Giov 10,1

«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.»

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Sintesi degli studi sulla manipolazione mentale

Introduzione

In questa sezione viene discussa la possibilità che nel Cammino Neocatecumenale vengano adoperate vere e proprie tecniche di manipolazione mentale. L'argomento è spinoso e nell'ambiente della psichiatria sorgente di molti dibattiti.

Eppure molti studi sono stati fatti su molte sette negli USA e nel mondo che tendono a dimostrare l'esistenza del controllo mentale. La Cia stessa ha condotto studi e ricerche sul controllo mentale; il che sembra dimostrare di avere a che fare con qualcosa di reale.

Molti critici dell'approccio al controllo mentale, sostengono che non si può parlare di controllo mentale perché è documentato che solo una percentuale delle persone sottoposte all'indottrinamento delle sette ne rimane imbrigliata. Questo argomento a me personalmente sembra debole.

Otto criteri per creare un ambiente in cui si esercita il controllo mentale
come enunciato da R. J. Lifton

È importante sottolineare che le tecniche di controllo mentale, come praticate all'interno di molti ambienti settari, non sono statiche ma evolvono nel tempo e si adattano anche per sfuggire agli schemi in cui si cerca di inquadrarle.
È pertanto necessaria una continua osservazione del fenomeno per poterne individuare le pericolose evoluzioni. In America questo importantissimo lavoro è portato avanti dal CAN (Cult awarenss Network). Questo ente, che è molto contrastato grazie agli ingenti capitali che le sette posseggono (molte, si sa, hanno carattere elitario e riescono ad insinuarsi ad alti livelli politico-economici), è consapevole della pandemica diffusione delle sette nel mondo moderno.
Sa di trovarsi di fronte a un vero e proprio virus mutante che va costantemente monitorato.

Tornando agli otto criteri di R. J. Lifton, li enuncio qui di seguito lasciando al lettore il compito di applicarli al proprio caso.

Io personalmente li ho applicati al CN e mi sento di dire che alcuni di questi criteri mi sembrano pericolosamente soddisfatti.

1) Controllo ambientale.

Si riferisce al controllo dell'informazione all'interno del gruppo.
Con gradazioni varie si può passare dal bollare tutte le critiche esterne come provenienti da persone non "illuminate" e quindi possedute dal nemico (o da "satana") unitamente all'invito diretto o indiretto a non vagliare le suddette critiche per non contaminare il proprio percorso di "conoscenza superiore" che si sta compiendo nel gruppo-setta fino ad arrivare a condizioni, nei gruppi più distruttivi, in cui è praticato un vero e proprio isolamento con filtro sulla comunicazione con l'esterno.

Il controllo della comunicazione umana è l'aspetto basilare dell'ambiente della riforma del pensiero. Consiste nel controllo di quello che l'individuo vede, sente, legge, scrive, sperimenta ed esprime. Va anche oltre a questo, e controlla la comunicazione dell'individuo con se stesso - i suoi stessi pensieri.

Qualsiasi cosa diversa dalle sue stesse credenze viene esclusa.
L'organizzazione a cui appartiene appare onnisciente, sembra che conosca e sappia tutto quello che sta succedendo [ha una spiegazione ‘logica’ per tutto]. La realtà è di suo esclusivo possesso.

In questo ambiente l'individuo è privato della combinazione tra informazione esterna e riflessione necessarie per testare la realtà e mantenere separate, in una qualche misura, l'identità individuale dall'ambiente circostante.

L'individuo può sentirsi vittimizzato dai suoi controllori, e sente un senso di soffocamento.

2) Manipolazione mistica

C'è una manipolazione delle esperienze che appaiono spontanee ma infatti sono pianificate e orchestrate dal gruppo e dai suoi leader al fine di dimostrare una ispirazione divina o un avanzamento spirituale e uno speciale carisma che permetterà al leader di reinterpretare eventi, scritture e esperienze a suo piacimento.

Si cerca di provocare modelli comportamentali ed emotivi in modo che appaiano come scaturiti spontaneamente dall'interno dell'ambiente. Per la persona manipolata ciò assume il valore di qualità quasi mistica.

C'è un senso di "scopo superiore" e i leader vengono proiettati sui membri come "depositari della verità".

Diventando gli strumenti della loro stessa mistica, creano un'aura di misticismo intorno alla istituzione manipolatrice - il Partito, il Governo, l'Organizzazione ecc.

Il perseguimento di questo imperativo mistico sostituisce tutte le considerazioni di convenienza dell'immediato benessere umano. Il fine giustifica i mezzi. Puoi mentire, ingannare ecc. quelli al di fuori dell'organizzazione. L'associazione con l'"esterno" è solo per dare in qualche modo beneficio alla propria causa. Alcune sette come i Moonies e gli Hare Krishna chiamano i loro inganni ‘inganni del paradiso’ o ‘stratagemmi trascendentali’.

I membri sono talmente assorbiti dalla loro ideologia da razionalizzare questi inganni. I membri vengono sottoposti a frenetiche attività collegate al culto. Rimangono poco tempo ed energia per pensare al proprio stile di vita.

3) Obbligo della purezza

Il mondo è visto come o bianco o nero e i membri sono costantemente esortati a conformarsi all'ideologia del gruppo e a sforzarsi per raggiungere la perfezione. L'induzione di senso di colpa e/o vergogna è uno strumento di controllo potente in questi casi.

Tutto è in bianco e nero

L'ideologia dell'organizzazione definisce che cosa è ‘puro’ e che cosa è ‘impuro’. Solamente le idee, sentimenti ed azioni coerenti alle direttive e all'ideologia sono buone. La coscienza individuale non è affidabile. La presunzione filosofica è che si può ottenere l'assoluta purezza, e qualsiasi cosa venga fatta in nome di questa purezza è morale. Definendo e manipolando il criterio di purezza e ingaggiando una guerra a tutto campo contro l''impurità (il dissenso in modo particolare) l'organizzazione crea un mondo ristretto di senso di colpa e vergogna.

In queste condizioni l'individuo, a causa della sua incapacità a vivere secondo questi criteri, si aspetta umiliazioni, ostracismo e punizioni e vive in uno stato di costante senso di colpa e vergogna. Dal momento che l'organizzazione è il giudice supremo del bene e del male, usa la colpa e la vergogna per controllare e manipolare i suoi membri. Agli occhi dei membri l'organizzazione diventa un'autorità illimitata, e il potere esercitato è evidenziato dalla loro capacità a "perdonare".

Tutte le ‘impurità’ sono viste come originate dall'"esterno" (il mondo).
Quindi, uno dei modi migliori per sollevarsi dal peso della colpa è di denunciarle con grande ostilità. Più colpevole uno si sente, e più grande è l'odio, e più ostile è la sua denuncia.

4) Culto della Confessione

I peccati, come definiti nel gruppo, devono essere confessati sia a un "controllore" spirituale personale che pubblicamente al gruppo. Non c'è confidenzialità; i peccati, attitudini e mancanze dei membri sono discussi e sfruttai dai leader.

Al di là delle sue espressioni religiose, legittime e terapeutiche, è bene precisare che nel culto distruttivo la confessione diventa un culto di per sé. La confessione, in questo caso, diviene un mezzo per capitalizzare le vulnerabilità personali a favore dell’istituzione confessionale; sussidiaria e marginale la “consolazione” nella pratica effettiva. Le sedute destinate alla confessione di solito avvengono all’interno di piccoli gruppi e sono accompagnate da verbalizzazioni di critica e autocritica. La forte pressione che si viene a ingenerare nell’individuo, diviene un elemento attivo per il processo del cambiamento personale. I culti ideologici si appropriano dei sentimenti di colpa e di vergogna dell’individuo, con il risultato di esercitare una forte influenza sui cambiamenti che il discepolo deve fare per essere ritenuto tale a tutti gli effetti.

Rapporti alla leadership

Questo è strettamente legato all'obbligo di purezza. Le confessioni sono portate al di là delle espressioni della religiosità ordinaria, legale, o terapeutica, al punto da divenire esse stesse un culto. In mani totalitarie, la confessione diventa un mezzo di sfruttamento piuttosto che l'offerta di sollievo ai peccati.

La confessione totalitaria è un atto di auto-resa, l'espressione della fusione tra individuo e ambiente. È una dissoluzione del sé, del talento e dei soldi. È conformità.

Il culto della confessione ha effetti contrari ai suoi ideali di totale esposizione; piuttosto che eliminare i segreti personali li aumenta e li intensifica.

5) Scienze sacre

La dottrina o ideologia del gruppo è presentata come verità ultima (perché frutto di ispirazione superiore o per altri motivi) e perciò non discutibile. La verità non può essere trovata al di fuori del gruppo. I leader, poiché direttamente ispirati dall'alto, hanno sempre ragione e non possono essere criticati.

"Verità" assoluta

La loro "verità" è l'assoluta verità. È sacra, va oltre le domande. Viene richiesta reverenza alla leadership. Loro hanno TUTTE le risposte. Solo loro sono in possesso della "verità" rivelata. La visione morale definitiva diventa la scienza definitiva, e la persona che osa criticarla, o anche solo pensare criticamente, è immorale, irriverente e "non scientifica".

La presunzione, qui, non è tanto che l'uomo può essere Dio, piuttosto che le IDEE dell'uomo possono essere Dio. Questo al membro dà un senso di sicurezza. Sono fiduciosi e sicuri che possono avere la risposta alle domande o ai problemi più difficili.

6) Linguaggio caricato

Il gruppo interpreta o usa parole e frasi in modi nuovi che spesso non sono comprensibili al "mondo esterno". Si tende a formare un "gergo" interno al gruppo al fine di costruire dei clichè o modelli semplificanti per interpretare la realtà che tendono ad alterare i processi di pensiero dei membri per conformarsi al modo di pensare del gruppo.

Blocco del pensiero con l'uso di clichè

Tutto viene compresso in frasi brevi, fortemente riduttive e dal suono definitivo, facilmente memorizzabili e facilmente esprimibili. Ci sono termini "buoni" che rappresentano l'ideologia del gruppo, e termini "cattivi" per rappresentare qualsiasi cosa esterna che deve essere rifiutata. Il linguaggio totalitario è un gergo di forte divisione, molto chiuso, spietatamente valutativo. Agli esterni al gruppo questo linguaggio è noioso - linguaggio del non-pensiero. Ciò di fatto isola i membri dal mondo esterno. La sola gente che vi capisce sono gli altri membri. Gli altri membri possono scoprire se siete veramente dei loro da come parlate. Questo restringimento del linguaggio è costrittivo. L'individuo viene deprivato linguisticamente perché il linguaggio è un punto centrale dell'esperienza umana, quindi la capacità del membro di pensare e provare e sentire viene immensamente ridotta.

Se all'inizio questo linguaggio caricato può dare un senso di sicurezza al nuovo arrivato, col tempo si sviluppa il disagio. Questo disagio ha come risultato di farlo ritirare all'interno del sistema e di predicare ancora di più per nascondere i suoi problemi e dimostrare la sua lealtà. Può anche produrre una separazione interiore, e la persona si mostrerà all'esterno in un modo diverso da quello che è interiormente. In entrambi i casi, la sua immaginazione sarà sempre più dissociata dalla vita reale, e potrà addirittura arrivare ad atrofizzarsi per il non uso.

7) Dottrina superiore alla persona

Le esperienze personali del membro sono subordinate alla "scienza sacra" a ogni esperienza contraria deve essere negata o reinterpretata per adeguarsi all'ideologia del gruppo.

Il mito ideologico si fonde a tal punto con la loro "verità" che la deduzione risultante può essere così potente e coercitiva da rimpiazzare semplicemente la realtà [Accordo = Realtà]. Di conseguenza gli avvenimenti del passato possono essere travisati, riscritti o addirittura ignorati per renderli coerenti con la realtà attuale. Questa alterazione è particolarmente letale quando vengono imposte distorsioni alla memoria individuale. Obbligano il carattere e l'identità della persona a rimodellarsi per adattarsi al clone della loro mentalità. L'individuo deve adattarsi ai rigidi contorni dello stampo dottrinale piuttosto che sviluppare il suoi stessi potenziali e personalità. La supposizione che sta alla base di questo è che la dottrina - incluso i suoi elementi mitologici - è alla fine più valida, vera e reale di ogni altro aspetto del carattere umano o dell'esperienza umana. L'individuo sottoposto ad una pressione del genere è spinto in un intenso conflitto con il suo stesso senso di integrità, una lotta che si instaura in relazione ai sentimenti polarizzati di sincerità e non-sincerità.

Il gruppo richiede assoluta sincerità, ma nello stesso tempo questa sincerità deve essere messa da parte dal cambiamento in atto nell'individuo, quando questi deve negare che il credo originale sia mai esistito. I sentimenti personali vengono soppressi, e i membri devono apparire per tutto il tempo contenti ed entusiasti.

8) Dispensazione dell'esistenza

Il gruppo ha la prerogativa di decidere chi ha il diritto di esistere e chi no. Questo di solito va inteso non in modo letterale nel senso che quelli "esterni" al gruppo non sono salvati, sono "non consapevoli" e devono pertanto essere convertiti all'ideologia del gruppo.
Se non si uniscono al gruppo o sono critici nei confronti del gruppo devono essere "rigettati".
Pertanto, il mondo esterno perde ogni credibilità. In aggiunta, se qualcuno del gruppo dovesse lasciare il gruppo, anch'esso deve essere in qualche modo "rigettato".

Se il membro dovesse allontanarsi dalla "verità", il suo diritto ad esistere cesserebbe e sarebbe dichiarato "morto".



Questi criteri sono stati poi rivisti e aggiornati più tardi dalla dottoressa Margaret T. Singer

Condizioni per esercitare il controllo mentale:

1) Mantenere la persona all'oscuro di ciò che succede e su come viene cambiata un passo alla volta

I nuovi membri potenziali sono condotti, passo dopo passo, attraverso un programma di cambiamento del comportamento senza essere messi a conoscenza di tutto il programma del gruppo. Il fine, a seconda del tipo di gruppo, è di far si che i potenziali membri comprano più corsi o si leghino in maniera più stretta al gruppo, affidandosi al leader.

2) controllare l'ambiente sociale e fisico della persona. Specie il suo tempo.

I nuovi membri sono tenuti impegnati con continui corsi o iniziative

3) sistematicamente creare un senso di impotenza della persona al di fuori del gruppo

Il membro viene indotto a passare sempre più tempo in attività del gruppo. Pian piano gli vengono richieste alcune rinunce da piccole a grosse fin quando il coinvolgimento è tale che senza l'assistenza del gruppo il membro non riesce più a percepire una possibile esistenza indipendente.

Le rinunce sono richieste apparentemente in modo tale che la persona viene sottratta alla sua solita rete di supporto sociale e indotta pertanto a legarsi indissolubilmente al gruppo.

Questo fine è raggiunto in vari modi: sottraendo le persone al loro normale ambiente sociale per un certo periodo di tempo immergendolo nelle attività di indottrinamento del gruppo.

4) Creare sapientemente un sistema di gratificazioni, punizioni in modo da inibire il comportamento che riflette la precedente identità sociale del membro.

La manipolazione delle esperienze può essere perpetrata attraverso through vari metodi di induzione di stati di trance, fra cui particolari tecniche di predicazione ritmata in modo da indurre stati di trance, canti particolari, immaginazione guidata, lunghe sessioni di preghiere, letture o meditazione .

I vecchi valori e schemi di comportamento sono discreditati o bollati come "male". La leadership vuole che questi vecchi schemi siano eliminati, così il membro deve sopprimerli.

5) Creare sapientemente un sistema di gratificazioni, punizioni per promuovere un avanzamento del membro nel sistema del gruppo o nel praticare comportamenti approvati dal gruppo.

Dimostrare di capire e accettare l'ideologia del gruppo viene premiato mentre l'espressione di dubbi e critiche incontra disapprovazione .

Se uno pone domande o dubbi viene posto in condizione di credere che esse derivino da qualcosa di sbagliato in lui/lei

6) Realizzare un sistema chiuso logicamente indiscutibile che può essere modificato solo dal leader

Il gruppo ha una struttura piramidale. I leader sono posti in condizione tale da non poter essere messi in discussione.

Ogni sessione di indottrinamento è gestita in modo tale che i membri non possano porre questioni.
La conversione e ristrutturazione dell'individuo ha luogo pertanto in un sistema chiuso. Mentre il membro impara a modificare il suo comportamento in modo da essere accettato in questo sistema chiuso, cambia in modo vistoso, cambia anche linguaggio adottando il linguaggio del gruppo, ciò lo porta ancora di più a distanziarsi dal suo precedente sistema di valori/credenze.   >>indietro


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Pagina inserita 10 luglio 2006