Giov 10,1

«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.»

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Analisi e commenti su:

Retro dell’invito che Kiko ha proposto per i manifestini
da distribuire all’uscita delle Parrocchie e

Testo inviato da Kiko alla C.E.I. (13 aprile 2007) sul “perché” il Cammino Neocatecumenale partecipa al Family Day

13 aprile 2007: distribuzione di volantini e manifestini per promuovere il Cammino Neocatecumenale nelle Parrocchie. Qui sotto, il testo del retro dell'invito e delle comunicazioni alla CEI (evidenziazioni nostre) con qualche breve commento.

Retro dell’invito che Kiko ha proposto per i manifestini da distribuire all’uscita delle Parrocchie
 

Il nostro è un grande SÌ alla famiglia cristiana indissolubile.

Solamente essa protegge realmente i figli garantendo loro l’Amore eterno, Verità sulla quale si regge tutto l’universo creato da Dio

(le nuove realtà ecclesiali).

 

Si tratta di un testo raffazzonato in cui sono stati forzosamente inseriti aggettivi e sostantivi di grande effetto per un cattolico.

Che però, se legge attentamente, scopre lo stato terribilmente confusionario in cui versano i vertici del Cammino Neocatecumenale.

Tralasciamo l'equivoco del “famiglia cristiana indissolubile” al posto di “matrimonio indissolubile”.

Tralasciamo anche le parole pompose ed equivoche sulla famiglia che “protegge” (?) i figli, “garantendo” (?) l'Amore eterno (?), Verità sulla quale si “regge” (?) tutto l'universo.

Diciamo soltanto che la famiglia è, di diritto naturale, l'elemento fondamentale della società.


Testo della dichiarazione di Kiko alla CEI (13 aprile 2007) su “perché” il Cammino Neocatecumenale partecipa all’evento

Si tratta della spiegazione di Kiko, indirizzata alla C.E.I., sui motivi per cui il Cammino Neocatecumenale partecipa al Family Day del 13 maggio 2007.

Testo Kiko Argüello

Nostro commento

Noi assistiamo oggi ad una delle sfide più grandi che attraversa tutta la nostra società, la destrutturazione della famiglia. Ciò comporta la destrutturazione di tutta la società provocando soprattutto nei giovani una mancanza di identità, di senso morale, e chiudendo loro la via di un vero destino. Questo è vero (ma abbiamo chiuso un occhio sull'inutile ampollosità del “chiudere la via di un vero destino”: cosa significa? che vuol dire? perché mai usa le parole “un vero destino”?)

Kiko ha solo dimenticato di precisare che ciò che lui chiama “destrutturazione” è dovuto o alla perdita della fede, o all'attacco alla famiglia mosso dai nemici della Chiesa.

Quando la Santa Vergine Maria assistendo alle nozze di Cana dice al suo Figlio: non hanno vino, marca il punto centrale del nostro essere uomini: perché viviamo, chi siamo e dove andiamo. Gesù rispose a sua madre: non è arrivata la mia ora, cioè l’ora di passare la nostra umanità al Padre, al cielo, di introdurre l’uomo nella divinità. Kiko forse non sa che la Madonna, alle nozze di Cana, ha detto a Gesù «non hanno più vino» proprio perché… non avevano più vino.

L'unico punto che “marca” quell'evento è l'intercessione della Beata Vergine, mediatrice di ogni grazia.

Poi, cosa significa “Santa Vergine Maria”? È un termine poco usato; se ci fate caso, nel Messale e nei breviari si utilizza quasi sempre “Beata Vergine Maria” (perché «tutte le generazioni mi chiameranno beata»).

Kiko fa un'esegesi biblica approssimativa. Da venti secoli si commenta unanimemente quella risposta di Gesù come ad indicare che non era ancora giunta l'ora di rivelarsi. Che c'entra il “passare la nostra umanità al Padre”? Che significa? Cosa c'entra col miracolo di Cana quell'«introdurre l'uomo nella divinità?»

Cristo con la sua morte nella quale ha perdonato i peccati dell’uomo e con la sua risurrezione che lo giustifica, e con il suo salire al cielo per intercedere per noi e inviarci un nuovo Spirito che sigilla la vita immortale in noi, ha fatto dell’amore umano, del matrimonio, una scuola di amore eterno. Ha dato all’uomo e alla donna la possibilità di dare ai figli nel loro amore una identità, una fede, una morale e un destino di immensa gloria.

E’ vero che l’amore umano, la felicità umana non ha destino se la morte lo accerchia e lo chiude: una felicità per quanto grande sia, diventa infelicità se finisce.

Qui Kiko sembra utilizzare il termine “destino” per indicare invece “valore” o “durata”. Dal 1968 (quando si insediò a Roma) ad oggi, ancora non padroneggia la lingua italiana.

Cosa intende Kiko quando dice che Cristo “intercede” per noi? Cos'è il «nuovo Spirito» secondo Kiko? Cosa intende quando dice che il «nuovo Spirito sigilla la vita immortale in noi»?

Anche qui si accavallano frasi banali zeppe di paroloni.

Oggi nelle nostre scuole assistiamo al fenomeno che quasi tutti i ragazzi sono figli di coppie divise, separate, portano nel loro animo delle ferite intense che non dimenticheranno mai.

 

Con questa frase Kiko drammatizza il fenomeno, pur serio, ad usum Cammini. Oppure vive in un paese dove «quasi tutti i ragazzi» hanno genitori «divisi» o «separati»?
Nonostante l'aumento delle separazioni e della crisi delle famiglie, è impossibile sottoscrivere l'allarmismo di Kiko, che evidentemente è funzionale a qualcos'altro, che viene anticipato col pomposo termine «ferite intense che non dimenticheranno mai».
Hanno visto i loro genitori, il padre e la madre che si odiavano. Invece di nascere e di crescere in una scuola di amore hanno assistito a una spaccatura, ad una rottura che ha ferito il loro cuore per sempre. In Inghilterra alcuni anni or sono erano così tanti i ragazzini che si uccidevano ai 10 o 11 anni a motivo della separazione dei genitori, che si è arrivato a prospettare la possibilità che i giudici non concedessero il divorzio a genitori che avevano figli dai 9 agli 11 anni. Oggi ci sono milioni di bambini che non sono protetti, è la fascia più debole della nostra società e lo Stato non li aiuta, c’è un minore, possiamo dire, in Europa vessato, sofferente, abbandonato da tutti.

 

Questa generica e approssimativa notizia dei suicidi dei ragazzini inglesi confermano il sapore apocalittico di cui abbiamo già visto sopra.

Notate la forzatura: oggi ci sono milioni di bambini “che non sono protetti”. Pertanto Kiko sta insinuando che milioni di bambini italiani (praticamente tutta la popolazione italiana compresa tra i nove e gli undici anni) sta per commettere suicidio perché i loro genitori (milioni di coppie) vogliono divorziare. Diciamo che farnetica...

Kiko invoca un aiuto statale per tali bambini “vessati, sofferenti, abbandonati”, contraddicendo sé stesso: poche righe prima sembrava affermare che l'ambiente educativo dei bambini è la famiglia, non il sussidio statale…

Certamente Kiko non ha letto il manifesto e la presentazione del Family Day di cui sta spiegando il motivo dell'adesione dei neocatecumenali.

Se li avesse almeno leggiucchiati, avrebbe scoperto che il Family Day non è una manifestazione contro la crisi “interna” delle famiglie (divorzi, “odio” tra i genitori), ma una manifestazione contro la crisi “esterna” (e cioè lo Stato che perseguita le famiglie nonostante il dettato della sua stessa Costituzione).

Dio stesso nel monte Sinai quando appare al suo popolo si presenta come Sposo e invita l’umanità all’amore. Così la famiglia è una immagine, in quanto comunità di persone, di Dio stesso. Ennesima prova di farneticamento.

Cosa c'entra il monte Sinai? Perché forzare questa citazione di Mosè in un discorso sulla famiglia? In gran parte dell'Antico Testamento Dio si presenta anche come “Sposo” del suo popolo. Ma questa forzatura dimostra solo che Kiko non riesce a proferir discorso senza infilarci dentro Mosè e altre frattaglie dell'Antico Testamento.

Ogni uomo ha diritto ad avere un padre e una madre che si amano di forma tale che lui stesso è il frutto del loro amore, e lui stesso acquista in loro la più grande dignità: lui è creato nell’amore, per amore e per amare. Le farneticazioni proseguono. In che senso un uomo (ogni uomo) ha «diritto» ad avere un padre e una madre che si amano? Vuol dire forse che tale diritto si può reclamare? Un uomo può comandare ai suoi genitori di amarsi, perché è un suo diritto comandarlo? Cosa vuol dire che la “più grande dignità” di un uomo è acquisita dal fatto che suo padre e sua madre si amino? Cos'è quest'ampollosità del “creato nell'amore, per amore e per amare”?
“Deus Charitas est”, Dio è amore. Su questo pilastro si regge tutto l’universo, si regge la bellezza di tutto il creato. Alle orecchie di un cattolico, Deus Charitas est suona ottimamente, perché è il titolo della prima enciclica di Papa Benedetto XVI. Però, leggendo il manifestino kikiano, ci si chiede cosa c'entri tutto questo dopo le farneticazioni di cui sopra.

È evidente qui in modo particolare quanto Kiko ami sputar fuori slogan sconnessi e paroloni prestigiosi. Ma non basta infilare «Deus Charitas est» in un discorso per renderlo cattolico: al più, lo si renderà accattivante alle orecchie di chi non ha ascoltato con attenzione.

Distruggendo la famiglia si distrugge il fondamento stesso del nostro essere persone, della nostra relazione con il futuro, della nostra società. Questo è vero.

Se Kiko avesse motivato l'adesione dei neocatecumenali con questa sola frase, lo avremmo grandemente apprezzato.

Come abbiamo però già notato sopra, Kiko ha messo insieme un cumulo di improbabili slogan zeppi di paroloni, dimostrando – ad eccezione di quest'ultima frase – di non aver capito niente del Family Day di cui ha annunciato (cioè comandato) la partecipazione dei neocatecumenali.

Considerazioni conclusive

La sola lettura di quel manifestino kikiano suggerisce almeno che:

  • l'adesione dei neocatecumenali, comandata esplicitamente da Kiko, non è dovuta all'aver compreso e condiviso le motivazioni del Family Day, ma è dovuta solo ad un'opportunità politica-clericale;

  • per parlare della crisi della famiglia, Kiko sa utilizzare solo esagerazioni apocalittiche;

  • Kiko sa citare la Bibbia solo a sproposito e comunque, maniacalmente, si rifà sempre all'Antico Testamento.

Sia con il volantino-invito che con la lettera alla CEI, non c'è che dire, Kiko è proprio abile. Tocca le corde del "consenso" interno sui temi del Magistero Morale con una capacità e una acutezza non indifferenti!

L'antefatto, firmato "realtà ecclesiali" è tutto un programma! Un "atto di Comunione" il "confondersi" con le altre realtà carismatiche, diranno in molti! Un'occasione per lui per rispondere alle obiezioni anche in questi ambiti apparentemente non "rilevanti" come può essere un volantino.

E' incredibile come non perda mai occasione di mettere la sua "firma catechistica" in ogni minima situazione! A prescindere da chi abbia davanti! Quella interpretazione di Cana è molto "in voga" nel Cammino NC e viene vista solo dal punto di vista (come si nota anche qui) del passaggio dal dolore alla gioia, che è molto della sua "teologia" sulla "sua" Messa! Il che non è del tutto sbagliato ma è monco di un realtà importante: la Grazia Santificante per mezzo della Croce! Che è l'unico modo per comprendere e vivere il dolore delle Unioni Spezzate rimanendo Fedeli alla Promessa fatta al partner in Cristo!!!!

Nel Cammino c'è questa convinzione che nella Comunità l'attesa escatologica dei "nuovi cieli e nuova terra" e della "Gioia Nuziale" è finita! Si parla di "Pasqua" solo in relazione al dolore-gioia, morte-vita, schiavitù-libertà a cui Cristo ci porta con il suo Spirito! Anche questo è vero in parte! Ed è un circolo che non finisce più perchè ogni dottrina di Kiko è parziale! E per questo trae più facilmente in inganno!

In ogni caso queste poche righe, dove in modo furbo non manca di mettere il suo IO, saranno molto gradite alla CEI che egli sta già cercando di portare dalla sua parte partendo dalla Presidenza....

E' parziale anche il suo approccio con il Magistero, che condivide nella pratica morale ma non in quella della Dottrina della Fede! Senza mai proclamarlo apertamente, ovvio!

Tuttavia a livello teologico non potrà non suscitare perplessità la  frase di Kiko: Cristo con la sua morte nella quale ha perdonato i peccati dell’uomo e con la sua risurrezione che lo giustifica..., che non appare  corretta dal punto di vista dottrinale...

Che significa che con la sua morte Cristo ha perdonato i peccati dell'uomo? E poi non è mica la risurrezione la causa della nostra giustificazione!?

Quanto ai riferimenti alla cronaca glieli abbiamo sentiti fare spessissimo e fanno molto presa! Così ha mostrato ancora il Patentino del Cammino dove c'è la difesa della Famiglia e una grande "moralità" (che poi sia risultato di coercizione psicologica rimane nascosto!). Altro grande ammiccamento.

E così conterà di portare "numero" e metterlo sul tavolo dello Statuto! E di porsi come "colmatore di lacune"! Mancano famiglie? Io le porto (non importa come e quelle che distrugge)! Mancano preti? Io li porto (vedrai in piazza)!! Non importa a quale "vescovo" obbediscono!! Mancano Missionari? Io li porto! Non importa quale "Cristo" annunciano! In tempo di crisi questi problemi sono facili a venire. Purtroppo.

Speriamo che il Papa non si faccia impressionare dalle pressioni del CNC.

In realtà nella posizione NC a favore della famiglia i conti tornano, nell'ordine della teoria. Dove non tornano è nella prassi, perché hanno cristallizzato un giuridismo e un farisaismo dei più retrivi, che uccidono lo sviluppo di relazioni autentiche e vitali.

Il sostegno della famiglia è strumentale solo nella stretta cerchia all'interno del cammino ed è quello che viene strumentalizzato nel tanto sbandierato Family Day. La famiglia in sé, se uno dei due non aderisce al cammino, non solo non è tutelata, ma portata a "scoppiare". Tanti drammi umani sono nati anche da questa inesorabile prassi neocatecumenale...

Ne è riprova questo esempio di predicazione dell'"odio evangelico" tratto da documenti originali in  nostro possesso: "Noi abbiamo visto che tanta gente non ha continuato nel cammino perché non ha odiato la moglie. Bisogna imparare a odiare quando gli altri sono un ostacolo, sono la nostra rovina. Ma questo non lo dice Gesù Cristo, lo dice già l’Antico Testamento, il Deuteronomio, cose tremende. La Parola dice: Sì, tua moglie ti vuole insegnare gli idoli, la ucciderai. Anche oggi se una famiglia ha un figlio che si sposa con un pagano dice che per te sarà come un gentile, un pubblicano. E tu non parlerai mai con lui. Per te sarà come una persona morta (2°SCRUTINIO, p. 79). Ricordiamo che è l'esperienza testimoniata dallo psichiatra romano tra lui e sua madre...

Ecco - da un esempio a noi noto - perché Claudio (che ci ha rilasciato una tragica testimonianza della sua famiglia distrutta perché lui non è entrato nel Cammino a differenza della moglie e delle figlie, esperienza purtroppo analoga a quella del Dr. Faustini, rintracciabile sulla rete, a a molte altre a noi testimoniate) soffre quando incontra sua figlia per la strada, che neppure lo guarda in faccia e passa senza salutarlo! E' umano, prima ancora che cristiano tutto questo?

Altro esempio di predicazione che nulla ha di cristiano, prima ancora che di cattolico: "Noi diciamo solo quello che dice il Vangelo. Gesù Cristo quando sta predicando arriva la madre con i fratelli… Gesù Cristo neanche scende a vederli e dice: “Chi è che mi sta aspettando lì sotto?” Tua madre e tutti i tuoi fratelli! “Mia madre? Io nemmeno la conosco. Ecco mia madre (rivolgendosi a coloro che ascoltavano). Miei fratelli, ecco i miei fratelli.” Supponete che la madre stia ascoltando, che dolore! Direbbe una signora tutta sentimentale, ha sconfessato la Vergine Maria! Che figlio snaturato! Ma questo dice il Vangelo o no? E i parenti pensavano che era fuori di senno, pazzo; un tipo che abbandona la madre vedova, poveraccia, un fannullone che abbandona la madre!” (2°SCRUTINIO, p. 78)."

Ma Gesù l'ha poi abbandonata sua Madre, o l'ha affidata a Giovanni prima di morire?

Non è facile capire come un cristiano possa accettare per ‘buone’ espressioni così in contrasto col Vangelo, ma è assurdo che dei sacerdoti (ministri della Parola) ne condividano l'insegnamento ai fedeli fino al punto da indurli a maledire i figli e… anche il loro parroco, perché si opponeva decisamente alla proclamazione di questi e di altri errori. Solo una persona plagiata può non capire la gravità e l’assurdità di questi insegnamenti.

La versione italiana della Bibbia di Gerusalemme riporta il testo della CEI con introduzioni e commenti della BJ. Nella nota di commento a Lc 14,26, si legge: “e non odia: ebraismo. Gesù non domanda l’odio, ma il distacco completo e immediato”. È questo il vero insegnamento evangelico, quello della Chiesa e non quello di Kiko, che in teoria ordina ai "suoi" di andare a manifestare in favore della famiglia e in pratica, predica l'odio nella famiglia se tutti non sono dentro al "suo" cammino NC!
[vedi nella relazione dello psichiatra le considerazioni sulla famiglia nel cammino]

 

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Pagina inserita 13 luglio 2006