Giov 10,1

«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.»

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Testimonianze 'esterne'

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Sull'estetica e le icone io, si sarà capito, non considero il pittore uno stupido in materia di 'comunicazione non verbale'. "C'è del metodo in questa follia", potremmo ripetere (ancora un volta) con Amleto. Il Tabernacolo a due piazze è l'Arca della nuova, sincretica, eterodossa religione fondata da Kiko mediante il tentativo di assimilazione della Nuova Alleanza da parte dell'Antica (non è detto che ci riesca, prima o poi qualcuno si sveglierà dal profondo sonno, perciò ho scritto 'tentativo').
I neocatecumenali dovrebbero meditare Ebrei 8,13: "Dicendo però Alleanza Nuova, Dio ha dichiarato antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a sparire".
E loro si ritrovano, invece, ancora una volta a uscire dall'Egitto, quando con la Croce siamo usciti dalla Gerusalemme terrestre e ci siamo avvicinati alla Città Celeste (cfr. Eb 12,18-24).

Di Lino, 10 ottobre 2011 13:42

Il problema non è soltanto di fede; io credo che esista anche una questione etica, intendo di comportamenti su ogni piano, quindi una problematica sociale. Sin dalla mia esperienza sul Forum Cattolici Romani, su cui mi hanno censurato, mi sono accorto che i neocatecumenali sembrano fatti con lo stampino – la rara eccezione conferma la regola: discutono per slogan, raramente rispondono puntualmente a una questione, tendono a sminuire l’interlocutore anziché criticarne dialetticamente le affermazioni, troppo spesso si mostrano verbalmente aggressivi, raramente contendono tra loro. Credo che nel loro cammino formativo ci sia un problema molto serio d’influenza sulle personalità. Per certi aspetti – non a quel livello, naturalmente – ho notato similitudini con gli effetti degli insegnamenti di Scientology. La quale Scientology, per inciso, ha un’organizzazione piramidale come il Cammino e utilizza criteri d’iniziazione per gradi, rituali propri, un approccio mistagogico sulla "parola malcompresa", tecniche di interrogazione degli adepti da parte degli auditor, che sono i loro “catechisti”. A leggere talune lettere di fuoriusciti dal Cammino, pare di leggere quelle dei fuoriusciti da Scientology.

Di Lino, 11 ottobre 2011 01:15

Anche secondo me il cammino ha molte analogie con Scientology, anche quando ti inculcano che hai qualcosa che non va e solo facendo il cammino potrai guarire gli aspetti malati della tua personalità.
I catechisti ti tengono in pugno facendoti oscillare tra sentimenti di fallimento personale e grandi obiettivi di salvare il mondo.
Per tornare in tema, attraverso il linguaggio (anche artistico e architettonico) rendono più povera l'esperienza cristiana. Le parole più usate da Kiko sono: "è una cosa grande ecc. ecc." termini inaccettabili anche in un tema di scuola media, che atrofizzano il cervello.
Per non parlare poi dell'architettura e dell'arte Kikiana dove manca l'apertura verso il trascendente.
Sembra che lo scopo pratico del cammino sia impoverire le persone, appiattendo i contenuti di fede, (che i ncn non conoscono) facendo inaridire le loro doti umane (la chiusura verso chi non è ncn) impoverendo la loro capacità di pensare (attraverso slogan non argomentabili) e sul piano pratico... facendo spendere più soldi possibile in convivenze, pellegrinaggi e collette varie.

Di Michela, 11 ottobre 2011 09:48

Il mio gruppo AC, con sacerdote NC durante il tragitto per arrivare a Madrid in autobus si è dovuto sorbire l'estrazione di un passo della Parola a ciascuno. Poi ognuno doveva attualizzare il passo nella sua vita; seguivano i consigli da parte degli altri, rigorosamente al microfono dell'autobus, seguiti infine dal consiglio del sacerdote. In definitiva tale pratica è dubbia per almeno 4 motivi:
 -cercare la volontà di Dio in una estrazione a caso è un peccato;
 -attualizzare la parola nella propria vita o farsi aiutare a farlo dagli altri può porre al rischio di libera interpretazione se non si è formati a dovere;
 -c'è violazione del foro interno, oltretutto in pubblico;
 -la direzione spirituale è condotta da persone non preparate.
Il fidanzato di una mia amica è ateo ma non anticlericale; tuttavia ha voluto partecipare lo stesso al pellegrinaggio, un pò per questa ragazza, un pò perchè con noi si trova bene. Per venire a Madrid è andato anche a lavorare più di quanto non faccia e con noi è stato bene ed in sintonia nei 10 giorni di pellegrinaggio. E' stato rispettoso in tutte le Sante Messe a cui abbiamo partecipato, coerentemente non ha mai fatto la Comunione. Lì all'aeroporto dei quattro venti è andato a fare rifornimento di acqua per tutti (eravamo più di 50). Di ritorno a casa si è voluto prestare, per curiosità, all'attività dell'estrazione del passo biblico; dopo l'estrazione il sacerdote prendendo il microfono gli ha detto: "Se tu non incontri Gesù Cristo nella tua vita io non vi sposo." Ora lei sta pensando di lasciarlo. Se magari questo ragazzo aveva fatto qualche piccolo passo verso la fede, con la fine del pellegrinaggio chi sa quale idea si sarà fatto della Chiesa. Dire quelle cose davanti a tutti è sconcertante.

Di Amareggiato D., 04 settembre, 2011 20:53

Anche in Terrasanta, ed è ovvio, è arrivato il tumore neocatecatec. Seguendo arcaiche spinte emozionali il Kiko Wirtz non poteva che infilarsi in Terrasanta. Il fatto che alla setta vada tutto bene, nonostante i proclami drammatici dei responsabili religiosi di Terrasanta, è la dimostrazione ulteriore che gode dell'appoggio governativo. Perchè ? Altra domanda: possibile che i responsabili vaticani non vedano ? O, meglio, perchè i responsabili ecclesiastici non si informano meglio su questa setta tumorale che si insinua meglio là dove le comunità cristiane sono deboli o stanno crollando, o in via di formazione (Asia)? A cosa mira la Chiesa nei suoi vertici ? Sembrerebbe, anzi è quasi certezza, che lasciare mano libera a questa setta che sforna missionari e preti kikiani sia un tentativo di diffusione del cristianesimo in risposta all'allontanamento della fede di molti. E' la risposta rovinosa alla rovina già prodotta dal Concilio Vaticano II. Ad un male diffusosi per non aver voluto, i padri Conciliari, fermare la travisazione di contenuti e dello spirito conciliare (si dice fosse diverso da quanto ha fruttato...) si è dato modo a sette varie, tra le quali la più metastatica è il cammino neocatecumenale, di espandersi dicendo poi, blandamente, di aggiustare e riassestare i suoi statuti. Così, sempre con quel blando atteggiamento ecumenico, invece che interrompere dall'inizio tale movimento, si è lasciato procedere sempre, con benigna rassegnazione, rappresentazione concreta della perdita di Fede e certezze di cardinali vaticani che non si sono premurati di avvertire adeguatamente e compiutamente i papi. Ed eccoci qua, noi, poveri fedeli angosciati a gridare nei blog il nostro strazio e disperazione per l'incuria e l'ignavia porporale. Ma so che sempre, quando qualcuno grida, impotente, Dio ascolta e quando sa che è il momento, agisce Lui, il Potente, il Re dei Re. Basta solo chiedere il suo aiuto, poi arriva il Suo Braccio ! Benedetto sia il Signore.

Di MarioDB 08 giugno, 2010 10:38



Vorrei capire una cosa:

sono i vescovi di Terra Santa ad aver rinunciato alle loro richieste chiaramente formulate nella loro lettera e il cnc, come ovunque, si è imposto imponendo le sue prassi,
o
sono i neocatecumenali ad aver obbedito ai vescovi di Terra santa adottando la Liturgia delle comunità locali, inserendosi e non facendo gruppo a parte, celebrando l'Eucaristia con la parrocchia e secondo il modo della Chiesa locale?

Se è vera la prima ipotesi, avremmo solo la triste conferma di quanto sappiano essere convincenti i responsabili neocat, e i loro potenti amici in Curia, e con quali argomenti.
Se è vera la seconda ipotesi, perchè ciò che è stato fatto in Terra Santa non potrebbe concretizzarsi ovunque e sempre e cioè, perchè non diventa la norma che il cnc si inserisce nella parrocchia, senza fare gruppo parte, senza stravolgere la Liturgia e gli spazi sacri, unendosi alla parrocchia la domenica per la Santa Messa, insomma abbandonando le prassi "altre" e diverse" che lo caratterizzano ?

di Emma 04 giugno, 2010 08:25



"La religiosità di Freedom, per esempio, e di molti su questo blog è devozionalistica di bassa lega, becera da comari bizzoche..." il neocatecumenale che si firma "mi sbellico dalla risate" fa proprio sbellicare dalle risate me! Mai aggettivo fu più sensato di questo! E inoltre:"...Non mi stupisce quindi che critichiate chi invece si apre generosamente alla procreazione e dona tanti figli a Dio..." Qui raggiunge il suo apice, lo sbellicatore, anche se lui suppone che l'aver citato le teorie maltusiane(magari anche Theilard de Chardin, altro filosofo moderno) lo portino a vette di cultura. Il donar figli a Dio come i neocatecumenali intendono è letteralmente questo: donarli a Dio che se ne occupi, visto che loro la generazione l'hanno eseguita dicendosi di essere fedeli alla procreazione mentre sono fedeli alla loro coercizione sensuale di poveri peccatori costretti dal demonio. Ho letto di testimonianze precise di persone, per grazia di Dio, uscite dal pestifero cammino, che spiegano come la sovrabbondanza di figli unita con l'incapacità cronica di educarli e di accudirli materialmente crea loro delle notevoli turbe caratteriali unite a sentimenti di gelosie, invidie e vendette che hanno ben poco di una armoniosa famiglia. Eppure basta guardare alle famiglie italiane di 70 anni fa, dove l'abbondanza dei figli andava di pari passo con armonia e serenità famigliare. Perchè? Perchè c'era una fede vera, tradizionale ed aderente alla Chiesa, senza sofismi kikiani ed ipocrisie di "donazione a Dio di figli": si diceva che ci si amava molto, così, semplicemente, ed era vero e l'amore coniugale quando era fecondo geneticamente parlando, faceva sbocciare altre vite che si sapevano curare ed educare senza affidamento a bambinaie per curare la fratellanza settaria neocat. Essenò, come si può dimostrare agli altri adepti di essere distaccati dai figli, leve di satana per legarci agli idoli terreni ? Basta, mi fermo qui altrimenti procedo in altre analisi ancor meno caritatevoli di queste, con un tipico taglio analitico che taglia via i fronzoli e non aiuta i neocatecumenali che leggono, ma li indispettisce in modo furioso.

Di MarioDB 08 giugno, 2010 00:08


Purtroppo tante volte i parroci avrebbero di che dire ma col timore di far perdere la fede al "riprovato" che si cerca di ricondurre alla ragione, tacciono ! Questo tacere per non peggiorare è quel sistema che si adotta nei casi estremi in cui non vi fosse altra strada. Sta al discernimento di ogni parroco sapere se è il caso di parlare ed anche rischiare di perdere la testa calda o le teste calde per non far perire tutta la comunità o lasciare che tutto segua il corso che altri hanno imposto... La situazione ecclesiale ritengo sia proprio questa: non riuscendo bene a capire dove e quanta sia la pericolosità neocat. ecclesiastici ignoranti lasciano fare senza avvedersi che pian piano loro si prendono tutto. Il "prendersi tutto" (lo dico per chi si affacciasse ora alla discussione) non sarebbe un male in sé se un movimento od una comunità particolare seguisse i dettami dottrinali tradizionali che caratterizzano la Chiesa cattolica nei binari della sua fede. Ben vengano coloro che si prendono tutto ed entusiasmano i giovani a seguire Cristo !
Il problema è come e cosa insegna un movimento. In questi tempi, molti convinti della realtà della crisi vocazionale e di fede nella Chiesa, rimangono così stupiti e meravigliati della dinamica dei neocatecu e li accolgono come inviati dallo Spirito che fa rifiorire la fede... In un certo senso l'errore di tanti vescovi è di essere affascinati dalla realtà umana (la massa di adepti) supponendone una origine spirituale. Ma perchè un vescovo viene affascinato da una realtà umana ? Mi azzardo a dire che è dovuto ad una mancanza di dottrina. Tale mancanza induce accettazione del nuovo inteso come "bello" a priori, senza discernimento dottrinale che farebbe analizzare il nuovo. Se un movimento è bello per le masse che tira, ma tira masse enormi perchè ha deformato e modificato i dettami della Chiesa, è da rifiutare perchè è eresia o apostasia dalla strada maestra; cosa dire dell'Islam ? Produce ed ha prodotto anche nel passato grandi masse di "credenti". Ed allora ? Bisogna rimanere affascinati e dire:dunque è una religione valida perchè smuove tanti ? La stessa situazione "analitica" si presenta a chi di dovere nella Chiesa.
Ed aggiungo anche che tante volte ho visto che si dà preferenza alla massa come fosse segno di benevolenza spirituale, ma in realtà perchè si ragiona in termini di forza e di potere : " se accolgo questa massa divento forte, il mio potere si accresce divento vescovo o cardinale perchè dimostro di aver convogliato tanti fedeli!" Ecco quindi il prevalere di una logica umana che non vuole tenere conto del fatto che non è la quantità di una massa di fedeli che conta ma la qualità di fede di questa massa di fedeli !! Finisco ricordando che il Papa tempo fa ha proprio ricordato come l'apologetica sia la base della rinascita spirituale della Chiesa.

....L'apologetica che ricorda il perchè di un insegnamento, di una dottrina, di un dogma. Quel che Mic con sapienza introduce quando parla dell'origine ebraica di nostre feste, che furono trasformate proprio da Gesù perchè era Lui il Predestinato, Lui il Centro finale, il Motivo di tutto ciò che era stato prima ! Il riportarsi indietro a prima di Cristo e riprodurre festività ebraiche oltreché fuorviante è blasfemo, irridente Gesù, il Cristo che venne proprio per dare fondamento e conclusione logica a tutte le usanze dell'Antico Testamento. Tutto è stato travolto con la sua Venuta, il velo del Tempio si è lacerato perchè tutto era compiuto e rivelato ! Tornare a riprendere l'antico della religione ebraica è come rifiutare tutto il percorso dottrinale ed analitico che fecero i primi ebrei cristianizzati insieme con i pagani cristianizzati. Gli apostoli dovettero trovarsi a discutere su come riadattare le usanze ebraiche alla nuova realtà del Cristo vivente nella comunità ormai non più solo ebraica. Come possono ora alcuni riprendere queste usanze superate e reintrodurle con l'idea di tornare alle "origini". Solo menti malate e profondamente ignoranti della storia cristiana possono accettare queste deformazioni liturgiche che nulla hanno a che vedere con un "cammino" di fede cristiana!
Ma il tornare e ritornare su queste ovvietà è paradossale, avvilente poiché, lasciatemelo dire insieme con Gianluca, NON spetterebbe a noi chiarire questi punti, MA SPETTEREBBE AI PASTORI! Andiamo, è questo il nostro avvilimento: dover fare noi gli interpreti della Dottrina al posto di chi di dovere.... Ma che si rendano conto, i pastori, a quale situazione si è arrivati; i fedeli, soli, costretti a difendersi dalla eresia dialogando fra di loro e portando ognuno il suo contributo apologetico e di testimonianza. Che terribile responsabilità di coscienza hanno quelli che dovrebbero loro parlare e non lo fanno !

Di Mario Dalb. 25 maggio, 2010 22:55

Gentile Caterina,
non le faccio perdere altro tempo vedo che è molto impegnata a cercare l'equilibrio fra ciò che ciò che giustamente dice il Papa sui Movimenti e quindi anche sul Neocatecumenato di Kiko, dalle disobbedienze continuate del noto Cammino alle raccomandazioni del Papa.
Sono a Napoli e frequento notoriamente il Santuario di Pompei; poichè lei è domenicana spero che vorrà far conoscere questa mia al sito Blogger.com sui neocatecumenali.
Mi sono scontrato di recente per ben due volte con i responsabili di due note comunità del Cammino una di Napoli, una più vicina alla valle di Pompei.
Il primo scontro è stato il loro netto rifiuto ad un invito nientemeno che del Vescovo per la recita del rosario a gruppi e questo Cammino è l'unico gruppo che non ha partecipato.
Poi alcune occasioni per la visita alla Sindone, il Cammino è l'unico gruppo che non ha partecipato al pellegrinaggio.
Mi ci sono scontrato, perchè abbiamo cercato di comprendere le motivazioni di queste assenze, quando invece si fanno sempre vedere in prima fila se c'è da andare dal Papa: ci hanno spiegato che dovevano pensare prima ai loro incontri e che a quelli del Papa è necessario farsi vedere.
Questo ha movimentato in noi, nel nostro gruppo parrocchiale, un risentimento che ci ha fatto davvero soffrire e siamo intenzionati a scrivere al vescovo per rendergli presente la situazione. Questo cammino agisce e fa tutto per conto proprio, i neocatecumenali non prendono alcuna decisione di aggregazione diocesana se non ricevono il permesso dai loro superiori, è un atteggiamento davvero inaudito!
Cordiali saluti!
(seguono nomi parrocchia e indirizzo; ma come promesso alla persona in questione, non li pubblichiamo)

24 maggio, 2010 00:34

Molti anni fa, conobbi nella mia parrocchia un prete neocatecumenale. Oratore eccelso, giovane, anche bello se è lecito fare apprezzamenti, conquistò tutti i parrocchiani, tanto da ripopolare le funzioni religiose, nonché la Santa Messa domenicale.

Piano piano, organizzò i famosi incontri del "lunedì e giovedì", diceva che il Signore non si scandalizzava dei nostri peccati e che quindi tutti potevano accostarsi alla sua "mensa".

Spesso, gli scivolavano delle forbite parolacce, ma egli si giustificava dicendo che non era peccato, anzi.... dovevamo sentirci sporchi, per apprezzare la "grazia". Il "sesso" tra coppie non sposate, non costituiva un peccato, almeno non fino a quando non avessero maturato in se la consapevolezza. "Il cammino neocatecumenale, fa crescere in questo..." - diceva -, e nessuno sarebbe mai stato in grado di vivere la perfezione; neppure i Santi lo avevano fatto.

Furono in molti a lasciarsi ammaliare dalle sue teorie, e nella parrocchia nacque la prima comunità neocatecumenale, della zona.

Il peccato, secondo lui, non si poteva evitare, bensì, lo si doveva sperimentare, sarebbe stata pura superbia credersi "giusti". Anche per il sacramento della confessione cercava di sminuire l'efficacia e la grazia: " non serve a nulla!" -sentenziava-, tanto alla fine, il Signore nella Sua bontà, ci salverà tutti. Ridicolizzava i sacrifici e ci metteva davanti l'inutilità di questi dopo una tentazione che cedeva il passo alla "caduta".

Mi chiamava "giustina" e cercava di farmi vergognare del "bene " al quale volevo aderire con tutte le mie forze. Entrai in crisi profonda e impiegai molto tempo per poter ritrovare quella pace che viene dalla "fede" negli insegnamenti della chiesa.

Di Cinzia  13 ottobre, 2009 09:22

Cari Fratelli,
Ho avuto modo di guardare il vostro sito e di apprezzarlo parecchio. Condivido con Voi molte delle vostre posizioni, sia liturgiche che architettoniche e purtroppo molte anche di quelle psicologiche sul cammino neocatecumenale.
Non sono un ex NC, ma più volte chiesi a chi è parte del CNC di spiegarmi cosa fosse (volevo solo conoscere, non aderire) ma mi sentii dire che non potevo capire se non lo avessi fatto e che per altro non avrei potuto farlo poiché non vi ero chiamato: che dire... complimenti! Da lì in poi cercai di documentarmi come potevo e sempre più mi resi conto quale distanza intercorresse tra la Vera Tradizione della Santa Chiesa e il CNC. Grazie per quello che fate. Continuate a mantenere l'anonimato, è una prudenza utile e talvolta necessaria.
Mi permetto solo ancora un piccolo commento: nell'articolo sulla Domus Galileae c'è una piccola rettifica che mi permetto di fare [vedi]:
il conopeo nero: secondo il Vetus Ordo (Messale Preconciliare, per capirci) nelle messe pro defunctis si usavano i paramenti neri ad esclusione del conopeo che rigorosamente doveva essere viola, poiché il nero è il colore della morte ma colui che è risorto illumina la morte della speranza della risurrezione quindi il conopeo è viola poiché rappresenta solo il dolore del distacco terreno illuminato dal Signore della Vita e la penitenza per l'anima dei defunti.
Grazie per quello che fate. Un ricordo nella Preghiera
in Cristo
di Davide Rastello, 10 ottobre, 2009 16.09
(ringraziamo Davide e vi rinviamo alla discussione innescata sul blog)





13 giugno.  Un anno dopo nulla è cambiato: è un grande MA se non c'è qualcuno che dice che è assolutamente anormale che, un anno dopo la consegna dello statuto, NIENTE è cambiato all'interno del cammino e che i testi che fondano il famoso sedicente strumento di formazione cattolico NON sono ancora pubblicati, chi può venire a conoscenza di questo fatto assolutamente anomalo?

Trovate giusto che siano dei laici, dei piccoli, a dovere avvertire altri piccoli, nella Chiesa, dentro e fuori del cammino, che c'è chi pretende di parlare a nome della Chiesa, DUNQUE ANCHE A NOME NOSTRO e loro, senza che siano conosciuti i testi da loro utilizzati, e senza dimenticare che celebrano con un rito che non è il nostro, non è quello della Chiesa cattolica?

Io no.

Trovate normale il silenzio di tutta la gerarchia ecclesiastica, dal basso all'alto della scala ?

I tradizionalisti tacciono, perchè sono occupati a ottenere maggior libertà e rispetto per loro, i modernisti tacciono perché il cammino è in riga con loro, chi parla?

Chi osa dire, informare?
Chi vuole testimoniare dove trova spazio per farlo e orecchie per ascoltare?

Dove?
Se non su internet, grazie a persone che hanno condiviso la loro esperienza o che, constatando l'impotenza da una parte e l'onnipotenza dell'altra, hanno deciso di agire?

C'è chi dice: dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno. Perché LA PIENEZZA è CRISTO... vederlo solo o sempre mezzo vuoto, rischia di far perdere IN NOI questa PIENEZZA questa VISIONE DI PIENEZZA...

Ma non è questione di bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, è questione di dire sempre e ancora e fino a quando vedremo che le cose cambiano, che il cammino continua ad essere una spina che ferisce l'unità della Chiesa. E non si dovrebbe correre il rischio di annegare il pesce nel bicchiere mezzo pieno!

Perchè nel frattempo, il cammino continua indisturbato a diffondersi e diffondere la sua dottrina distorta e il suo rito.

Non è perchè il silenzio di chi DOVREBBE parlare è assordante e agghiacciante che chi ha ancora una mente libera da dipendenze varie e una coscienza che parla, anzi grida, dovrebbe unirsi al silenzio e farsi in tal modo complice di chi legittima l'anomalia .

Perché nel frattempo il cammino continua a diffondersi, pretendendo di parlare e agire a nome della Chiesa!
Quando si sveglieranno le nostre autorità religiose?
Quando usciranno dal loro letargo?
È paradossale vedere gli stessi che disobbediscono apertamente al Papa per esempio per concedere il Rito tridentino a chi ne fa la domanda, trasformarsi in confratelli obbedienti e zelanti, nascondendosi dietro un laconico e definitivo: "che cosa volete che facciamo, il Papa li ha approvati ..."
Paradossale nevvero?
La volontà del Papa rispettata (raramente) o disprezzata (il più sovente) a seconda dei propri interessi e/o della propria ecclesiologia distorta

Di Emma 13 giugno, 2009 09:19

Cari amici tutti, vi ringrazio e vi sento profondamente vicino in questo tempo di divisioni della nostra amata Madre Chiesa. Avevate visto giusto riguardo al flop che avrei fatto andando a parlare con il Vescovo della mia zona, Mons.Moretti.
Dopo un'accoglienza molto cordiale, mano a mano che entravo nel cuore del problema la sua gentilezza veniva meno, fino a quando, senza darmi neppure il tempo di poter concludere il discorso, si è alzato in piedi è mi ha invitato ad andarmene. Io per tutta risposta sono rimasta seduta e ho replicato dicendogli, che io non ero andata da lui per giudicare il Cammino neocatecumenale, bensì a portargli la mia personale esperienza con la constatazione di ciò che ho veduto e toccato con mano in questo tempo di grande confusione. Poi, mi sono messa a piangere, perchè mi sono sentita tradita anche dalla mia stessa tanto amata Chiesa, nella quale sin dall'infanzia, mi hanno educato a riporre fiducia totale.
Le parole di Sua Eminenza Mons. Moretti, sono state come uno staffile al cuore, poiché per lui, il Sig. Kiko è una persona alla quale la Chiesa ha dato la sua totale fiducia, degna e illuminata persona, che non deve essere giudicata da alcuno, in quanto, il Santo Padre, ha riconosciuto come verità il suo carisma.
"Lei, crede al Papa?" - "Certamente! ho risposto io prontamente anzi - ho aggiunto - io amo il Papa e i suoi insegnamenti quale figlia della Chiesa."
Quindi, dopo avermi ammonito ben bene, mi ha fatto gli auguri. Peraltro, mi ha quasi fatto capire che ci sono altre Chiese nella mia zona che esprimono vari carismi, visto che io non ho il carisma del c.n.c.
Sua Eminenza, però forse non ha ricordato che quando mi sono presentata, oltre al nome e al cognome, ho aggiunto di essere una Terziaria Francescana e che quindi ho ben individuato la mia collocazione nella Chiesa.
Ciò che non ho ancora individuato è il mio posto nella parrocchia. Ma tant'è che la risposta è stata semplice e chiara: "vada alla Santa messa, preghi in compagnia e si metta l'animo in pace perchè la Madre Chiesa sà ciò che fà".
Mentre scendevo gli interminabili gradini dello scalone del Vicariato, pensavo (Signore... da chi andremo..... adesso...?) Tu Solo!
Sono uscita con il viso pieno di lacrime, mi sentivo come smarrita e senza più riferimenti. Di malavoglia sono entrata in Basilica per cercare di fare mente locale, come si dice, ma niente, il mio cuore sentiva solo amarezza e delusione. Poi ho alzato lo sguardo su di una vecchietta che stava seduta in preghiera davanti al Tabernacolo, quando il suo volto improvvisamente si è aperto al sorriso verso di me; ed è per quel sorriso che mi sono ritrovata.
Quello era il mio posto nella Chiesa, questa sarà per sempre la mia casa.
Per la verità, anche se con grandi sorrisi e approvazioni - che sconcertano non c'è dubbio, conoscendo quel che conosciamo del Cammino - il Papa non ha avallato il comportamento di Mons. Moretti ma, al contrario, dalle sue indicazioni non emerge alcun invito - come ha fatto il vescovo - ad abbandonare la propria parrocchia perché non si ha il carisma NC (!?) ma anzi, il Papa invita il Cammino NC a fare comunione nelle Parrocchie: "il Cammino deve sapersi inserire in modo organico nella pastorale diocesana". Il problema è forse che il papa non sa che ormai a Roma la pastorale diocesana è diventata quella NC!
Rimarca ancora il Papa: "Un cammino di docile adesione alle direttive dei Pastori e di comunione con tutte le altre componenti del Popolo di Dio".
Quale comunione se o sei come dicono loro o te ne devi andare perché nella Parrocchia non c'è nessun altro tipo di pastorale?

Da Cinzia, 22 maggio 2009

Continuano a piovere mail: la più recente dopo la citazione di Gv 14 e Gv 16 (ovviamente sulla persecuzione) conclude tuonando:

Atti degli Apostoli
"Paolo! Perchè mi perseguti?
Gamaliere: " Non accada che combattete contro Dio stesso...."

Emma risponde:

Non c'è nessun persecutore e non c'è nessuna vittima. Qui ci sono solo persone responsabili che esprimono liberamente la loro opinione, che può anche non piacere.
Ciò che scriviamo e descriviamo è la realtà che i neocatecumenali sanno benissimo di non poter smentire, negare.
Allora è più semplice, cercare di colpevolizzare, assumere il ruolo di povere vittime innocenti dei cattivi che scrivono qui.
Non si risponde, non si mostra che abbiamo torto, si passa all'accusa.
Conosciamo il sistema di comunicazione o meglio di non-comunicazione di certi NC. Dico certi, perchè non bisogna fare di ogni erba un fascio, ci sono anche neocatecumenali che desiderano sinceramente dialogare e li conosciamo.
Del resto chi vuole dialogare ammettendo i problemi interni al cammino, chi si pone delle domande, chi comincia ad avere dei dubbi, si rende conto che qualcosa non funziona su certi punti, è il primo ad essere l`oggetto dell`attenzione dei suoi fratelli che cercano di colpevolizzarlo e di dissuaderlo di continuare a discutere con noi!

Caro Mic, appena vedi, e senza dubbio te ne rendi conto subito, dove vuole arrivare la mail, cancella ! Non prendere nemmeno il tempo di leggere, non lasciare il tuo spirito inquinarsi a contatto di ciò che già conosci. Conosciamo le strategie neocatec , le abbiamo subite prima di chiudere il rubinetto.

Chi ama sinceramente la sua Chiesa, chi desidera seguirne l'insegnamento, non dovrebbe essere scioccato da ciò che legge su questo sito, perchè troverà sempre e solo la retta dottrina cattolica, il Magistero petrino, i documenti della Chiesa, gli scritti dei Padri della Chiesa.

Se poi leggendo questi documenti e mettendoli a confronto con ciò che si insegna all'interno del cammino nascono domande inquietanti, ciò mostra purtroppo che il problema è reale e grave e interessa tutta la Chiesa e dunque anche i neocatecumenli che sono stati accolti dalla Chiesa alla quale dicono di appartenere.
Ciò dovrebbe farli riflettere.

Così replica un interlocutore neocat: Minghia! Questo blog è paranoico... 

Questa la risposta di Emma:

Che cosa ho detto di così paranoico ? Che non ci sono vittime e persecutori ma solo persone responsabili? E ciò malgrado quel che vi si inculca all'interno del cammino, sperando e purtroppo riuscendo a mettere non solo a tacere la vostra coscienza oramai assopita e addomesticata, ma a fare di voi delle vittime fiere di esserlo di chi non può capire la grandezza e la purezza del vostro cammino?

In realtà penso alle vittime innocenti di questi metodi di terrorismo psichico, tipiche di chi ha instaurato un sistema fondamentalista, chiuso e dittatoriale. Le tecniche di manipolazione diventano sempre più fini e purtroppo efficaci, la persona manipolata fino a quando è all'interno del sistema non si rende conto di essere manipolata .

È a loro che penso, è anche per questo che i loro attacchi non mi sorprendono, anzi sono prevedibili e sempre con gli stessi "argomenti" che non sono argomenti ma frasi fatte, imparate e restituite.

Come le risposte preconfezionate che figurano su certi siti neocatecumenali: Se vi domandano A, ecco la risposta A, se B ecco la risposta B e via dicendo. Ma quando si pongono domande più approfondite, quando si mettono a confronto il Magistero, i documenti della Chiesa, la dottrina cattolica con ciò che è insegnato all'interno del cammino, allora piovono insulti, slogan, frasi fatte. Salvo lodevoli eccezioni di chi accetta di interrogarsi, di interrogare la propria coscienza. È così e lo sappiamo purtroppo.

In realtà, se voglio essere sincera fino in fondo, penso che ci sono delle vittime e dei persecutori.

Penso che ci sono persone che hanno messo a punto un sistema "diabolicamente" efficace di manipolazione delle coscienze e delle menti, facendo leva su aspirazioni sincere, su bisogni vitali, su vuoti esistenziali, proponendo un sistema preconfezionato, coinvolgente a livello emozionale, simile ad un cammino iniziatico, con i suoi riti di passaggio e tutto ciò che conosciamo e non ripeto.

Si può dire che le persone che aderiscono a questo sistema sono responsabili, sanno quello che fanno è quello che vogliono?

Prescindendo dal fatto che in molti sono alla deriva, fragilizzati, e dunque poco resistenti e psicolabili, penso si possa dire che all'inizio c'è un sì, l'entusiasmo di avere trovato una famiglia con cui condividere, poi però il sistema prende possesso della vita, delle menti, delle coscienze, la coscienza individuale, è totalmente permeata dalla coscienza collettiva, il "noi" prende il posto dell'"io".
Senza dubbio questo annullamento dell'individualità non è uguale per tutti, purtroppo saranno i più fragili ad esserne le prime vittime.
In molti, sempre più numerosi, rendendosi conto di certi giochi più o meno sottili di manipolazione, cercano di reagire all'interno del cammino o uscendone, dopo aver realizzato che il sistema è rigido e non ammette contestazioni.

Sono vittime? Penso che chi è uscito forse dirà di no, sapevo ciò che facevo, sono responsabile e devo capire come ho potuto arrivare a tanto senza reagire, senza capire. E senza dubbio è la strada giusta, come ho potuto permettere che ciò succeda ? quale è la mia parte di responsabilità?

Di Emma 27 aprile, 2009 09:28

Andate ed evangelizzate non con la santa dottrina cattolica ma con l'insegnamento di Kiko Arguello, non con il catechismo della Chiesa cattolica, ma con i testi kikiani, e poco importa se non sono approvati, se sono anomali.

Andate ed evangelizzate, non fatelo con la santa Liturgia cattolica, fonte e culmine della nostra fede, ma con il rito creato da Kiko Arguello che fa a pugni con la santa Liturgia.

Andate ed evangelizzate, con i vostri metodi, anche se conosciamo i danni che provocano alla psiche umana, se sappiamo che non rispettano il foro interno dell'individuo, l'intimità della sua coscienza.

Andate e evangelizzate anche se sappiamo che non collaborate con le parrocchie, ma che funzionate in modo autonomo, che non collaborate ma che vi imponete, assorbite portando divisione.

Andate ed evangelizzate, anche se sappiamo che non avete mai obbedito ai diversi richiami dei Pontefici ma sempre e solo al vostro iniziatore, Kiko Arguello .

Questo è uno scandalo che dura da tantissimi anni, legittimato in modo implicito dalla gerarchia ecclesiastica e, duole dirlo, in modo esplicito dal 10 gennaio.

I richiami, su certi punti, ci sono stati, con la sottigliezza propria a Benedetto XVI, vedremo se saranno seguiti dall'applicazione sul terreno. Non sembra essere il caso, anzi sembra che quel discorso abbia dato delle ali ancora più forti, arroganti e potenti al Cnc.
Ne sarà informato il Papa? E se sì da chi?

Sì cara Sofia, con te dico: è questa la Tua volontà Signore, la Tua vera volontà?

Di Emma 19 aprile, 2009 12:59

Cari amici…
vi dico dal profondo del cuore che non è giusto definire critica al Santo Padre dopo l'evento del 10 gennaio quella che è una domanda pressante di Verità che sorge dal cuore di tanti fedeli, con parole espresse o spesso con gemiti muti o lacrime e preghiere segrete… certo come un grido levato al Cielo dal gregge cattolico, grido angosciato nel buio di Fede, che infittisce opprimendo la Chiesa ferita e gemente nelle sue palesi contraddizioni interne, un bisogno che non si può soffocare, (come quello dei feriti sotto le macerie, che aspettano il pietoso soccorso alla loro Vita…), visto che la nostra anima è stata creata per cercare e amare la VERITA’ ETERNA…
…………..
SE  a noi piccoli fedeli, in cerca di chiarezza e sempre più disorientati, E’ STATO DETTO (ma da chi per la prima volta?)
che il CNC è “uno dei tanti metodi di iniziazione cristiana”, che ha dunque lo stesso valore e rispettabilità di quelli antichi
e odierni (?)…;

SE E’ VERO (come tante sanguinose testimonianze riportano da decenni e come con lacrime e sangue dell’anima P. Zoffoli e confratelli angosciati videro e denunciarono) che questo “metodo” compie pervicacemente - da decenni – orribili soprusi e PROFANAZIONI nel sacrario delle COSCIENZE, nella santa LITURGIA, nella santa DOTTRINA e nei Santi SACRAMENTI istituiti da Nostro Signore, spacciando quello che è menzogna come verità, quello che è MALE con maschera di BENE…;

SE ci dicono che dobbiamo imparare oggi una nuova logica cosiddetta dell’ “ET ET”… (che io non riuscirò facilmente a capire nei suoi fondamenti e limiti: la Verità deve forse essere accolta nella nostra anima con pari amore insieme all’errore?);

…allora io mi chiedo:

Quante persone dovranno ancora soffrire, essere rovinate nell’anima e nella psiche, nella famiglia, negli affetti e nella loro vita sfigurata e stravolta dall’opera distruttiva del CNC (o questa realtà è forse una favola di menti paranoiche?),

QUANTE VITTIME dovranno ancora essere immolate sull’altare del CNC, perché si possa risanare in questo modo e guarire questo apprezzabile “metodo di iniziazione cristiana”?

FINO A QUANDO dovremo allora credere che è NECESSARIO UN GRANDE MALE PER OTTENERE UN (PRESUNTO) BENE? FINO A QUANDO, O SIGNORE?

E Tu o Signore Gesù, Via, Verità e Vita, vuoi davvero che accogliamo a braccia aperte la Verità insieme alla menzogna? Vuoi davvero che usiamo una cosa cattiva al fine di ottenere una cosa buona? E che diciamo alle vittime di quel male: “Continuate a subire questa sofferenza, perché vi viene inflitta per un fine buono”? E’ questa la Tua vera volontà, Signore?

(Chi può mi risponda, anche se la mia domanda resta rivolta essenzialmente a Lui, Gesù Nostro Signore).

Di Sofia 19 aprile, 2009 11:22

Mio suocero ha fatto il passaggio della redditio dove si "consegna il credo" e ovviamente ha invitato me e mio marito a partecipare.

A parte il fatto che le celebrazioni si tenevano due sere a settimana per tutta la quaresima e le persone che dovevano parlare venivano estratte a sorte di volta in volta, quindi uno che volesse assistere alla testimonianza del proprio caro era costretto ad andare tutte le volte finché non veniva sorteggiato ( e poi per chi fa parte della comunità ci sono comunque le celebrazioni del sabato sera le preparazioni ecc, un altro modo per assorbire tutto il tempo di chi fa parte del cammino), quello che più mi ha sconcertato, è stata la testimonianza con successiva consegna del credo di un sacerdote che ha ricevuto l'ordine la bellezza di 62 anni fa!!! come fa uno che è sacerdote da 62 anni ad avere bisogno di queste cose? ha raccontato la sua vita, le sue difficoltà, per carità tutte cose bellissime, ma che c'entra il cammino? 62 anni fa quando è diventato sacerdote manco c'era il cammino!! come fa a pensare che la sua conversione venga da questo? il cammino esiste da 40 anni, lui che ha fatto, per 20 anni è stato prete senza Fede? senza un cammino di crescita spirituale? "un prete della domenica"? e per tutti questi anni è stato prete senza essere convertito? senza il Credo, pilastro fondamentale della nostra Fede? ma come fanno a non capire che è assurdo!?

Posso ancora capire che il cammino possa riavvicinare e " convertire " a Dio chi non aveva mai messo piede in chiesa e ha conosciuto la fede solo attraverso il CN ( fermo restando che i metodi e la dottrina sono sbagliati) ma un prete!! prete da più di 60 anni! ha davvero bisogno del cammino??? si sottomette a queste cerimonie come se fosse l'ultimo arrivato? è assolutamente ridicolo!!! chissà forse a questo punto anche il papa avrebbe bisogno di fare il Cammino neocatecumenale per diventare un cristiano adulto....
Saluti a tutti. Elena

Dunque, se ho ho ben capito, quando sei un giovane, o sei nel cammino neocatecumenale e sarai bravo, serio, pulito, forte e coraggioso, capace di resistere alle tentazioni diaboliche del mondo, o non sei nel Cnc e sarai vittima, succube del male del mondo, un drogato, maniaco sessuale, una marionetta nelle mani delle tentazioni del grande burattinaio.

Non mi stupisco affatto, perché questo è il discorso portato in avanti, una sorte di manicheismo perverso, che non rende di certo più forti i giovani, è un fenomeno osservato, e da tempo, per tutti i bambini diventati adolescenti e in seguito adulti, cresciuti in seno a sette o gruppi dall`identità forte .

Fino a quando restano in seno alla setta, al gruppo che li ha plasmati e condizionati in profondità, vanno nel mondo forti di questa loro peculiarità, così forti da fare proselitismo.

Il mondo, bisogna ammetterlo, rinvia loro un`immagine che non può che rinforzarli nella loro visione, è nel gruppo che si sentono protetti, che trovano sicurezza e la compagnia rassicurante di chi condivide la stessa identità, perché è un'identità di gruppo.

Immagino che non tutti i genitori neocat riescano ad inculcare ai loro figli la loro visione del mondo, ad imporre loro i mezzi considerati come i soli validi per andare nel mondo, immagino che non tutti i figli nc siano marionette senza capacità di farsi un'idea propria, immagino le tensioni che devono esistere in seno ad una famiglia nc con dei figli adolescenti.

È vero che viviamo in una società decadente, è vero che la morale e l'etica stanno diventando parole pericolosamente in via di estinzione, è vero che la tentazione è di rinchiudersi in gruppi che sembrano offrire protezione e sicurezza, e qui si trova una delle grandi forze, di gruppi come il Cammino.

Ma posso, senza temere di essere smentita, affermare che i giovani che sono cresciuti in questi gruppi, non solo non sono al riparo delle tentazioni del mondo, ma sono al contrario molto più vulnerabili e senza strumenti o armi per difendersi o lottare davanti a certe tentazioni o prove della vita.

Quando l`armatura delle loro credenze comincia a cedere, quando gli automatismi condizionati dai messaggi ricevuti cominciano a lasciare spazio a domande che non trovano risposta, la sofferenza si fa sentire, il disorientamento con tutte le emozioni legate ad esso può essere tragico.

Sì, un disorientamento che può essere tragico nelle sue conseguenze.
Non di rado accompagnato dal sentimento di essere stati traditi, la collera, la rabbia possono essere devastanti e purtroppo sovente autodistruttrici.

Quanto è grande la responsabilità di un genitore. Penso che la maggior parte di chi scrive qui lo è.

Offrire presenza rassicurante, ascolto che non chiude mai le porte del cuore, dare un esempio coerente con i valori in cui si crede, ma rispettare e accogliere le domande, i dubbi le rivolte, accogliere, consolare e anche punire, essere tutori un tempo e poi accettare di tirarsi indietro, fare quello che si può senza cercare la perfezione, accettare i propri limiti, sapere dire "no" ma anche "sì", fare fiducia, cercare di non trasmettere la paura che questo mondo impazzito potrebbe ispirarci ma lasciare andare nel mondo i nostri figli, sapendo che la loro vita appartiene loro, che ci sono stati dati ma che non ci appartengono.

Che talvolta non possiamo fa fare loro l'economia di un'esperienza dolorosa ma forse necessaria per la loro crescita. Essere quei muri contro i quali i figli possono talvolta scagliarsi per contestare, ma anche quei muri contro i quali potranno appoggiarsi per trovare rifugio e sicurezza e sempre amore!

Qualcuno ha detto che l'amore dei genitori è il solo amore che cresce tendendo verso la separazione! Preparare i nostri figli all'autonomia e accettare anche che seguano strade a noi incomprensibili.

 Di Emma 01 marzo, 2009 10:13

Ieri in un'emissione, il conduttore diceva che la solitudine è la causa principale, con l`insicurezza, dell'adesione delle persone alle sette o a gruppi dalla forte componente identitaria.
Come direbbe katartiko "da soli non si sentono nessuno", il gruppo fornisce loro un'identità , il sentimento di appartenenza, di essere riconosciuti e amati.
L'ho già scritto diverse volte, che questo gruppo si chiami setta, loggia, cnc, il sistema funziona, fino ad un certo punto, fino al punto di rottura.
Per taluni il sistema si trasforma in una prigione, vedono il mondo unicamente attraverso le sbarre della loro gabbia, basterebbe loro solo spostarsi un po' per vedere il loro orizzonte liberarsi dalle sbarre ma purtroppo il condizionamento è tale che questo spostarsi diventa difficile se non impossibile e a lungo.
In fondo ho compassione per queste persone, ne ho molto meno per chi detiene le chiavi esterne della cella, per l`élite "intellettuale" che detiene il potere, per i piccoli capi che portano in avanti il disegno, l`ideologia il progetto del "capo".
Se fossi katartiko, mi occuperei del suo fango, delle sue sbarre.
Detto questo sento di dovere aggiungere che ho anche fiducia che, se all'interno di una persona si trova il problema che l`ha portata a rinchiudersi in un sistema forse rassicurante sul momento, nel suo interno la persona troverà anche la chiave in oro che la farà uscire dalla sua cella.
La chiave c`è, esiste, forse basta cercarla e trovare anche chi saprà aiutare in questa ricerca, perché talvolta la sofferenza è grande, il condizionamento così forte, la perdita della propria identità tale che è importante essere accompagnati, stabilire una relazione di fiducia con qualcuno che non tradirà, non approfitterà della vulnerabilità di chi chiede aiuto.

Si Emma 16 febbraio, 2009 08:44

Caro Stephanos ammiro veramente tanto il tuo ottimismo, la tua fiducia sull'efficacia dei richiami di Benedetto XVI. Solo la realtà dei fatti risponderà a chi come dubita seriamente che qualcosa cambi oggi e cambierà domani.

Quando leggo ciò che ha scritto a.rita sono basita, ed è a questo uomo e al suo gruppo, alle sue comunità che è stato consegnato uno statuto che li definisce strumento di formazione e iniziazione cattolica?
Un uomo che non solo rifiuta la liturgia cattolica ma rifiuta anche i testi che l`autorità competente cerca di imporgli?

Il rito cattolico non va bene al cnc, i testi cattolici non vanno bene al cnc, il signor Arguello non riconosce il suo cnc nè nella liturgia cattolica nè nei testi catechetici cattolici.
E malgrado ciò la Chiesa lo ha accolto facendogli delle concessioni mai fatte prima. Scioccante e incomprensibile.

Ratzinger fu bravissimo, un altro mi avrebbe cacciato dal suo ufficio.”

Bravissimo e generoso, con quale risultato?
Raccoglierà oggi e domani la generosità del Papa altri risultati o si continuerà con la menzogna , l'arroganza e l'iposcrisia?

Uno statuto è stato consegnato ad un gruppo allorquando i suoi testi sono ancora allo studio, questa è la verità, di per sé inaudita e anomala. Apparentemente la Santa Sede ha lasciato perdere.
Dobbiamo concluderne che la formazione=deformazione delle coscienze dei cattolici nc, non riveste una grande importanza?
Non solo la loro ma anche quella di coloro che i nc saranno chiamati a catechizzare ?

Di Emma 31 gennaio, 2009 18:00

Guardate quando io vedo l`arrogante sicurezza dei neocatecumenali che con il loro statuto in mano pretendono zittire tutti coloro che avrebbero obiezioni, critiche, osservazioni da fare o testimonianze da dare, e lo fanno grazie all'equazione : siete contro di noi=siete contro la Chiesa che ci ha approvati, quando vedo persone che hanno durante 40 anni disobbedito al Papa, lo hanno fatto sino all'ultimo, e forse ancora lo fanno, quando so con quali storture dottrinali sono stati formati i catechisti e le generazioni neocatecumenali, e che malgrado ciò li vedo dare oggi lezioni ai cattolici che da sempre sono fedeli alla sana Dottrina, alla Tradizione, al Magistero, quando leggo la loro pretesa di assimilare la loro messa ad una modalità del NOM, e accusare noi tutti di non riconoscere questo dono che il Cn fa alla chiesa, EBBENE, sì mi dico che questa arrogante sicurezza non può venire che da persone che sono molto sicure del potere di cui dispongono, un potere molto umano, fatto di influenze umane di protezioni umane , e forse questo potere è tale che effettivamente fa paura anche a chi dovrebbe proteggerci e far prova di coraggio.
Ad un mio amico che si è informato, diciamo ad un alto livello, è stato detto:" è meglio che non te ne occupi !".
Perché? Qual è il rischio per chi pone domande sul cammino neocatecumenale?

Di Emma 22 ottobre, 2008 11:02

Trovo veramente sbalorditivo che oggi i neocatecumenali si pongano come modello di cattolicità, di obbedienza, quando sappiamo che durante 40 anni, Kiko Arguello ha portato in avanti il suo progetto di chiesa, con tutte le storture dottrinali che conosciamo, ai margini della Chiesa, della parrocchia, disobbedendo al Papa. Sappiamo che ha potuto farlo grazie allo spirito post-conciliare e post-sessantottino che regnava anche nella Chiesa. Ha potuto farlo grazie all'appoggio di certi vescovi, ha potuto costruire chiese già negli anni '80, e poco sembra aver importato ai parroci e vescovi di quell'epoca, che in quelle chiese veniva celebrata un'Eucaristia non conforme, un rito sincretistico.

Fra il guardare con occhio benevolo e cuore aperto di pastore la nascita e crescita di questo nuovo frutto post-conciliare, uno dei tanti non dimentichiamolo, e permettere le storture dottrinali liturgiche, non correggerle, c'è una grande differenza.

Allora che oggi i neocatecumenali vengano qui o altrove ponendosi come dei modelli di obbedienza e ortodossia dottrinale e liturgica, come minimo mi fa sorridere, ma non sarei sincera se non dicessi che in realtà mi preoccupa.

Cari Amici, volevo ringraziarvi per il lavoro di chiarimento e documentazione che state facendo.
È importante conoscere le cose che riguardano i NC, che a differenza di altre associazioni e movimenti lavorano nell'ombra e questo genera un'attrattiva e un alone di mistero che è giusto svelare e rendere pubblico.
Ancora grazie.
Continuate senza stancarvi per amore di Cristo e della Chiesa.

Di Simone 17/10/2008 9.07

La messe è molta, ma gli operai SONO POCHI....Evviva Kiko che ha risolto il problema delle VOCAZIONI non dobbiamo più rivolgersi al Signore per avere sacerdoti, MA A KIKO... lo ha detto lui stesso in una intervista a Fides del 2002:

"regaliamo vocazioni ai Vescovi e sosteniamo i costi della formazione dei seminaristi. I presbiteri che ne escono un nostro dono del tutto gratuito ai Vescovi."

RIFLESSIONE (premetto che anche questi PRESBITERI SONO UN DONO ALLA CHIESA, ma non certo di Kiko....ed anche ad essi il Papa ha detto di IMPARARE LA MESSA IN LATINO)

Loro REGALANO preti alla Chiesa??? Ma il Signore non disse: NON VOI AVETE SCELTO ME, MA IO HO SCELTO VOI, non è dunque un DONO del Signore per mezzo della Preghiera al Padrone della Messe?

Il Sacerdote non è forse un Dono che Gesù stesso fa alla Sua Sposa attraverso la quale e per sua stessa richiesta… ottiene per garantire al Gregge i Sacramenti e per continuare l’opera di evangelizzazione?

I presbiteri sarebbero un dono del CN ai Vescovi? Ma allora CHI LI HA FATTI PRESBITERI, KIKO? I presbiteri che ne escono sono un DONO semmai dei Vescovi al popolo di Dio….

Siamo sempre li GIOCHI DI PAROLE, PERSONALISMI, AMBIGUITA', TRIONFALISMI PERSONALI...."IO FACCIO; IO SONO...."

Nelle parole di Kiko si avverte una sorta di PRIVATIZZAZIONE DELLE VOCAZIONI SACERDOTALI…. Le quali vengono date alla Chiesa per gentile concessione di kiko…..un regalo, ERGO QUELLE VOCAZIONI sarebbero sue NON della Chiesa…. NON SI REGALA INFATTI QUALCOSA CHE NON CI APPARTIENE o che non sarebbe una nostra proprietà….

Infatti riguardo alle cose di Dio, comprese le Vocazioni, parliamo di DONO che viene da Dio e non dalle gesta degli uomini o dalla loro proprietà….

Nessun santo Fondatore ha mai avanzato la pretesa di “regalare preti ai Vescovi” semmai ci si è sempre attivati per COLLABORARE e attraverso sante Fondazioni, alimentare anche il campo delle vocazioni sacerdotali per le quali nessuno può mai pretendere od avocare a sé né meriti, tanto meno alcuna paternità….

Il fatto che poi Kiko sottolinei che LUI “sostiene” i costi della formazione….... è di una gravità inaudita!!!

Rammentiamo a Kiko e ai Vescovi che TUTTI I FEDELI sostengono con le loro opere di carità i tanti seminari Diocesani sparsi nel mondo, molti Ordini Religiosi hanno attivato da anni l’adozione di un novizio futuro prete… non mi risulta che gruppi di fedeli abbiano mai rivendicato una paternità o proprietà di queste vocazione solo per averne sostenuto i costi…

Si accettano forse tale “donazioni” di Kiko per timore che possa “chiudere” i rubinetti del sostentamento?

Ma ci crediamo ancora alla Divina Provvidenza?

Lungi da me il giudicare il cuore di Kiko Arguello, ma i SUOI seminari li vede come “suoi” o della CHIESA?

Come possono accettare i Vescovi delle affermazioni di questa gravità e di questo spessore? Come possono accettare i Vescovi di essere “prigionieri” di qualcuno, LAICO, che rivendica a sé la paternità dei futuri sacerdoti??

non aggiungo altro!
A voi che leggete perdonatemi se vi ho dato di scandalo con le mie parole, ma le vocazioni sono una cosa seria...nessuno può permettersi di appropriarsi una benché minima paternità....

Di Caterina 06 ottobre, 2008 15:31

Penso che molti fra di noi hanno seguito la Santa Messa celebrata a Castel Gandolfo da Benedetto XVI, per la Festa dell'Assunta. Come di consuetudine ora, i cerimonieri hanno posto (certi direbbero... imposto...) l'inginocchiatoio.
Ebbene ho visto giovani adulti, dunque non anziani, non disabili che hanno avuto il privilegio di ricevere la Santa Comunione da Benedetto XVI, e che hanno rifiutato di inginocchiarsi al momento di ricevere la Comunione....altri diranno che hanno scelto di restare in piedi....
Restati già ostensibilmente in piedi durante la Consacrazione lo sono restati davanti alla Sacra Ostia, davanti al Papa.
Un cattolico adulto non si inginocchia ! Un neocatecumenale non si inginocchia !

Anche questa è una menzogna, con la sua ideologia sottostante, che teologi, sacerdoti e altri prelati hanno contribuito a diffondere, il cattolico è un uomo in piedi, gli effetti si fanno sentire, basta guardare quante persone oggi anche nelle chiese dove gli inginocchiatoi resistono, restano in piedi al momento della Consacrazione .
Gesto rivelatore dello stato di spirito che anima i fautori del non autentico spirito post-conciliare, delle loro ideologie, che si sono imposte in seno alla Chiesa, un'egemonia intellettuale della quale stiamo pagando il prezzo alto, altissimo.
C'è il Cn, che ne è il frutto estremo, come se un ramo anomalo si fosse innestato e che nessuno ha giudicato opportuno, urgente e necessario di potare, anzi ha dato "frutti" e continua darne, e c'è chi li guarda e dice guarda quanti frutti, guarda il numero, e si estasia, poco importa che questo ramo sia difforme, storto, che vada per conto suo...

C'è chi fa certe scelte per ideologia ma c'è anche chi non ha conosciuto altro, e non solo i giovani che sono cresciuti nel Cn, ma anche i giovani che non hanno conosciuto altro che chiese spoglie, senza inginocchiatoi, con il Tabernacolo invisibile, liturgie spettacolo, creatività senza freni, sacerdoti animatori o agli ordini della comunità, nell'incoscienza del significato dell'Eucaristia, diventata una bella festa, una cena conviviale ...

Non sono responsabili perché per loro non c'è stata scelta, per loro quella era ed è la Liturgia cattolica, allora la messa del cammino neocatecumenale può anche non scioccarli, qualche canto in più, le chitarre le conoscono, qualche danza ebrea attorno alla tavola, dei simboli un po' curiosi che non conoscono, pure loro ebrei... un forte coinvolgimento emozionale che non può che attirarli in questo mondo in cui l'emozione regna sovrana.

E nella nostra Chiesa, oggi mi vien da dire che è la confusione che "regna" sovrana .

Di Emma 22 agosto, 2008 16:21

SIGNORE, VIENI IN NOSTRO AIUTO!

Voglio dire grazie a Emma per aver ripreso il mio discorso e continuato con voce chiara, coraggiosa e instancabile a denunciare il dolore che GRIDA da questa piaga aperta nel cuore della Santa Chiesa e nelle anime che mute, atterrite, immobilizzate nella loro prigione – che a loro appare dorata e risuonante di musiche festose… - non possono più uscire, finchè il Signore non troverà per ognuna di loro il momento e la via della liberazione, il “sentiero della Vita”, quello dov’è gioia piena alla Sua Presenza, dolcezza senza fine alla sua destra, e pace (anche nelle sofferenze e fatiche quotidiane), tranquillità, libertà… di amare il Signore ed essere amati da Lui senza ombra di timori o castighi o minacce…
E non è qui, invece, il Signore della gioia vera, in questo frastuono di terrori misti a false allegrie, tutti stretti in un groviglio di catene, incapaci di comunicarsi verità e amore (perché, come le vittime dei rapimenti, una volta agguantate dai rapitori, vengono bendate e portate con lunghi e tortuosi giri lontano dalla Verità, dalla Casa del Padre, affinché non ritrovino più la strada…): catene tenute in pugno da un pastore malefico, ostinato servo della menzogna!

E dico grazie soprattutto a Mic, che sembra avermi letto nel pensiero, quando, leggendo il post di Emma, avevo pensato proprio di pregarlo di continuare a dare voce a tutti quelli che chiedono qui, anche leggendo silenziosi, con il grido dell’anima, giorno e notte:

SIGNORE, PERCHE’?

Stiano sicuri,
sia quei piccoli fedeli,
confusi e inconsapevoli
del sistema perverso
che li ha soggiogati

sia i loro custodi
o "guide" responsabili
e ben più consapevoli del male
che stanno compiendo
o tacitamente e vilmente
consentendo
da anni e anni...

che il Signore, Onnisciente
Onnipotente, infinitamente
Giusto e amante dei suoi figli
non è come le "stelle" di Cronin
che "stanno a guardare"
mute e indifferenti
in un cielo anonimo
e lontano

ma è ben presente nelle
anime dei sofferenti oppressi,
SOFFRE IN LORO
come in tanti crocofissi
che gridano
"Padre, perchè mi hai abbandonato?"

E verrà il giorno della Sua
Giustizia, dopo questa lunga
Crocifissione!

Lo vedrà anche Kiko,
vedrà come ha trafitto
il Signore Gesù
in tutti questi
piccoli figli
INDIFESI!

Di Sofia 22 agosto, 2008 19:56

Grande è la confusione. Perché dal Papa vengono messaggi chiarissimi, non solo in parole ma anche in atti, ma questi messaggi sono "smentiti dalla realtà", come in una contraddizione che la semplice fedele che sono ha molta difficoltà a capire e, lo ammetto, ad accettare.

Questa situazione provoca in me non solo confusione ma sconforto. Mi pongo molte domande, per esempio mi domando quando uscirà la lettera per chiarire definitivamente le modalità di applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum.

Benedetto XVI ci sta rieducando alla sacralità della Liturgia e alla sua bellezza e nel contempo uno statuto, consegnato ad un gruppo di laici da un Pontificio consiglio per i laici, legittima il rito neocatecumenale. Io leggo la Sacramentum Caritatis scritta da Benedetto XVI, e non vi trovo la descrizione del rito NC, anzi vi trovo tutto quello che questo rito non è e non fa, eppure è autorizzato, ancor di più questo movimento, con il suo rito è riconosciuto come strumento di formazione e iniziazione cattolica.

Per me questo resta incomprensibile, e sino quando non sentirò dalla voce di Benedetto XVI stesso il perché questo rito è stato approvato, continuerò a pensare che l'anomala e precipitata consegna dello Statuto al Cn è il frutto di manovre molto poco chiare e corrette.

Di Emma 16 agosto, 2008 11:06

Grande è la confusione dopo l'approvazione dello Statuto, o meglio la sua consegna, uno Statuto che è sempre privo dell'approvazione dei testi catechetici.

Ma la domanda che si pone un fedele cattolico è la seguente: qual è lo statuto del rito neocatecumenale nella Chiesa cattolica?
Che cos'è questo rito?

Un rito privato per delle comunità private?
No, dal momento che deve essere aperto agli altri fedeli.

Sapendo però che risulta difficile assistere ad un rito nc senza una preparazione, che cosa significa?
Che aprire il rito provocherà l'obbligo di entrare in una comunità? Dunque offrire al Cn la possibilità di aumentare il numero delle sue comunità?

Apertura che sarà illusoria, perché è facile immaginare che i nc resteranno nelle loro comunità e non avranno nemmeno più l'obbligo di unirsi alla parrocchia almeno una volta al mese.

Il rito nc del sabato sera dunque, non solo non è più un rito privato ma fa parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia. §2Art.13

Allora mi ripongo la domanda, che cosa è questo rito? Una nuova modalità del NOM, come è stato detto qui sul blog da un neocatecumenale?
È questo che il PCL con Mons Rylko, consegnando lo Statuto, ha introdotto nella Chiesa cattolica ?

Un rito che sarebbe finito se i fedeli nc avessero dovuto comunicarsi come nella Chiesa cattolica?

Siamo arrivati al relativismo liturgico?

Un rito vale l`altro?

È questo relativismo che Benedetto XVI avrebbe autorizzato ?

Permettetemi di dubitarne.

Di Emma 02 agosto, 2008 20:36

Quanto può essere lungo il cammino della conoscenza di sé ! Una vera avventura, che prende, richiede tempo, pazienza, spesso coraggio, perseveranza. Un cammino sul quale sentiamo il bisogno di essere accompagnati da una guida formata che saprà rispettare i nostri tempi, le nostre resistenze.

Certo scoprirò in me contenuti poco luminosi, prenderne coscienza domanda tempo e attenzione, accettarli, riconoscerli e desiderare trasformarli, cambiare, domanda tempo e attenzione.

La scoperta di quei contenuti che HO, e fare la differenza con chi SONO è un lungo cammino, con le sue tappe, le sue soste, i suoi ostacoli, momenti in cui sono messo a nudo, vulnerabile, non sono più quello di prima, mi sto scoprendo e cammino, cercando di rendere più leggere le valigie che mi porto addietro da tempo.

Posso aver compiuto degli atti che fanno schifo posso sentirmi in colpa, ma non per questo sono una schifezza.

Come potere immaginare che questo delicato, paziente, lungo, importante e personalissimo viaggio interiore possa essere compiuto nei modi praticati all'interno del cammino neocatecumenale ?

Da subito ho capito che mi trovavo con il Cn davanti ad un fenomeno che suscitava una serie di domande, sollevava una serie di dubbi, di perplessità.

Un nuovo rito, un nuovo percorso catechetico, comunità in margine delle parrocchie che celebrano il loro rito in modo privato, dei passaggi molto simili ad altri gruppi iniziatici, l'impressione forte di essere di fronte ad una chiesa parallela.

Poi vengono le testimonianze personali di chi è uscito, le famiglie divise, persone distrutte o logorate, ferite nella loro intimità.

Perchè lo Statuto sente il bisogno di insistere sulla formazione dei catechisti e sul rispetto del foro interno? Perché c'è la consapevolezza del rischio inerente al metodo !

Ed è a mio avviso ancor più grave che ciò malgrado il metodo sia stato approvato.

Chi verifica la formazione dei catechisti ?

C'è un controllo esterno ?

Basta dire : lo Spirito Santo parla attraverso i catechisti?

Non c'è allora da stupirsi se in molti che lasciano il Cn, lasciano nel contempo la fede e la Chiesa.

Penso si tratti sopratutto di persone che hanno conosciuto solo il Cn.

Per altri l'uscita segnerà un passaggio nel deserto, per altri ancora il ritorno nella Chiesa cattolica, il ritorno alla Sacra Liturgia, spesso del resto VO.

Per questo bisognerebbe considerare il Cn come un passaggio utile, un passaggio necessario, come se da quel passaggio ne scaturisse il bene?

È quello che testimonia Uriel, è anche suo merito di aver saputo trarre tutto il positivo dal suo passaggio nel Cn, questa capacità non è di tutti, non tutti hanno la maturità emozionale, psichica, spirituale di avanzare serbando il positivo, non tutti hanno gli appoggi affettivi, il passaggio sarà difficile per coloro che più vulnerabili, sono stati feriti, è normale che abbiano una reazione di rigetto, anche violenta. è normale che l'abbia chi vede la sua famiglia distrutta o separata. Ogni esperienza è unica.

Si potrebbe pensare che tutte le esperienze sono buone, che contribuiscono alla crescita dell'individuo, ed è vero, se si tira la lezione, se si lavora su di se per capire perchè non si è saputo, potuto dire No, Stop!

Sì ci sono tante lezioni, ma ci vorrà anche tempo per ricostruirsi, e bisognerà trovare l'aiuto, la buona persona.

E tutto questo è un cammino di "formazione cattolico" che può indurlo, provocarlo...

In uno strumento di formazione cattolico è in germe il pericolo della mancanza di rispetto del foro interno, di ciò che c'è di più intimo in una persona.

Permettetemi di avere al minimo dei dubbi sullo strumento.

Di Emma 28 luglio, 2008 17:47

Buongiorno a tutti,
ecco un blog che somiglia alla "voce di uno che grida nel deserto", ma qual è questo moderno deserto? È la nostra Chiesa così confusa e contraddittoria che percorre ogni strada anche se contrapposta. L'approvazione dello statuto NC lungi da essere stata un'azione risolutiva, non fa altro che divenire il presupposto per acuire ancora di più smarrimento e fanatismo. Smarrimento per quei cattolici che vedono la vera fede sempre più minacciata all'interno della Chiesa e fanatismo per i cattolici NC che adesso lo esibiranno come un lasciapassare, come la prova somma della loro genuinità. Ma cosa ha risolto questo statuto? Si è forse occupato dei motivi che hanno suscitato e suscitano così tanta indignazione nel mondo cattolico, ha forse messo in risalto la dottrina neocatecumenale in contrapposizione a quella cattolica?

Quando un Pontefice asserisce che il cammino neocatecumenale è veramente "un itinerario di formazione cattolica valido per i tempi moderni e per la società", pur essendo sotto gli occhi di tutti eresie, abusi, deformazioni, settarismo che di quel cammino sono parti essenziali e costitutivi, senza le quali il cammino stesso non avrebbe coesione e sussistenza,- ecco, dinanzi a tutto questo non resta che gridare nel deserto -. Anche noi vestiti di "peli di cammello" che simboleggiano l'umiltà di camminare a fianco di una Chiesa ferita e umiliata, con "la cintura attorno ai fianchi" che richiama alle virtù che debbono cingere la nostra anima dobbiamo cibarci di "locuste e miele selvatico", cioè dobbiamo sopportare con pazienza le immani difficoltà e povertà di una gestione gercachica della Chiesa sempre più incline al nuovo protestantesimo, ma non rinunceremo mai a gridare nel deserto, "a preparare la strada del Signore", fino al tempo in cui saranno "svelati i pensieri di molti cuori" e allora vedremo la giustizia di Dio separare l'erba buona da quella cattiva e lo splendore della Verità sarà come la lampada sul monte del Signore.
Il Signore vi benedica. Buona domenica

Di Fra 78 20 luglio, 2008 13:43

Ho fatto un po' di indagini con persone ovviamente non con solo testi....e mi risulta quanto segue...

che se uno del CN si reca dal suo catechista e gli chiedesse di ricevere il testo sul quale egli si è preparato e dal quale trae le sue catechesi ORALI.....questo testo NON ESISTE...

Sono catechista diocesana da 20 anni, ho girato 5 Regioni d'Italia, 5 parrocchie e mai, dico MAI, mi era capitato di sentire una cosa del genere....al contrario....ho trovato spesso genitori INTERESSATI di sapere DOVE apprendessi tanta conoscenza e a parte il discorso della fede e del cuore che non sono scritti in nessun testo, ho sempre dato loro la fonte della mia conoscenza scritta: CATECHISMO E MAGISTERO DELLA CHIESA nonché libretti devozionali....libretti catechetici di qualche vescovo....encicliche ecc....
TUTTO HO SEMPRE MESSO A DISPOSIZIONE di chi me lo chiedeva e me lo chiede....

Qui al contrario SI TIENE OCCULTA LA PROVENIENZA DEI TESTI DEI CATECHISTI KIKIANI....

I vescovi questo lo sanno? ne sono a conoscenza?
I sacerdoti si informano di questi TESTI?

Io quando arrivo in una Parrocchia e mi metto a disposizione del parroco egli giustamente chiede informazioni sulla mia preparazione visto che vengo da fuori....e per ricevere il MANDATO frequento un corso DIOCESANO dove i testi sono alla portata di chiunque....

MAI LA CHIESA HA NASCOSTO i testi sui quali il catechista deve preparasi....

Di Caterina 21 giugno, 2008 17:03


Io sono una mamma.
Mio figlio da quando si è addentrato nel cammino guarda me e suo padre come dei nemici (eppure non lo abbiamo mai ostacolato, ma non abbiamo aderito).
Noto che quando torna dai raduni periodici che fanno i fine settimana è sempre più un’altra persona, sempre più lontano, sempre più chiuso in se stesso.
È per cercare di capire cosa gli succede che mi sono documentata e ho trovato questo sito.
Ma non c’è nessuno che ci aiuta. I sacerdoti a cui ci siamo rivolti non comprendono non conoscono o glissano. Solo chi vive questi drammi può capire. A Qualcuno dovranno render conto anche di questo

Di Alina 25 maggio, 2008 09:13

Posso affermare, senza ombra di dubbio, per la conoscenza, lo studio e l'approfondimento, nonché per l'esperienza personale mia e di moltissime persone, sacerdoti e vescovi con cui mi sono confrontato, che il cammino non tiene assolutamente in considerazione alcun documento disciplinare né della santa sede, né le esortazioni apostoliche del sommo pontefice né tanto meno le disposizioni dei vescovi e delle conferenze episcopali.

A ogni decisione si applica una interpretazione completamente distorta della disposizione o una non-interpretazione, per cui gli "ordini" rimangono sulla carta lettera morta!

Questo perché il cammino si ritiene superiore ad ogni istituzione e libero da ogni norma, se non le norme dettate dallo stesso kiko per il movimento.

La disobbedienza del cammino è una qualità intrinseca al cammino stesso. non è che il cammino abbia disubbidito solo recentemente circa la lettera di Arinze e altre cose simili, ma da sempre, dal momento in cui la mente diabolica l'ha partorito, si è messo in contrapposizione alla vera e unica chiesa cattolica, assumendo una maschera tale da confondere la stessa chiesa nel vedere e giudicare il MALE che è e che compie il cammino.

Il cammino neocatecumenale è come un virus che entra in un corpo, e senza che questo se ne accorga, si dispone su tutto l'organismo. quando tutti i gangli sono controllati, ecco che si trasforma e si manifesta per quello che è veramente, un tumore che rovina e porta alla morte il corpo che ha contaminato.

L'azione di Dio, attraverso uomini santi e pieni di Spirito Santo, ha fatto in modo che tale malattia nella chiesa venisse svelata. Ora, il medico divino, nella persona del suo vicario in terra, ha il compito di guarire la chiesa da questo corpo estraneo e malefico. ha tentato con delle medicine (lettere, Arinze, richiami,...) ma non c'è stato verso.

Fra poco arriverà una terapia forte che saprà espellere dal corpo di Cristo, che è la chiesa, che siamo tutti noi, questa possessione malefica.

Il nostro compito è quello di vigilare, di manifestare il polso della situazione e di creare quella situazione favorevole per cui il divino medico possa agire bene per il bene della chiesa: pregare!

Di Don A. 23 aprile, 2008 17:13

A Mosciano Sant'Angelo, parrocchia della diocesi di Teramo-Atri, fino a sabato scorso l'altare consacrato non è stato utilizzato ma al posto di questo, avanti, è stato preparato un tavolo coperto da tovaglie e con fiori recisi tutt'intorno. È stato il sacerdote a passare tra i banchi per distribuire il pane azzimo.
Con tanto di coreografia di danza e di risonanze e di ammonizioni da omelia e di dondolii per chi stava ai banchi. Non ci si inginocchia alla consacrazione.

Il parroco "vale come un due di bastoni quando, a briscola, comanda denari". Sbuffava, poverino, ma evidentemente lo tengono in pugno. E pensare che quando è arrivato tre anni fa ha detto che avrebbe rinquadrato tutto e tutti i gruppi. In special modo quello nc. Un catechista ha detto che è cambiato perchè lo stanno convertendo. La verità è che lo hanno incastrato ...

Di Daniele 12 aprile, 2008 15:10

Io vorrei festeggiare.
Ma non il passaggio di campo di 170 vescovi, i quali in questi giorni alla Domus Galileae tradendo il loro giuramento di fedeltà all'unica Chiesa cattolica, si sono iscritti alla setta neocatecumenale della triade Kiko-Carmen-Pezzi.
No, io festeggio il ritorno alla vita di un'amica. Nove anni fa lei aderì incoscientemente alla nascente comunità NC della nostra parrocchia, e nonostante l'avessi messa in guardia perchè già si era a conoscenza di critiche da parte di alcuni sacerdoti.
Oggi, dopo nove anni, lei mi ha dato ragione, ha ammesso di aver sbagliato allora e di aver buttato quasi dieci anni della sua vita appresso alle follie neocatecumenali.
Oggi si sente di nuovo libera, ma non vuole pubblicizzare questa sua "liberazione" perchè è sotto pressione da parte della comunità cui apparteneva e sta già subendo minacce e ricatti.

Altro che pompe magne alla Domus: queste sono le cose che quei vescovi dovrebbero sapere, prima di abbracciare incoscientemente una causa profondamente sbagliata e deleteria per la Chiesa.

Cosa aspettano gli altri vescovi a svegliarsi?
Che Kiko si presenti a S.Pietro e ne picchi con il suo bastone le porte, come capo riconosciuto della nuova religione cattolica?
Cosa farebbero allora tutti i ministri della Chiesa non neocatecumenali?
Piegherebbero la testa o farebbero quadrato attorno al Papa, tirando fuori quel coraggio che oggi li fa somigliare a tanti don Abbondio e alle tre scimiette mute, sorde e cieche?

Di Leo 30 marzo, 2008 15:57

Cari fratelli, ho letto con molto interesse le vostre analisi, che, purtroppo, confermano ciò che avevo da tempo percepito. Grazie per il vostro lavoro.
Mi permetto di porre alla vostra attenzione anche il caso di alcune comunità del Rinnovamento dello Spirito, che insieme ai NCN nascono ad limina con ambienti protestanti, intrisi altresì di caratteri gnostici. È purtroppo un male che la Chiesa di Dio, Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana deve affrontare durante i secoli. Il maligno non potendoLa scalfire, cerca di avvelenarla dall’interno.
Spero presto che Sua Santità Benedetto prenda i necessari rimedi, poiché qui si tratta di una setta (eretica) esoterizzante pseudo-gnostica di matrice protestante.
Grazie ancora.

Di Armando 21 marzo, 2008 12:15

Poichè i NC tendono a monopolizzare e stravolgere a modo loro riti e prassi della Chiesa, accade che avvenimenti che, senza di loro sarebbero state normali manifestazioni della nostra fede, ora vengono in sospetto in quanto presentite come indizi della prevalenza neocatecumenale nelle parrocchie.
Il fatto è che i NC approfittano della indolenza dei parroci tradizionali, impossessandosi di riti che dovevano essere promossi e gestiti da questi ultimi.
Così la profusione di palme nella settimana santa, anziché simboleggiare la tradizione cattolica, finiscono spesso per rappresentare il segno evidente, il marchio della presenza NC nella parrocchia stessa.
Con due effetti: da una parte i NC si presentano come propugnatori del ritorno della Chiesa ai riti originari, dall'altro si ingenera nei fedeli tradizionali sconcerto per un'appropriazione indebita e il monopolio da parte di un movimento settario, il quale non rappresenta di fatto né la Chiesa né la sua tradizione.
Purtroppo, tutta la questione si riduce in estrema sintesi ad un discorso di assenza, colmata opportunisticamente da una presenza anomala e pervasiva, e da un'altrettanto opportunistica tendenza nelle gerarchie ecclesiali a considerare tale funzione sostitutiva un 'frutto buono' anziché una pura degenerazione.
Circa poi la sbandierata luminosità del Cammino, è appena il caso di ricordare che i loro riti privilegiano invece le tenebre, si svolgono nelle ore notturne e si nutrono della separatezza nell'ombra.
È l'ombra e non la luce il loro regno.
Le manifestazioni "alla luce del sole" hanno una funzione meramente propagandistica rispetto alla natura profondamente criptica, oscura e settaria del movimento neocatecumenale.
Insomma, più o meno l'equivalente in campo cattolico della massoneria anti-clericale.
Il Cammino neocatecumenale, sul versante opposto, non è meno anti-Chiesa e altrettanto iniziatico e settario, con la differenza che mentre i massoni si propongono di distruggere la Chiesa e basta, i neocatecumenali si propongono di distruggere questa Chiesa, per sostituirla con una radicalmente riformata, ad immagine delle elucubrazioni mentali dei capi del Cammino, che comunque qualche contatto e anche qualche affinità con i progetti massonici dimostrano di averlo

di Saverio 17 marzo, 2008 10:15

Le vostre riflessioni mi fanno pensare all'esperienza di mons. Lefebvre. Oggi in molti dovremmo fare un mea culpa, lo dico da non lefebvriano, anzi da persona che allora vedeva quel monsignore ed il suo movimento come una piccola setta scismatica e reazionaria.
Oggi, assistendo agli scempi anche qui denunciati, dobbiamo riconoscere che non fu scisma né eversione, ma il grido di dolore e la disperazione di un vero uomo di Chiesa, rimasto solo a gridare nel deserto, il quale vedeva improvvisamente messi in discussione i pilastri della fede millenaria.
L'aveva previsto che sarebbe arrivata una pletora di nuovi e falsi profeti, con lo stravolgimento dei dogmi, del ministero sacerdotale ed il capovolgimento della stessa fede.
Ma non fu creduto, da noi per primi, e si può capire il dramma di un uomo di Chiesa che avendo a cuore l'identità autentica del cattolicesimo, fu sottoposto a scomunica, proprio lui che si era battuto contro gli eretici ed i sovvertitori dei dogmi.
Caratterialmente si dice fosse un duro, ma dentro di sé dovette subire le pene dell'inferno nel dover ordinare sacerdoti contro il volere dell'amata Chiesa, per far sopravvivere alla tempesta modernista un nucleo di tradizione, lui che aveva servito con assoluta fedeltà la Chiesa apostolica e che la vedeva inesorabilmente rinnegare la propria identità per adattarsi al pensiero dominante.
Credo che queste severe riflessioni le abbia fatte ben più saggiamente il Santo Padre quando ammetteva di non essersi opposto sufficientemente a certi rivolgimenti deleteri nell'epoca conciliare. Oggi si è mosso per ricucire il rapporto con gli eredi di Lefebvre, ma la percezione della enormità degli errori commessi resta tutta.
Ed è pur vero che i veleni di quell'epoca hanno contaminato una vasta schiera di religiosi e di laici - anch'io ero tra questi - ed oggi il Papa è costretto a fronteggiare resistenze interne ed esterne derivanti dalla mentalità consolidatasi nella Chiesa a seguito di quel cambiamento.
Anche le non risposte, gli attendismi eccessivi, la banalizzazione dei problemi, la tolleranza delle difformità verso cui tante volte si è levato un grido di sofferenza da questo blog, sono il prodotto del predominio della mentalità instauratosi nella Chiesa nell'epoca conciliare.
Se dovessi ripercorrere quelle tappe, oggi non sarei tanto tenero ed indulgente con le scelte fatte allora, cui aderii insieme a tanti altri con superficiale entusiasmo e stupida incoscienza. Di questo ho piena consapevolezza, ma ne hanno i cardinali, vescovi e sacerdoti riconducibili allo schieramento conciliare e tuttora presenti ed operanti?

Di Stanis 28 febbraio, 2008 12:40

Vorrei far notare che mentre i neocatecumenali hanno in più di qualche loro sito il link della loro specifica partecipazione e preparazione alla gmg di Sidney, sul sito ufficiale della gmg2008 di Sidney, non si fa assolutamente nessuna menzione loro. Anzi, in una pagina, dove vengono presentati gli ordini e movimenti che collaborano, non ci sono proprio i neocatecumenali.

Questa è un'ulteriore prova che loro non vivono in comunione con la chiesa nemmeno questo evento, ma anzi, si dissociano e lo fanno a loro modo e lo fanno diventare una cosa loro, confondendo e e circuendo molti giovani che magari pensano di andare a questa bella esperienza, e invece cadono nelle grinfie del Cammino.

Guardate su catechumenium, in fondo alla pagina iniziale e poi sul sito ufficiale. Non solo falsi, ma anche imbroglioni!!!

Ma loro non partecipano alla gmg. Loro organizzano e partecipano alla ncgmg che prevede l'incontro e la messa con il pontefice in preparazione alla giornata vocazionale di lunedì.

Ah, ovviamente per poter partecipare bisogna essere presentati da almeno due soci che sono vincolati dalla norma che ogni comunità non può accogliere complessivamente più di tre esterni. Il tutto previo nulla osta del presidente.

E i vescovi dormono. E di tutti i sacerdoti che ho interpellato, NESSUNO era a conoscenza della lettera di Arinze, alla quale non viene data importanza. Che vergogna. Infatti ogni volta che ho fatto una gmg con i nceocatecumenali si seguiva un programma a parte con catechesi a parte liturgie a parte per concludere con l'apoteosi dell'incontro con kiko...

Per non parlare poi della quota. Pur pagando come tutti i partecipanti i neocatecumenali sono quelli più mal trattati (logicamente la base) con la scusa che bisogna accettare tutto perché le prove le manda il Signore. E intanto i leader e compagnia viaggiano gratis e fanno la cresta per i loro comodi.

Di Andrea 27 febbraio, 2008 15:58

Io non sarei così superficiale nel valutare il peso del Cammino e l'influenza che potrebbe avere nella Chiesa. Dopotutto, nessuno è perfetto e anche gli altri movimenti ecclesiali e gli stessi ordini religiosi hanno le loro pecche ed hanno commesso errori: errori di superbia, di orgoglio, di elitarismo, ecc.

Ma tutti insieme gli errori compiuti dagli altri movimenti non assommano all'un per cento di quelli ben più gravi ed esiziali commessi dal e nel cammino.

La stessa ragion d'essere di questo blog la dice lunga sulla specificità, diversità e alterità di un'organizzazione che davvero contiene al proprio interno i germi di una distruzione radicale del modo di intendere la fede cattolica. Questo lo avevano ben capito padre Zoffoli, don Conti e pochi altri incompresi e disattesi.

Con un'aggravante tanto incredibile quanto inaudita: che al progetto portato avanti dai fondatori del Cammino hanno aderito non solo semplici sacerdoti e parroci ma addirittura vescovi e cardinali.

Il livello dell'infiltrazione e del coinvolgimento è tale e di tale portata da rappresentare un reale pericolo per il futuro della Chiesa stessa, se è vero che nel programma dei capi del Cammino vi è portare al soglio pontificio un Papa neocatecumenale.

Dunque, dissento dalle intepretazioni che tendono a sminuire la portata di un'approvazione formale del Cammino. È vero che i neocatecumenali, essendo preparati ad obbedire esclusivamente ai loro capi, continueranno a disobbedire alla Chiesa a seconda delle direttive ricevute all'interno del loro movimento e indipendentemente dall'approvazione o meno dello statuto, ma è pur vero che tale approvazione assumerebbe un valore simbolico di gran lunga superiore alla pochezza dottrinale e teologica dei suoi propugnatori.

Personalmente, con tutta la deferenza ed il rispetto che nutro per il Santo Padre, ritengo che dovrebbe riflettere mille volte prima di apporre la propria firma su un atto profondamente dirompente e destabilizzante per la Chiesa.

E questo lo affermo senza alcun rancore per Kiko e compagni, che hanno tutto il diritto di professare le loro convinzioni religiose ma nessun diritto di imporle a tutta la Chiesa e all'intera comunità cattolica, tentando di piegare perfino il Papa a tale ambiguo e nefasto disegno.

Di Livio 23 febbraio, 2008 12:38

Se il Papa è al corrente che questo vescovo slovacco è neocatecumeno, e le immagini sono eloquenti, ciò significa che ha autorizzato la nascita di un'eparchia neocatecumenale in terra slovacca. E ciò prima dell'approvazione dello Statuto, o almeno della sua pubblicazione.

Avrebbero ragione a cantare vittoria, come stanno facendo da tempo, poiché l'unica condizione che consentirebbe tale autorizzazione sarebbe appunto la certezza dell'avvenuta approvazione a monte.

Viceversa, troverei perlomeno singolare l'ipotesi del Papa che procede ad una tale legittimazione nel mentre respinge l'approvazione statutaria del CNC.

Che dire? Che, a meno dell'ennesimo equivoco in cui potrebbe esser caduta la Chiesa, sembra una doccia gelida per quanti hanno sperato fino all'ultimo nel rifiuto delle tesi neocatecumenali. Attenuata solo in parte dalla eventuale correzione severa dello statuto stesso, poiché, come abbiamo tutti constatato, neppure il Papa sarebbe in grado di controllare il reale rispetto da parte delle incorreggibili comunità NC delle norme a loro rivolte...

Di Sergio 22 febbraio, 2008 16:56

Come credente e come persona dotata di raziocinio dal buon Dio mi rifiuto di accettare l'idea che il Papa, dopo tutto quel che ha teorizzato, predicato e messo per iscritto con i propri atti di magistero possa aver firmato l'approvazione di un documento che apre ufficialmente le porte della Chiesa alla sovversione organizzata e alla disobbedienza sistematica, per quanto già sussistente in ogni àmbito contaminato dal credo neocatecumenale.
Sarebbe un fatto talmente contraddittorio con il pensiero e la persona stessa di Papa Ratzinger che solo una gigantesca pressione di tutta la Curia - e sottolineo tutta - con una concomitante debacle delle vocazioni potrebbe aver consentito, seppur non giustificato, un passo così grave.
D'altronde, anche di fronte ad una tale ipotesi - ovvero per fronteggiare la crisi vocazionale e mantenere nella Chiesa alcune centinaia di migliaia di fedeli recalcitranti e instabili - sarebbe in contraddizione con lo stesso pensiero del Papa, il quale ha ben esplicitato più volte la possibilità di una chiesa futura rimpicciolita nei numeri ma fedele alla sua sacra tradizione.
No, non mi riesce di trovare neppure un motivo valido (iota unum...) per cui il Papa dovrebbe aver firmato lo statuto di una setta che è nei fatti portatrice di divisioni, separazioni, eversioni, prevaricazioni, stravolgimenti nella fede e nella vita cattolica.
Se dovesse accadere per davvero, non potrebbe che configurarsi come segno di quella fine dei tempi predetta da Cristo e trasmessa nelle Sacre Scritture.
Deve esser chiaro: l'approvazione degli statuti per un neocatecumenale sarebbe una vittoria per il prosieguo del programma di riforma radicale della Chiesa da loro perseguito, ma per un credente normale essa resterebbe una sconfitta grave, senza se e senza ma, della Chiesa e della fede cattolica.

Di Manlio 22 febbraio, 2008 12:24

Mi pare fosse sul film "Schindler list" una frase che diceva più o meno così: ne uccidi uno sei un assassino, uccidi un popolo sei un rivoluzionario.

Orbene questa frase si può applicare bene sia a kiko, che ne ha rovinati a migliaia, e pensiamo non solo alle famiglie, alle coppie, ma anche a tutte quelle vocazioni al sacerdozio e alla clausura che non lo erano affatto, ma che hanno continuato su questa strada spinte dalla tossicodipendenza collettiva di kiko (e conosco tanti preti falliti e tante clarisse che sono disperate nella clausura, ma non hanno il coraggio di ammetterlo per non dare un brutto colpo alla famiglia e alla comunità che le ha mandate in clausura) e poi a coloro che fanno i moralisti sul nostro blog.

Di Un sacerdote 21 febbraio, 2008 15:49

Per quello che ho visto del gruppo neocatecumenale, è vero che cospirano contro la Chiesa apostolica romana. kiko e la sua band si danno da fare a trasformarci. Attentano alla nostra fede. Nel cammino che fanno si parla solo male, o in modo sarcastico, dei parrocchiani, del prete, della liturgia così com'è e di tutto quello che si fa in parrocchia, anche delle processioni. Alla fine convincono chi li frequenta.
Mio fratello li frequenta da 4 anni, da quando la moglie lo ha lasciato. È un guaio perchè invece di tentare di riconquistare la moglie ha aggravato la sua situazione recitando la parte del martire perchè il Signore gli ha donato questa storia.
Il figlio si è incominciato a drogare e per curarlo lo ha portato nel cammino. Non gli dà altri aiuti se non quelli dei "fratelli", la cui parola e consiglio valgono più di ciò che diciamo noi veri fratelli e che ci siamo sempre aiutati. Il ragazzo avrebbe bisogno anche di un medico e di uno psicologo, ma niente da fare. Non lo riconosco più e si è lasciato completamente andare affidando la sua vita a questo gruppo. Io ho partecipato alle catechesi iniziali ma si vedeva che sono impreparati e fanatici.

Di Maria 21 febbraio, 2008 08:15

Benedetto XVI prende tempo e cerca di rettificare le devianze del cn perchè alcuni vescovi in caso di scissione si staccherebbero dalla Chiesa di Roma diventando altrettanti papi di quella kikiana. Questi vescovi con i seminari attiverebbero, distaccandosi, il loro feudo-vescovado kikiano. Avendo, infatti, ora, simbolicamente questo potere presso i neocatecumenali e obolo economico poiché essi, a loro volta, hanno da questi vescovi legittimazione al kikianesimo.
Benedetto sa della non fedeltà di questi vescovi che si dichiarano fedeli al cammino.
Ha un grande problema perchè si andrebbe, in caso di non riconoscimento, a tagliare, certamente non nella sostanza, ma nei numeri una fetta della Chiesa cattolica (anche se di fatto non lo è).
Bisogna pregare affinché, come il Papa ha richiesto, non indietreggi davanti ai lupi. C'è anche il fatto che il cammino ha legato e cucito bocca e braccia a una grande parte del clero ricattandolo nelle sue debolezze. Come vedete di carità e perdono, i neocatecumenali non hanno niente se non la facciata di pseudo gentilezza. Sono un branco di lupi pronti ad accerchiare la preda debole..
Un mio amico sacerdote fu seguito a lungo fino a che non lo presero in una situazione che potesse leggersi equivoca e poi gli dissero, lì seduta stante, che la carne è debole e che capivano..., loro stavano lì per salvarlo, doveva entrare in cammino e seguirlo. Così fu costretto a tacere e seguire i “suoi salvatori”.
È una brutta storia davvero.

Di Giuseppe 17 febbraio, 2008 09:04

Ho conosciuto i noeocatecumenali poiché ero scout in una parrocchia che in breve fu violentemente "aggredita" da questo.. boh ..chiamatelo come vi pare, a me pare una setta: ne ha esattamente tutte le caratteristiche. In breve si diffuse come un cancro maligno e fulminante e uno dei loro seminaristi ci disse chiaro e tondo che se si vuole essere cristiani si "DEVE ESSERE NEOCATECUMENALI "IL CAMMINO". Nella mia ingenuità credevo che di fronte a tali aberrazioni la Chiesa sarebbe prontamente intervenuta. Invece ... niente. Ancora oggi, sebbene qua e là compaiano anche autorevoli prese di posizione, non è chiaro alla massa dei fedeli che tanto sul piano dottrinale e liturgico ma sopratutto sullo spirito che anima i capi "neocid" (così li chiamavamo per il pernicioso effetto che avevano sulla vita della Chiesa) questa gente non c'entra un beneamato accidente con Gesù e con il Santo Vangelo. Se sbaglio vuol dire che sono io a non avere capito niente e pertanto mi farò un obbligo di tenermi RIGOROSAMENTE ALLA LARGA dalla Chiesa Cattolica che in tal caso non saprei distinguere da una ...(autocensura). Mi aspetto da Papa Benedetto una presa di posizione pubblica chiara netta ed inequivocabile su questo schifo. Però sono tanti ed hanno tanti soldi (ma la Guardia di Finanza qualche dubbio ... no?). Ne avrà il coraggio? quando? cordialità.

Di Fortebraccio 1 febbraio, 2008 14:10

Qualche precisazione in merito al concetto di 'iniziazione'.

In àmbito antropologico, si indica con tale termine il percorso di formazione dei giovani alle regole dei clan e delle tribù in epoca pre-tecnologica.

In àmbito psico-sociologico, si indica invece il complesso dei riti e pratiche per l'affiliazione di un neofita ad una setta segreta, alla massoneria o ad un'associazione criminale di stampo mafioso.

Pertanto, riferitamente ad un percorso di fede cattolico, interno alla Chiesa, l'uso del termine è del tutto scorretto da parte del Cammino neocatecumenale.

Riferitamente invece al caratterizzarsi come setta semi-segreta di tipo religioso, l'uso del termine 'iniziazione' è coerente con la fisionomia del Cammino, anzi risulta potenziato a dismisura poiché l'adesione ad esso non avviene una tantum ma per gradi successivi e progressivi configurandosi come rito iniziatico sul lungo termine. In sostanza, siamo in presenza di un percorso iniziatico non alla fede cattolica, ma alla vita e alle prassi di un'organizzazione chiusa e riservata, la quale si avvale della 'base' fornita dalla religione cattolica sia come veicolo ed attrattiva per i potenziali aderenti, sia come fondamento dei propri riti e delle proprie prassi.

L'originalità del Cammino neocatecumenale, come setta religiosa, è di aver strutturato la propria organizzazione non all'esterno dell'istituzione, ma all'interno di essa. Per tutto il resto, è del tutto conforme alle dinamiche delle sette religiose (leaderismo carismatico, escatologia apocalittica, messianismo, produzione simbolica, controllo mentale, relazioni rigidamente gerarchiche, controllo di flussi finanziari, ed i relativi esiti problematici sulla psiche e sulla coscienza degli adepti).

Di Psicologicus 24 gennaio, 2008 11:16

Gli ultimi interventi fanno riflettere sulla strategia trasformistica in atto nel Cammino: "perchè nel cammino le eresie non vengono dette, vengono attuate, vissute." dice Michela.

Ora, è probabile che il clamore e le polemiche continue, le denunce delle loro difformità ed anomalie hanno costretto infine i capi del Cammino a correggere il tiro, modificando le apparenze pur di non intaccare la sostanza. Ciò significa che sono più attenti a non scoprirsi sul versante delle predicazioni difformi e delle teorizzazioni radicali, mentre proseguono nelle pratiche anomale perché più difficili da verificare dall'esterno. Del resto, se ne aveva avuto sentore allorquando sono stati presentati testi rimaneggiati degli Orientamenti allo studio delle congregazioni.

È cambiato il metodo. Non più l'affermazione arrogante ed esplicita della propria unicità rispetto agli altri credenti, ma una dissimulazione concettuale dettata dalla necessità di non pronunciarsi esplicitamente, soprattutto per iscritto o verbalmente in quanto riportabili, su questioni che possano rinfocolare critiche e censure. Cosa se ne deduce? Che lungi da una vera conversione ed un sincero pentimento per tutto quanto posto in essere di anormale e difforme, i responsabili del Cammino stanno attuando una astuta strategia diversiva. Evidentemente non hanno alcuna intenzione di abbandonare il progetto eversivo (per loro rifondativo) che è alla base del Cammino stesso.

Questo significa altresì che aumenterà il divario tra la base neocatecumenale, cui saranno propinati concetti più diluiti e genericamente accettabili dai critici più severi del CNC, e l'elite ristretta dei responsabili nella cui cerchia sarà proseguito ed approfondito il discorso di rottura radicale con la dottrina tradizionale della Chiesa. Il problema per loro sarà come mantenere la cinghia di trasmissione tra la sostanza dei loro arzigogoli "alti" e secretati e la base più esposta e permeabile a fuoriuscite di notizie e controlli.

Di Livio 23 gennaio, 2008 12:17

In tutte le ultime puntualizzazioni, abbiamo sottolineato il dato che nella liturgia in primis; ma, non c'è dubbio, anche nella catechesi e nelle prassi (specialmente in ordine al mancato rispetto del 'foro interno' delle persone), sono i sacerdoti che operano nel cammino NC quelli che risultano maggiormente in difetto riguardo all'obbedienza e che dovrebbero rispondere direttamente al Papa e non a Kiko... questa è un'anomalia, per dirla con un eufemismo, che la Chiesa, ai livelli di consapevolezza raggiunti, non dovrebbe e non potrebbe tollerare, per sua stessa missione

Di Mic 20 gennaio 2008

Molte sono le testimonianze di gente che, "grazie al Cammino", ha ricostruito la sua storia, il suo matrimonio, ecc.. Io posso dire invece che il Cammino mi sta distruggendo il matrimonio e la vita familiare e personale in genere. Mio marito ha sposato fino in fondo questo modo estremo ed "integralista" di intendere il cristianesimo. Ha incarnato in sé il giudizio verso di me e verso tutti coloro che non fanno parte del Cammino o che non ne condividono il metodo (sacerdoti e vescovi compresi!!!)! Io, frequento a singhiozzo il cammino stesso (ospitato da un'altra parrocchia della mia stessa cittadina), ma sono, contemporaneamente, al servizio della mia parrocchia di appartenenza dove, per anni, mi sono formata in seno all'Azione Cattolica. Oggi,mentre da un lato onoro i miei impegni parrocchiali anche col Ministero del canto che mi porta ad una gioiosa intimità con Cristo, dall'altro sono spesso coartata da mio marito nella volontà di andare alle celebrazioni neocatecumenali e, per amor di pace in famiglia, cedo alle sue insistenze (anche perchè abbiamo due bimbi che molto spesso assistono a scenate tristissime tra me e lui, sol perchè non condivido tante impostazioni estreme del cammino e, di conseguenza, nascono conflitti che sfociano in minacce ed offese che sono costretta a subire: "o vieni in celebrazione o ti caccio di casa", "tu meriti di perire", "presto o tardi il Signore ti brucia", e tanto altro ancora. Insomma, non accetto l'idea, spudoratamente esternata da mio marito e dai catechisti,che il Cammino sia l'unica "ancora di salvezza" e che, al di fuori di esso tutto sia inutile e banale. Quanti Santi sono stati riconosciuti tali anche senza avere conosciuto il Cammino Neocatecumenale? e poi, se tanto mi dà tanto, altro che trasmissione di fede ai figli! Qui si rischia di perdere anche la propria! E' la testimonianza con la vita che rivela l'essere Cristiano ed il rispetto verso l'altro, con le sue diversità, è la più efficace testimonianza. Altrimenti, si scade nell'eterno giudizio e nello sterile moralismo!
La S. Messa sarebbe più giusto che si celebri con la Chiesa tutta, ogni domenica, non tra le fredde mura di una stanza allestita per la Celebrazione del sabato sera e severamente riservata ai soli componenti della comunità neocatecumenale. Molto spesso la nostra "divisione" si spiega anche nel fatto che lui non può fare a meno della celebrazione del sabato sera, mortificando senza scrupoli quella domenicale, io, invece, mi ritrovo ad andare alla S.Messa domenicale (da sola!!! o con le bambine), anche per il servizio che svolgo in parrocchia, se non anche a quella della sera precedente. Per non parlare della Pasqua, vissuta con profonda angoscia per via della mancanza di comunione tra di noi ed anche rispetto ai familiari tutti. E poi, gli unici "veri familiari" devono essere considerati solo i fratelli di comunità, non c'è nè padre, nè madre, nè fratelli...!La carità e la solidarietà, nella accezione più ampia, si impongono solo limitatamente ai primi e non ad altri. Non si possono accettare tali drastici condizionamenti! E questa è solo minima parte di quanto si potrebbe denunciare!!!
Prima o poi si dovrà svelare il vero volto di una tale realtà presente nella nostra Chiesa. Mi auguro che il Signore dia Luce alle nostre menti per riconoscere e concretizzare il vero messaggio cristiano, che è messaggio universale, e che Cristo è il fine ultimo di ogni cosa, tutto il resto è solo (o dovrebbe essere solo) uno strumento per conseguire tale fine.

Lettera firmata, 23 ottobre 2007

 

Mi sono trasferita da Roma a Tivoli praticante nella parrocchia di Santa Sinforosa, ho conosciuto la realtà di 8 comunità neocatecumenali, il parroco catechizzato da loro, emargina tutte gli altri gruppi di preghiera es. sono responsabile dell'apostolato della preghiera, ma non ci permette né di far conoscere la devozione del Cuore di Gesù, né spiegare i 9 venerdì, né la confessione, né l'adorazione eucaristica ecc.ecc. Ho fatto catechismo per due anni, perchè aveva la speranza di convertirmi al loro cammino, non avveratosi ciò mi ha tolto il corso catechistico perchè non spetta a me ma ai catechisti della comunità: premetto che a marzo p.v. prendo se Dio vuole il dottorato in scienze della religione. Viviamo l'eresia e lo scisma più totale di questi tempi dovuto alla setta neo catecumenale.
Dove finirà la nostra chiesa visto che pubblicamente chiamano kiko papa............

Da Innocenza 17 ottobre, 2007 9:32

 

 
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Per sdrammatizzare... «Cronache semiserie della pulce pellegrina»

Ultimo aggiornamento 5 settembre 2011