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                      |  | Bruxelles |  
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                              |  | L'Europa
                              col silenziatore incerta e timida con l'Islam. “Di
                fronte alle folle minacciose delle capitali islamiche l’Europa
                è apparsa incerta e timida. È giunto il momento di preparare
                una risposta della ragione, capace di convincere ed unire, ma
                anche di svegliare”. Lo afferma il vicepresidente della
                Commissione europea, Franco Frattini, in un suo intervento che
                uscirà domani sul quotidiano “Avvenire”. “Dobbiamo saper
                guardare alle religioni come a spazi privilegiati di importanti
                esperienze individuali e collettive di cui è difficile fare a
                meno”, si legge nel testo di cui il quotidiano fornisce
                un’anticipazione. “L’Europa ha fin qui scelto più che il
                silenzio il silenziatore della religiosità, salvo la tiepida
                difesa dall’antisemitismo o più recentemente dall’islamfobia”.
                “Il tema delle radici cristiane – prosegue Frattini –
                rappresenta oggi una triplice sfida: della nostra identità
                europea, di un universo religioso che ritorna, di un
                cristianesimo che, nel porre il tema della libertà come via del
                dialogo, è parte del nostro futuro”.
 >Testo
                integrale dell'articolo
 
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              |  [Fonte: Avvenire 29 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Parma |  
                      | 
                          
                            
                              |  | 
              Mostra interreligiosa a Parma 28
              settembre - 6 ottobre Una
                mostra interreligiosa nella Biblioteca Palatina, due convegni,
                un momento conviviale comune, l’apertura in contemporanea e la
                visita di tutti i luoghi sacri della città sono le iniziative
                che si concretizzeranno a Parma, nelle prima settimana di
                ottobre, promosse dalla Comunità Cristiana, da quella Musulmana
                e da quella Ebraica che, cogliendo la storica e significativa
                ricorrenza, hanno avviato, in questi mesi, un progetto comune e
                sinergico titolato: “Cattedrali, Moschee, Sinagoghe: segni di
                fede e di pace fra i popoli”.  ...continua
 |  |  |  
              |  [Fonte: ilborgodiparma.it]
 
 
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                      |  | Kabul |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Assassinata
                              dai Taleban un'altra "donna simbolo"
                                
               
                Hanno atteso che uscisse di
                casa, come tutte le mattine, e l'hanno uccisa. Un'esecuzione in
                piena regola, che ha tanto il sapore della "vendetta":
                Safia Ama Jan, 50 anni circa, era la responsabile delle
                questioni femminili nella Provincia di Kandahar fin dal 2002,
                quando pochi mesi dopo la caduta dei taleban venne creato il
                ministero per gli Affari femminili. Prestava la sua opera in una
                delle aree più difficili del Paese: Kandahar, il Sud,
                "culla" delle scuole islamiche dove, all'inizio degli
                anni Novanta, si formò la milizia dei taleban, che poi
                conquistarono Kabul, facendone la capitale di un regime islamico
                ultra-conservatore e terroristico, sotto cui alle donne fu
                vietato studiare e lavorare. Dalla caduta del regime, nel 2001,
                le donne in Afghanistan hanno iniziato un lento e difficile
                percorso di emancipazione. Dal burqa, dalla discriminazione.
                Safia Ama Jan lavorava per questo e per questo è stata uccisa.
                Perché i taleban non sono più organizzati in una rete
                efficiente e capillare ma continuano ad agire, mischiati a
                trafficanti di droga, criminali comuni e terroristi. Le
                maxi-offensiva in corso delle forze a guida Nato lo dimostra:
                mille miliziani uccisi solo in settembre. Safia Ama Jan, ex
                insegnante, era molto nota per la tenace difesa dei diritti
                delle donne e per essere rimasta a Kandahar anche negli anni
                della guerra. Due killer in moto le hanno sparato: è morta
                all'istante....continua
 |  |  |  
              |  [Fonte: Avvenire 27 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Castelgandolfo |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Papa:
                              "Una necessità vitale il dialogo tra
                              cristiani e musulmani" 
                Il dialogo tra cristiani e
                musulmani è “una necessità vitale” per il bene dell’uomo
                nel mondo attuale segnato dal relativismo, che “esclude la
                trascendenza dall’universalità della ragione”. Benedetto
                XVI ha ribadito la sua convinzione della necessità del dialogo
                “interreligioso e interculturale” con l’islam, ricevendo a
                Castel Gandolfo i rappresentanti diplomatici di 22 Paesi a
                maggioranza islamica ed i membri della consulta islamica in
                Italia. Nel suo discorso il
                Papa non ha fatto un diretto riferimento al suo intervento a
                Regensburg, origine della protesta musulmana, limitandosi a
                parlare di “circostanze note” all’origine dell’odierno
                incontro che, nelle intenzioni della Santa Sede, dovrebbe
                chiudere “l’incomprensione”. ...continua>Testo
                del discorso
 >Una
                corretta 'chiave di lettura'
 
 |  |  |  
              |  [Fonte: AsiaNews 25 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Roma |  
                      | 
                          
                            
                              |  | BENEDETTO
                              XVI - ISLAM: Osservatorio Van Thuan, "ha
                              stupito il silenzio di intellettuali e capi di
                              stato" 
                Il dialogo tra le religioni
                richiede “capacità di ascoltare e di argomentare, di
                confrontare le rispettive posizioni teologiche ed etiche, senza
                trasformare le argomentazioni scientifiche, come per esempio le
                citazioni storiche o le conclusioni di percorsi razionali, in
                vilipendio alla propria religione”. È quanto afferma in una
                nota diffusa oggi, Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio
                Internazionale card. Van Thuan sulla Dottrina Sociale della
                Chiesa, esprimendo “solidarietà al pontefice dopo le
                reazioni al suo discorso
                pronunciato a Regensburg lo scorso 12 settembre. Secondo
                Fontana il dialogo tra le religioni richiede “apertura
                reciproca”, “clima di fiducia” e, soprattutto, un “franco
                confronto sulla verità” oltre che “rispetto per il metodo
                scientifico, per la ricerca razionale” e per la “fede
                professata”: tutto ciò “non può non valere anche per la
                religione cattolica e per il suo Capo visibile, il Papa”. In
                questi giorni – sottolinea Fontana – ha “stupito il
                silenzio di capi di Stato e di intellettuali delle nazioni
                democratiche che nel cattolicesimo e nel cristianesimo trovano
                uno degli elementi fondamentali della propria civiltà”. L’Occidente
                “non ha trovato il coraggio, a parte qualche caso isolato, di
                difendere la libertà di espressione che ormai esso non nega
                più a nessuno”.
 >Inviti al
                dialogo nell'Islam "in collera" con il Papa
 >Nuovi
                chiarimenti del Papa, 'Udienza del 20 settembre
 
 |  |  |  
              |  [Fonte: SIR / Santa Sede 19 - 20 settembre 2006]
 
 
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      | 
          
            
              | 
                  
                    
                      |  | Mogadiscio |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Suor
                              Leonella, martire della fratellanza 
                Il telegramma del Papa non è
                stato scritto solo ai famigliari della suora uccisa a
                Mogadiscio, ma a tutta la Chiesa. NEL RIAFFERMARE FERMA
                DEPLORAZIONE PER OGNI FORMA DI VIOLENZA SUA SANTITÀ AUSPICA CHE
                SANGUE VERSATO DA COSI' FEDELE DISCEPOLA DEL VANGELO DIVENTI
                SEME DI SPERANZA PER COSTRUIRE AUTENTICA FRATERNITÀ TRA I
                POPOLI NEL RISPETTO RECIPROCO CONVINZIONI RELIGIOSE DI CIASCUNO
                . Nelle parole di un semplice telegramma, poche righe senza
                articoli, punteggiatura... c'è tutta la semplicità e la
                grandezza della fede di chi muore per una causa in cui crede. In
                queste poche righe è espressa una convinzione forte: suor
                Leonella non è morta, ha versato il sangue. E nel linguaggio
                della Chiesa, l'azione del "versare il sangue per..."
                è l'azione dei martiri. Suor Leonella non sarà ancora martire
                in senso ufficiale, non sappiamo neanche se la diventerà
                davvero, ma alla Chiesa il Papa la propone così. I martiri non
                sono perfetti, ma sono persone che "perfettamente" si
                donano per una causa giusta: la causa del "Vangelo
                per"...non il semplice Vangelo, quasi come se fosse un
                testo da proporre, o una bandiera da mostrare. Ma il Vangelo
                "per", il Vangelo che diventa azione, politica, vita. ...continua
                
 |  |  |  
              |  [Fonte: InternEtica 19 settembre 2006]
 
 
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              | 
                  
                    
                      |  | Roma |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Roma
                              apre il confronto tra le religioni. Incontro in
                              Campidoglio tra Cardinale, Rabbino e Imam. 
                Roma
                si candida a svolgere un ruolo pacificatore e di confronto nella
                delicatissima vicenda dello scontro tra Islam e cattolicesimo
                nato dal discorso
                di Benedetto XVI a Ratisbona. Domani alle 15, in
                Campidoglio, s'incontreranno e discuteranno tra loro il cardinal
                Paul Poupard, il rabbino della sinagoga di Roma Riccardo di
                Segni e l'imam della moschea capitolina Sami Salem. L'incontro,
                già previsto per la presentazione di una rivista
                interconfessionale, ha assunto un significato tutto particolare
                in questi giorni di crisi. "Roma città della pace - fa
                notare il sindaco Veltroni, tra i promotori dell'iniziativa -
                conferma la sua vocazione alla promozione del dialogo fra
                culture e religioni". ...continua
 |  |  |  
              |  [Fonte: Comune di Roma 18 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Roma |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Dov'è
                              l'islam moderato? Mediaticamente e non sta
                              mostrando solo il suo volto violento e
                              fondamentalista, senza Logos, appunto... 
                "Le parole del
                Papa sull'Islam sono state chiarissime, sia quelle dette prima,
                nella sua visita in Germania, sia quelle pronunciate dopo a
                Castel Gandolfo, quindi ulteriori attacchi o richieste di
                chiarimenti dimostrano soltanto la malafede di chi li porta o di
                chi li richiede. E quando uno è in malafede qualunque altra
                parola pronunciata la userà comunque contro.... Siamo ancora
                convinti che esista un Islam moderato? I casi sono due: o questo
                Islam moderato non esiste oppure è afflitto da una grave forma
                di afasia perché quelli che si sentono sono solo quelli in
                cerca di pretesti per scatenare battaglia". Queste le parole
                pronunciate dall'ex ministro della Lega Nord. Parole alle quali
                - ahimè - dobbiamo associarci. L'Islam moderato esiste? E se esiste perché non fa
                sentire la sua voce? E se la fa sentire, perché questa voce non
                viene fatta ascoltare dai media? Sono queste le tre domande che
                in queste ore assillano molti italiani (e non solo).
 >Il papa e
                il terrorismo d'oriente e d'occidente
 
 |  |  |  
              |  [Fonte: InternEtica 18 settembre 2006]
 
 
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      | 
          
            
              | 
                  
                    
                      |  | Istanbul |  
                      | 
                          
                            
                              |  | A
                              rischio il viaggio del papa in Turchia, che perde
                              sempre più la sua laicità 
                I cristiani
                turchi sono esterrefatti da una reazione così spropositata al
                discorso accademico del Papa e serpeggia nelle comunità
                cristiane l’impressione che tutto ciò si stato studiato ad
                arte dai mass media per riaccendere una polemica anti-cristiana
                mai sopita da mesi. E arriva un appello accorato dal mondo
                cristiano in Turchia: “l’Islam moderato abbia il coraggio di
                parlare e di esporsi, prima di tutto per provare che i musulmani
                non hanno perso la ragione e che sono capaci di dialogare
                razionalmente senza scontri e senza il necessario uso della
                violenza e delle minacce, come sembra che stia nuovamente
                succedendo come accadde mesi fa per le vignette su Maometto”....continua
 >Dichiarazioni
                del Papa all'Angelus
 
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              |  [Fonte: AsiaNews 17 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Firenze |  
                      | 
                          
                            
                              |  | È
                              morta Oriana Fallaci. La ricordiamo con un emblematico articolo di Magdi Allam 
                Per quelle
                coincidenze apparentemente fortuite ma che racchiudono chissà
                come un segno del destino, la morte di Oriana ha coinciso con
                l’esplodere della nuova «guerra santa» islamica scatenata
                contro il Papa. Quasi una
                tragica testimonianza della veridicità della denuncia, sonora e
                inappellabile, dell'incompatibilità di questo islam e di questi
                musulmani con la civiltà e l'umanità dell' Occidente. Che
                Oriana aveva assunto come fede e missione da diffondere ovunque
                nel mondo nell'ultima fase della sua esistenza terrena
                profondamente segnata dal trauma dell'11 settembre, vissuto in
                prima persona dalla sua abitazione newyorkese. E che nel giorno
                dell' addio si conferma come un dato di fatto con cui, piaccia
                o meno, tutti noi dobbiamo fare i conti....continua
 >L'ultimo articolo: «Il nemico che chiamiamo amico»
 
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              |  [Fonte: Corriere della sera 16 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Bose |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Convegno
                              Ecumenico internazionale: su Cabasilas, laico del
                              XIV secolo che conciliò scienze e teologia 15-20
                              settembre 
                "Cosa dobbiamo ritenere
                dell'opera di Nicola Cabasilas, considerato dai suoi
                contemporanei un uomo tanto saggio, al vertice di virtù e
                fede?": è la domanda dell'archimandrita Job Getcha,
                direttore dell'Istituto S. Sergio di Parigi, ai partecipanti al XVI
                Convegno ecumenico internazionale in corso al monastero di
                Bose (fino al 20) e la cui prima sessione è dedicata a
                "Nicola Cabasilas e la Divina liturgia". A quest'ultima,
                Cabasilas, umanista ed impegnato a fondo nella vita pubblica e
                nella politica del suo tempo (XIV sec.), ha dedicato
                "un'analisi teologica dell'Eucaristia come sacrificio di
                Cristo", che, in alcune parti, "gli ha meritato
                l'ammirazione dei teologi cattolici moderni per chiarezza e
                concisione". Cabasilas, secondo Getcha, è riuscito a
                conciliare "le scienze profane e la teologia, la filosofia
                antica e la Parola della chiesa, l'umanesimo e l'esicasmo
                (pratica ascetica rivolta alla ricerca della pace interiore
                attraverso la preghiera incessante, ndr). Coniugando l'ideale
                antico e la tradizione cristiana, l'ascesi e la condizione
                borghese, il laico Cabasilas si rivolse all'aristocrazia di
                Costantinopoli, senza fare elitarismo, convinto che tutti sono
                uno in Cristo. Non distinse tra clero, monaci e laici”.
                
 |  |  |  
              |  [Fonte: SIR 15 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Trabzon |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Vicario
                              dell'Anatolia: le parole del Papa strumentalizzate
                              dai fondamentalisti islamici. 
                Mons Luigi Padovese , vicario
                apostolico dell’Anatolia, si aspettava tutta la serie di
                critiche e anatemi da parte islamica in Turchia: “Dopo aver
                sentito le parole del papa alla televisione italiana, tenendo
                presente il clima creato da alcuni giornali nazionalisti
                islamici, ero certo che sarebbe scoppiata questa bomba mediatica”.
                Già stasera, dopo le dichiarazioni di Ali Bardakoglu,
                presidente degli Affari religiosi della Turchia, che ha definito
                “odiose” le parole del papa a proposito del jihad e della
                violenza islamica a Regensburg, vi sono trasmissioni televisive
                tutte focalizzate a criticare papa, Vaticano, cristiani....continua
 >Commento
                su Avvenire
 >Dichiarazione
                Ufficiale del Vaticano
 
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              |  [Fonte: AsiaNews 14 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Mosca |  
                      | 
                          
                            
                              |  | "Speranze"
                              di Mons. Kondrusiewicz per l'incontro tra
                              cattolici e ortodossi 
                La speranza che il prossimo
                incontro di Belgrado della Commissione teologica mista
                cattolici-ortodossi possa trovare soluzioni ai problemi che
                dividono le due Chiese è stata espressa da mons. Tadeusz
                Kondrusiewicz, arcivescovo della diocesi della Madre di Dio, a
                Mosca, in un messaggio al clero e ai laici. “Questa
                buona notizia – scrive l’arcivescovo, a proposito della
                riunione che si svolgerà dal 18 al 25 di questo mese –ispira
                speranza per lo sviluppo delle relazioni tra cattolici e
                ortodossi. Grazie a Dio, noi riprendiamo a discutere i problemi
                per essere confortati nel nostro cammino verso l’unità”.
                ....continua
                
 |  |  |  
              |  [Fonte: AsiaNews 14 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Astana |  
                      | 
                          
                            
                              |  | In
                              preparazione una "Roadmap" religiosa per
                              fermare il fondamentalismo 
                Una “roadmap” costruita dai
                leader delle maggiori religioni mondiali che possa promuovere la
                sicurezza internazionale e fermare il fondamentalismo e le
                violenze interreligiose che ne derivano. E’
                questo l’obiettivo previsto per l’ultimo giorno dei lavori
                del secondo Congresso dei leader delle religioni mondiali che ha
                come scopo la promozione dell’armonia e del dialogo
                interreligioso. Il
                patriarca ecumenico ortodosso Bartolomeo I ha sottolineato nel
                corso del suo intervento che “la guerra fra le religioni fa
                emergere il lato peggiore di ognuno di noi”. “Il
                fanatismo religioso – ha aggiunto - è uno degli aspetti più
                spinosi del problema ed è su questo punto che i nostri sforzi
                devono convergere, se vogliamo che il mondo cambi in meglio”....continua
                
 |  |  |  
              |  [Fonte: AsiaNews 13 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Ratisbona |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Benedetto
                              XVI dalla Cattedra universitaria: un servizio alla
                              ragione prima ancora che alla fede. 
                “La violenza è contraria a Dio
                e all'anima e non può essere giustificata da un motivo
                religioso, come la punizione o la conversione degli infedeli.
                Ciò sarebbe in contrasto non solo con la morale cristiana e di
                altre religioni, ma anche con il Corano”. Così mons. Elio
                Brumuri, esperto di ecumenismo e dialogo interreligioso,
                commenta la “lezione” tenuta ieri da Benedetto XVI all’Università
                di Ratisbona. Trovandosi di nuovo sulla cattedra universitaria
                dalla quale era assente da molti decenni, il Papa - scrive
                Bromuri - “ha voluto ribadire la dignità della fede religiosa
                sul piano della conoscenza razionale e riposizionarla nel
                circuito del dialogo tra le culture, liberandola dai ghetti
                della subcultura, della superstizione, del fanatismo
                fondamentalista e violento, in cui molti pretendono di relegarla”.
                In questo modo, è la conclusione della nota, il papa svolge “un
                servizio all’uomo prima che a Dio, alla ragione prima che alla
                fede, alla pace esorcizzando ogni ricorso sacrale o eroico alla
                violenza inferta o subita”.
 >Testo
                integrale della lezione tenuta dal Papa
 
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              |  [Fonte: SIR 13 settembre 2006]
 
 
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                      |  | New
                        York |  
                      | 
                          
                            
                              |  | 11
                              settembre 2001 + 5. Nulla è più come prima. 
                L'11
                  settembre 2001, il mondo è precipitato. Poco più di dieci
                  anni prima, nel novembre 1989, cadeva il muro di Berlino. Il
                  nostro pianeta sembrava riunificato. E in qualche modo lo era.
                  L'attentato al cuore profondo dell'America lo ha messo in
                  evidenza. Se nessuno può più vivere lontano dal mercato
                  mondiale capitalista e sfuggire alla nostra "società
                  iperconsumistica", la gente non può più neppure essere
                  al riparo dalle rivoluzioni della nostra storia. Ormai la guerra
                non ha più frontiere, soprattutto quando essa si scatena sotto
                forma di terrorismo. Gli attentati dell'11 settembre hanno fatto
                capire che la globalizzazione tocca anche l'universo della
                religione. L'Islam - il migliore e il peggiore - si è spinto in
                primo piano. Da allora, l'Europa e tutti i Paesi occidentali
                hanno preso coscienza sempre più chiaramente di non essere più
                "cristiani". Sotto lo shock dell'ateismo, allora si
                era potuto credere di non doverci più interessare della
                religione. Il fenomeno delle sette e la nebulosa del New Age -
                che negli anni Novanta hanno tanto interessato i nostri Paesi -
                avevano già fatto capire che le cose non erano così semplici.
                Con il "coming out" dell'Islam, la questione religiosa
                diviene inevitabile....continua
 |  |  |  
              |  [Fonte: SIR 11 settembre 2006]
 
 
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              | 
                  
                    
                      |  | Gazzada |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Turchia
                              e UE. Ambasciatore serbo presso la Santa Sede:
                              "Non fare troppe concessioni" 
                “Non dobbiamo sottovalutare il
                fatto che per la prima volta dopo Ataturk oggi la Turchia ha un
                governo islamista. Con molta intelligenza loro vogliono essere
                europei, ma i loro comportamenti e le politiche di
                normalizzazione ci devono mettere in guardia dall’essere
                indulgenti e fare troppe concessioni”. Così Darko Tanasković,
                ambasciatore della Serbia presso la Santa sede, ha commentato
                oggi a Gazzada (Varese) l’iniziativa delle autorità turche di
                rimaneggiare alcuni noti racconti, come le avventure di
                Pinocchio. “Si tratta di una falsificazione fatta in nome
                della verità – ha aggiunto il diplomatico a margine della
                settimana europea sulla Storia religiosa dell’Islam nei
                Balcani, organizzata dalla Fondazione ambrosiana Paolo VI e dall’Università
                cattolica del Sacro Cuore di Milano -. Però questa presunta
                verità altro non è che quella di cui si credono gli unici
                detentori, e in nome della quale pensano di essere legittimati
                ad intervenire senza remora alcuna anche in ambiti come la
                cultura e l’arte”.
 |  |  |  
              |  [Fonte: SIR 8 settembre 2006]
 
 
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              | 
                  
                    
                      |  | Ratisbona |  
                      | 
                          
                            
                              |  | Il
                              Papa in Germania. L'ecumenismo: la preghiera di
                              mille «fratelli» 
                Appuntamento di spicco nel cammino
                ecumenico sarà la funzione liturgica del vespro ecumenico della
                sera di martedì 12 settembre, alle 18,30, nel duomo di
                Ratisbona. C'è molta attesa per questo momento, perché è
                previsto un intervento di benedetto XVI proprio sui temi
                dell'incontro con le altre confessioni cristiane. Invitati alla
                liturgia sono oltre 1000 rappresentanti di tutte le chiese
                cristiane: greco-ortodosse, evangelico-luterane, vecchi
                cattolici, battisti e molti altri membri della cmunità di
                lavoro con la Chiesa cattolica. «La predica del Santo Padre
                avrà un grosso impatto e significato», anticipa il vicario del
                duomo Werner Schrüfer, che ha organizzato l'incontro. «La
                cattedrale di Ratisbona in questo giorno rappresenterà una luce
                risplendente ...continua
 >Testo
                integrale del discorso del Papa
 
 |  |  |  
              |  [Fonte: Avvenire 8 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Manoppello |  
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                              |  | Rapiti
                              dalla bellezza, cerchiamo quel Volto. Il Papa al
                              Santuario del Volto Santo a Manoppello 
                In ginocchio, davanti al velo della
                Veronica. Si è messo nei panni loro. Di quelli che aveva
                davanti, i suoi preti. E dei primi, i discepoli. Il Papa è
                sempre, per così dire, nei panni dei primi e degli ultimi dei
                cristiani. Di coloro che da vicino vedendo Gesù si chiedevano:
                ma chi è quest'uomo? E di quelli che ieri erano attorno a lui
                nel santuario di Manoppello: e li ha invitati sulle rive del
                Giordano. Ha detto: siete «persone che mi piace considerare
                innamorate di Cristo, attratte da Lui e impegnate a fare della
                propria esistenza una continua ricerca del suo Santo Volto».
                Non si è messo a dire: «Ragazzi, quanto tempo è passato...
                Quanta strada abbiamo fatto…». E nemmeno: «Quanti problemi
                cari confratelli, non ce la passiamo benissimo, il mondo è
                distratto, spesso ostile…». No, ha detto: anche noi come i
                primi due discepoli, come Andrea e Giovanni, cerchiamo il volto
                di Gesù, di Dio. Quel volto. Come i due che rimasero colpiti
                dall'incontro con l'uomo indicato da Giovanni Battista sulle
                rive del Giordano. E ha aggiunto. «Ma quanta strada avevano
                ancora davanti a loro quei discepoli! Non potevano nemmeno
                immaginare quanto il mistero di Gesù di Nazareth potesse essere
                profondo; quanto il suo "volto" potesse rivelarsi
                insondabile, imperscrutabile»....continua
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              |  [Fonte: Avvenire - Zenit 1 settembre 2006]
 
 
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                      |  | Assisi |  
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              Il  4
              e 5 settembre ad Assisi l’incontro promosso dalla Comunità di
              S.Egidio 
                “In un tempo segnato da terrorismo e da
                guerre, come pure da sforzi di dialogo e di riconciliazione, le
                religioni hanno assunto un ruolo rilevante nello spazio pubblico
                e nelle identità a confronto, e sono sempre più sottoposte
                alla sfida delle strumentalizzazioni estremiste”. È quanto
                afferma la Comunità di Sant’Egidio, presentando oggi il
                prossimo incontro mondiale interreligioso sul tema “Per un
                mondo di pace-Religioni e culture in dialogo” che si svolgerà
                ad Assisi il 4 e 5 settembre. Il meeting vuole ricordare la
                Giornata di preghiera mondiale per la pace, promossa proprio ad
                Assisi da Giovanni Paolo II nell’ottobre del 1986. “Da lì -
                spiegano gli organizzatori – è iniziato un percorso promosso
                dalla Comunità di Sant’Egidio che ha dato vita annualmente
                agli incontri internazionali ‘Uomini e religioni’, che hanno
                rappresentato una straordinaria occasione di dialogo e di
                superamento delle contrapposizioni culturali e religiose”.
                All’incontro di settembre, promosso con la Conferenza
                episcopale umbra, saranno presenti rappresentanti di tutte le
                religioni del mondo e, in particolare, rappresentanti di tutte
                le confessioni cristiane d’Oriente e Occidente, con una forte
                presenza da regioni di “frontiera” quali Israele e Medio
                Oriente, Pakistan, Estremo Oriente e Mediterraneo. ...continua
                
              
                                     |  |  |  
              |  [Fonte: SIR]
 
 
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                      |  | Roma |  
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              Benedetto XVI si recherà dal 9
              al 14 settembre in Baviera La Santa Sede
                annuncia ufficialmente che Benedetto XVI si recherà dal 9 al 14
                settembre nella sua terra natale, la Baviera, dove visiterà
                Monaco, il santuario di Altötting e Ratisbona (in tedesco
                Regensburg). La conferma del viaggio e della data ha avuto luogo
                questo sabato con un comunicato emesso da Joaquín Navarro-Valls,
                Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, dopo che le
                diocesi locali avevano già annunciato nei mesi scorsi il quarto
                viaggio internazionale del Papa. Il comunicato vaticano non
                fornisce dettagli sul programma del viaggio. Fonti della Chiesa
                in Germania affermano tuttavia che il Santo Padre visiterà il
                suo paese natale, Marktl am Inn....continua
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              |  [Fonte: Zenit]
 
 
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              Crisi ecologica ed ecumenismo: i
              temi al centro di un sussidio dell'episcopato italiano, in vista
              della Giornata per la salvaguardia del creato del 1° settembre
              2006 “Dio pose l’uomo
                nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse (Gn
                2,15)” è il titolo del Sussidio preparato dalla Commissione
                Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la
                pace e dalla Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il
                dialogo in occasione della Giornata per la salvaguardia del
                creato che sarà celebrata il 1° settembre 2006. Nel sussidio
                viene richiamato il capitolo X del Compendio della Dottrina
                sociale della Chiesa laddove si sofferma sul degrado dell’ecosistema
                planetario esaminandone i diversi aspetti (inquinamento nelle
                sue diverse forme, mutamento climatico, crisi delle risorse
                idriche, riduzione della biodiversità, ecc). Non manca poi il
                riferimento alla salvaguardia del creato come impegno ecumenico.
                “Nella pluralità delle tradizioni cristiane confessare Dio
                come il Creatore è tema condiviso, sul quale è possibile un
                comune sentire e un reciproco arricchimento – si legge nel
                messaggio -. Ecco aprirsi, dunque, un importante spazio di
                dialogo e incontro tra i cristiani delle diverse confessioni,
                nel quale essi porteranno le rispettive sensibilità in vista di
                una crescita comune”. I vescovi delle due commissioni inoltre
                forniscono alcune indicazioni “per vivere la Giornata per la
                salvaguardia del creato” attraverso iniziative e attività
                tese a sensibilizzare le comunità diocesane e parrocchiali su
                un tema di stretta attualità. In tutte le diocesi italiani
                saranno previsti incontri di preghiera, momenti di
                approfondimento e di festa. ...continua
 >Testo
                integrale del sussidio
 >Da Radio Vaticana
 
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              |  [Fonte: CEI]
 
 
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