Istanbul
La Passione di Cristo a Costantinopoli
 
Il dialogo ecumenico è un cammino impegnativo che si compie anche tra le chiese ortodosse. Il 26 marzo scorso, nell'antica chiesa di s. Irene di Costantinopoli, oggi destinata a museo, si è tenuto un concerto di musica sacra russa, nel quale è stata eseguita la "Passione secondo Matteo", oratorio per solisti, coro e orchestra del metropolita Hilarion di Volokolamsk. L'idea di organizzare tale concerto è stata proposta al Patriarca ecumenico Bartolomeo dal Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill, durante la sua visita ufficiale alla Chiesa di Costantinopoli del 4-6 luglio 2009 ed era stata accolta favorevolmente dal Primate e altri autorevoli presuli del Patriarcato di Costantinopoli. Il grande oratorio "Passione secondo Matteo" del metropolita Hilarion è stato eseguito per la prima volta nella grande sala del conservatorio di Mosca il 27 marzo 2007; la composizione in seguito è stata eseguita in Italia, Australia, Canada, Ucraina e in varie regioni russe, sempre accolta dal grande interesse del pubblico. Il 25 marzo 2010 sarà eseguita nella sala conciliare della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. La "Passione" si basa sul racconto degli ultimi giorni della vita terrena di Gesù secondo il vangelo di Matteo. L'opera è eseguita dall'Orchestra nazionale russa, fondata nel 1990 dal musicista Michail Pletnev, di fama internazionale e ritenuta una delle migliori orchestre al mondo, i canti dal Coro sinodale della Chiesa Russa, diretto dal maestro Aleksej Puzakov. Il coro è stato costituito recentemente con la benedizione del Patriarca Kirill sulla base del coro della chiesa di Mosca dedicata all'icona della Madonna "Gioia di tutti i sofferenti", cattedrale del metropolita Hilarion. Il coro ha ristabilito il repertorio e le tradizioni esecutive dell'omonimo Coro sinodale nel periodo del suo massimo splendore, a cavallo tra il XIX e XX secolo, prestando nello stesso tempo grande attenzione alle composizioni degli autori contemporanei.
 


  [Fonte: angelambrogetti.org marzo 2010] 



 Città del Vaticano
Di fronte all’ennesima tempesta mediatica, Benedetto XVI mostra di essere il Papa giusto al posto giusto, scrive Bruno Mastroianni su Tempi
 
Di fronte all’ennesima tempesta mediatica, Benedetto XVI mostra di essere il Papa giusto al posto giusto. Non tanto per la sua politica di “tolleranza zero” o la sua lotta alla “sporcizia nella Chiesa”, come ricordano continuamente i media. Il modo con cui Ratzinger sta reagendo al problema della pedofilia è un esempio di calma e lucidità nell’affrontare le vicende controverse. Ha scritto bene Massimo Introvigne: quello della pedofilia nella Chiesa è sostanzialmente un fenomeno di “panico morale”. I numeri non sono proporzionali al modo con cui i media descrivono il problema. Non è per sminuire il crimine di pedofilia da parte di chierici, che rimane riprovevole e ripugnante, ma per richiamare all’oggettività e all’equilibrio. A cosa giovano infatti i titoli strillati (e ambigui), le cronache pruriginose atte a colpire la pancia dei lettori, le imprecisioni e le omissioni tanto per forzare i toni? Oltre a gettare fango sul Papa e lasciare credenti e non credenti nella confusione, in che modo contribuiscono ad aiutare le vittime o a risolvere la situazione? È questa la domanda che Benedetto XVI, con il suo procedere mite ma fermo, pieno di fede ma concreto, ci sta ponendo. Basta leggere la lettera ai cattolici irlandesi «con cuore aperto» (come ha chiesto il Papa) per accorgersi che essa, nell’affrontare la dolorosa piaga della pedofilia, rimette al centro quello che veramente conta: il bene delle persone. Ecco ciò che – tra toni su di giri e atmosfere di sospetto – ci stavamo perdendo per strada.
 


  [Fonte: Tempi 24 marzo 2010] 



 Rawalpindi
Chi difende i cristiani in Pakistan? Bruciato vivo Arshad Masih, stuprata sua moglie.
 
È morto l'autista cristiano di una ricca famiglia della città pakistana di Rawalpindi che venerdì è stato bruciato vivo da un gruppo di estremisti musulmani per essersi rifiutato di convertirsi all'Islam. Lo riferisce il Pakistan Christian Post, giornale online affiliato a un partito cristiano locale. Arshad Masih, 38, anni aveva subito ustioni sull'80% del corpo e, secondo i medici dell'ospedale Sacra Famiglia dove era ricoverato, aveva poche probabilità di sopravvivere. Sua moglie, Martha Bibi, aveva inoltre detto di essere stata stuprata da alcuni poliziotti della caserma dove era andata per denunciare il caso. La violenza è avvenuta davanti ai tre figli della coppia che hanno un'età fra 7 e 12 anni. La donna lavorava come domestica insieme al marito dal 2005 presso una benestante famiglia musulmana. Negli ultimi tempi erano però emersi dissapori a causa della loro fede cristiana e di un sospetto furto avvenuto nella casa. Masih aveva ricevuto pressioni da parte del suo datore di lavoro per abbracciare la religione mussulmana, ma lui si sarebbe rifiutato, secondo quanto riportato da AsiaNews, il sito internet del Pime (Pontificio Istituto Missioni Esteri) che per primo ha dato notizia della brutale aggressione. Negli ultimi tempi si sono ripetuti gli atti di violenza contro la minoranza cristiana pakistana che rappresenta l'1,6% della popolazione. Le organizzazioni cristiane locali si sono mobilitate ieri chiedendo al governo della provincia del Punjab di punire i responsabili dell'omicidio e avviare un'inchiesta sulla violenza sessuale.

>La fonte Pakistana
>Saggio inchiesta di René Guitton pubblicato dalla Lindau
 


  [Fonte: pakistancristianpost.com 22 marzo 2010] 



 Roma
Il Papa ai luterani: "Preghiamo per l'unità, che non ci diamo da soli ma è dono di Dio" "Portiamo la colpa della nostra divisione"
 
“L'unità è un dono che ci può essere dato solo da Dio”: se “la nostra testimonianza viene oscurata dalla divisione”, “non dovremmo litigare ma cercare di essere più uniti” perché non è vero che “come dicono molti l’ecumenismo si è fermato”. Durante la visita di ieri alla Chiesa evangelica luterana in via Sicilia a Roma, Benedetto XVI ha ricordato che “ci sono tanti elementi di unità” tra cattolici e luterani. Per la seconda volta un Pontefice ha visitato la Christuskirkhe della capitale, dopo la preghiera tenuta nella Chiesa luterana da Giovanni Paolo II nel 1983. Oggi, ha precisato il Santo Padre, “ascoltiamo la stessa parola di Dio, guardiamo tutti insieme all'unico Cristo” animati dalla “speranza che questa unità possa essere sempre più profonda”. Tuttavia, ha aggiunto il Papa, “dobbiamo vedere anche che abbiamo distrutto noi la nostra unità, abbiamo diviso l'unico cammino in tanti cammini” ma “se siamo qui oggi è perché ascoltiamo la stessa parola di Dio, rendendo testimonianza dell'unico Cristo” e “ci rende tristi sapere che questa divisione è il risultato di una situazione peccaminosa ma dobbiamo anche sapere che l'unità è un dono che ci può essere dato solo da Dio”. “Ci domandiamo se dobbiamo odiare la nostra vita”, ha proseguito il Pontefice citando l'immagine del chicco di grano che muore per dare frutti: “in realtà possiamo e dobbiamo essere pieni di gratitudine per quello che Dio ci dà” e “se il Signore ci dice che dobbiamo odiare in qualche modo la nostra vita, vuole farci capire che la mia vita non è solo per me”; infatti, “la vita non è ricevere ma darsi” e “se non ci diamo all’altro non possiamo ricevere”. In questo senso, ha spiegato il Santo Padre, “siamo noi stessi solo quando ci diamo agli altri” e “questo cammino del chicco di grano è il cammino dell'amore e della salvezza”. Ed è proprio Gesù “il cammino, la verità e la vita” e “qui è già contenuto il concetto del noi” perché “questo cammino al suo seguito possiamo solo farlo insieme”. “Non possiamo bere dallo stesso unico calice, non possiamo stare insieme intorno all'altare. Questo ci deve rendere tristi – ha concluso Benedetto XVI -, perché è una situazione peccaminosa, ma l'unità non può essere fatta dagli uomini: dobbiamo affidarci al Signore perché lui solo può darci l'unità”. In occasione della visita, Benedetto XVI ha donato alla Chiesa luterana di Roma un mosaico che riproduce il “Cristo Benedicente” delle Grotte Vaticane.

>Osservatore Romano e commento
 


  [Fonte: SIR 15 marzo 2010] 



 Roma
Dopo il gruppo Forward in Faith Australia, altri Anglicani conservatori del Canada passano alla Chiesa cattolica.
 
Il sito della Chiesa anglo-cattolica canadese ha pubblicato la seguente lettera datata 12 marzo 2010, indirizzata al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Eminenza, La prego di accogliere la gratitudine del Collegio dei Vescovi della Chiesa Anglo-Cattolica del Canada (Traditional Anglican Communion) per la Sua positiva risposta del 16 dicembre 2009 alla nostra lettera alla Congregazione per la Dottrina della Fede del 5 ottobre 2007, in cui abbiamo espresso il nostro desiderio di “cercare una via comunitaria ed ecclesiale di essere anglo-cattolici in comunione con la Santa Sede, facendo tesoro al tempo stesso della piena espressione della fede cattolica e della nostra tradizione entro la quale siamo stati fino a questo momento”. Abbiamo tutti letto e studiato con cura la Costituzione Apostolica Anglicanorum Coetibus con le norme di accompagnamento e il relativo commentario. Ed ora, in risposta al Suo invito di contattare il Suo Dicastero per iniziare il processo che Ella ha predisposto, noi chiediamo rispettosamente
- che la Costituzione Apostolica trovi applicazione in Canada;
- che noi possiamo stabilire un Concilio di governo interinale di tre preti (o vescovi);
- e che a questo Concilio sia dato l’incarico e l’autorità di proporre a Sua Santità una terna per la nomina del primo Ordinario.
E’ nostra speranza e preghiera che queste proposte possano essere utili nell’iniziare il processo delineato con la più gradita, graziosa e generosa risposta del Santo Padre alla nostra petizione.
Sinceramente in Cristo,
.Rev. Peter Wilkinson, OSG Vescovo diocesano
.Rev. Craig Botterill
Vescovo Suffraganeo per il Canada Atlantico
.Rev. Carl Reid Vescovo Suffraganeo per il Canada Centrale


>Vedi precedenti nel Sito
 


  [Fonte: Anglican Catholic Church of Canada 12 marzo 2010] 



 Città del Vaticano
Il Papa all'Angelus per i Cristiani in Iraq. Proteggere i cristiani. Esistenza sicura e pacifica per tutte le minoranze religiose
 
Una esistenza sicura e pacifica per tutte le minoranze religiose dell'Irak, non solo quella cristiana, senza permettere che «interessi temporanei» mettano a rischio la vita di nessuno. Lo ha chiesto con fermezza Papa Benedetto XVI all'Angelus in piazza San Pietro, dopo aver già manifestato nei giorni scorsi la sua preoccupazione per gli attacchi contro i cristiani di Mossul, una escalation di violenza che ha condotto due giorni fa il patriarca siro-cattolico di Antiochia, Ignatius Joseph III Younan, a parlare di «cristiani uccisi come pecore». Una situazione che il Papa sta seguendo con particolare apprensione, «profonda tristezza – ha detto ieri mattina – e viva preoccupazione», tanto da violare quattro giorni fa il silenzio che di solito accompagna la settimana di Quaresima dedicata agli esercizi spirituali della Curia romana per far sapere il suo pensiero. «Non ce la facciamo più», si leggeva ieri mattina su uno striscione in piazza san Pietro esposto da qualche decina di iracheni, in gran parte religiosi ma anche qualche famiglia residente a Roma, giunti per condividere con il pontefice le loro paure e le loro speranze. Bandiere irachene e grandi crocifissi di legno, gli occhi accesi nel raccontare storie di amici, famiglie, conoscenti con la vita sconvolta da una minaccia dal volto incerto...continua
 


  [Fonte: Corriere del Sud 1 marzo 2010] 



 Ancona
Nuove sfide pastorali, nuovi incontri spirituali
 
Il prossimo Convegno nazionale dei Delegati diocesani per l’ecumenismo e il dialogo, organizzato dall’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana, si terrà ad Ancona tra l’1 e il 3 marzo 2010. Il tema è “L’Ortodossia in Italia: nuove sfide pastorali, nuovi incontri spirituali”. La presenza ortodossa in Italia, soprattutto a causa dell’immigrazione di fedeli orientali non cattolici, si va sviluppando grandemente in questi ultimi anni, suscitando nuove domande e nuove sfide pastorali. Vorremmo allora che il Convegno fosse un momento di riflessione su questa nuova presenza e al contempo un occasione per conoscere meglio lo spessore e la complessità del suo retroterra, teologico, spirituale, culturale. In questa prospettiva, l’incontro sarà occasione per un quadro storico dell’ortodossia e per un esame delle questioni teologiche ed ecclesiologiche ancora aperte. Sempre nel corso del convegno saranno presentati i risultati della rilevazione nazionale sui matrimoni misti promossa dal nostro Ufficio e il Vademecum per la pastorale delle parrocchie cattoliche verso gli orientali non cattolici, predisposto dall’Ufficio Nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso e dall’Ufficio Nazionale per i problemi giuridici della CEI.
 


  [Fonte: Chiesa cattolica.it 2010] 



 Milano
A cent'anni da Edimburgo (1910). Il difficile cammino della Chiesa dalla divisione all'unità.
 
Nel giugno 2010 il movimento ecumenico compie 100 anni. Ripercorrere le principali tappe di un cammino nato e cresciuto per opera dello Spirito Santo è indispensabile per chi crede nell’impegno ecumenico e lo assume come fedeltà alla propria vocazione battesimale e come servizio alla Chiesa una e santa del Signore. Noi abbiamo il compito di custodire i risultati raggiunti da quel cammino e trasmettere un’eredità di straordinaria intelligenza spirituale. Anche se il cammino non è privo di ostacoli e non mancano tentativi di frenarlo, la direzione di marcia impressa dallo Spirito al movimento ecumenico è irreversibile. Chi ha già queste convinzioni e desidera approfondirle e chi sente il bisogno di poterle acquisire certamente sente l’esigenza di favorire la propria e altrui formazione. A questo irrinunciabile intento risponde il corso promosso dall’Arcidiocesi di Milano, attraverso i suoi uffici di Curia Ecumenismo e dialogo e Scuole per operatori pastorali, i quali, in collaborazione con la Rettoria San Gottardo al Palazzo, propongono il seguente programma:

3 marzo, ore 17.30 – 19.30 – Elena Milazzo Covini:
-La svolta del Concilio vaticano II
-I documenti del concilio
-Il pensiero dei papi: da Paolo VI a Benedetto XVI
 


  [Fonte: Diocesi di Milano 2010] 


 
 Roma
Continuano le S. Messe Tridentine presso le Suore di S. Anna in Via Merulana
 
A Roma, in via Merulana, 177 a pochi passi da Santa Maria Maggiore, nella Chiesa di Sant'Anna al Laterano della Congregazione delle Figlie di S. Anna, che hanno qui la loro Curia generalizia,  ogni domenica alle ore 17 viene celebrata la Santa e Divina Liturgia secondo la forma del Rito Romano Tridentino.

 
 


  [Fonte: InternEtica 2010] 


 
 


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