRANDE CHIASSO 4”

Come abbiamo riferito in una precedente corrispondenza, è in stato di avanzata realizzazione negli studi di incisione del catacumbenium di Castelmarcolfo il nuovo DVD “IL GRANDE CHIASSO 4”. La compilation estiva raccoglie 4 catechesi del senor Kirikus tenute durante la sua evangelizzazione estiva a Les Catacombes; la registrazione delle strida del senor Kirikus, quando, nella stessa località di vacanze, stentava a liberarsi... dalla sua ostinatissima stipsi; la registrazione della celebrazione del banchetto escatologico di commiato a Les Catacombes, arricchita da sottofondi di canti di montagna.

L’ultimo brano, interamente realizzato da Dona Carmenita durante la recente veglia notturna a Castelmarcolfo, introduce elementi musicali nuovi e suoni inediti: uso di campanacci da pecora, di triangoli e azzarini, di cornamuse e cembali, nella più pura tradizione vetero-laziale.

Il nuovo DVD, che sarà in distribuzione fin da domani avrà sicuramente, come al solito, una diffusione enorme e molto rapida, considerato l’altissimo numero di prenotazioni già effettuate.

Sarà messo in vendita in cofanetto, al solito modicissimo prezzo di 15,00 €, insieme con un CD di poesie di Dona Carmenita, da lei recitate con voce alta e chiara; le pause tra un verso e l’altro sono invece affidate alla sobria dizione di Presbiterus.

51.

L'INTERVENTO DI MISTER PRESBITERUS NEL CATACUMBENIUM DI CASTELMARCOLFO AI GIORNALISTI ACCREDITATI

"Gentili signori........

zzzz......................

buonasera
...................zz.............

Saluto i miei confratelli .....zzzz....
.......zzz..........
comboniani....................

zzzz.....
zzzz.....
zzzz.....
zzz......
zz.......
z........
.........

52.

CARO PADRE OLIVIO…

In seguito alle richieste pervenute pubblichiamo di buon grado la lettera che el senor Kirikus e Dona Carmenita hanno indirizzato proprio ieri a Padre Olivio a Herbas (CO). La lettera, concepita originariamente in spagnolo (con accenti di Navarra da parte di Dona Carmenita), per comodità di lettura viene resa nella traduzione italiana:

“Gentilissimo Padre,

ci consenta di muoverLe un piccolo rimprovero.

Nel Suo ormai celebre reportage “Pellegrino sulle ruote” tanto letto da tutti e tanto bello, Ella purtroppo è andata incontro a tre gravi omissioni:

  • Prima omissione: durante il viaggio nella Penisola Iberica ha accuratamente evitato Madrid,passandoci di fianco ben tre volte (Visita a Saragozza, ad Alba de Tormes e ad Avila). Ci può spiegare di grazia come mai non ha pensato di fare tappa (con relativo reportage sul libro) a Madrid, e precisamente a Palomeras Altas, località che, essendovi nato il cammino delle cimici neocat, è oggi rinomata nel mondo intero, dove è possibile visitare in una delle baracche rimaste il museo delle cimici neocat, dove sono esposti tutti gli autoritratti dello scrivente senor Kirikus e i ritratti della scrivente Dona Carmenita?

  • Seconda omissione: nel suddetto libro Ella parla di tutti i più celebri santuari dell’Europa: come mai una svista tanto abissale da omettere la Domus Aurea Galileae che, pur non trovandosi in Europa, col suo Santuario interno della frase neocat costituisce sicuramente il santuario dei santuari ed è inoltre ormai la località più celebre di tutto il mondo cattolico?

  • Terza omissione: se proprio bisognava circoscrivere il pellegrinaggio sulle ruote all’Europa, come mai Ella ha così gravemente trascurato di visitare a Roma (e successivamente di descrivere) l’ormai celeberrimo santuario dei M.C. che si trova appunto a Roma e che è diventato, qualora Le sfuggisse, la culla della cristianità?

Siamo convinti che si tratta di sviste da parte Sua e La preghiamo di rimediare nel suo prossimo libro che Le auguriamo di titolare “Pellegrino con le ali”, e che Le darà modo di uscire dagli angusti confini europei e di spaziare a volontà sui nostri numerosi Catecumbenia sparsi per il mondo.

Nel ringraziarLa per le numerose nostre canzoni che la Sua emittente da Herbas trasmette in continuazione (si ricordi però che bisogna aumentare il volume durante le trasmissioni), voglia gradire, acclusi alla presente i nostri ormai celebri DVD:

  • “Il grande chiasso1”, contenente bellissime riprese delle nostre celebrazioni e dei nostri incontri, in generale;

  • Il grande chiasso 2”, contenente tutte le riprese delle nostre performances all’incontro di Valencia (sottotitolo “Familiae e Toreadors);

  • “Il grande chiasso 3 “, contenente le riprese del grande convegno ecclesial tenuto recentemente alla Domus Aurea Galileae;

  • “Il grande chiasso 4”, compilation estiva, contenente i meravigliosi resoconti delle catechesi e delle celebrazioni tenute nelle ultime settimane dal senor Kirikus e da Dona Carmenita, scriventi, a Les Catacombes e nel catacumbenium di Castelmarcolfo.

Adoperando questi 4 DVD Ella potrà animare convenientemente il palinsesto di R.M., che a volte ci dicono essere monotono, specialmente a tarda sera.

Se poi Ella vuole aumentare l’audience di colpo, Le basti collegarsi qualche sabato sera con una delle nostre tantissime sale per trasmettere in diretta la celebrazione di un banchetto escatologico.

Rimanendo a Sua totale disposizione, Le impartiamo la nostra S. Benedizione e Le porgiamo distinti saluti.

Sr Kirikus e D.na Carmenita “

53.

PADRE OLIVIO RISPONDE…

“ Carissimi e reverendissimi senor Kirikus e Dona Carmenita,

Vi ringrazio di cuore per le belle espressioni usate nella Vs recente missiva e ,in particolare,per l’augurio di diventare presto “pellegrino con le ali”: non so se sarò degno di tanto.

Ho avuto modo di “assaggiare” qualcosa dei 4 DVD “Il grande chiasso” che avete voluto inviarmi, restando letteralmente sbalordito davanti alla fantasmagoria di suoni, colori, rumori che essi contengono e che danno un’idea di ciò che sapete fare. Noterete che lo sono tanto (in questo momento li sto ascoltando in cuffia), da vergare queste righe con grafia ballerina e incerta.

Consentitemi però di rammentarVi che un po’ di chiasso spesso lo facciamo anche noi già da qualche tempo a questa parte attraverso la nostra emittente quando qualcuno tra i conduttori della radio trasmette i canti delle cimici neocat. Ciò avviene spesso all’interno della rubrica “ Le nuove frontiere del Folk “, che Vi invito a seguire, compatibilmente con i Vs gravosissimi impegni pastorali.

Come dice il Vostro Je Narino , … per il futuro vedremo…

Vs. Padre Olivio “

(continua)


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Pagina inserita 16 agosto 2006