Giov 10,1

«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.»

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Testimonianze di "ex" /1

Indice della Sezione:

:: [Testimonianze esterne]  -  [pagina 2]

:: [Testimonianze di sacerdoti]

:: Testimonianze di ex appartenenti al CN - [pagina 2] - [pagina 3]
  
:: [Dialogo e riflessione comune]

Alcune delle testimonianze che seguono sono pervenute via mail, altre sono state prese dai Weblog: neocatecumenali.blogspot.com e palazzoapostolico.it. Abbiamo ritenuto di inserire anche queste ultime in quanto la fluidità e la spontaneità del testo, generato dall'evento colloquiale, rispettato nella sua integrità, le rende particolarmente interessanti. Ci siamo accorti che sostanzialmente costituiscono una carrellata sulle principali anomalie del cammino e potrebbero in qualche modo rappresentare una sorta di F.A.Q. non complete, ma quasi... Ne garantiamo l'attendibilità, perché ognuna è corredata della mail e dai dati personali dell'interessato. 



continua a pagina 2

Continuo a seguirvi perchè l'interesse a come i NC rispondono ...a fischi con fiaschi va in crescendo. Le risposte nc fanno finta di non capire e riconoscere i meccanismi perversi contro la persona del loro "cammino di iniziazione cristiana". Certamente non sono di un'equipe di catechisti ma di tutte. TALI MECCANISMI NON SONO USCITI FUORI PRIMA PERCHE' NEL GIOCO PERVERSO DELL'ABUSO SIA PER LA VITTIMA, che pensa di essere colpevole, SIA PER IL CARNEFICE, che sa di essere colpevole.... Conviene tacere! Buon per chi riesce a uscirne e dimenticare!

Chi è uscito dopo una breve esperienza è messo a zittire "perchè non conosceva e che avrebbe capito solo andando avanti....", traducasi immergendosi sempre più nella pece di questo cammino deviante. CHI è RIMASTO per anni in questa maledetta esperienza, è difficile che riesca a parlare perché ti tengono nelle loro grinfie conoscendo ogni parte intima della persona. E nel frattempo, tappa dopo tappa, ti smontano pezzo pezzo e ti rimontano come il kikianesimo vuole. Sulla base di una falsa fratellanza e di un'impostazione morbosa di manifestare la propria fede ti spremono a tutti i livelli, ti espropriano della tua identità. Mano a mano sei sempre più kikiano e guai a chi ti tocca la tua sala "liturgica", guai a mettere in dubbio il contributo ai "fratelli", guai a NON UBBIDIRE SENZA DOMANDE AI CATECHISTI! Sei giudicato di disubbidire a Dio stesso! Capite? A Dio stesso! Se provi tu, invece, una valutazione o ad esprimere un dubbio, ti azzittiscono umiliandoti e attivandoti scrupoli e sensi di colpa, spesso con modi perentori altre volte con quella benevolenza di chi si sente "trafitto" dal tuo "pensare"!

Sto a dire queste cose e mi risento male solo al ricordo come chi non può dimenticare tanto ne è segnato. Nonostante non provi odio, ma commiserazione. Ho perdonato perchè anche, almeno desidero crederlo, i catechisti non sapevano cosa facevano, vittime anch'essi. Però so che è una struttura malevola che crea tanti danni alle persone che la frequentano e a chi ha a che fare con loro direttamente e indirettamente. Da questa esperienza il cristiano può ricavarne, però, un senso e nostro Signore ci dà l'opportunità di ricavarne un bene che rinforzerà il desiderio della retta fede e di difenderla ad oltranza perchè ora più che mai siamo consapevoli di come sia a rischio.

Diversi sacerdoti non si coinvolgono più di tanto con il "cammino" e quindi vedono solo l'apparenza e, purtroppo, un gruppo di "cotanta testimonianza " li rendono favorevoli se non addirittura tronfii. Chi si coinvolge molto... gli fa bene perchè così può riscoprire il proprio battesimo, come ammette il prete siciliano... (chissà perché il seminario non gli ha chiarito questo punto e chissà con che tipo di vocazione è stato ordinato..). Perdono questi uomini di Dio e li incoraggio a ristabilire la verità per il bene di tutta la Chiesa e per il bene loro. Non gridiamo allo scandalo per quanto dico. Si sa che la Chiesa è divina ed umana e questa parte umana non poche volte ha causato devianze, anche gravi purtroppo. Quindi la verità viene sempre invocando lo Spirito affinché lavori ognuno di noi tramite la retta coscienza. Ma lo dobbiamo volere altrimenti rimarremo sordi, ciechi e muti davanti alla nostra coscienza.

Posso confermare che la chiesa prospettata dal cn non è quella una, santa, apostolica di cui parla la nostra professione di fede, il CREDO. COSì IL MESSAGGIO BIBLICO COMPLETAMENTE REINTERPRETATO E PROPOSTO CON I MODI FINORA DENUNCIATI specialmente per manipolare menti e coscienze. Posso assicurare che valgono più le suppellettili liturgiche, più un tappeto, più un cero che non le persone a servizio di tali oggetti.

La gerarchia sa e, a questo punto, penso pure il Papa che ha lanciato forti messaggi ma... non vedo una reale fermezza a stoppare il "cammino".. Capisco che questo CN è un problema in più per la Chiesa e far ammettere alla gerarchia che, per tutti questi anni, non si è accorta di cosa accadeva sotto i loro occhi fede sarebbe un perdere fiducia e... la faccia. Che colpo sarebbe per cardinali e vescovi che hanno partecipato ricevendo... genuflessioni ..., riconoscimenti..., che, in un certo modo, li ha legati, li ha invischiati anche involontariamente! MEGLIO TACEEEEREEEEE! MEGLIO NON AVERE OCCHI, ORECCHIE E VOCE.

ED ECCO CHE SI TACE. SI LASCIA DA SOLO IL PAPA E POI DI SOTTOBANCO "UN COLPO AL CERCHIO ED UNA ALLA BOTTE". E così, giorno dopo giorno si tira.... occuparsi di cose che travagliano la fede e le persone? Tanto tutto passa...perchè farlo ora? In questo momento, attaccata da più parti, la Chiesa, nei suoi uomini e per le falle che hanno aperto in essa, è debole, o meglio si sente debole (è questo è un frutto del demonio che usa anche strumenti come il cn per indebolirla). Chi avrà la forza e la volontà di appoggiare Papa Benedetto? Gli faranno sapere e conoscere cosa c'è dietro "i frutti del cammino" ?

NON è DISFATTISMO MA SOLO REALISMO. CONTINUO AD AMARE LA CHIESA CONTINUANDO A PREGARE e dicendomi ad ogni inizio di giornata: "con Cristo e la sua Chiesa per essa e attraverso essa".

Di Sandri, 18 agosto, 2007 13:30

Da persona semplice qual sono, prego, invoco e grido che la Chiesa cattolica ritorni alla fonte dell'essere e non al mercanteggiare con le immagini intriganti di pubblicità cultuale.
L'ho sperimentato e, al di là di tutti la rete di relazioni che si è intromessa tra me e i miei affetti (e non idoli), nella mia vita quotidiana fatta anch'essa di incontri (anche evangelizzanti, se andiamo nella sostanza), mi offuscava il fatto divino.
Alla fine ero io dio che dovevo tenere a bada il diavolo. Io potevo divinizzarmi e quindi non dovevo genuflettermi più.
Come si è ridimensionato il mio essere riconquistando l'armonia che c'è tra Dio e la sua creatura. Trovo conforto ad inginocchiarmi davanti al grande mistero che fa Dio nel trasformarsi cibo per noi.
Dio che mi mostra concretamente quanto è innamorato di me e di ognuno di noi. È questo che oggi mi inebria, mi dona ancora lo stupore dell'anima e la meraviglia della ragione che sostiene (e non immiserisce) la mia fede.
Grazie Dio, grazie Chiesa che sei lo strumento sacramentale in cui avviene questo miracolo.

Da Mar 12 luglio, 2007 14:40

Io, persona umana violata nella mia dignità di creatura e figlia di Dio attraverso il Battesimo che fu richiesto dai miei genitori alla Chiesa e che mi fu impartito nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,.... grido mille volte no no no no no no no a che i nc vadano avanti in questo modo. Lo grido anche per quelle persone che sono nel mio stesso stato e per tutte quelle che senza rendersene conto, hanno fatto di uno strumento qual può essere un cammino, il centro salvifico per una vita eterna.

Così stanno le cose e il Papa deve saperlo, deve conoscere questa colla per topi (perchè i catechisti, ci trattano allo stesso modo). Una colla profumata e dal bello aspetto invitante e che stimola la parte affamata di spirituale che è in ogni essere umano. Approfittano di questo..., ma che ti si appiccica e ti corrode le parti che rendono l'uomo tale.

Santità impedisca, soprattutto, anche ai parroci e ai vescovi di infiltrarlo nella vita della parrocchia. Anzi, faccia qualcosa per liberare le parrocchie in possesso di questi fanatici, spesso, senza scrupoli.
Santità prego per lei che dovrebbe avere l'ultima parola sull'esistenza di tale devianza che si porta dietro tante conseguenze.

Da Sil 03 luglio, 2007 14:45

Il modo in cui il CN ti isola dall'esterno è sottile. Da ricordare che molte coppie in cui uno dei due componenti non appartiene al CN vengono portate in maniera sottile ad un ultimatum (messaggio subliminale o siete entrambi NC o vi separate).
Ovviamente ognuno può fisicamente procurarsi i libri di Zoffoli, o venire a contatto con testi e persone critiche, ma il passavoce interno ti fa capire che è meglio non leggerlo, e ogni critica è "persecuzione". Fino quando il tuo senso critico è ancora "ipnotizzato" (anch'io mi sono chiesto se dietro le catechesi si possano rintracciare tecniche ipnotiche, ma non ho avuto tempo e modo di studiare a fondo questo aspetto che non escluderei affatto, visto il modo meticoloso e "standardizzato" con cui vengono allenati i catechisti) dalle catechesi d'inizio o messo sotto pressione dai passaggi, sei tu stesso a isolarti da solo. Basta pensare alla diffidenza con cui vengono viste e quanto vengono scoraggiate attività sportive, culturali, o esperienze formative diverse, alle quali in ogni caso riesce praticamente impossibile dedicarsi per i pressanti impegni all'interno della comunità.
In effetti il membro NC vive come in una campana di vetro mentale, le voci e informazioni dall'esterno arrivano distorte già filtrate. Mi ricordo che, per quanto mi riguarda, solo la parola "setta" associata ai NC fu in grado di fare una crepa in quella campana. Ovviamente uno mai e poi mai spontaneamente entrerebbe in una setta e in special modo mai e poi mai penserebbe di poter incorrere in una di esse nella Chiesa Cattolica. Fare quell'associazione non è un passo banale. Ma una volta che la breccia è fatta, uno incomincia a mettere i pezzi assieme e capisce che forse quell'associazione non è proprio peregrina, allora la campana comincia a venir giù pezzo a pezzo. E fuori dalla campana non si respira aria viziata. Riacquistare tale libertà è impagabile

Da Gherardo 22 maggio, 2007 09:44

A gherà,
il Signore è Luce e certamente ci illuminerà, ma ci sono delle condizioni su come noi possiamo usufruire della sua Luce e di tutti i doni di cui ci fa partecipe: mente e cuori retti! Altrimenti la Verità non la si potrà o non la si vorrà vedere maaai!
Ma...."tutti i nodi vengono al pettine" e dovremo, altrimenti ci dobbiamo rasare la testa, ricorrere a Lui .... Usciamo dalle sabbie mobili fino a che siamo consapevoli di starci sopra e non portiamoci lontano dalla "Terraferma".
Buona giornata in Cristo a tutti. Lode e gloria a te Cristo Gesù!

Da Semmai 21 maggio, 2007 09:26

Caro semmai,
semmai potresti essere meno criptico e piu' chiaro, "uscire dalle sabbie mobili senza allontanarsi dalla terraferma" non mi pare abbia molto senso.

A parte tutto, siamo qui anche perché come dice il Papa la Chiesa non deve fare proseliti ma semplicemente attrarre a sé le persone, questo anche per differenziare la Chiesa Cattolica dal proliferare delle sette nel mondo.

I Neocatecumenali tendono a fare proseliti con i loro metodi decennali, se siamo qui è anche per informare quante più persone che il CN è stato sottoposto a richiamo ufficiale dalla Chiesa su un punto cardine quale la celebrazione eucaristica. Richiamo che a distanza di un anno e mezzo è stato totalmente ignorato.

Credo che soprattutto i "cattolici" debbano essere informati di ciò prima di lasciarsi attirare da tale "Cammino" e che approfondire la propria fede lo si può fare anche con i normali canali della parrocchia.

Certo alcune parrocchie si può dire che checché ne dica il Papa non "attraggono" molto ma questo dovrebbe portare ogni cristiano a un serio esame di coscienza, se ognuno di noi si impegnasse di più nella propria parrocchia probabilmente certe derive pericolose non si verificherebbero

Da Gherardo 21 maggio, 2007 09:42

Gherardo,
scusami, volevo rispondere riprendendo la frase di Francesco e forse mi sono espressa male. Io sono una vittima dei metodi kikiani e ancora, me ne rendo conto, come, quando ero con loro, fossi nelle sabbie mobili. Ne sono uscita con le ossa rotte e ancora ne porto i segni.

La Terraferma per me è Cristo e l'adesione, secondo le possibilità del mio cuore della mia mente e delle mie forze. E per far questo mi addentrai verso il "luogo" che mi si era prospettato di trovarlo. Ma ho trovato l'inferno con tutti i suoi cerchioni.

E quello che più ha condizionato tale violazione della mia persona è stato, e mi duole il cuore dirlo perchè amo e tengo in grande considerazione il ruolo e la persona del sacerdote, l'annichilimento consenziente del mio parroco. Questo mi ha resa disarmata, fragile, perchè pur comunicandogli il mio disagio, non mi tendeva la mano per farmi "uscire da quelle sabbie mobili che sono il cn". A volte con il giustificarlo mi affondava sempre di più.

La mia amarezza attuale, forse sembro una cristiana con poca fede, ma pazienza, desidero essere autentica fino in fondo, è che vedo una percentuale di clero che non "glienefreganiente" e un'altra percentuale "tilasciofareperchèmiècomodocosì", e quelli che "capiscoilpericolodelcn" ma che non lo dichiara apertamente.

Per questo pensavo che è sicuro che Cristo ci inondi della sua Luce ma lasciarsi illuminare da essa è questione di essere uomini di "buona volontà". Altrimenti la Luce della sua verità come fa a penetrarci? Credo nella volontà di Dio che si incontra con quella nostra, perchè alla base del libero arbitrio c'è questa dinamica.

A volte spiegarsi è difficile. Non sono una teologa e perdonami se l'esempio "sabbiemobili" non è calzante.

Abbi pazienza, ciao

Da Semmai 21 maggio, 2007 10:50

Salve, ho trovato questo sito per caso stasera...pensa, cercavo informazioni sulla Schizofrenia...! Scrivo solo per dire che sono stata neocatecumenale nel lontano 1977, e quell'esperienza ha contribuito non poco a farmi allontanare, con sofferenza, sensi di colpa pesanti e conseguenze che non ho ancora valutato nella loro globalità, dalla dottrina cattolica prima, e dalla fede in toto più tardi.
Mi sono sentita colpevole, peccatrice, indegna, vigliacca per non "avercela fatta" a restare nella comunità, a quei tempi. Per fortuna, la vita vera è un'altra cosa.
Ma in quei mesi ho toccato con mano l'ipocrisia, l'idolatria e la fame di affermazione sociale che pervade buona parte delle persone in "Cammino": Nessuna traccia della carità....
Siamo tutti umani, e non credo che siano dei mostri. Approfittavano solo delle debolezze e della voglia di "appartenenza", che dà sicurezza ai deboli. Semplicemente, ognuno perseguiva i propri scopi. Come in tutta la normale umanità. Solo che questi ora li vedi in televisione a "testimoniare".... che cosa? È solo un altro modo per conquistarsi potere. Insomma, non sono migliori di nessuno... e hanno fatto danni. Spero che ci caschi meno gente possibile...!
Il discorso sarebbe lungo, ma sinceramente provo un leggero senso di nausea a ripensare alle "risonanze....". Ero così ingenua! Grazie!

Da Roberta 17 maggio, 2007 22:17


Dal momento che anche nella mia Parrocchia, a Fiumicino, Provincia di Roma, i NC sono la stragrande maggioranza e monopolizzano ogni aspetto della Parrocchia, è giocoforza per me cercare di capirne di più. Attirato dalla solita sirena della "Catechesi per adulti" mi sono trovato forzato in una comunità composta prevalentemente da 16-18enni con i quali non avevo nulla in comune, cui non avevo niente da dire e ai quali le mie esperienze e le mie domande non interessavano e spesso erano totalmente fuori della loro portata. Sono un medico laureato alla Cattolica, piuttosto ferrato in Teologia non solo Cristiana, ho lavorato all'estero e ho quasi conseguito una seconda Laurea in Psicologia (per quasi intendo che non ho dato l'ultimo esame).

Ad ogni modo, accortomi di gravi strafalcioni dottrinali e soprattutto, infuriato per l'atteggiamento da "Quando sarai più grande capirai" che il capocatechista, semianalfabeta, assumeva nei miei confronti, ho iniziato a documentarmi leggendo con molta attenzione le fonti favorevoli al movimento e quelle critiche. Una questione di onestà intellettuale, sentire tutte le campane. Apriti cielo. Mi è stato detto chiaramente che non avrei dovuto farlo. Analogamente, quando chiedevo di spiegare il significato del loro gergo costellato di luoghi comuni e frasi fatte, venivo guardato come un cretino salvo il non riuscire a dare nessuna spiegazione e ammettere che "Avevano detto loro di parlare così". E questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: nessuno, sulla faccia di questa Terra, si può permettere di dirmi di rinnegare la mia intelligenza e non informarmi. Ho mollato senza troppi rimpianti la comunità accorgendomi che ero ben lontano dall'essere stato "agganciato" e adesso continuo a cercare di aggiornarmi sullo sviluppo della vicenda.

I dubbi morali sono soprattutto relativi alla fin troppo chiara applicazione di quella che in Psicologia viene definita "programmazione", cioè l'induzione di uno stato di dipendenza psicologica ed emotiva da un gruppo chiuso. Avendo esperienze professionali di "deprogrammazione", cioè svezzamento da tali dipendenze, non posso evitare di deprecare come queste tecniche siano sempre rivolte preferenzialmente nei confronti di coloro che sono più "deboli" psichicamente, cioè dei poco istruiti o di chi si pone poche domande cercando automaticamente una leadership che li sbarazzi della scomodità di prendere decisioni critiche. Nella mia esperienza personale, limitata ma molto vicina, quasi tutti coloro che recepivano il messaggio neocatecumenale erano persone con seri bisogni di dipendenza e chiunque avesse una motivazione matura, critica, autonoma e non fondata su slogan (Cattolici o neocatecumenali) se ne sono distaccati, alcuni con postumi traumatici anche gravi, altri con nessunissima difficoltà come il sottoscritto che una volta ha riso in faccia al capocatechista rispondendogli che non conosceva gli Autori che citava a sproposito e che non gli riconosceva né l'autorità né l'autorevolezza né la preparazione per rivolgersi a me in quel modo incivile. Il tutto, ovviamente, fornendo fonti, riferimenti e citazioni bibliche comprensive dello sviluppo della versione biblica. Ricordo addirittura che una volta gli citai il Canone e la Vulgata di S. Girolamo per controbattere la sua versione di una lettura sull'"Oportet ut scandala eveniant". Naturalmente sono stato bollato come eccessivamente superbo perché faccio solo riferimento alla mia istruzione ma, devo riconoscerlo, con molto rispetto e ammirazione.

Ancora, mi viene da ridere pensando alla faccia dei catechisti quando in convivenza mi trovai a discutere con una ragazza di 18 anni che voleva scegliere la castità. Le consigliai di trovarsi un ragazzo, innamorarsi e fare un bel po' di sano e soddisfacente sesso... e poi, magari, scegliere la castità perché bisogna conoscere quello cui si rinuncia per potervi rinunciare con completezza. Dio, sembrava che le avessi suggerito di uccidere i genitori :-).

È interessante notare come le catechesi di conversione, il "primo livello", chiamiamolo così, siano affidate costantemente a dei catechisti "semplici", cui non si possa obiettare nulla di particolarmente tecnico sul piano teologico o dottrinale perché essi "altro non fanno che portare la loro testimonianza". La gestione tecnica e intellettuale è sempre un gradino più in alto e non vi si può accedere se non adeguatamente programmati. Cioè quando si abbia il "pass" per accedere al corridoio segreto.

A onor del vero, devo riconoscere che sono piuttosto disgustato e sfiduciato dalle gerarchie Cattoliche. I Pastori che ormai sono rinchiusi quasi da soli dentro il recinto e chiudono fuori il gregge. L'impressione che ne ho, da decenni (vale a dire da quando studiavo alla Cattolica) è che i vertici gerarchici siano i primi a non credere in Dio. Alcune delle tesi neocatecumenali mi vedono molto vicino sul piano emotivo ma se Machiavelli diceva che per il Principe il fine giustifica i mezzi, per la mia visione sono proprio i mezzi che si usano a comunicarmi la validità del Fine: nessun cammino che sfrutta la credulità, il bisogno di amore, la debolezza può venire da Dio o da un Principio che si assume Buono (con la B maiuscola, cioè assoluto in contrapposizione al buono storico e contingente).

Io non sono in guerra con nessuno. Sono solo alla ricerca di qualcosa di più. Solo, nessuno si permetta di dirmi che per cercare devo chiudere gli occhi. Dio mi ha dato un'intelligenza e un senso critico e Dio sempre sa quanto a volte vorrei non averli. E li uso. Platone riporta che Socrate affermasse che "la vita non sottoposta ad alcun esame non è degna di essere vissuta". E bravo Socrate, mi hai rovinato l'esistenza :-).

Ancora grazie mille.

Da Tarkus 15 maggio, 2007 12:23

Per STPIR

comprendo il tuo rammarico nel trovarti di fronte ad un'analisi cosi serrata su quelle che per te erano e sono evidentemente ancora certezze di fede mutuate dal Cammino Neocatecumenale: essere cosi presi e convinti di qualcosa che si sta facendo implica una reazione emotiva profonda quando qualcuno osa mettere in dubbio che la strada che stai percorrendo sia quella giusta.

La stessa profonda reazione provai io con me stesso quando,essendo ancora nel Cammino, avvertivo dentro di me ribellioni verso di esso, specialmente quando i catechisti non cessavano di sottolinearmi che in esso c'era la vera chiesa, che i sacerdoti e la gerarchia stavano cadendo nell'apostasia, che solo ubbidendo a quella chiamata avrei potuto compiere e completare un percorso di fede vera.

Mi domandavo costantemente:
- Dov'è la vera Chiesa?
- È possibile che la Chiesa di Cristo, per quanto malata nei suoi affari temporali, possa avere abdicato dopo 20 secoli di vita ad un'altra chiesa?

Una confusione enorme, dalla quale sono guarito pian piano, con molta fatica, rinunciando purtroppo a stare insieme ai fratelli di comunità con i quali avevo instaurato ottimi rapporti, ai canti che amavo tanto, alle celebrazioni festose e fastose.

È stata dura, ma i frutti ho iniziato a vederli: una maggiore attenzione sul lavoro (che durante il Cammino mi avevano convinto a detestare in quanto idolo), alla famiglia ( che mi avevano indotto a ritenere un idolo) alla Santa Messa, vissuta e partecipata in semplicità e senza tanti clamori frastornanti.

Soprattutto una maggiore fiducia nel Magistero (che avevo letteralmente perso, perchè ero stato indotto a pensare che solo la Bibbia e la consultazione personale e a volte anche casuale di Essa avrebbe potuto dirmi qualcosa), nella gerarchia apostolica. Una maggiore adesione alle sofferenze, forse anche agli errori dei sacerdoti,verso i quali (escludendo i presbiteri in Cammino) ero diventato inspiegabilmente critico e duro fino all'inverosimile!

È stato durissimo capire, lentamente, sulla mia pelle che il Cammino malgrado proclamasse ad alta voce e con fare martellante di essere nella Chiesa, mi aveva quasi completamente allontanato da essa, rendendomi severo con me stesso e con gli altri, riducendomi a pensare che tutto ciò che non era conforme alla predicazione del Cammino era da rifiutare o da evitare. Un travaglio lungo e faticoso, durato anni.

La mia presenza su questo blog non è dunque a sua volta settaria e odiosa, ma solo volta ad evitare a tanta gente di vivere ciò che io ho vissuto in quegli anni.

Ti auguro STPIR anche io la Pace. La Pace di Cristo NELLA sua Chiesa e non al di fuori di essa.

Di Francesco 15 maggio, 2007 07:08

Ma, scusate, i nc ogni volta che devono fuggire dalle responsabilità della loro storia, dicono che ci pensa lo spirito santo a sostituirti in tutto (non ho capito se si riferiscono alla terza persona della SS Trinità, ma io penso che intendano ad altro giacché mi risulta che lo Spirito agisce in altro modo).
Intanto a me, se facevo difficoltà a partecipare alle convivenze mi dicevano che potevo lasciare la famiglia perché "ci pensa lo spirito santo". E se provavo a continuare nelle mie motivazioni dicendo che mio marito insisteva che la famiglia aveva bisogno di me, subito mi dicevano che mio marito era impossessato dal demonio.
Ho provato a far notare che il mio matrimonio era stato, e continuava ad essere benedetto dal Signore. In noi abita lo Spirito Santo per la forza sacramentale della Grazia. O no?.
Perché mi volevano mettere contro mio marito? E perché dicono che si possono lasciare a casa da soli anche tre bambini piccoli , anche se per poche ore!? Ma non sono doni di Dio che li ha affidati alla cura di noi genitori? Questi nc sono i i veri diavoli sfascia famiglie e ruba anime. Meno male che nella preghiera e i consigli spirituali di un confessore sono riuscita a liberarmi dai servitori del grande menzognero!

Di Lidia 23 febbraio, 2007 00:26

Carissimi, quando una persona imbottita di gas kikiano esce dal cammino neocatecumenale, e allora sì , che sei ridotto uno straccio (e questa volta nel vero senso del termine). Senza quei puntelli psicologici (che i nct negano che ci siano essere e sui quali, invece, è basato tutto il cammino!) non puoi più vivere! Ci vuole un carattere molto forte o chi ti sta vicino nel periodo di disintossicazione. È vera droga e le crisi di astinenza sono le stesse: E come gli “spacciatori” ti ricontattano ci si ricade di nuovo. Come vedi non è una religione che fa liberi ma è un mare di sabbie mobili. La maggior parte rientra perchè non cela fa. Dopo il primo periodo in cui sono molto comprensivi per la “tua sbandata”, riattivano tutte le minacce possibili nonché i tanti sensi di colpa (dei più peggiori : quelli che ti fanno sentire traditore, fallito, posseduto dal demonio...). Se non dovessero farcela a riportarti dentro, la prima richiesta è quella che siccome “non si sputa nel piatto in cui si mangia”, devi tacere su ogni cosa che hai vissuto nel cammino. Infatti, dalla maggior parte dei fuoriusciti non si sa nulla, non racconta, non commenta...
Sanno bene come convincerti! E poi sanno tanto di te! In una delle varie convivenze, in cui per fare uscire il demonio che è in te devi accusare i peccati da te commessi davanti a tutti gli altri della comunità di appartenenza, si sentono le cose più che intime...! E i catechisti sai come se la godono! Quella ragazza di 18 anni ammette che si masturba, quell'uomo sposato, davanti alla moglie, che per un periodo è andato a prostitute... ( sto parlando di fatti veri!!!!) E tu vuoi che questi, se dovessero uscire dal cammino, si mettono a raccontare?
Ma la tragedia è che per la maggior parte di questi il tarlo del peccato continua a divorarli nonostante lo abbiano confessato (e spesso più di una volta). Cosa fa capire tutto questo? Che non conoscono la salvezza sacramentale. Che verità hanno inculcato i catechisti alle varie comunità ? E questo accade dal nord al sud: è tutto studiato a tavolino. È a questo punto che il catechista si è impossessato di te! È entrato nella tua anima per devastarla dandole continuamente allucinogeni ! Ecco perchè ti sembra di vedere un paesaggio bello tutto da scoprire. In realtà sei un murato vivo e non lo sai perché sotto gli effetti di questa droga non vedi i vari mattoni (sbrilluccicanti che siano) che ti circondano. Sei nella torre di Babele e mi spiace per loro che non godono della Bellezza e della Gioia che si assapora nello stare con il Signore, quello che ha Nome Gesù di Nazaret!
Fratelli in Cristo, preghiamo.

Di Ahabel 19 febbraio, 2007 20:09

Da orli.

Carissimo nctnc (che sul Weblog difende i catechisti e dice che ci fermiamo alle apparenze)
ma non ti viene il dubbio di quale dio ti fanno contattare i tuoi catechisti quando a chi ha scoperto una grave malattia gli rispondono che Dio gliel'ha mandata perchè così, colpito nella bellezza fisica si ridimensiona nell'orgoglio e nella superbia?
Certo che questi catechisti sono bravi misuratori di superbia e di orgoglio, anzi specialisti! Ma che ne sanno del tuo cuore? Pretendono di entrare anche nel sacrario di Dio, non è forse così? Penso che devono smettere di farvi credere che siccome vengono nel nome del Signore sono il Signore. Non si rendono conto che in loro sta una superbia che continuamente mistificano con frasucce tipo "sono un verme", "sono carne putrida che puzza di peccato"... Nel salmo 8 c'è scritto che l'uomo l'ha fatto poco meno degli angeli e lo ama infinitamente. Caso mai è l'uomo che con la sua superficialità si causa tanti malanni e danni. Dio ha creato tutto nella perfezione perchè egli stesso è la Perfezione per eccellenza. Non può creare il contrario di se stesso.
E, quindi incominciamo a rispettare l'uomo perchè il Nostro creatore non disprezza nessuno ma proprio nessuno. Vediamo in Gesù il Padre. In fin dei conti ce lo ha detto Cristo di farlo!
E per caso risulta che Cristo ha dato il male a qualcuno? Certamente no,no, no. Condivide la malattia e chi la vive con Lui ha certamente una grande opportunità per poterla valorizzare. Ci sono solo guarigioni fisiche e spirituali,nei Vangeli! Lui il Re, il vero e solo capo, che ha distrutto la morte per darci la resurrezione e ci fa coeredi di questo non è un dio schizofrenico ma coerente con se stesso fino in fondo.

E allora quando muore il figlio unico di una madre vedova ricordiamoci di quella di Naim. Il messaggio è chiaro: Gesù si commuove di fronte al dolore di quella madre e sappiamo come va a finire. Alzare gli occhi per vederlo e sentirlo vicino a noi nei momenti drammatici, e no, della nostra vita ci apre la via della conversione.

Ricordiamoci che nel libro della Sapienza cap 1 :
Non provocate la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
13 perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
14 Egli infatti ha creato tutto per 'esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c'è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
15 perché la giustizia è immortale.
16 Gli empi invocano su di sé la morte
con gesti e con parole,
ritenendola amica si consumano per essa
e con essa concludono alleanza,
perché son degni di appartenerle.

Non si dica dunque che quel tale giorno ha bisbigliato all'orecchio di un tuo caro o a quello che viene in senso contrario di accelerare e di sorpassare per poterlo far morire affinché tu, o chi vede o viene a sapere, si converta. L'ho sentito più volte dire con le mie orecchie. Certamente anche in questa situazione, abbarbicandoci alla sua Croce, possiamo realizzare, al posto di una storia fallimentare, motivo di vita per gli altri. Diamo testimonianza a Dio dicendo la verità su di Lui, altrimenti è una bestemmia. Pregando Gesù Cristo per la conversione di kiko, pace e gioia ad ognuno.

Di Liptser 19 febbraio, 2007 2:30

Da Orli
I nostri fratelli nc si adirano quando si dice che percorrono un cammino settario. A tal proposito mi viene il dubbio che si siano persi la strada e vagano nei meandri delle "loro" sale "liturgiche" compiacendosi ora di un tappeto (caso mai di quelli fatti dai bambini schiavi!), ora di un cero...
Per definizione si definisce setta quando i membri hanno

  • un linguaggio proprio : e loro hanno un campionario di frasi imparate a memoria a proprio uso e consumo e, purtroppo, anche per chi non è un interno,
  • gesti propri e per averli hanno cambiato il senso anche alla liturgia,
  • segni e immagini (i commenti di qst stanno in altri post a cui faccio rimando) proprie che circolano in tutte le sale che frequentano
  • canti propri: altro che incolturazione della fede come dice il Concilio Vat. II! Questi ci impongono il flamenco!
  • e il tutto si svolge a porte chiuse e chi frequenta ha l'obbligo di tacere di quanto avviene nella tana.

E il veto nc vale doppioooo!, pena gli strali dei catechisti nc che ti obbligano a riparazioni umilianti anche alla presenza della comunità (proprio come la mafia con i propri adepti)

Di Liptser 18 febbraio, 2007 23:54


Mi chiamo Nicola e sono di Perugia. Sono in grande difficoltà in quanto ho frequentato il cammino per circa 7 anni e al momento del secondo scrutinio sono rimasto allibito. Non mi vergogno di dire davanti a Dio e a tutti ciò che mi è successo. Ho sentito fare domande ai miei fratelli e a me del tipo 'Tu e la tua fidanzata andate a letto insieme?' 'Tradisci tuo marito?' 'Usate il preservativo?'. Sono rimasto esterrefatto e sono stato malissimo a vedere fratelli piangere e confessare cose del genere davanti a figli o genitori. Mi sono sentito male e quasi mi ci sveglio ancora la notte... Non vi dico quando gli ho detto che volevo andare in un seminario non redemptoris mater... Ho letto gli statuti e si legge: "Gli scrutini aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica[1], l’OICA e il Direttorio catechetico del Cammino Neocatecumenale.
[1] Cfr. cann. 220 C.I.C. e 23 C.C.E.O." oppure: "i catechisti svolgono un importante compito di discernimento circa l’idoneità dei singoli neocatecumeni e delle rispettive comunità per quanto riguarda il passaggio alle tappe successive dell’itinerario del Cammino;
4º. durante gli scrutini di passaggio da loro guidati devono mantenere il massimo rispetto per gli aspetti morali della vita intima dei neocatecumeni che rientrano nel foro interno della persona."

Ho chiesto ai catechisti cosa sia per loro il foro interno visto che a mio dire ci sono passati sopra come una ruspa e mi hanno detto che rappresenta il segreto che loro devono mantenere sulle cose che hanno saputo dei catecumeni delle comunità figlie. Che???? Come????

A voi il discernimento. Io, visto che davanti a Dio dovrò rendere conto della mia coscienza e dopo aver parlato con la mia comunità, il mio padre spirituale e anche con il mio vescovo, decido di lasciare il cammino neocatecumenale in quanto, in base alla mia esperienza, non rispetta gli stessi statuti approvati dalla Chiesa Cattolica.

Ho solo il rimpianto e la tristezza di dover lasciare persone con cui ho trascorso anni della mia vita e ascoltato una parola importante che non posso più ascoltare visto che siccome non rifarò il secondo scrutinio, devo lasciare in quanto a breve i miei fratelli faranno l'iniziazione alla preghiera.

Mi dispiace e vi chiedo preghiere per me.
Vi ringrazio.

Di Nicola 02 febbraio, 2007 03:57

Rispondo al Neocatecumenale che dice che il prete che li appoggia è di Comunione e Liberazione. Il "prete di CL" che hai nominato è semplicemente uno che non sa ancora quanto siete pericolosi. E comunque cosa ti aspettavi? che si comportasse come i neocat? ti aspettavi che essendo "prete di CL" avrebbe permesso la parrocchia solo a quelli di CL? proprio come fanno i neocat?

Come già detto, i neocatecumenali adescano molte persone sinceramente religiose e poi le traviano. Dunque non è strano che dei neocatecumenali recitino il rosario, partecipino ad un corso sui metodi naturali, ecc. Il problema è "dopo".

Infatti, a lungo andare, man mano che si cementa il legame con la "comunità", queste robe per "cristiani della domenica" vengono accuratamente spazzate via.

Man mano che uno procede nel pluridecennale e costosissimo cammino per avere la patente di fede adulta, si ritrova ad ogni passo ad un bivio: o fai come richiesto dai catechisti, o sei fuori dalla setta con tutte le maledizioni e le persecuzioni che puoi immaginare.

Nella famosa giornata per i movimenti (altrimenti nota come la giornata della rivendicazione sindacale di Kiko), appena Kiko finì di parlare i neocatecumenali presenti si alzarono in massa e se ne andarono. Fu facile riconoscerli: erano quelli che avevano applaudito più vigorosamente a Kiko. Sapete, la sera stessa c'era una convivenza, e loro non potevano perdere tempo ad ascoltare il Papa; per loro "la giornata dei movimenti" era l'occasione per rifilare una predica di Kiko agli altri movimenti...

Questa risposta invece è per il neocatecumenale che cita il Vangelo del Fariseo e del Pubblicano per noi, che secondo lui ci crediamo di essere nel giusto - senza tener conto che le nostre critiche sono frutto di discernimento nella Chiesa:
Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era cristiano, e l'altro era neocatecumenale.

Durante la celebrazione, il neocatecumenale salì sull'ambone, sfasciò il microfono e, con quanto più odio verso sé stesso gli era possibile, gridò a gran voce: "Sono un Caino! Sono un Caino!" Poi tornò a casa. Non contento, telefonò ad una persona alla quale era convinto di aver fatto del male, e telefonicamente le annunciò: "dall'altare ho detto: «sono un Caino!»" La persona dall'altro capo del telefono non capì, ed il neocatecumenale si offese perché aveva trovato una scarsa sensibilità biblico-liturgica-kenotico-kerigmatica.

Il cristiano invece si fermò un attimo in preghiera in fondo alla chiesa, fece l'esame di coscienza, si inginocchiò in confessionale, si confessò, ricevette l'assoluzione, e si sentì liberato da un peso e felice di essere di nuovo in comunione con Nostro Signore.

(*) queste cose sono veramente accadute. La persona all'altro capo del telefono, quella che non capì il termine "Sono un Caino", era mia madre.

Di Armando 15 gennaio, 2007 14:53

Ciao, sono un fuoriuscito degli NC, anche se per fare compagnia a mia moglie una volta al mese vado alle loro celebrazioni.

Vi scrivo per confermare la notizia secondo cui all'annuncio dell'avvento è stato comunicato agli NC di non usare internet, siccome secondo loro ogni parola che dice kiko viene riportata su internet e travisata, strumentalizzata e quant'altro hanno la consegna che NON bisogna usare internet per cercare nulla riguardante gli NC, né i prossimi passaggi, neanche gli mp3 di Kiko, e poi dicono che è una cosa morbosa voler sapere tutto.

Si sono soffermati poi sul non far sapere cosa si fa agli esterni (le parole non erano queste), né dei passaggi ai fratelli che non li hanno ancora fatti adducendo varie motivazioni, tra cui il non rovinare il gusto della scoperta agli altri. [chi non conosce, non può verificare la consistenza o meno delle critiche, ammesso che vi abbia accesso -ndr]

Si è parlato di come gli NC hanno ubbidito in tutto e per tutto al Papa, ma riguardo alla domenica al mese non possono xché aspettano delucidazioni sulle modalità ovvero tutti insieme? uno per volta? si può andare in comunità il giorno prima? ... lascio decidere a voi circa la bontà delle motivazioni...

Hanno anche detto che il metropolita russo era entusiasta del cammino, e che gli ha affiancato il segretario (o qualcosa del genere), così come a suo tempo avrebbe fatto Giovanni Paolo secondo [notizia del tutto falsa: vedi -ndr]

Ce ne sarebbero tante da dire...

Continuerò a mandarvi notizie ogni tanto

complimenti per il vostro lavoro ed occhio sempre a notizie vere e false

Di Salvatore 13 dicembre 2006, 10:46

Ciao! Vi ringrazio del servizio che fate attraverso questo blog perché rendete giustizia a tutta una serie di vere e proprie fesserie che i neocatecumeni vanno dicendo sul Sacramento dell'Eucaristia. Così vi racconto la mia prima convivenza che è stata organizzata tre settimane fa dalla mia parrocchia e proprio nell'entrare nell'albergo dove svolgevamo l'incontro ho subito sentito una strana aria di NON ACCOGLIENZA. I catechisti stavano sempre in disparte, mangiavano da soli, non ci parlavano, completamente fuori di testa, invasati, isolati. Per non parlare delle fesserie che hanno detto sull'Eucaristia e sul mistero del Sacrificio. SECONDO LORO E' la comunità dei fratelli che fa eucaristia, la gerarchia della Chiesa e composta dai Catechisti, dal presbitero (mero esecutore del rimbambimento psicologico che viene eseguito) e dal Vescovo (di cui non sanno neanche quale è il nome). Non ci si inginocchia alla consacrazione, non si dice il Credo, non si ci alza per ricevere l'Eucaristia (si sta seduti) come pure per il passaggio del Calice con il Sangue di Cristo. La Messa è il luogo di un banchetto durante il quale ci si confessa pubblicamente i peccati.( ma dove sta scritto? In quale enciclica risulta una cosa del genere?). Grazie ancora per il vostro servizio. Per non subire ricatti Vi prego di non pubblicare il mio indirizzo di e-mail . Grazie Ancora

6 dicembre, 2006 11:11

sono uscita dal cammino da 10 anni, dopo avercene trascorsi 9. Ho abbandonato dopo il secondo passaggio, distrutta, lacerata, depressa, non capendo più chi ero, Dio chi fosse, cosa dovevo fare, cosa no. Animavo un gruppo di giovani in parrocchia e mi è stata fatta guerra da catechisti e comunità perchè "non avevo sperimentato Cristo morto e risorto" quindi portavo ai giovani me stessa (premetto che fino all'entrata nel cnc avevo fatto parte di un altro movimento nel quale sono stata arricchita - per grazia di Dio - da molte esperienze di preghiera e di fede). Ero iscritta alla facoltà di teologia e di nuovo guerra perchè "cercavo la fede nella cultura" e questa, per obbedienza, ho dovuto abbandonarla. Tutto era peccato, negatività. Avevo paura di raccontare esperienze positive perchè "stonate". Una meravigliosa guida spirituale alla quale mi sono rivolta una volta uscita mi ha aiutato a ricostruire la mia vita sulle rovine causate da questa esperienza. Ora sono di nuovo serena, impegnata nella Chiesa, ma le ferite mi tornano sempre in mente. Mi porto dietro una certa diffidenza iniziale, ho purificato l'idea di comunità che nel caso del cnc era soffocante, esclusivista e in rivalità con la famiglia. Ho lottato e sofferto per ritrovare me stessa e benedico il Signore che mi ha sollevato sulle sue ali. Lo ringrazio anche perchè malgrado tutto amo la Chiesa, avendo rischiato di non averne voluto sapere più niente.

18 novembre, 2006 22:34

Uscito dal Cammino c'è una parte di te non razionale che è convinta che tu sia uscito dalla Chiesa (che chiamerei sindrome del "Giuda" indotta nel Cammino), pian piano la parte razionale riesce ad anunullare questa convinzione, ma è possibile come nel mio caso maturare una certa diffidenza verso la "Chiesa" che evidentemente non ti garantisce come tu pensavi prima dell'esperienza NC. Questo purtroppo è un innegabile effetto dell'esperienza NC in molti fourisciuti, perciò io sono convinto che ci siano molti che hanno dopo l'esperienza abbandonato la Chiesa del tutto e sono una moltitudine silente.

È necessario aiuto e supporto per rielaborare correttamente  l'esperienza NC ecco perché siamo qui a parlarne.

Si continua a dire di guardare i buoni frutti che il CNC porta. Temo però che anche le esperienze dolorose di chi è uscito dal cammino siano frutti.. e non certo buoni.

Penso che potrebbe essere interessante far notare a sacerdoti, vescovi e alle Congregazioni questo problema, ovvero che chi esce dal CNC perde fiducia verso tutta la Chiesa e spesso l'abbandona. Mi sembra un fatto che non accade per i fuoriusciti da altri gruppi cattolici per cui la cosa è grave.

Di Gherardo 18 novembre, 2006 19:38

Piano di distruzione della Chiesa cattolica ad opera del cammino neocatecumenale:

Battesimo: spostato alla fine del cammino, consiste in un'abluzione alla Domus, che è il "vero" battesimo neocat. [Fonte Aryeh Kaplan, rabbino americano studioso della Cabbala, Le acque dell'Eden, il mistero della mikvah: rinnovamento e rinascita, a cura di Giuseppe Gennarini] Evidente il collegamento col messianismo dei Lubavitcher

Cresima: inutile, poiché il "battesimo neocat" viene dopo, alla fine del cammino e amministrato dalla comunità neocat. Cadrà in disuso e sparirà.

Eucaristia: trasformata in cena, negata la transustanziazione, l'Eucarestia cattolica è frutto di "magia", dunque non valida, per questo sono permesse, anzi incoraggiate le profanazioni di questa Eucarestia "della domenica". Solo la comunità neocat fa l'eucarestia, la cui validità piena è data dal suo pieno significato neocat compreso pienamente solo alla fine del cammino, quando si è "illuminati".

Penitenza: solo la comunità neocat "perdona i peccati", dunque il sacramento cattolico tradizionalmente inteso è invalido e sparirà, sostituito dagli scrutini e dalle espressioni dense di significato neocat "prega per me" e "la pace".

Matrimonio: svuotato anch'esso, la vera famiglia ("di Nazareth") è la comunità neocat, bisogna odiare la famiglia d'origine, a maggior ragione quando è d'inciampo al cammino neocat (si consiglia di abbandonare il coniuge anche se cattolico ma della "domenica" e renitente e dunque d'inciampo al cammino).

Ordine: i "presbiteri" presiedono solamente la comunità, negata transustanziazione e sacramento della penitenza tradizionale essi non agiscono più "in persona Christi", servono alla "cena" kikiana e controllano l'"ortodossia" del cammino secondo le prescrizioni kikiane.

Unzione degli infermi: inutile residuo medievale, cadrà in disuso. E' la comunità che guarisce le malattie di chi è "pieno di ferite e di disprezzo" solo per mezzo del cammimo neocat

La gerarchia ecclesiastica cattolica non ha più senso, in una prima fase il Papa verrà messo in condizione di non nuocere (al cammino), poi anche questa figura, perdendo la sua ragione di esistere (difesa dei dogmi dell'ortodossia cattolica, governo della Chiesa gerarchica, rappresentanza di Gesù Cristo in terra...), cadrà nel dimenticatoio e sparirà, travolto dalla figura di profeta, re e messia della "Galilea delle genti" costituita da Kiko e dai suoi legittimi successori, i "dodici cefa".

Roma sarà abbandonata, centro di questa nuova chiesa sarà la Domus Galileae.

Aspettate, dategli potere, non criticatelo, e vedrete quando i fumogeni che nascondono il tutto si dissiperanno...

Di Manuel 01 novembre, 2006 09:58

Sono da 23 anni in cammino
Come comunità ci stiamo avviando verso la fine del cammino. Condivido le vostre perplessità, sono anzi da anni convinta che il CN sia una specie di "setta cattolica". Però non ho trovato nei sacerdoti una conferma nel senso che alcuni sono decisamente contrari e non ne vogliono sentir parlare; mentre quelli che pur non facendone parte ospitano il CN in parrocchia non vogliono problemi e per amore di pace evitano di parlarne. Ho una famiglia piuttosto impegnativa con una figlia con gravi sofferenze di tipo psicologico e quindi non mi sento pronta e forte abbastanza per affrontare un'uscita dal cammino. Penso di arrivare all'ultima convivenza e poi lentamente lasciar perdere questa esperienza
Saluti Michela

Di Michela 18 ottobre, 2006 10:52

Personalmente non credo che si possa correggere una realtà marcia dall'interno, anche se alcuni dimostrano disponibilità al cambiamento (anche emanuele si è dato ad una qualche autocritica) ma su punti inessenziali: sarà vero? È possibile che si voglia smorzare la polemica, facendo vista di smussare gli angoli del CNC, sarebbe un'operazione cosmetica come le mille che hanno fatto nel tempo i TdG, fa parte di un trasformismo che per me anche umanamente è inaccettabile. Sulle cose importanti, fondamentali, non si dà mediazione, questo è quello che io ho sempre vissuto sulla mia pelle, nel bene come nel male, e questo è sempre andato a detrimento dei miei interessi personali. Non sta a me giudicare cosa ci sia nel cuore delle persone, però "furbi" ne ho visti tanti. 

Se Padre Zoffoli voleva registrare le parole dei neocat per avere una testimonianza di quello che era stato detto un motivo ci sarà stato, non credo alla tesi del passionista che porta accuse pregiudiziali e ideologiche, i neocat hanno avuto molte occasioni per spiegarsi ed emendarsi da eventuali difetti, mai lo hanno fatto.

L'ideologia semmai trasuda dalle loro testimonianze, dalle loro parole, dal loro difendere a spada tratta l'indifendibile. La scusa della propaganda mi sta bene fino ad un certo punto: non si può seriamente credere che tutti i neocat di cultura medio/alta abbiano saputo della lettera di Arinze quando glielo ha detto Kiko, siamo seri!

Non si può pensare che tutti siano ciechi e sordi, non si può pensare che i catechisti che hanno accesso ad internet non si siano fatti un esame di coscienza, non abbiano avuto la curiosità di conoscere il "resto" delle catechesi, non abbiano visto la croce rovesciata dietro il Papa vecchio e malato, abbiano perduto il senso del reale guardando le icone kikiane... "Vivi e lascia vivere" dicono loro. 

Io penso che chi doveva uscire sia uscito, e per gli altri la speranza di un ravvedimento sia assai poco credibile. Il fatto è probabilmente che
molti hanno invischiata la famiglia, molti ottengono benefici dal CNC,
in pratica si difendono come difenderebbero il loro posto di lavoro, con le unghie e coi denti, poco importa chi o cosa difendono. "Vivi e lascia vivere". 

La completa eliminazione del CNC per la Chiesa non è un danno, anzi un grosso vantaggio. Personalmente non credo all'autenticità di una conversione che si sostiene solo su Kiko e non sul la Chiesa e sul Papa. Se qualcuno tornerà ateo, ebbene il Signore farà in modo che altri evangelizzatori, questa volta VERI, lo portino a Cristo Gesù e non a Kiko. Senza libertà non c'è rispetto della persona umana, non si possono obbligare le persone ad accettare il kerigma, la conversione non è ideologia, è FEDE, l'incontro con il Signore ti segna per tutta la vita, non la faccia di Kiko Arguello o la sua minaccia di dannazione se esci dal suo folle movimento paraecclesiale.

Combattere il CNC è una vocazione: a me personalmente rovina il piacere della Parola di Dio, inquinata dagli sproloqui kikiani, dico sul serio, sapete... ma evidentemente c'è una purificazione da effettuare anche in me, la Parola è "altra" dalla parola d'uomo, quanta sofferenza per arrivarci... Quanto buonismo, quanta falsa umiltà da deporre...

Di Giuseppe 28 settembre, 2006 21:32

Ho letto tutto sul GERGO NEOCATECUMENALE. Esaustivo!

Vorrei aggiungere soltanto qualche notazione suggeritami della stagione. In questo periodo autunnale tra i NC è tempo di convivenze:

  1. quella "suprema" della triade tenuta a Roma ed aperta soltanto ai super catechisti regionali e dei "centri" neocatecumenali.

  2. quelle regionali aperte solo ai responsabili delle comunità.

  3. Infine quelle "di riporto" in cui ogni responsabile di comunità trasmette ai suoi "fratelli" il verbo di Kiko, Carmen e Don Mario, appreso dalla viva voce dei responsabili regionali, che a loro volta l'hanno appreso dalla viva voce della triade a Roma.

La catechizzazione stagionale è dunque copia conforme della organizzazione strettamente piramidale che caratterizza tutta l'organizzazione neocatecumenale.

Significativo il fatto che in ogni nuova catechizzazione autunnale ("di inizio corso " essi dicono) si esce ogni volta con un tema nuovo apparentemente tratto dalla Parola, ma di fatto calcato sulle esigenze di manipolazione mentale che al momento sembrano più impellenti.

Ricordo che, quando frequentavo il "Cammino" una volta il tema era "Pietro" cioè la figura e l'opera del Sommo Pontefice: in tre giorni di convivenza abbiamo (anzi hanno) parlato del Papa per circa il 20% del tempo.

Il rimanente ha riguardato esclusivamente Kiko!

Di Francesco 12 settembre, 2006 20:27

Ciao
ho scoperto il vostro blog da due giorni. Ho fatto parte del Cammino per ben otto anni. Poi dopo il secondo passaggio ho mollato perché non ce la facevo più a tenere gli occhi chiusi sulle storture del cammino. Ho letto i vostri post che rispecchiano in pieno le mie idee come mi rispecchio con tutto quello che dice Don Marighetto. Devo fare un plauso particolare alla pulce perché oltre che sottile, sarcastico mi fa morire dal ridere e si capisce che del cammino sa tanto per esperienza di vita. Sono contento che non sono pazzo o posseduto come mi è stato fatto intendere solo perché non ho fatto lo struzzo ma che le mie idee combaciano con quelle di tanti che amano il Signore allo stesso modo anche non facendo il cammino. 

Di Roberto

Chi mi spiega la differenza tra un islamico che si alza si mette la cintura esplosiva e va ed un neocatecumenale che si alza alla chiamata di Kiko ed entra in un r.m. (Seminario Redemptoris Mater -ndr)? Scherzo, ma se ci riflettete bene non sono poi tanto distanti. Tutti e due infarciti di propaganda deleteria.

di Anonimo 04 settembre, 2006 18:52

Anonimo, che parli di kamikaze, la tua riflessione tocca un punto difficile da affrontare e soprattutto audace nell'analogia; ma credo che hai centrato la realtà! Conoscendo lo stile martellante, il sapiente imbonimento dell'iniziatore, si può immaginare la potenza della suggestione, dell'atmosfera esaltata che si crea nelle catechesi da cui 'si alzano' le vocazioni, su animi generosi e spesso anche fragili... [blogger]

Dopo un po' di anni che ero in cammino spesso mi è venuto da pensare quanti soldi girassero all'interno. Soldi per le celebrazioni (All'inizio arredo liturgico e via dicendo poi i fiori ed il vino) soldi per le convivenze (soggiorno baby sitter e via discorrendo) e vedevo che per me tutte queste cose erano un angoscia perché minavano il budget familiare già esile di per sé anche se la provvidenza Divina non è mai mancata. Poi mi domandavo come facevano i catechisti di solito avevano tutti un buon lavoro una bella macchina e nel mio cervello mi frullava questo pensiero "ma guarda che organizzazione, che indotto spaventoso. Alberghi, merchandising" e tra me dicevo " mah, sara'!!! Forse è vero che sono schiavo dei soldi come mi dicono "eppure il mio unico pensiero è mandare avanti la famiglia con lo stipendio misero che prendo". Ora leggo che l'associazione incassa 120 MILIONI DI EURO. Forse stavolta il demonio si è sbagliato e mi ha aperto gli occhi o sarà che sono un peccatore incallito? Che Iddio mi perdoni.

Di Cogitans 04 settembre, 2006 16:45

Salve a tutti,
io non ho avuto una grande esperienza del cammino, ma ho letto con attenzione tutte le pagine, partendo dall'ultima che è quella in cui sono entrata. Mi interessa molto quello che avete detto. Non lo immaginavo nemmeno lontanamente.
Pensate che io ne sono uscita senza neanche entrarvi, dopo aver ascoltato tre mesi di catechesi ma aver colto qua e là nella mia Parrocchia segnali che mi lasciavano perplessa. A parte certe preparazioni di notte... avevo i bambini piccoli e pretendevano li portassi con me... a parte il disagio per loro, ma dopo l'intera faticosa giornata con loro, portarmeli appresso non mi sembrava nemmeno logico... e poi mi sono detta più riprese e, per il mio carattere, è stata la cosa che mi ha allontanata: Ma questi "Annunciano" e non discutono mai, non ammettono domande, ogni dialogo con loro è assolutamente impossibile! Che razza di esperienza è mai questa? 

Di Gabry

Quando ho sentito parlare per la prima volta delle GMG è stato nel Cammino neocatecumenale, dove però venivano presentate come avvenimento esclusivo del neocatecumenato. Solo dopo ho capito che è evento ecclesiologico e non kikiano: i misteri della vita...
È a questo punto che sono cominciati i dubbi... Ora che è di dominio pubblico lo dicono anche i neocatecumeni che la GMG è evento ecclesiale.
Ricordo come ci gasavano per Colonia, dicevano: "saranno giorni in crescendo dove si toccherà il culmine l'ultimo giorno, il giorno più importante quello che segue... l'incontro col Papa... cioè il giorno in cui si incontrerà Kiko, Carmen e Mario Pezzi..."
il più importante era l'ultimo giorno...

Ora non faccio più parte del cammino, ma vivo in una parrocchia che mi sostiene e mi guida,

Di Mirella

I giornali spagnoli quasi unanimemente identificano "los kikos" (così chiamano i neocatecumenali) con l'integralismo cattolico.
Purtroppo dipende dalla loro tanto forte quanto erronea identificazione con la Chiesa.
Credo non siano i soli.
Che ne pensate? Vince sempre la menzogna?

Di Un osservatore

Caro P.
sono felice per la tua esperienza positiva e per quello che ha dato alla tua vita.
Come hai fatto tu, anch'io rapidamente ti dò la mia esperienza.
Anni fa ho dovuto abbandonare la mia parrocchia esclusivamente neocatecumenale perché lì o eri neocatecumenale o non eri... e in più non ho visto le tanto auspicabili 'palle' e autorevolezza, flessibilità senza ambiguità, giusto rigore (non rigidità), come tu giustamente dici di aver apprezzato. Io ho assaggiato solo bieco autoritarismo, sentito stravolgere 2000 anni di storia della Chiesa e insegnamenti contrari a quelli che avevo ricevuto; il che potrebbe essere ininfluente (pur con qualche dubbio) se poi veramente quello che ascolti, come dici tu, ti cambia la vita in positivo, perché poi bisogna verificare il tutto alla distanza...

Quello che ho apprezzato è la predicazione esistenziale (che all'inizio scuote e interpella molto le coscienze e le nostre 'zone' addormentate) ma dopo qualche anno diventa stucchevole e ripetitiva, piena di psicologismi da quattro soldi.
Un'altra cosa che ho apprezzato è la frequentazione della Parola: ma altre esperienze nella Chiesa ti ci portano con meno esaltazione ma con molta 'sostanza'...

Più di una volta mi sono ritrovata a pensare e a dire che i neocat vanno molto bene come 'terapia d'urto'; ma poi occorrerebbero i giusti interventi da parte della Chiesa perché siano una vera 'terapia di mantenimento'; il che mi sembra un po' difficile, avuto riguardo alla personalità degli iniziatori.

Quanto all'etica e all'estetica, la proposta di disquisirne che hai fatto a Francesco è molto intrigante. Ma non credo che il sig. Kirikus ne abbia l'esclusiva!

Di Miriam

Leggo il post di P.
Anche io ho seguito il suo stesso percorso, anche io pensavo di aver trovato nel Cammino Neocatecumenale l'uovo di Colombo, che mi avrebbe consentito di tentare la via di un Cristianesimo nuovo e non di maniera, nudo e vero, privo di ogni paludamento e di ogni sovrastruttura.
Mi son dovuto ricredere. Il Cammino mi stava portando ad alcuni elementi positivi (come la famiglia, il non idolatrare il denaro), ma contemporaneamente stava facendo di me un dissociato, nel momento in cui anche io mi stavo convincendo che, indipendentemente dalla propria condotta morale (sul lavoro, nella vita sociale e civile, nella stessa famiglia) l'individuo purché si riconosca peccatore e segua diligentemente il percorso neocatecumenale è salvo. Questa contraddizione così palese tra l'essere morale e il procedere nel cammino neocatecumenale, mi ha provocato una serie di angosce e di ribellioni, che alla fine mi hanno indotto a lasciare il Cammino.
Per fortuna, con l'aiuto di un padre spirituale, sono riuscito a non allontanarmi anche dalla Chiesa.
La nuova Estetica di cui parlate inoltre mi pare soltanto una costruzione fantasiosa e ingannevole. È facile, seguendo l'estetica di Kiko, scambiare tutto ciò che è apparenza con la sostanza della fede (l'apparato pseudoliturgico della Messa con la Messa; l'apparato di icone, tappeti, segni religiosi, canti, con in contenuti veri della maturazione nella fede; i pareri dei catechisti e le risonanze sulle letture con la Parola... e via di seguito). Attenti!!! 

Di Fabio

La cosa più difficile è riuscire a scoprire la bellezza e lo 'spessore' autentico nella semplicità.
Il cammino ti fa sentire e vivere tutto come 'eccezionale'; la stessa esaltazione che si produce attraverso i canti e le 'atmosfere' create, producono stati d'animo di 'allegria' (come dice Kiko nella lettera al Papa a proposito dell'Eucarestia; il che è abbastanza riduttivo, direi!) o piuttosto di 'euforia'...
Se ci pensate bene non sono cose che trasformano e si radicano nell'essere, ma restano in superficie: per questo c'è bisogno di riprodurle in continuazione per 'credere' di star bene; ma in realtà si tratta di stati d'animo 'indotti', non spontanei.
Diverso è il senso di 'gioia' e di 'pace' (che più che stato d'animo è un sentimento intimo, delicato, che viene dal profondo) che si produce nella 'preghiera del cuore' (intima e profonda, non sguaiata e altisonante) o vivendo la celebrazione eucaristica, lasciandosi 'toccare' dalla profondità dei segni - e dei significati che veicolano - molto eloquenti pur nella loro sobrietà.
Sobrietà, essenzialità, equilibrio, che aiutano a 'rimanere' nella verità di noi stessi e di quello che ci circonda e non ci 'drogano', facendoci credere di essere speciali, ma ci 'costruiscono' dandoci la capacità di un 'ascolto' e di una 'risposta' autentici.
Per questo ci vuole del tempo prima di perdere la dipendenza dallo 'straordinario' e riuscire a cogliere lo straordinario autentico nell''essenziale'

Personalmente ho vissuto un grande disagio nell'ascoltare certe predicazioni martellanti e anche nel vivere il momento della 'comunione' nel 'grande chiasso' o quello finale del ringraziamento nella sguaiatezza (le cosiddette esaltanti danze davidiche) invece che nella intimità col Signore, che ero - e sono - solita 'gustare' nelle celebrazioni cosiddette 'normali', quelle dei cristiani di serie B senza chitarre, canti ritmici dallo stile gitano, capaci di esaltare e proiettarci fuori di noi stessi più che di raccogliere le potenze del nostro animo per rivolgerle al Signore. 

Un elemento che non sono mai riuscita ad accettare del neocatecumenato è l'obbedienza cieca ai catechisti (non ho nulla contro l'obbedienza, mi fa solo problema a chi e per che cosa la riconosco). Mi colpisce P. (aderente al Cammino -ndr) che ha detto:

"L'obbedienza ad un essere umano è una forma di "incarnare" l'affidamento a Cristo, che altrimenti rischia di rimanere teorico e nella mia testa."

Permettimi di osservare che corri un grosso rischio perché stai dicendo chiaramente che 'assimili' a Cristo la persona a cui obbedisci... La vera "incarnazione" è la tua PERSONALE scelta in risposta alla volontà di Dio! Chi riesce a darti una fiducia così totale e totalizzante? Io la trovo in un 'Padre spirituale' davvero illuminato, ma alla fine, anche quando mi confronto con lui, lascia sempre a me la scelta, dando fiducia sia alla mia capacità di corrispondere alla grazia di Dio che alla grazia di Dio di operare in me!!!

Di Miriam

Non so che dire sulla buona fede degli iniziatori del cammino.

Buona fede o no, la situazione per me è preoccupante.

Quanto al livello di conoscenza dei Sacri Palazzi, credete che tutto questo tam-tam, ma anche tutto quanto si è andato evolvendo fino ad oggi, non abbia contribuito a fare maggiore chiarezza? E forse a neutralizzare il battage pubblicitario dei frutti (i cristiani, 'piccolo gregge' trasformati in esercito), delle missioni (ma i missionari veri che partono fidando nella Provvidenza e non spesati dal Cammino?)

Di Cristiano della Domenica

Purtroppo non riesco a condividere la tua fiducia che le Gerarchie ecclesiastiche siano immuni dalla moda dell'audience e, abbagliate dalla quantità, non guardino quanto si dovrebbe alla qualità...

Di Miriam

Non ho molto da dire perché il mio allontanamento dai NC è cominciato quando insistevano perché convincessi il mio ragazzo a entrare. Lui non ha voluto, tra l'altro perché troppo impegnato in attività di volontariato. Io lo amo e lo stimo. È un cristiano con i fiocchi, non gli manca nulla, anzi, ha sempre da darmi, insegnarmi, con lui mi posso confrontare su tutto, mi sento libera, appoggiata, anche lui ha bisogno di me. Che senso avrebbe dividerci? Devo aggiungere che, dopo aver letto tutti i vostri post, credo di essere scampata a qualcosa di più serio di quanto immaginassi. Infatti, tante delle cose di cui parlate non le avevo ancora scoperte, anche se vivevo un certo disagio e qualche senso di contraddizione e tanti comportamenti mi sembravano un po' troppo "sopra le righe" e non autentici. La stessa atmosfera di esaltazione e di fibrillazione quando si assisteva a proiezioni in cui c'era Kiko o si parlava di cosa aveva fatto o detto mi faceva sentire un pesce fuor d'acqua, perché non riuscivo a condividere... 

Di Patrizia

IO PENSO CHE IL CAMMINO COME OGNI MOVIMENTO CRISTIANO NON SIA SBAGLIATO SE METTA IN ATTO QUELLO PER CUI È NATO. MA DA CATECUMENALE PENTITO POSSO DIRE CHE CIÒ CHE È SBAGLIATO DEL CAMMINO SONO LE PERSONE CHE LO COMPONGONO. INFATTI DOPO UN PO' DI TEMPO CI STAI DENTRO TI ACCORGI CHE DI RELIGIOSO L'UOMO CON LA SUA NATURA NON LASCIA NIENTE, E TRASFORMA LA RELIGIONE IN FANATISMO, INFATTI NEL MIO GRUPPO COME NEGLI ALTRI HO TROVATO PERSONE BUONE MA TROPPE PERSONE CON TARATURE MENTALI MOLTO ACCENTUATE. IL CATECUMENALE PREDICA BENE MA RAZZOLA MALE, E IN MOLTI CASI LA FIGURA DEL PRETE, E QUELLA DELLA CHIESA COME LUOGO DI ADORAZIONE DIVENTANO MARGINALI. IL GRUPPO È CHIUSO PEGGIO DI UNA SETTA E RAGIONANO DA TALE. NON ESISTE NULL'ALTRO CHE LA COMUNITÀ E LE PERSONE CHE LA COMPONGONO, IL CATECUMENALE NON CONOSCE NÉ FIDANZATO/A NÉ FAMIGLIA E AMICI , PERCHÉ LA VITA GIUSTA È SOLO QUELLA CHE SI CREA NEL LORO PICCOLO ORTICELLO. E TANTI ALTRI DIFETTI CHE NON STO QUI AD ELENCARE. IL CATECUMENALE NON SBAGLIA MAI ED HA SEMPRE RAGIONE. CREDETEMI CIÒ CHE VI DICO È FRUTTO DI ESPERIENZA PERSONALE SONO PAROLE DI UN CATTOLICO PRATICANTE. E DI UNO CHE HA PAGATO IN PRIMA PERSONA. 

cara miriam ciò che ho scritto sono le sensazione di getto che provo, ma ne avrei anche altre da dire. L'unica cosa che ti chiedo e vi chiedo di essere obbiettivi nelle risposte e dirmi dove sono sopratutto dove sbaglio. perché a differenza dei neocatecumenali che si ritengono padroni della ragione e della verità io mi interrogo spesso e mi chiedo anche se in tutto ciò sono io che sbaglio. il mio desiderio più grande e che la mia ragazza uscisse dal cammino.

IO VI POSSO DIRE CHE LA MIA ESPERIENZA È STATA MOLTO PIÙ CHE NEGATIVA. IO HO DETTO IL FATTO DELLE PERSONE PIÙ CHE INCOLPARE IL CAMMINO PERCHÉ SULLA CARTA E DALLO STATUTO SI EVINCE CHE IL CAMMINO È TUTT'ALTRA COSA. IO STO AD OGGI E VORREI SAPERE E SE QUALCUNO MI PUÒ AIUTARE A TIRARE FUORI DA LÌ LA MIA RAGAZZA CHE HA CIRCA VENTI ANNI DI CAMMINO ALLE SPALLE. IO VI POSSO DIRE CHE OGGI HO TROVATO PIÙ AMPIE VEDUTE SUL TEMA DA PARTE DEL PRETE CHE DA PARTE DI QUELLI CHE SI DEFINISCONO. ANCHE PER ME È VALIDA LA TEORIA DELLA PERSECUZIONE IN QUANTO AD OGGI STANNO ANCORA A CERCARMI. A ME QUELLO CHE HA FATTO PIÙ MALE E CHE IL CAMMINO CON I VARI FRATELLI CHE LO COSTITUISCONO HANNO CERCATO SEMPRE DI DIVIDERMI DALLA MIA RAGAZZA, E MAI DI UNIRE, ANCORA ADESSO CI STA QUALCUNO CHE CI PROVA. IL NEOCATECUMENALE VEDE NERO SEMPRE ANCHE NEI MOMENTI DI GIOIA , CON IL TEMPO PERDE TUTTA LA GIOIA DI VITA E CREA PROBLEMI ANCHE QUANDO NON CI SONO. È UN MONDO FRUSTANTE DOVE L'ANIMO DEL BIMBO LASCIA SPAZIO ALLA NEGATIVITÀ. IO SPERO SOLO CHE IN FUTURO POSSA DISCUTERE CON LA MIA RAGAZZA DEL CAMMINO COSÌ COME STO FACENDO CON VOI E NON LITIGARE SEMPRE , PERCHÉ PASSO SEMPRE DALLA PARTE DEL CATTIVO. IL PAPA SECONDO ME HA FATTO BENE A DARE UNA REGOLATA AI GRANDI KIKO ETC ETC PERCHÉ ORMAI ERANO ARRIVATI OLTRE. COSÌ FACENDO HA CAMBIATO REGOLE FONDAMENTALI DEL CAMMINO IN MODO DA VEDERE SE UNO STA LÌ PER FANATISMO O PER GESÙ CRISTO .

Di Mario

Io ho vissuto una breve esperienza neocatecumenale (quasi due anni) e ho mollato quando - allontanatomi da essa temporaneamente per i motivi di cui parla Mario (scarsa compatibilità caratteriale con l'ossessiva invadenza dei responsabili - sono stato convocato da tre catechisti anziani (che stimavo e stimo per altri versi) i quali, cercando di favorire il mio rientro, mi hanno raggelato sparlando dei sacerdoti e dei vescovi e ponendo l'accento sulla debolezza di questi ultimi nel loro ufficio ecclesiale. Mi sono chiesto con smarrimento dove si trovasse la vera chiesa!
Il suggello al mio definitivo abbandono è venuto poi da una serie di manovre esperite nei miei confronti, dandomi ad intendere che non ero io che stavo abbandonando il Cammino ma qualcuno o qualcosa che si era impadronito di me!
Non ci sono più tornato ovviamente ma confesso che tale cesura con qualcosa che mi aveva inspiegabilmente preso (se non altro a livello emotivo) mi ha provocato non poche sofferenze.
Oggi, a distanza di quasi sei anni guardo con serenità questa esperienza, che non mi ha prodotto frutti di alcun genere, se non quello del dubbio verso la legittimità di questi movimenti che come i t***an Virus stanno sgretolando la Chiesa dall'interno. E non è vero che producano conversioni e segni di crescita. Tutt'altro!!
Oggi rivedo con calma quanto ho vissuto sei anni fa e mi rendo conto degli errori anche dottrinali di cui è intriso il Cammino.

Mi associo nella preghiera per tutti quei fratelli che loro chiamano "Salati" che in un modo o nell'altro sono caduti, come me nell'ansia e nel dubbio.

Un argomento che credo di grande rilevanza di grande rilevanza riguarda la demolizione della personalità dell'individuo, che occorrerebbe approfondire. Possiamo riflettere su questo aspetto tanto controverso e porci degli interrogativi:

  1. lo smantellamento della personalità e dell'autostima dell'individuo fino a qual punto è giustificabile con quello che chiamano processo di kenosis (spoliazione dei propri egoismi e idoli, assunzione di consapevolezza circa il proprio essere peccatori);

  2. siamo proprio sicuri che Gesù Cristo voglia questo? Non risulta dalla lettura del Vangelo che egli abbia mai preteso dai suoi discepoli questa demolizione della personalità individuale;

  3. non è piuttosto il comandamento dell'Amore quello di Gesù Cristo? E come si può amare l'altro se si è indotti a ritenersi incapaci di non peccare e quindi anche di amare?

  4. il continuo martellamento sul proprio essere peccatori,senza possibilità alcuna di modificarsi se non per dono gratuito di Dio, oltre che ad assumere sfaccettature giansenistiche, sul piano più strettamente psicologico può portare ad una negazione della propria identità? Dio vuole questo? O non è uno snaturamento di quanto Dio stesso ha creato a propria"immagine e somiglianza"?

È da tempo che vado enunciando il mio pensiero sui neocatecumenali. E con cognizione di causa!
Ho direttamente conosciuto e conosco moltissimi neocatecumenali e per un certo periodo, come ho già detto, li ho anche frequentati.
Francamente i "frutti di conversione" che essi tanto sbandierano non li ho visti e non li vedo!
Conventicola chiusa, orticello nel quale nessuno può mettere il naso, "catechesi" urlate, che possono fare presa all'inizio per la loro novità, ma che non possono convincere. Contenuti dottrinali molto discutibili (sto leggendo molto gli scritti di Padre Zoffoli in questo periodo: quale altra dimostrazione teologica ci sarebbe dovuta essere?).
Sono fermamente convinto, alla luce di quanto ho visto personalmente (e vedo ancora), di quanto sentito, letto, discusso con serenità, che il cosiddetto Cammino Neocatecumenale non è altro che una organizzazione fine a se stessa, con la pretesa assurda di essere non un movimento ecclesiale bensì una nuova costola della Chiesa stessa ("Iniziazione Cristiana" definiscono il loro cammino che somiglia tanto alla gnosi di infausta memoria).

Di Francesco

Voglio sottoporvi una mia riflessione sull'atteggiamento di viscerale e acritica approvazione del Cammino Neocatecumenale che gioca molto sull'emotività e sull'indebolimento della personalità dell'individuo

Quando un essere umano ha delle sofferenze personali (fisiche o psicologiche) è facile preda della "Love bomb" neocatecumenale, che produce in lui non solo un senso di accettazione (magari frustrato in altri momenti e realtà ecclesiali), ma anche delle forme di euforia e di "appartenenza" da cui è difficilissimo liberarsi.

Certo non è per tutti così, ma è innegabile che nel Cammino neocatecumenale la "Kenosis", cioè la progressiva presa di coscienza del proprio essere di peccatore va di pari passo (per reazione umana e psicologica) con un progressivo aumento del proprio orgoglio di appartenenza, che lo distingue dai comuni cristiani che vivono ancora nell'errore, nella superficialità della loro fede, nell'illusione di essere buoni cristiani. Io, a quanto ne so, credo che si tratti di un sottile gioco psicologico che provoca un legame sempre più forte con il Cammino, da cui diventa sempre più difficile uscire.

Di Giorgio

Mi colpisce il termine 'kenosis' usato dai neocatecumenali per indicare l'annullamento di sé...

Quando penso che per la Chiesa la "Kenosis" è lo spogliamento di Gesù della sua natura divina, per condividere in tutto - tranne che nel peccato - la nostra condizione umana! Mentre nei NC in sostanza è la morte del proprio io che consiste nell'assoggettamento della propria volontà ad altri, che pensano e decidono per loro.

La vera 'morte dell'io' realizzata dalla fede camminando con Gesù nella sua Chiesa è la progressiva vittoria (al momento della conversione anche piuttosto sostanziale) sui propri egoismi e situazioni che allontanano da Dio per divenire sempre più 'configurati' (come ben ci insegna e ci rivela l'Apostolo Paolo) al Signore Gesù, il Cristo, nostro Salvatore.

Nei neocatecumenali noto, invece, una progressiva e sempre più accentuata configurazione a quel cocktail di pseudocristianesimo e gnosi messo insieme da Kiko e Carmen.

Di Miriam

Mi compiaccio per Chiara e Anonima perché stanno bene e sono felici.
Ma sbagliano a dire che quello che diciamo è perché non sappiamo niente di Kiko e del Cammino. Li abbiamo conosciuti entrambi, ne abbiamo smascherate le menzogne e gli immaginifici inganni e ne abbiamo preso le distanze.

Ma, se loro stanno così bene, non capiranno mai i nostri dubbi e le nostre critiche...

Quel senso di appartenenza, quel sentirsi speciali, l'esaltazione dei momenti comunitari a molti può bastare al di là di qualunque verità e libertà, che neppure si accorgono di non avere, anche perché non conoscono gli insegnamenti della VERA Chiesa, che è quella di Cristo e non quella di Kiko.

E neppure si accorgono che stanno pagando un prezzo troppo alto: un'obbedienza acritica, che a volte può anche essere molto comoda, ma altre può fare molto male...

Di Miriam

Un Anonimo dice:

"Vorrei sapere se anche voi quando parlate a qualche ex fratello di comunità avete la remora, che a me viene, di raccontargli di tutte le storture del cammino ed essere poi il responsabile del loro allontanamento dal Signore in primo luogo e poi dalla chiesa"

Noi non 'raccontiamo' ma DENUNCIAMO le storture del cammino.
Non è lasciando perpetuarsi le storture che si può evitare a qualcuno
di allontanarsi da Cristo.

Intanto bisognerebbe essere sicuri che nel Cammino si faccia un incontro VERO con Cristo, o non con qualche suo 'simulacro'.

Che se uno si allontana dal cammino si allontana da Cristo è una forma di terrorismo psicologico usata dai catechisti neocatecumenali...

Non nego ci siano conversioni autentiche; ma non garantirei quel che succede dopo...

Di Mic

Da una catechesi di Kiko:

"Guardate, in Olanda, noi (del Cammino Neocatecumenale) abbiamo aperto un seminario ad Amsterdam ed un altro seminario ad Haarlem … È molto importante quello che sta succedendo in Olanda perché l'Olanda è una nazione cattolica.... "

Il dramma è che in Olanda, nei Paesi dell'est scristianizzati da decenni di ateismo, quale chiesa incontra il popolo assetato di Dio? Quali valori e quale insegnamento conosce? ... lo si spaccia per Chiesa...

Magari sveglierà la fede di molti; ma poi, come la nutrirà?

Anche a me è venuto da pensare che in fondo se è un mezzo attraverso il quale tante persone conoscono Cristo... ma poi, subito, il dilemma: sì, ma quale volto di Cristo incontrano quelle persone? Quale Chiesa?

Di Oscar

Caro Anonimo (evidentemente neocatecumenale -ndr)

che ci hai allietato con il 'Cantico dei Cantici', (postando il canto "Vieni dal Libano mia sposa..." potresti gentilmente rispondere a una domanda?

Secondo te, la sposa che viene dal Libano è solo la Comunità neocatecumenale o l'anima di ogni credente?

Di Morgan

Ho frequentato per breve tempo il Cammino e non ho fatto in tempo a conoscere tante cose perché ne sono uscita sconcertata dal comportamento dei catechisti, dalla chiusura alla Parrocchia, dal clima che si respirava, all'inizio accogliente e poi opprimente, soprattutto sul considerarci peccatori senza scampo.

Ho letto l'intervento di Luca e mi chiedo, come mai nella Chiesa non se ne sa nulla di queste cose?

Di Primiana

[...] Primiana segnala una Catechesi di Kiko sulla 'Legatura di Isacco' In sintesi ne viene fuori:
- Che Abramo, anziché aver fede, dubitava;
- Che era in procinto di disobbedire;
- Che amava esclusivamente il figlio al posto di Dio;
- Che dubitava dell’esistenza di Dio stesso;
- che la fede di Abramo era corrotta e che Dio la purifica;
- Che Dio chiede il sacrificio, non per provare la fede, ma perché voleva evitare che Abramo amasse troppo Isacco.

Cara primiana,
hai detto delle cose verissime toccando soltanto una della tante 'libere interpretazioni' della Scrittura da parte di Kiko, il quale sarebbe padronissimo di farle se se le tenesse per sé e non le usasse per 'iniziare' cristiani alla fede, secondo la sua autoinvestitura che ora pretende di farsi confermare dai Papi.

Io io lasciato abbastanza presto la comunità neocatecumenale che ho frequentato poco perché, oltre a non corrispondere alla mia formazione le catechesi e il resto della predicazione (fatta da sacerdoti nati e cresciuti nel cammino), non trovavo dignitoso assoggettarmi agli atteggiamenti dittatoriali e anche presuntuosi (almeno in quella comunità) dei catechisti.

Tra le tante cose aberranti da me ascoltate, l'affermazione che non c'è nessuna prova che la Vergine Maria fosse insieme agli Apostoli nel Cenacolo il giorno di Pentecoste e criticavano ogni devozione mariana. Avrei potuto accettare le critiche ad un certo devozionismo che può sfociare in superstizione e dal quale anche la Chiesa mette in guardia, ma non la negazione del riconoscimento di Maria come Corredentrice e Madre della Chiesa; dire il Rosario era da donnicciole (anche se adesso mi risulta che lo stanno valorizzando, forse per far mostra di adeguarsi a comportamenti più ecclesiali per effetto delle molte critiche anche su questo aspetto)

Di Virginia

COSA RIMPIANGO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE:

  • l’immediatezza dell’annuncio iniziale;

  • gli accenti kerygmatici;

  • la”frequentazione” sodale della parola;

  • i canti;

COSA NON HO ACCETTATO NEL CAMMINO NEOCATECUMENALE:

  • l’insistenza sul peccato (inteso pedissequamente come un non meglio chiarito allontanamento da Dio, senza nessuna afferenza alla sfera etica e/o della partecipazione dell’individuo al piano salvifico di Dio;
  • l’enunciazione invece molto chiara, secondo la quale Dio ti salva indipendentemente dalla tua partecipazione e volontà (più volte sottolineata con molte perplessità anche da Maria);

  • il considerare la gerarchia ecclesiale, – e in particolare il sacerdozio ordinato – come non indispensabili (significativo e inconfutabile il documento riportato da Antonio, che ringrazio vivamente), tant’è vero che già nelle catechesi iniziali si illustra (anche con schemi e lavagne) la nuova idea di chiesa, nella quale la parrocchia ormai alla deriva va sostituita da non meglio chiarite cellule comunitarie; lo stravolgimento liturgico della S.Messa (il documento Arinze – ma non solo quello – ne è una riprova autorevole);

COSA NON RIMPIANGO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE:

  • l’affidamento di catechesi ( più che una prassi necessaria, è un contenuto sostanziale del Cammino) a persone i cui messaggi, verbali e non, non sono affatto controllabili:

  • È un vezzo, ma anche archetipo, che chi tiene la catechesi si professi in esordio un peccatore (e il più delle volte lo è veramente sul lavoro e nella sua vita familiare e sociale e non fa nulla per migliorarsi anche dopo molti anni di Cammino);
  • la certezza (ostentata al massimo) che per la comprensione della Parola non si abbia assolutamente bisogno della mediazione della Chiesa e degli insegnamenti del Magistero: “la Bibbia si spiega attraverso la Bibbia”, insegnano i catechisti. E giù una scrutatio dopo l’altra in modo estenuante e inconcludente, dal quale comunque sono tagliati fuori i più;
  • l’uso del denaro (molto) solo per gli scopi e le necessità dello stesso Cammino (“La carità è inutile se prima non ti converti” ribadiscono a più riprese);
  • le convivenze ripetitive e schematiche, i “passaggi” obbligatori e omologati, nei quali spetta ai catechisti stabilire il “quantum” di Grazia conquistato da ciascuno dei partecipanti (La Grazia rateizzata e parcellizzata in base ad un discernimento prevalentemente umano);
  • il ruolo, poco più che farsesco, affidato ai presbiteri che partecipano agli incontri, a meno che non si tratti di dichiarati aderenti al Cammino;
  • la marginalizzazione, anzi l’ignorare gratuito, delle richieste di comprensione del Cammino avanzate, verbalmente e non, specialmente nella fase iniziale da molti;
  • l’ostinazione con cui il Cammino neocatecumenale rifiuta di considerarsi un movimento, un’aggregazione laicale, un’associazione (cos’altro potrebbe essere?);
  • la pretesa di ritenere chi esce dal Cammino come preda di oscuri spiriti sfavorevoli al Cammino stesso.

CONCLUDO:

  1. non intendo assolutamente sottrarre clientes a Kiko (sappiamo bene tutti comunque che non basta aderire ad un movimento per convertirsi sic et simpliciter o avvicinarsi veramente alla Chiesa);
  2. cerco soltanto – senza alcun livore ormai – di capire fino a qual punto l’esperienza da me vissuta nel Cammino mi abbia aiutato a convertirmi o meno;
  3. sono fermamente convinto che tale comprensione passi anche attraverso il confronto della mia con le altrui esperienze, tra la mia analisi e quelle degli altri.

Ritengo però, alla luce degli ultimi sviluppi, che sia molto difficile pervenire seriamente a tale confronto.

La pace sia con tutti noi!

Di Dubitans

Vi pare una cristianità vissuta quotidianamente 'occupare' con altezzosità per le proprie attività, come se gli altri non esistessero, i locali della Parrocchia; considerare tutti i parrocchiani che non sono neocat cristiani di serie B o addirittura non-cristiani; dire che le attività caritative promosse dai gruppi Caritas sparutamente attivi per la buona volontà di quattro gatti, sensibili e interpellati dai problemi del territorio (il prossimo, il tuo vicino di casa, di quartiere non solo il 'fratello catecumeno') sono solo 'filantropia' e che non è carità ma illusione di essere buoni perché non si è ancora formati?

Ma chi è che decide che siamo 'formati'? Io mi lascio guidare da un Padre spirituale e non da un catechista-tiranno

Il Signore ci chiede di fare del nostro meglio nel luogo in cui siamo (famiglia, parrocchia, lavoro, territorio) con tutti i nostri limiti, che ci fa oltrepassare spesso proprio con la sua Grazia, che ci soccorre sempre quando vogliamo portare LUI. 
Altro che il peccato ad oltranza!!  

Di Maria

La recente esperienza sinodale di Roma ha messo in luce una realtà molto diffusa nella nostra città. A parlare di pastorale e di attività delle Parrocchie nei lavori comuni - quest'anno sul tema della famiglia e della pastorale per i giovani - erano presenti molto numerosi proprio i neocatecumenali, perché in realtà rappresentano le numerose parrocchie, non di appartenenza, ma che usano - e di cui abusano - come luoghi di incontro.
Come fa una parrocchia completamente 'invasa' dai neocatecumenali, che non lascia spazio ad altre attività, a promuovere e organizzare quanto auspicato nei lavori sinodali, che non converge con le finalità e con i contenuti del Cammino?

A Francesco che dice: "Non capisco come i catechisti neocat non si accorgano delle grandi confusioni teologiche cui vanno incontro e come i presbiteri possano ancora fingere di non accorgersene a loro volta"

la maggior parte dei catechisti non ha alcuna formazione nell'ambito della Chiesa e conosce solo le catechesi 'sensazionali' di Kiko. Per me è quindi comprensibile come possano non accorgersi delle confusioni e anche delle difformità sia teologiche che dottrinali. Lo stesso dicasi per i presbiteri, se si tratta di quelli - e credo che ormai siano molti - formati nei seminari neocat Redemptoris Mater.

Quanto agli altri presbiteri che restano invischiati, penso che all'inizio non tutte le storture siano evidenti, ma si scoprano strada facendo.
Per quanto mi riguarda, pur avendo dubbi, tante cose mi si sono chiarite solo dopo un certo tempo. Anche perché lo stile è accattivante e si servono di metodi convincenti e coinvolgenti!
Comunque quello di cui non riesco a capacitarmi è come, arrivati ai passaggi successivi a quelli iniziali (penso ad esempio alle confessioni pubbliche estorte dai catechisti) non sappiano riconoscere che la Chiesa non ha mai chiesto né tanto meno preteso cose del genere! 

Di Luca

Io ho una storia personale di passato nel cammino neocatecumenale dal quale sono uscito perché io non accetto compromessi. dieci anni fa, e ti prego di credermi, non lo dico per vantarmi, da responsabile di una comunità ho posto il problema della liturgia, il problema dell'obbedienza al vescovo e non ai catechisti e quello della chiusura ad ogni partecipazione esterna. ho perso la mia battaglia, e sono uscito dal cammino, percorrendo il mio cammino di fede altrove. amo la Chiesa, non il cammino, kiko, o l'azione cattolica o gli scout. e soprattutto se sono critico è perché vorrei armonia anche con i fratelli neocatecumenali. 

Ho passato 10 anni in cammino, e me ne sono andato mentre ero responsabile di una comunità. Da allora sono a detta dei catechisti guidato dal demonio, pur essendo oggi in Azione Cattolica e avendo felicemente trovato il mio modo di vivere la mia fede. Dire che ho amici un po' in tutti i gruppi è superfluo, perché non è questo il punto. Anzi, mi ricorda tanto quelli che per far capire che non sono razzisti, dicono di avere tanti amici gay o tanti amici di colore, sottolineandone implicitamente la diversità o addirittura, l'inferiorità.

Infine, un'ultima cosa. Certo che il Papa accompagna con la Sua paterna attenzione il Cammino. Ma il punto non è mica l'atteggiamento del Papa, ma di chi ne deve recepire le direttive. Quello che non capisco (in realtà lo capisco benissimo) è che insieme alle sottolineature positive circa le parole che il Papa loro rivolge, non si mettano mai nella condizione del dubbio, di dire: sì, d'accordo, ubbidiremo... ma perché ce lo ha sottolineato? Forse c'è qualcosa che non va? Questa non è presunzione, perché altrimenti dovrei dubitare dell'intelligenza di tutti i fratelli del CN. Questa è ipocrisia, è il tentativo di difendere uno "status" che si ritiene giusto e quindi di minimizzare le norme impartite, per sottolineare solo la "fase paterna". Ma quella il Papa non la fa mancare a nessuno, mentre le norme le impartisce solo a loro.
Ultima cosa: io sono stato in cammino tanti anni, sono stato responsabile di una comunità e catechista, quindi conosco tanto dei metodi e delle modalità con cui avvengono celebrazioni, preparazioni, convivenze, e ne conosco non solo l'aspetto, per così dire "religioso". Quindi, non parlo solo perché ho legittimamente una opinione, ma perché ho un'esperienza. 

Di Antonio

Sono uscito dal cammino dopo 3 anni e dopo il primo passaggio.

L'esperienza per me è stata shoccante, con gente che parlava di visioni e cose simili, la mia razionalità oscurata dalla "costruita" accoglienza iniziale e da altri aspetti positivi del movimento dopo quei 3 anni si è ribellata e mi ha spinto a uscire. Tutto questo avveniva ormai 10 anni fa, ma la sofferenza psicologica ancora dura (anche se sempre meno forte). Ho studiato gli effetti che tale esperienza ha avuto su di me e li ho paragonati a quelli dei fuoriusciti delle sette.

Ebbene le somiglianze sono tali che la conclusione non può che essere una, questo movimento è una setta, e una delle peggiori perché si avvale subdolamente dell'appoggio di una istituzione religiosa millenaria, la Chiesa Cattolica.

L'inganno c'è sin dall'inizio, quando la setta non si dichiara per quello che è, ma si propone come una serie di incontri parrocchiali con intento catechetico per adulti. L'inganno è già qui, non si fa menzione del cammino neocatecumenale né di Kiko Arguello da nessuna parte (forse ora che questo movimento è più noto questa procedura è cambiata, ma non credo). Comunque l'accoglienza che viene data (ma che, mi sono reso conto successivamente, è studiata fin dall'inizio) stordisce, le catechesi bisogna riconoscere, hanno un effetto penetrante.

Io personalmente sono entrato senza sapere nulla di Kiko Arguello, poi man mano lo si incominciava a nominare sempre più. A me sinceramente non piaceva vedere il fanatismo con cui lo si citava e se ne seguivano le istruzioni e tutto alla fine incominciava ad essere più a proposito di Kiko che di Gesù. La situazione man mano diventava insostenibile per la parte razionale di me non ancora sopita del tutto. Anche l'accoglienza di nuovi membri e' studiata e in molti casi se l'entusiasmo e la generosità dell'accoglienza non erano totali i catechisti mostravano il loro disappunto. Per non parlare della richiesta di denaro come preciso fine di alcune catechesi con scene davvero penose ma alla fine più per gli orchestranti che per coloro che ne erano vittime.

Ma queste sono ormai storie vecchie.

Negli ultimi 10 anni ho scritto a vescovi e cardinali senza successo.

La lettera del cardinale Arinze li sta portando allo scoperto. Era ora!

Leggendo i commenti qui rilasciati vedo che il problema neocatecumenale è ancora purtroppo fonte di molte sofferenze. La simpatica comunicazione della pulce, che si manifesta solo con i suoi racconti dalla sferzante ironia, si rivela anch'essa però come chiara reazione ad una dolorosa esperienza del CN.
Anch'io ne ho fatto esperienza per 3 anni e ne sono uscito molto provato.
Ormai tanti anni sono passati e si nota qualche reazione tardiva della Chiesa (vedi card. Arinze).
Il problema purtroppo rimane perché Kiko e gli altri non si adegueranno mai ai cambiamenti imposti, mentre nuove persone continuano ad essere attirate (spesso con l'inganno, anch'io quando iniziai a frequentare le catechesi non sapevo nemmeno che Kiko e il cammino esistessero!) e se poi si pensa ai preti che il Cammino sforna..

Devo dire che dal punto di vista della fede ne sono uscito sconvolto, gli insegnamenti che avevo ricevuto in precedenza completamente violentati mi riesce tuttora difficile avvicinarmi ai sacramenti come facevo prima.
Solo la parte pragmatica di me è riuscita a salvarmi ed è tuttora il mio timone principale.
Ho visto che il termine "setta" non è stato prodotto negli altri post.
Io ho studiato molto i metodi e gli effetti prodotti sugli affiliati di altre sette, letto le testimonianze dei fuoriusciti. Le somiglianze con alcune di esse sono molte, i metodi simili, insomma c'è già una letteratura che secondo me andrebbe applicata anche al CN.
Luca chiede cosa fare?
Io a suo tempo provai a scrivere a vescovi e cardinali senza riscontro, più modestamente ora avanzerei l'idea di aprire un sito ufficiale dei fuoriusciti dal Cammino Neocatecumenale. Potrebbe servire almeno a quantificare l'entità di tale numero che secondo me è molto maggiore del numero degli attuali membri.
Sarebbe una piccola cosa ma sarebbe un inizio.
Il Cammino si nutre del mistero, fin quando non si sa nulla delle catechesi, non si sa nulla di quello che succede nei passaggi ecc., possono far passare l'immagine che vogliono nella mente delle persone e delle gerarchie.
Cominciamo col quantificare per davvero il fenomeno (al di là della propaganda), sarebbe un piccolo passo... ma forse vale la pena, altre cose potrebbero seguire.

Ringrazio Miriam per il suo sostegno, il sito che lei cita lo conosco bene e mi ha aiutato nei momenti di debolezza seguiti alla mia decisione di uscire dal CN (di questo magari parlerò dopo).
Il sito, pur riportando testimonianze di fuoriusciti, ha motivazioni importanti ma diverse da quelle che ho in mente.
Io pensavo proprio ad un sito che rappresentasse chiaramente i fuoriusciti del movimento, un sito in cui tutti gli ex NC possano direttamente vedersi rappresentati, in cui si possano registrare (conservando, volendo, l'anonimato). Un sito del genere primo servirebbe a quantificare il numero di ex, secondo potrebbe fornire servizi di supporto alle persone che incontrano il CN e ne escono chiaramente turbate (alcune testimonianze nel sito alterinfo parlano anche di qualche suicidio in seno alle comunità, la cosa se vera non mi meraviglierebbe affatto).
Il fatto fondamentale secondo me è che se la Chiesa, intesa come gerarchie, è troppo lenta a reagire (e moltissime persone ne pagano le conseguenze), allora bisogna che gli ex membri si prendano la responsabilità di agire, supportati da sacerdoti, vescovi e esperti in scienze umane, per una migliore comprensione del fenomeno documentata anche in termini 'scientifici'.
Il sito alterinfo è importantissimo, però essendo gestito da sacerdoti, che io stimo moltissimo, non può avere un approccio più pragmatico e laico.
Tutto questo si ricollega agli aspetti di vera setta con manipolazione psicologica delle persone, che il Cammino ha.
Non si tratta tanto come del carisma del fondatore, nel mio caso anzi è stato proprio il fanatismo verso il suddetto il primo campanello di allarme a suonare nella mia mente. Del resto la figura del fondatore emerge solo in un secondo tempo.
Il fatto ovvio è che nessuno, originariamente sano di mente, entrerebbe in una setta, ecco perché le sette per fare proseliti seguono approcci indiretti. C'è chi fa corsi di yoga o meditazione, chi propone corsi di miglioramento lettura visiva, ecc. Le tecniche sono le più svariate ma hanno tutte un comune denominatore. Avvicinare la persona, farla pian piano sentire parte di una situazione speciale, si fa capire all'individuo "target" che in qualche modo viene prescelto fra tanti proprio lui, che viene messo a parte di un "cammino" speciale.
In molti casi viene praticato quello che nel gergo degli studiosi del fenomeno "sette" è denominato "love bombing": la persona viene fatta sentire speciale, nel posto giusto al momento giusto..
È questa la rete che viene intessuta attorno al malcapitato. La disponibilità o refrattarietà di una persona dipendono spesso dall'età, estrazione sociale, periodo particolare della vita (cambiamenti, recenti abbandoni ecc.).
Il Cammino Neocatecumenale usa la parrocchia come esca, e come tutte le "sette" non si rivela da subito per quel che è. Appaiono solo come semplici "catechesi per adulti", una iniziativa della parrocchia con approvazione del parroco. La dicitura "Cammino Neocatecumenale" o il nome del fondatore non compare da nessuna parte.
A posteriori si vede già in questo inganno iniziale che c'è qualcosa di subdolo nel movimento (è questo che mi ha fatto molto male , dover ammettere che proprio nella "mia" Chiesa cattolica questo inganno fosse stato perpetrato). Ma è solo la prima fase. Come in molte sette l'iniziato deve passare attraverso vari stadi, e anche qui nel Cammino l'iniziato viene tenuto all'oscuro di ogni tappa successiva. Lo si invita pian piano ad affidarsi totalmente,ciecamente al movimento, abbandonando ogni resistenza, la razionalità e il pensiero logico in questo quadro vengono (a volte anche esplicitamente)
condannate come idoli. La rete si fa sempre più stretta...
Potrei continuar ancora sulle analogie dinamiche che rendono l'equazione CN=setta quasi matematica, potrei parlare degli stati psicologici indotti in vario modo e degli stati "floating", termine tecnico che riassume un po’ la serie di sintomi che accompagna le persone fuoriuscite da una setta. Questi sintomi variano in grado a seconda della setta e della persona, sono in parte riconducibili al fatto che le sette producono negli adepti stati alterati (leggermente o pesantemente) della coscienza e sono nel complesso riassumibili in: sentimento di dissociazione, attacchi di panico, sentimenti di tristezza o rabbia per l'esperienza subita , difficoltà di concentrazione e ci inserirei anche crisi da astinenza di quello "stato di coscienza" con desiderio di riprodurlo (ritornando nella setta).
Queste sintomi inducono spesso i fuoriusciti a pensare che ci sia qualcosa che non va in loro, che stanno diventando pazzi.
Ma per maggiori informazioni posso dare qualche link o referenza più specifica.
Il mio discorso vuol essere indirizzato a chi  ha vissuto o vive la mia esperienza di completo isolamento (quando decisi io di uscirne molti sacerdoti non conoscevano nemmeno il fenomeno e non ho avuto nessun aiuto o supporto) vissuta in seguito alla mia decisione di uscirne (e non tutti hanno la fortuna di poter parlare con padre Zoffoli). Se questo si unisce alla difficoltà a parlarne derivante dal messaggio che passa nel cammino che quello è l'unico "vero" cammino e che chi esce è  una sorta di "Giuda" , allora si capisce come il momento di uscita sia molto delicato.
Del resto non facciamo finta di niente, in qualche modo bisogna dar conto del gran numero di ex!
(Fate il conto, da ogni comunità quante persone in media fuoriescono?)
Non si possono mettere sotto il tappeto, a me sembra che le gerarchie non si occupino abbastanza di questo problema.
Problematico è anche l'impatto che l'esperienza del CN lascia negli "ex" soprattutto sulla partecipazione ai sacramenti  quando ritornano alla "normale" vita della parrocchia. Io personalmente ho avuto problemi nel tornare nel confessionale e nel modo di accostarmi alla comunione.
Questo poi non facilitato dal fatto che dovendo spostarmi spesso per motivi di lavoro non ho avuto modo di rielaborare l'esperienza
CN in seno ad un ambiente parrocchiale stabile. Comunque mi piacerebbe sentire anche altre esperienze relative a questo argomento. 

Quello che personalmente mi spinge a testimoniare non è un senso di rivincita rivalsa o vendetta, ma solo il desiderio di rompere un silenzio assordante sulle persone che il cammino - nel suo cammino - ha lasciato ai margini.
Anch'io ho spesso il dubbio che la sofferenza provata non mi faccia essere obbiettivo.
Ma proprio questo dubbio e ciò che ci differenzia dalle assolute certezze della propaganda del cammino. Tale dubbio deve diventare la molla ad alzare il livello della discussione per capire meglio e in questo senso fornire tutti gli elementi di realtà per inquadrare il fenomeno del CN non può essere un errore, il dubbio insomma non deve paralizzarci nel silenzio.

L'approccio del cammino è cosi subdolo che ormai dopo un certo periodo (mediamente un anno) l'identificazione della Chiesa col Cammino nella mente dei membri è totale.
Io personalmente sono uscito dopo il primo passaggio, le tecniche adottate lì mi sembravano tipiche da bastone e carota “psicologiche”, fatte apposta per creare dipendenza. Prima una parola fatta per incutere anche un certo timore e auto-disprezzo nel riconoscersi non abbastanza liberi da idoli da affidarsi totalmente (a chi? al cammino ovviamente e ai catechisti) a proposito un commento del catechista in conclusione fu “mi fan fare sempre a me la parte del cattivo” poi una parola consolatoria per far capire che non c'è da preoccuparsi nel Cammino tutto troverà una risposta.

La cerimonia finale poi in cui si chiede la fede alla Chiesa ( leggi Cammino), era da molti percepita addirittura come un sacramento (riporto parole di ex-fratelli), a me sembrò solo una farsa.
Insomma l'equazione Chiesa=Cammino ormai a quel punto è inculcata nella mente di quasi tutti i malcapitati, tanto che un "rito" esclusivo del NC e discutibile come quello del primo passaggio assume una valenza così forte, sacramentale addirittura.
Insomma secondo me questo passaggio serve a stringere sempre più la rete attorno al malcapitato, gli vien fatto di chiedere la fede alla Chiesa, in realtà la sta richiedendo al Cammino e l'identificazione Cammino=Chiesa è ormai totale, l'affidamento incondizionato al Cammino è il vero fine.
Tutto ciò non è facile da rielaborare se uno decide di uscire, a questo si aggiunge tutta una serie di effetti e manipolazioni che come ho già detto rientrano secondo me nelle tecniche di manipolazione e controllo mentale adoperate in molte sette. Di questo ho già parlato e credo nel sito dovrebbe trovare un suo spazio adeguato e correttamente contestualizzato.

Ritornando alla discussione sul Cammino Neocatecumenale non si è sfiorato qui un discorso importante e che si aggiunge come dicevo a rendere l'equazione CN=setta quasi matematica. Parlo dell'interpretazione distorta delle letture che viene fatta nel cammino.
Non mi soffermo a parlare dell'approccio superstizioso che viene spesso incoraggiato (molti aprivano la bibbia a caso e in base al brano che gli capitava prendevano decisioni anche importanti per la propria vita!!), poi il senso di alcuni brani viene letteralmente distorto.
Non mi potrò mai dimenticare quando, presa la decisione solitaria di uscire dal CN, ancora mi dibattevo in stati di vera angoscia personale. Non vedermi come un “Giuda” e quindi degno di supporto in quella mia fase mi sembrava difficile. Eppure aggrappandomi disperatamente alle ragioni “razionali” che mi avevano portato ad uscire, alle inconsistenze del Cammino agli abusi psicologici di cui ero stato oggetto e testimone, riuscivo in qualche modo a mantenermi fermo nella decisione.
In uno dei momenti di crisi lessi su "Famiglia Cristiana" l'interpretazione del brano evangelico di Luca in cui Gesù dice
--Se uno viene a me e non “odia” suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.

Ebbene il commentatore di Famiglia Cristiana spiegava esplicitamente come questo brano fosse il più usato dalle sette pseudocristiane per legare in maniera indissolubile i propri adepti a sé separandoli dalle famiglie. L'uso del termine letterale “chi non odia” va interpretato come “chi ama di più” ed è un uso particolare della lingua originale (chi ha fatto veri studi linguistici sulla bibbia dice questo almeno).
L'interpretazione distorta di questo passo, diceva il commentatore, viene usata per isolare gli adepti dalle proprie famiglie.

A quel punto fu facile ricordare la catechesi apposita impartita a un certo punto del Cammino, riguardo quel brano evangelico. Ricordo benissimo l'accento posto sul termine "odiare". Quello veniva considerato il termine giusto, non lo si inquadrava invece correttamente alla luce degli studi linguistici.
Su quel termine, “odiare” veniva imbastita tutta una catechesi sugli idoli e sulla famiglia come idolo.
Ebbene quella fu un'importante conferma della bontà della mia decisione e un elemento in più all'equazione CN=setta.  

Volevo dire solo a P. che se poi vuole discutere con riferimento specifico alla sua storia, allora dovrebbe spiegarcela più in dettaglio. Lui dice di essersi riavvicinato alla Chiesa grazie a delle catechesi "famose" nella sua parrocchia tenute dia un prete "neocatecumenale".
Che tipo di catechesi erano? Come si differenziano da quelle di inizio del CN?
Vista la connotazione del prete di cui parli, non mi sembra di poter escludere che dietro il tuo riavvicinamento alla Chiesa
ci sia comunque dietro il CN. Dici poi che per due volte hai rifiutato il CN prima di iniziarlo. Che vuol dire? Che quel prete ti ha invitato a partecipare alle catechesi d'inizio e tu ti sei rifiutato?

Comunque al di là della tua storia personale volevo solo dire che sicuramente sei consapevole del totale affidamento che il CN chiede ai suoi membri tanto che a un certo punto (ma ovviamente di questo non viene fatto trapelare nulla all'inizio) chiederà loro la "decima".
A quel punto razionalmente uno dovrebbe chiedersi se tale affidamento totale è ben riposto.
Ora la replica di Gennarini alla lettera di Arinze è solo uno di tanti indici che nel Cammino sono abituati a manipolare la realtà (e anche le persone) come vogliono.
È saggio affidarsi totalmente a questo Cammino che fra l'altro per tanti anni si è subdolamente insinuato nelle parrocchie spacciando una approvazione che non aveva, non rivelandosi per quello che è sin dall'inizio?

La cosa subdola è che in ogni passaggio il fine ultimo è far sì che il membro si affidi totalmente bada bene, non a Gesù o alla Chiesa come viene presentato, ma al Cammino.
A ogni passaggio il membro abdica un pezzetto di sé del suo io "che fa schifo" (Mi faccio schifo, quante volte ho sentito pronunciare
questa frase da fratelli di comunità) per affidarsi totalmente alla Chiesa(leggi Cammino) che sola può farlo rinascere.
Purtroppo ai vertici sono veramente convinti di avere dietro una ispirazione superiore, e in virtù di essa tutto può essere giustificato.
Purtroppo questo va a discapito dei malcapitati membri la cui maggior parte sono in buona fede.

Di Gherardo

È importante, Gherardo, che se ne parli e che si sappia cosa succede nella Chiesa. Grazie della tua testimonianza. Spero che tu possa recuperare al più presto completamente la tua serenità e, conoscere sempre di più, nella Chiesa, il VERO volto del Signore.

Io ricordo ancora l'angoscia che mi dava ascoltare quelle catechesi in cui veniva inculcato l'inesorabile senso del peccato. Una volta, che un barlume di 'Sapienza', ricordando un po' la Genesi, mi aveva indotto a dire "ma se Dio, dopo il peccato di Adamo, lo cerca nel giardino e gli dice "Dove sei?". E quelle parole "dove sei" mi risuonavano nel cuore con una consolazione indicibile... e mi sento dire con arroganza che non dovevo interrompere la catechista, che altrimenti perdeva il filo del discorso!

E invece la Chiesa ci insegna che il Signore per noi ha vinto il peccato e la morte e, attraverso la nostra risposta - che è quindi anche responsabilità e non cieco determinismo che trova salvezza solo nella comunità - ci libera e ci trasforma!

Per grazia di Dio, siamo riusciti ad espiantarci e, come ha detto Betta qualche post fa, il Signore ci ha 'trapiantati' dove scorre l''acqua viva'... e dove la nostra fede può maturare davvero e farci maturare come persone...

Gherado ha tirato fuori un altro degli aspetti problematici, e cioè che nella Chiesa c'è ignoranza sulla verità del cammino. Spero che le connivenze dipendano più da ignoranza che da mala fede; ma è già grave perché un sacerdote, un vescovo, sono responsabili e non possono e non devono ignorare. In realtà del cammino si conoscono - e per sommi capi - solo gli aspetti esteriori, più eclatanti e persone come noi, che hanno smascherato sulla loro pelle la realtà effettiva possono davvero dare un contributo di grande utilità per chi ha bisogno di capire, confrontarsi, trovare le ragioni del suo disagio che sono il primo passo per uscirne, ritrovare una identità e quant'altro intuibile...

Ma non solo, pensiamo alla non conoscenza che c'è nella Chiesa. Per questo bisogna parlarne con chiarezza e senza reticenze né falsi buonismi, perché bisogna che si sappia, per il bene delle persone, per il bene della Chiesa...

Di Mic

È la prima volta che sento la necessità di intervenire. A parte gli elementi di disturbo che si qualificano da soli, mi pare che tra di voi ci siano persone di buona volontà che cercano un confronto e vogliono approfondire alcuni temi molto importanti della vita cristiana.
Ringrazio Giorgio che, con le sue espressioni dialettali, ha alleggerito un clima che era diventato abbastanza pesante. Gli interventi di Dubitans e di Maria mi sembrano sempre costruttivi e, comunque, non hanno mai offeso nessuno. Agli altri dico: dopo decenni di Cammino Neocatecumenale, vogliamo rompere un tabù incominciando a parlare seriamente anche di ciò che non va nel Cammino? Oppure volete continuare con l'incensazione di Kiko e dei suoi Catechisti? Io avrei qualcosa da dire di prima mano: una testimonianza sicura e degna di fede.
Una santa ha detto che il Signore non è morto per scherzo sulla croce! Dunque, non scherziamo su cose tanto serie! Andrea, io credo che potrei dirti qualcosa del Cammino che forse non conosci. A Marco faccio tanti auguri per San Marco!

A Libero
Grazie per il saluto che ricambio fraternamente!Ti assicuro che non è mai stata mia intenzione buttare qualcuno dalla torre, tanto meno chi cerca le vie del Signore con sincerità, come la stragrande maggioranza di coloro che fanno parte del Cammino. Lo so per diretta conoscenza! Ci sono fratelli che aderiscono ciecamente ai comandi di Kiko e si sottopongono a grandi sacrifici. Sacrifici che la Santa Madre Chiesa non si è mai neppure sognata di richiedere ai suoi membri!
Nessuno mette in dubbio il Carisma del Cammino. Ci mancherebbe altro! E' lo Spirito santo che suscita i carismi nella Chiesa.
Dopo il Vat. II c'è stata una grande fioritura di carismi! Dunque, il Cammino è uno dei tanti doni dello Spirito alla sua Sposa. MA NON È L'UNICO!...ed è qui che casca l'asino!
Quando si inducono le persone a credere di essere i più bravi, i migliori, gli eletti, e le si contrappone ai cosiddetti cristiani della Domenica, qualcosa non va, fratello mio! La Chiesa, finora, ha certamente visto tutto, ciò che è buono e ciò che non lo è. Ora è giunto il momento di fare chiarezza per il bene di tutti!
I Dicasteri preposti stanno esaminando ogni cosa e, per quanto riguarda il Culto Divino, ci sono le ultime e chiare direttive che vanno rispettate. Io personalmente, sarei felice, in forza del mio battesimo, se venissero rispettate, senza scuse e senza indugi. Certi abusi non si possono più tollerare, credimi!
Spero che sia l'ultima volta che nella mia Parrocchia (per esempio) si metta sottosopra l'aula liturgica con mense immani e tappeti impossibili, per non parlare del fonte battesimale (l'utero, dite voi)! Stravolgimenti attuati solo perché la seconda (bada bene: la seconda!) Veglia pasquale è dei Neocatecumenali.
Cominciate a dare segni di santa e vera ubbidienza al successore di Pietro che ve lo ha chiesto. Sei d'accordo con me?
La pace del Risorto, unico nostro Salvatore, sia con te, fratello!

Marco,
ho letto con piacere le tue belle e chiare spiegazioni sul fonte battesimale. Conosco la Tradizione della Chiesa circa i Sacramenti dell'Iniziazione cristiana e la ricchezza dei segni simbolici. I neocatecumenali, o meglio Kiko, vede i luoghi del celebrare come il corpo umano:
l'ambone corrisponde alla bocca, la mensa allo stomaco e il fonte all'utero: è la dimensione antropomorfa invece di quella teologica. Fin qui, niente da eccepire. Ma avrei molto da dire se il Battesimo per immersione diventasse l'unico modo canonico di battezzare nelle Comunità.
E avrei ancor più da dire se, nella seconda Veglia pasquale, si ripetesse l'immersione del Cero e l'invocazione dello Spirito nella stessa acqua solennemente benedetta in precedenza! Mi fermo qui e chi vuole intendere intenda!
Per quanto riguarda il parroco che lascia fare, ti posso dire che, negli anni, ne ho visto alcuni soffrire molto a causa dell'impossibilità di fare qualcosa. Ho sentito dire: "Vedo che così non va, ma perché il Cardinale non interviene? Perché i vescovi non parlano?". In certe parrocchie, i preti hanno le mani legate perché, per qualsiasi cosa, si sentono dire: "abbiamo il permesso"! Se poi il vescovo di Settore è un sostenitore convinto delle CN, il parroco e bell'e sistemato fin dal suo insediamento in Parrocchia. Vedi quante difficoltà per mancanza di chiarezza?
Ora, finalmente, con la lettera del card. Arinze, incominciamo a vedere di quali permessi si può parlare e speriamo in una più corretta posizione neoc. in parrocchia.

una domanda: vivi in una parrocchia neocatecumenale? E se la risposta è positiva, ti chiedo: nella tua parrocchia ci sono 28 o 29 comunità diverse che, ogni sabato sera celebrano l'Eucarestia in 28 o 29 sale diverse? Le stesse Comunità vengono, sempre di notte, il martedì o il mercoledì di ogni settimana, per i loro incontri comunitari? Ma quando dormono i poveri preti che al giorno dopo hanno le mille incombenze pastorali della parrocchia?
Che cosa può fare un parroco che trova questa situazione di stallo che va avanti da 25 o 30 anni?!
Ti meravigli della doppia Veglia pasquale, ma allora ti faccio strabiliare dicendoti che da decenni si celebra la doppia Veglia nella mia parrocchia e in quella vicina. E ancora: lo sai che ho visto arrivare i neoc. con i materassi sulla schiena e i bambini a grappoli, morti dal sonno, e che quei materassi servivano per farci dormire i più piccoli durante la veglia che dura tutta la notte? A dire il vero, non credo che si possa dormire, al suono dello shofar, al rombo dei tamburi e al frastuono del "Cavallo e cavaliere" che precipita nel mare ogni volta che si fa un battesimo per immersione!E di Battesimi ce ne sono sempre tanti a Pasqua perché se un bambino nasce subito dopo la Pasqua deve aspettare un altro anno per essere battezzato secondo il canone neocat!
Per quanto riguarda l'utero, io non avevo alcuna intenzione d'ironia. Una certa formazione teologica e catechistica credo di averla anch'io, anche se non faccio parte delle Comunità neocat. Questa volta l'ironia è voluta. Siamo esseri umani, caro Marco e qualche debolezza ci è concessa!

Per Marco
Tu dici:"la storia dell'utero è una cosa serissima e la dice la Chiesa". Perché io avevo forse detto il contrario? Marco, facciamo a capirci, eh! Ci stiamo forse prendendo in giro?
Sono felice che tu abbia un'esperienza "serena" delle CN. Una Veglia sola! Tutto bene! Anche i simboli tanto cari ai NC rimangono nella norma di una decorosa Celebrazione Liturgica! Questa che tu descrivi è un'Oasi neocatecumenale! Per molte altre Parrocchie tutto ciò è solo un miraggio! La Parrocchia che tu descrivi risponde a ciò che, da decenni, dovrebbe essere una realtà per quanti nella Chiesa vogliono convivere serenamente nel rispetto reciproco dei vari doni e carismi, personali e comunitari.
Non mi hai detto però quante comunità ci sono in questa tua Parrocchia modello e che fine fanno i giovani e i ragazzi della tua Parrocchia. Da noi vengono fagocitati dalle Comunità!
Sai che è stata appena formata una Comunità con 40 ragazzi del dopo Cresima che d'ora in poi saranno tenuti fuori dalla vita parrocchiale e parteciperanno solo alle "loro" Eucaristie?! Ma questi ragazzi, non hanno forse già ricevuto tutti i sacramenti dell'iniziazione cristiana? Perché, dunque, rinchiuderli in un ghetto, e infarcirgli da testa di frasi fatte e di sensi di colpa? Anche i simboli di cui abbiamo parlato diventano un modo per far loro credere di essere nella "vera" Chiesa, perché hanno un diverso modo di celebrare, ecc... ecc..! Ma lasciamo perdere, perché tu hai la fortuna di vivere un'altra realtà!
Ma la vuoi sapere l'ultima? Il giorno di San Marco, nella mia Parrocchia,ci sono state le Prime Comunioni. Ebbene, il Parroco ha detto che i comunicandi dovevano alzarsi in piedi e fare la Comunione in piedi, come avviene normalmente per tutti. I catechisti neocat. sono diventati neri ed hanno ordinato ai loro ragazzi di restare seduti, al modo di Kiko. Il parroco, con delicatezza e con determinazione, ha fatto alzare anche loro per la Comunione. Hai capito che questi catechisti ignoranti volevano differenziarsi dagli altri anche alle Prime Comunioni?!
Ciao, Marco, e cerca di capire che siamo qui per costruire e non per distruggere!

Per Giuseppe.
Sono felice che tu abbia trovato tanto bene nel Cammino. Ne sono immensamente felice!
Non so quanto saresti felice tu se, per motivi tuoi personali, un giorno decidessi di uscire dalla Comunità e, come è capitato ad un gran numero di persone, ti trovassi a sentirti escluso e reietto perché hai lasciato Cristo per Satana. Oppure, se incontrando i tuoi amici di prima, non ti salutassero affatto! Se al telefono ti dicessero che tu hai il demonio dentro,che è Satana che ti ha traviato, ecc...! Guarda che parlo di un'altra realtà che tu non conosci e che io ti auguro di non conoscere mai. Ciao, Giuseppe, continua così, ma ricordati che solo Gesù è il Maestro, che solo Lui è morto per te, e nessun'altro!

Maria,
mi chiedi una parola sull'enfatizzazione della 'grande mensa' nelle celebrazioni neocatecumenali. Basta prendere qualche catechesi di Kico e Carmen e si commentano da sole. Non ora però, perché ho fretta, ma appena potrò, vorrei fare un confronto tra la Mensa di Kiko (già ridimensionata da Papa B16) e l'Altare cristiano. Basta vedere i libri liturgici e la consacrazione dell'Altare e confrontare col sacro libro delle catechesi Kichiane. Scusa, don Marco, ma quanno ce vo' ce vo'!

A Marco
fratello caro, io ho sempre letto tutti i vostri interventi e ho deciso d'intervenire da un paio di giorni soltanto. Faccio questa premessa perché tu non fai altro che dire ad ANONIMO di leggersi gli interventi per capire meglio il tuo pensiero. Ebbene, forse sarebbe meglio che tu rileggessi quello che hanno scritto gli altri e ciò che tu hai loro risposto.
Per difenderti hai detto ad Anonimo: "né si può dire che l'immagine del fonte battesimale come grembo (o utero che dir si voglia) sia stata inventata dai neocatecumenali...".
Io, rivuscellus, ho parlato per la prima volta di ciò e la tua lettura ha travisato il senso delle mie parole. Mi hai fatto dire ciò che non avevo detto. Da allora in poi, ne sono testimone, hai sempre preso le mie parole in senso polemico e negativo. Torno a ripeterti che non è, e non sarà mai, mia intenzione, trattare certi argomenti in modo malevolo e distruttivo. Ho detto, e ribadisco, che qui si parla di cose serie; si parla della vigna del Signore! E ogni battezzato ha un compito particolare in questa vigna!
Sai che le piante si potano? Hai visto mai potare una pianta tutta bella, piena di foglie, pomposa? Dopo la potatura, sembra irriconoscibile. Ma perché pensi che l'abbiano potata: per ridurla ad un tronco o perché possa riprendere nuova linfa e rifiorire a nuova vita?
Mi piace Libero che accetta i nostri interventi. Dimostra di essere davvero in un cammino di fede. Se si dicono certe cose, e qui torno a ripetermi! è per COSTRUIRE! non per distruggere! Mettitelo bene in testa. Il nostro Battesimo non è acqua fresca! Il Battesimo che abbiamo ricevuto ci dà pieno diritto di dire al fratello ciò che non va nel suo comportamento,e così è per chiunque! Io ringrazio con tutto il cuore tutti coloro che mi hanno "potato" con carità fraterna! Sono stati un dono di Dio per me.
Ma fratello mio, se tu vedi che si parla di carità, si fanno conferenze sull'amore fraterno, ci si abbraccia con grande trasporto fra quelli che fanno parte dello stesso gruppo e poi, si manca di carità, si giudica, si semina irritazione e malcontento in parrocchia e ci si comporta con gli altri battezzati come se fossero dei cristiani di serie B, ti assicuro che, in coscienza, io non posso fare a meno di dirlo! Non sono qui per fare i panegirici ai neocatecumenali, sono qui per dare una testimonianza. Io non godo nel dire certe cose, così come certamente non ne gode Maria, che tu accusi di chissà che cosa. Ma non hai visto che anche lei è una persona che soffre per una situazione di frattura che ha vissuto in prima persona nella sua parrocchia dove i neocatecumenali la fanno da padroni? Io, Marco, ho sofferto terribilmente, ma non per me, non per la mia persona, ma per vedere come certi comportamenti avevano distrutto il tessuto parrocchiale. Ho sofferto nel vedere una parrocchia spopolarsi, il gregge disperdersi... E finisco qui! Ma ti prego, non fare più dire a nessuno, ciò che essi non hanno detto.

Maria,
ti ringrazio per avermi dato l'e-mail per inviare la foto che contraddice tutte le affermazioni di Andrea. Ma certe persone non credono neanche se vedono con i propri occhi. Altro che Tomaso! Questi poveri fratelli sono avvolti da molte bende!
Se Marco è davvero prete, io, fraternamente e senza scherzare, gli consiglierei di prendersi un anno sabbatico e di approfondire il suo ministero sotto la guida di qualcuno che, per esempio, abbia il peso umano e spirituale di Anonimo. Ieri (Anonimo) è intervenuto poche volte, ma ha lasciato un segno indelebile. E, guarda caso, non ha offeso nessuno.
Gli ultimi post di Marco ripetono quello che già si sa di lui, non c'è più niente di nuovo da apprendere, purtroppo! Ma come fa a pensare che Maria, o altre persone simili (me, per esempio) siano qui a dire che il Papa abbia sbagliato o sbagli il giudizio sui NC? Io, e parlo ancora per me - ma non ne posso più di ripeterlo - se sono qui a scrivere è perché AMO IL PAPA e non ho detto: questo o quel Papa, ho detto: IL PAPA. Il successore di Pietro. Mi nutro della Parola di Dio e dell'insegnamento della Chiesa, del Magistero petrino! Forse è per questo che non intendo più confrontarmi con chi fraintende tutto, sempre e comunque!
Marco, mi vuoi dire in quale Seminario sei stato formato e in quale anno sei stato ordinato? Mi piacerebbe saperlo! Pace e Bene!

Marco, meno male che non sono nelle tue mani i destini eterni dell'universo, altrimenti saremmo tutti fritti! Come si colma presto la tua misura! (post 241)
Chi ha un po' di frequentazioni del Seminario Romano Maggiore (e io le ho!) lo chiama il Seminario del Papa perché è il Seminario della Diocesi di Roma il cui Vescovo è il Papa!
Ma allora, io ho colto nel segno, altrimenti questo non ti sfuggirebbe! Tu non sei prete! E ti sfido a dimostrarlo!

Pidocchio,
voglio usare il tuo linguaggio (così non scandalizziamo nessun moralista)quello che tu hai detto sulla croce e sulla cacciata dei pidocchi è una cosa seria e mi ricorda quando i pidocchi dell'Azione Cattolica della mia parrocchia erano costretti a riunirsi sulle scale perché tutti i locali venivano occupati dalle cimici che crescevano a dismisura scacciando via tutti i poveri pidocchi che, pian piano, si sono dispersi. Questo però le cimici non lo sanno; intente come sono ad ascoltare gli interminabili bla bla bla della cimiciona di turno, possono occuparsi solo dei loro problemini interni. Ma che non si sappia al di fuori! Sono segreti cimiciali! Capisco quello che tu dici e vorrei tanto avere il potere che hanno i cimicioni con accento spagnolo per dare un po' di spazio e respiro anche ai poveri pidocchi come te.
Ma lo sai che un cimicione, un giorno, con la chitarra in mano, è salito all'ambone e, prima di iniziare a cantare, ha tenuto un grande discorso, del tipo di quelli che certamente anche tu avrai sentito, ma questo cimicione, con la barba - proprio come dici tu - aveva un accento spagnolo e parlava come il Capo-cimici, aveva la stessa sua imperiosità, la stessa tracotanza! Era tanto il clone dello spagnolo che io ho chiesto chi fosse. Mi è stato detto che era una cimice itinerante di Perugia e mi hanno indicato anche sua moglie: una cimicina anoressica (Davvero!) madre di undici figli e in atteso di un'altro.
Questo, pidocchietto mio, è il mondo delle cimici! Loro sono elette e tu no, ammenoché anche tu non voglia iniziare un cammino cimiciale e farti scrutare fino in fondo dalla cimice preposta al controllo del tuo prodotto interno, che troverà sempre lordo e ti rimanderà al prossimo scrutinio. Così va il mondo dei pidocchi e delle cimici!
Ciao, pidocchietto e cerca di dormire bene!

A tutti.
Ricordo una storia antica che si ripete all'infinito.
C'è un incontro in Diocesi?
Ci si divide in gruppi di lavoro?
C'è la Missione cittadina?...
...Allora, tutti alla riscossa!...Si parte per far vedere agli "altri" chi siamo noi!
Si chiede la parola, si va al microfono e inizia la tiritera: "Io, una volta ero... poi ho incontrato... adesso sono!".

Un giorno, in parrocchia, avevano messo per terra tanti tappeti e sull'altare c'era il Santissimo esposto. La Chiesa era stracolma di persone che normalmente non partecipano alle liturgie diurne.
C'era intorno una grande fibrillazione: le persone si voltavano verso la porta, qualcuno andava su e giù... e questo per un buon lasso di tempo. Non si capiva chi si stesse aspettando e che cosa stesse per accadere.

Il Santissimo sull'altare, e noi tutti lì ad aspettare.
Finalmente, appare un certo fondatore di cui non faccio il nome, egli, col suo seguito, si dirige al centro della chiesa e prende posto vicino al SS.mo, dove si erano già posizionati molti dei suoi discepoli.
Entra finalmente anche il parroco con alcuni sacerdoti e, insieme, si recano al loro posto in presbiterio.
Ha inizio la funzione.

Quando tutti si siedono, uno dei discepoli si alza e dice: "Io, una volta ero... poi ho incontrato... adesso sono!".

Uno dopo l'altro, ripetevano le stesse testimonianze davanti al "fondatore" e, tante erano le testimonianze, tante le ripetizioni che (pensate un po') il fondatore stesso si era stancato di sentirle ed è intervenuto dicendo: "siamo qui per pregare, non per parlare di noi!".
Ma quanto gli ci è voluto per fermare quella ignobile cantilena davanti al SS.mo! Perché non lo ha fatto prima?

Poi prende la parola il fondatore e, dopo una lunga,martellante, "omelia", prima di sedersi, alza il braccio verso il parroco e gli dà la parola! Proprio così, lui dà il permesso di parlare al parroco !

Questa è una storia vera, non è fantascienza! E se si parla di certe forzature e di alcuni abusi lo si fa perché si intervenga e li si corregga!

Poiché qui si può solo dire: "Io, una volta ero... poi ho incontrato... adesso sono!"... cari signori, vi saluto!

Voi avete ottenuto ciò che volevate (chiudere questo blog!), non c'è più modo di dialogare e, quindi, io esco!
Vi consiglio di rileggervi tutti i post di Andrea, le sue tentennanti giustificazioni sull'uso improprio del candelabro ebraico, e la smentita totale delle sue asserzioni, con le foto pubblicate da Maria ( che saluto cordialmente!).
Come mio contributo finale, invierò un' ultima immagine della Hanukkiah, messa in primo piano sulla Mensa e con, in fondo, la croce astile disegnata dal fondatore (che non nomino).
Poiché io suo "rivuscellus", e si sa che i ruscelli amano scorrere liberi e tranquilli, continuo il mio cammino, nella Vigna del Signore, servendolo e lodandolo, in comunione con tutte le altre sue creature. 

Di Rivuscellus 

Altare/Mensa/Liturgia
Studiate, formatevi e informatevi da fonti dottrinali certe; non vi affidate all'archeologia liturgica di questo o quel fondatore o affondatore di turno!
"Tale ricerca va compiuta non condannandosi reciprocamente, ma ascoltando attentamente gli uni gli altri e, fattore ancor più importante, ascoltando la guida intima della liturgia stessa.
Non si giunge ad alcun risultato etichettando le posizioni come "preconciliari", "reazionarie", conservatrici" oppure come "progressiste" ed "estranee alla fede"; serve una nuova apertura reciproca alla ricerca del migliore compimento del memoriale di Cristo"
Joseph Ratzinger
(dalla Prefazione a"Rivolti al Signore", l'orientamento nella preghiera liturgica) Ed. Cantagalli)

Di Bianca

La 'forma' della celebrazione non è ininfluente perché orienta l'atteggiamento interiore e i conseguenti comportamenti e nel caso del Cammino NC rispecchia un 'sentire' che non è quello della Chiesa. Che poi molte persone di buona volontà, nonostante tutto, proprio perché hanno avuto esperienze ecclesiali possano vivere la messa neocatecumenale con lo spirito ecclesiale, è un altro discorso, ma non ne sarei così sicura... Il problema riguarda le persone che vengono catechizzate in un certo modo senza poter ascoltare il vero significato dell'Eucaristia.

Sapete che mi colpisce molto la sottolineatura data nella lettera scritta da Kiko e altri al Papa: "e il Signore viene a servirli". Non è una menzogna in sé, perché è vero che la Presenza del Signore viene a guarirci, a trasformarci a donarci il Suo Spirito di Risorto; ma contemporaneamente e principalmente la Eucarestia è un 'sacrificio' di lode innanzitutto e di ringraziamento, nonché l' 'offerta' di tutto il nostro essere, di tutta la nostra vita al Padre come ha fatto Cristo...
Non vado oltre perché è una cosa troppo grande: è un 'mistero' che va vissuto e assimilato vivendolo...

Trovo poi estremamente riduttivo e anche inquietante quel

""...pieni di ferite e di disprezzo verso se stessi, che nella Santa Eucaristia il Signore fa presente il suo amore, morendo e risuscitando per loro; non solo, ma preparando una mensa, un banchetto escatologico, che fa presente il Cielo e dove Lui stesso, pieno di amore, li fa sedere e passa a servirli: "Li farà mettere a tavola e passerà a servirli" (Le 12,37).""

Vedete la sottolineatura del banchetto a decremento del 'sacrificio' già denunciato? Non che l'elemento 'banchetto escatologico' non ci sia, ma siamo nel sottile inganno di cui è infarcita tutta la predicazione neocatecumenale. l'Eucaristia non è solo questo!!!
È una visione quanto meno riduttiva dell'Eucaristia, se non aggiungi - e non mi sembra poco - che siamo noi: il nostro 'uomo vecchio' che, nell' 'offerta' accolta dal Padre in Cristo, muore e risorge in Lui. Se mangiamo la sua carne e il suo sangue è per divenire come Lui e divenire pane, 'Eucaristia vivente' ed è un'offerta piena di gioia (non la masochistica visione della croce criticata da Kiko) perché il perdono, la resurrezione ci rendono liberi...
E aggiungo che non tutti i cristiani che celebrano l'Eucaristia sono pieni di disprezzo verso se stessi, anche perché nella Chiesa nessuno ti disprezza né ti insegna a disprezzarti perché sei peccatore, ma ti insegna a sperimentare la misericordia e il perdono e a non rimanere peccatore (anche se per guarire completamente da alcuni peccati occorre fare molta strada).
E poi, se tutto questo - per ottenere gli effetti di passare dalle 'tenebre' alla 'luce' - si deve ripetere per ogni Eucaristia, dov'è l'azione trasformante della Grazia?
Non che non sia vero in assoluto (vedete il sottile inganno?). Ho constatato che nessuna delle affermazioni di Kiko, presa a sé, è falsa. Acquista quanto meno ambiguità, se non 'difformità' con gli insegnamenti della Chiesa nel contesto della sua costruzione... e si discosta dalla verità in quanto assolutizza certi aspetti, trascurandone completamente altri di non secondaria rilevanza ai fini della maturazione in una fede autentica.
Ecco perché sostengo che questo come molti altri insegnamenti sono fuorvianti e lo stile è autoreferenziale e presuntuoso.

È vero, quindi, che l'uomo rinasce attraverso il Sacrificio di Cristo, ma quello che davvero ci salva non è solo il sacrificio di Cristo - che è alla base di tutto - ma c'è bisogno della nostra risposta e dobbiamo diventare anche noi 'offerta' come ha fatto il nostro Signore, se no non potremo mai dire "è Cristo che vive in me!". Per sottolineare la Resurrezione, non si può bypassare la croce!

Più volte nella predicazione ho sentito criticare l' aspetto del sacrificio nella Messa ed è per questo che nel neocatecumenato si privilegia la catechesi, la liturgia, che è si traduce in una grande esaltazione emotiva, liberazione sì dalla mestizia, ma corre il rischio di rimanere in superficie e non operare nessun cambiamento. A differenza di quanto insegna Benedetto XVI che, nel parlare degli effetti dell'Eucaristia, usa il termine "trasformazione" in abbondanza! Termine assolutamente escluso dal vocabolario neocatecumenale! 

La trasformazione richiede impegno e anche responsabilità, che è risposta alla particolare chiamata che ognuno di noi ha ricevuto dal Signore. Se è solo la comunità che salva e non c'è bisogno di nessun impegno da parte nostra, nessun 'prendere su di noi' come ha fatto Gesù, in Lui con Lui e per Lui, quella porzione di 'mondo' che corrisponde alla nostra situazione, nulla si trasforma né in noi né attraverso di noi...

Alla fine si trascura la carità che si esaurisce nell'impegno esclusivo nell'ambito della Comunità e nei modi indicati da chi comanda... Non esiste una parrocchia in cui si riesca a coinvolgere i neocatecumenali in tutto quello che può essere "diaconia" nel vero senso della parola; ma neppure in altri ambiti: il cammino è parallelo e non ci sono punti di incontro, quindi non c'è comunione. È Chiesa questa? La lettera parla di partecipazione alla celebrazione comune almeno una volta al mese, ma abbiamo visto...

Quanto al vivere la carità, non mi sembra un buon argomento quello usato e abusato da tutti i catechisti: che non possiamo aiutare gli altri se non siamo 'formati'. A parte il fatto, che non saremo mai perfetti e la nostra formazione è perenne, quello che il Signore ci chiede è di fare del nostro meglio in ogni momento, non di cominciare ad impegnarci o a darci da fare quando un catechista stabilisce che hai superato la fase giusta... 

Tornando al loro modo di fare Eucaristia, i neocatecumenali sostengono che il motivo è ricalcare il memoriale dell'ultima Comunione (dell'ultima cena) con gli Apostoli. Nella quale cena, Gesù dopo aver lavato i piedi ai suoi discepoli, li ha serviti alla sua mensa, attorno alla quale tutti stavano seduti (e il cammino cerca di ricalcare la prima Chiesa Cristiana).
Ma non è possibile fissarsi su un episodio della vita di Gesù e costruirci intorno una celebrazione che non tiene conto di tutto il cammino Apostolico!!!!
Quello che ha fatto Gesù è ben di più che lavare i piedi ai suoi discepoli!!!!
Quello che dobbiamo vincere, con e nel Signore, non è lo stato di mestizia, ma il peccato, la menzogna, l'inganno!!!
E, poi, è vero che l'uomo si converte ogni giorno, perché ogni giorno ha bisogno di guardare il volto del Suo Signore e lasciarsi guardare da Lui per rimanere saldo nella fede; ma una volta fatta la scelta (la cosiddetta 'opzione fondamentale') e detto il sì profondo al Signore, perché ha sperimentato la sua misericordia attraverso l'incontro con qualcuno che glielo ha fatto conoscere (ma com'è davvero!!!) il cristiano non ha bisogno di celebrazioni che lo tolgano dalla mestizia ma di cibarsi del cibo solido della Carne e del Sangue del Suo Signore per poter continuare a rimanere saldo in Lui e a lasciarsi trasformare dalla Sua presenza e di vivere come Lui in perenne lode e ringraziamento - e offerta - al Padre ("dov'è più, morte, il tuo pungiglione?"). È questa la sua perenne Eucaristia ogni volta rinnovata, vitalizzata e nutrita dalla celebrazione.

Il 'memoriale' che la Chiesa celebra non è quello dell' 'ultima comunione' di Gesù. Kiko si è fermato al Cenacolo!!!

Nel Cenacolo, celebrando l'ultima cena, Gesù ci porta con sé anche sul Calvario e nel sepolcro e al di là del sepolcro, oltre una tomba vuota, nel mondo della Resurrezione e il memoriale che celebriamo noi "fate QUESTO in memoria di me" non è la lavanda dei piedi del cenacolo ma la sua offerta sulla Croce, nella quale c'è tutta la Redenzione operata da Gesù  con la sua Incarnazione (Concepimento Nascita Vita Passione Morte Risurrezione Ascensione)

Da tutto quanto detto si deduce che dietro le prescrizioni di Arinze, non c'è soltanto una modalità, una forma, ma qualcosa di ben più sostanziale!  

Di Miriam

Sappiate che tanto per i neocat qualsiasi cosa vada contro proviene dal demonio che ti vuole strappare dal tuo bel cammino. Questa cosa l'ho sperimentata di persona tutte le volte che ho accennato che forse qualcosa di strano c'era mi veniva detto Vade Retro. Del resto spesso nelle omelie i presbiteri ci mettevano in guardia sui pericoli del web.

Di Un anonimo (l'unico di cui non abbiamo dati, ma la inseriamo a titolo di cronaca...)

Preocupados por el espesor del silencio y de lo eclesialmente correcto. Aquí sí está pasando algo muy serio, que no quiere dejar penetrar la Luz en las almas y que les da a beber aguas contaminadas.

Di Luis LaVirgen

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Pagina inserita 28 luglio, aggiornata 12 luglio 2007